Alitalia - Marzo / Aprile 2019


Stato
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Rotte redditizie in India? Sul serio?

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"Il caso dell'accordo per la continuita' territoriale con la Sardegna e' un caso esemplare - ha detto Dimitrov - avevamo vinto i voli ma loro continuavano a venderli anche quando non potevano farlo.
Avevano vinto la CT? Ma in che film?
c'e' chi arriva a Malpensa con l'Airbus A380 e si porta via i passeggeri verso New York. Perche' si permette che questo accada? allora dovremmo poter fare le stesse cose magari sulle rotte piu' redditizie in India".
Questa è una buona idea. Un bel volo MXP-DXB-DEL, con la tratta DXB-DEL operata in 5a libertà, è esattamente quello che serve ad IG.
Strano che non ci abbiano pensato prima.
 
Si avvicina la resa dei "conti" per Alitalia, ma sembra difficile immaginare che nel corso del mese di aprile Ferrovie dello Stato riuscirà a concludere le trattative per presentare ai commissari straordinari la rosa dei futuri azionisti. Ancora più complicata sembra la reale chiusura del "dossier Az" prima di Pasqua con la presentazione del piano industriale per la "newco", come aveva lasciato intendere l'ad di Fs Gianfranco Battisti (vedi AVIONEWS). Il piano sarà rimandato a maggio o più probabilmente a giugno per evitare di far combaciare il "closing" con le elezioni europee previste per il 26 maggio.

Se dovesse essere ulteriormente prorogata la data per la presentazione dell'offerta finale ai commissari straordinari, si potrebbero creare nuovi problemi operativi e di gestione economico-finanziaria per Alitalia.

Un primo punto riguarda il flusso di cassa, dal momento che nel corso dell'ultima audizione alla Camera, il commissario Stefano Paleari ha spiegato che "al 28 febbraio 2019 la cassa è pari a 486 milioni di Euro (oltre ai 193 milioni depositati)". Disponibilità economica che continua a ridursi poiché al 31 dicembre 2018 questa era pari a 506 milioni di Euro. Il dubbio che viene è quanta cassa sarà a disposizione di Alitalia quando saranno concluse le trattative per la creazione della "newco", e come sarà ripagato il prestito ponte da 900 milioni di Euro (circa 1 miliardo con gli interessi). Se si considera, però, che gli stessi commissari hanno aggiunto che sono stati venduti 5 milioni di biglietti per la stagione estiva è semplice determinare che il controvalore supera i 500 milioni di Euro. Considerato che le somme dei biglietti venduti saranno nella disponibilità di Alitalia solo quando sarà effettuato il servizio si può facilmente dedurre che la cassa è praticamente azzerata. Quindi i 900 milioni prestati ad Alitalia sono da considerare esauriti.

La restituzione del prestito ponte è uno degli altri nodi cruciali sul futuro di Alitalia essendo in scadenza (dopo due proroghe) al 30 giugno 2019. Se l'offerta finale di Fs dovesse arrivare dopo le elezioni europee si renderebbe necessario un ulteriore rinnovo del termine ultimo per versare nelle casse del ministero dell'Economia e delle Finanze i soldi dovuti, che però, per allora, potrebbero non essere in cassa. Sul prestito incombe anche una possibile procedura di infrazione da parte della Commissione europea che ha finora "preso tempo". Prorogare nuovamente la scadenza del prestito ponte significherebbe -in parte- continuare "l'accanimento terapeutico" sulla "vecchia" Alitalia che continuerebbe a "bruciare" cassa, senza varare piani di rilancio e di investimento essendo in amministrazione straordinaria.

Per ridurre le perdite i commissari starebbero per iniziare il ridimensionamento della flotta, chiesto da ogni compagnia che si è seduta a trattare con Ferrovie dello Stato. Pare certo che i primi aerei che saranno progressivamente fermati saranno i datati 11 Airbus A-321/100 ancora in uso in Alitalia, per i quali sarà necessario prendere una decisione a breve dal momento che dovranno essere gradualmente sottoposti alla manutenzione pesante per allungarne la vita operativa. Oltre agli A-321 potrebbero fermarsi anche gli Embraer ER-175 ed ER-190 che sono nella flotta di Alitalia da più tempo. In questo modo l'amministrazione straordinaria potrebbe "risparmiare" soldi per la manutenzione pesante, agevolando al tempo stesso il processo di ridimensionamento della flotta per la "newco" che si potrebbe così trovare senza gli aerei più "anziani".

Nel frattempo Ferrovie dello Stato sta continuando le trattative e la ricerca di potenziali partner, anche se le carte sul tavolo sembrano essere finite (vedi AVIONEWS). Inoltre, se fosse vero che Atlantia -come riporta la stampa nazionale- potrebbe essere coinvolta nell'azionariato di Alitalia (in Alitalia-Cai aveva il 7,44%), gli esponenti del Movimento 5 Stelle -oltre al Governo- dovrebbero trovare buone motivazioni per spiegare questo coinvolgimento, soprattutto dopo i duri attacchi ai Benetton in seguito al crollo del ponte Morandi.

Se dopo le elezioni europee ci fossero ripercussioni sul Governo, cosa accadrà al "dossier Az"? Un domanda a cui è difficile dare una risposta, ma di certo c'è che i tempi per salvare Alitalia e per rilanciarla sono ogni giorno più stretti.

https://www.avionews.com/item/12204...cCn32pcKfm2JNrYiGx6nxktn70mL-BZKuo8mi5S0Zvsh4
 
Un’agenzia come Avionews che data per “vecchi” i 175/190 (ultimi entrati in flotta, da nuovi) non ci fa una bella figura
 
Ma invece di fare tante proroghe per sto prestito non ci potrebbe fare un unico rinvio al 2099? :sconfortato:
 
Ero certo della proroga del prestito ponte già da ottobre, ma come dissi la proroga stavolta non basterebbe, ci vorrebbe un ulteriore cospicuo aumento.

Manca poco, vediamo cosa succede
 
Buongiorno a tutti, scrivo questo post senza polemica alcuna, sono iscritto al forum da pochi mesi quindi la discussione magari sara' gia' stata trattata. Se cosi' fosse chiedo scusa.

Mi pare di capire che qui dentro ci sono alcuni forumisti che lavorano in AZ in diverse posizioni. AZ, come in ogni azienda para-statale, ha una parte dei dipendenti che fa egregiamente il proprio lavoro (gruppo 1) mentre altri se ne sbattono altamente pensando di avere il c**o parato, tanto paga pantalone ogni volta (gruppo 2).
Devo inoltre dire che le mie limitate esperienze di volo con AZ sono sempre state molto buone.

La mia semplice domanda, dato che ormai nel 2019 dovremmo essere abituati ad essere piu' mobili possibile (lavorativamente parlando) e': ma chi fa parte del gruppo 1, meritevole, che sa come lavorare e che sa che potrebbe andare in un'altra azienda, perche' non cambia?

Forse sbaglio a fare questa domanda ma essa nasce perche' lavoro in un settore dove ho la possibilita' di cambiare quando non ho piu' stimoli o vedo che l'azienda per cui lavoro prende una piega che non mi piace.

Grazie a coloro che risponderanno.
 
Ero certo della proroga del prestito ponte già da ottobre, ma come dissi la proroga stavolta non basterebbe, ci vorrebbe un ulteriore cospicuo aumento.

Manca poco, vediamo cosa succede


ci vorrebbe... che si chiudessero i rubinetti, punto.
Ormai mancano gli aggettivi per descrivere la vicenda Alitalia.
 
ci vorrebbe... che si chiudessero i rubinetti, punto.
Ormai mancano gli aggettivi per descrivere la vicenda Alitalia.

solo per chiarezza, il mio "ci vorrebbe" non era un auspicio
Intendevo dire che - a mio avviso - per garantire la prosecuzione della normale operatività l'azienda necessiterebbe non solo della proroga ma di un aumento
 
ALITALIA, PERCHÉ LE COMPAGNIE AEREE FALLISCONO TUTTE D’ESTATE?
Con un buco di bilancio stimabile in 300 milioni di euro, Alitalia potrebbe essere sull’orlo del fallimento. A farne le spese rischia di essere ancora una volta il contribuente. Lo sostiene Andrea Giuricin, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, nel Focus “Perché le compagnie aeree falliscono tutte d’estate?“.

Scrive Giuricin: “Il settore aereo non sta andando male negli ultimi anni e al contrario quasi tutte le grandi compagnie, chi più chi meno, vede dei margini positivi. A parte Eurowings, società del gruppo Lufthansa alle prese con la ristrutturazione e integrazione di AirBerlin, nessuno degli altri grandi vettori vede un margine operativo negativo. Solamente Alitalia, per ogni 100 euro di ricavi, registra costi operativi superiori a 113 euro al netto delle operazioni straordinarie”.

Alla luce dei dati disponibili, prosegue Giuricin, si può stimare che Alitalia abbia incassato circa 750 milioni di euro relativi a viaggi durante il periodo estivo: “Quanti soldi ha in cassa? Ormai meno di 500 milioni di euro, i soldi che rimangono dal prestito ponte e quindi dai contribuenti italiani. Questo significa che la compagnia ha già bruciato di fatto tutta la cassa (gran parte dei pagamenti relativi ai servizi si hanno dopo l’effettuazione del volo) e che è già sotto di quasi 300 milioni di euro. Un buco enorme che verrà fuori in tutta la sua tragicità a fine estate”.


Articolo completo, MOLTO MOLTO INTERESSANTE E BEN DOCUMENTATO, al link : http://www.brunoleonimedia.it/publi...tp://www.brunoleoni.it/?utm_source=newsletter

E' un PDF.
 
Scusatemi, sono un assiduo lettore del forum da molto tempo ma intervengo poco e raramente.
La vicenda Alitalia credo sia veramente una cosa assurda, penso sia ovvio che una compagnia che non ha guadagni (ogni 100€ che riceve ne deve 113€) abbia al suo interno del marcio.
Se ogni volta che si è tentato di salvarla, da CAI a LAI ect, si ritorna sempre allo stesso punto non ci può essere altra soluzione che il fallimento; purtroppo questo sarebbe il da farsi in un azienda privata.

Secondo voi, il fatto che sia una compagnia con partecipazione statale giustifica il fatto che si eviti ogni volta il fallimento a scapito dei contribuenti?

Ovviamente bisognerebbe tenere in conto anche i lavoratori, un fallimento lascerebbe a piedi tantissimi lavoratori che non hanno colpe...
 
Ovviamente bisognerebbe tenere in conto anche i lavoratori, un fallimento lascerebbe a piedi tantissimi lavoratori che non hanno colpe...
Il fatto che non abbiano colpe non significa che il resto degli italiani debbano pagargli lo stipendio all'infinito.
I fallimenti delle aziende succedono quotidianamente e purtroppo i dipendenti vengono messi alla porta senza averne colpe, ovunque e in qualunque settore. E' come funziona il mondo.
 
Secondo voi, il fatto che sia una compagnia con partecipazione statale giustifica il fatto che si eviti ogni volta il fallimento a scapito dei contribuenti?

Io ho una visione abbastanza 'darwiniana' del mercato; secondo me un'azienda deve poter stare in piedi a prescindere da chi la controlli, sia esso stato o privato. Ci sono ovviamente delle eccezioni (siamo nel campo delle opinioni per cui tutto vale; personalmente non applicherei questa logica alla sanita' o alle utilities tipo acqua - va bene essere "in bolla", a break even, ma non trovo giusto che diventino macchine da soldi), ma in generale direi che se un'azienda e' in rosso o deve essere risanata oppure, proprio, non ha senso che rimanga sul mercato.

Su Alitalia sono sempre indeciso; da un lato e' ovvio che serva una ristrutturazione (NB per Farfallina, che vada oltre agli stipendi dei naviganti), ma dall'altro alle volte mi domando se, come compagnia, possa esistere. Ci sono dei giorni - quando ci penso, eh - che mi dico che, si, un ruolo per AZ puo' esserci e altri che no, il mercato italiano/europeo non permette ad AZ di rimanere e seguira' altri nomi illustri nell'archivio delle compagnie che erano ma non sono piu'.

Ovviamente bisognerebbe tenere in conto anche i lavoratori, un fallimento lascerebbe a piedi tantissimi lavoratori che non hanno colpe...

Vero. Perdere il lavoro non e' mai piacevole, soprattutto in un'economia grippata come la nostra. Ma cos'e' meglio, ignorare la realta' o lavorare - dal punto di vista del governo - per riqualificare e riammettere nel mondo del lavoro gli ipotetici ex-Alitalia? Se si deve arrivare a un fallimento e a una chiusura preferirei un fallimento pilotato, organizzato, che limiti i danni ai lavoratori, invece che una situazione alla Monarch dove lunedi' c'era e martedi', puff, non c'e' piu'. Purtroppo sia la natura delle compagnie aeree, che il governo che abbiamo, mi fa propendere per l'opzione 2.
 
Ovviamente bisognerebbe tenere in conto anche i lavoratori, un fallimento lascerebbe a piedi tantissimi lavoratori che non hanno colpe...

Vero....ma a tutti i "figli di un Dio minore" che non lavorano in AZ e che in questi anni hanno dovuto rimettersi in gioco cosa raccontiamo?
 
Personalmente, credo che una compagnia per poter andare debba essere privata, lo stato non può essere socio di maggioranza...

Faccio il tifo per una svendita a qualunque altra compagnia
 
Il problema è che Alitalia non la vuole nessuno, nemmeno gratis.
Prima ancora di quello, c'è il problema che Alitalia non la si vuole vendere a nessuno per mantenerla sotto l'influenza della politica.
E' dura trovare partner disposti a pagare per prendere ordini da Toninelli.
 
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