[TR] Trip report … aeronavale.


Tutto ciò che è stato raccontato finora in questo TR sarebbe impossibile che si realizzasse in Italia, sia che si parli delle famose riqualificazioni urbane di Rotterdam che di quelle dell'omonima nave.

Impossibile per: (i) concezione del patrimonio e degli spazi pubblici, (ii) accezione di quello che dovrebbe essere il loro utilizzo e la loro funzione sociale, (iii) vitalità e fantasia del sistema imprenditoriale, (iv) apparato normativo e burocratico, (v) interpretazione, proprio sotto il profilo ontologico, del concetto di restauro.

Da noi, tutto ciò che abbiamo visto finora non sarebbe mai stato proposto da alcun politico/imprenditorie; se anche fosse, non avrebbe mai passato il vaglio istruttorio del MIBACT; se comunque l'istruttoria fosse stata avviata, si sarebbe persa nei meandri del trasferimento di competenze dal Ministero dei BB.CC. a quello dell'Agricoltura (!!!), tuttora in corso e su cui pende un ricorso presso la CC; se per sbaglio si fosse andati avanti, avremmo visto la contestazione dei comitati di quartiere; i lavori iniziati e mai finiti, utili solo per le photo opportunity di sindaci nostalgici dei tempi in cui lottavano contro il comunismo, sarebbero riusciti non si sa come a coincidere comunque con una voragine erariale; la conseguente indagine della magistratura, quindicennale come minimo e mai giunta a sentenza, sarebbe infine stata la più degna delle conclusioni possibili.

Una volta miè capitato di dialogare con la decana di una importante sovrintendenza ai BB.CC. Parlavamo di un possibile itinerario per la fruizione di alcuni ritrovamenti. Si proponeva di fare delle infografiche più dinamiche del solito, che avessero l'obiettivo non di contribuire in maniera determinante al dibattito scientifico sulla datazione dei reperti ma a far imparare due stronzate a quella massa di ragazzini in gita con colazione al sacco che erano gli unici frequentatori del posto. "No, bisogna fare alla vecchia maniera". "Sì, ma così nessuno ci capirà nulla". "Pazienza, noi non abbiamo il dovere di insegnare niente a nessuno. Se non capiscono, affari loro. La cultura non deve essere popolare".

Boh.

Comunque bellissimo TR, grazie per la condivisione.
 
Beh, gli ultimi 5 transatlantici della Compagnia Italia di Navigazione Spa, la Tirrenia incorporò i resti alle fine della storia, erano di ben altro livello rispetto alla Rotterdam a livello di lusso e servizio.
Nicola, Silvano confermate voi che avete potuto provarle?

Allora non avevo molti parametri per viaggi superlusso. Io ricordo il viaggio Genova-Barcellona (via Napoli) come un esperienza di lusso sfrenato. Tutt'ora uso i miei ricordi del servizio sulla Michelangelo come pietra di paragone (benchmark?) del servizio che ricevo da alberghi o ristoranti. Soprattutto quando si parla di richieste particolari.
 
Complimenti per il viaggio, molto interessante..


.. "Pazienza, noi non abbiamo il dovere di insegnare niente a nessuno. Se non capiscono, affari loro. La cultura non deve essere popolare"..

Tutto ciò in un paese che dovrebbe vivere delle sue opere d'arte... Vabbè..
 
Bellissimo, grazie! La configurazione in effetti assomiglia molto all'Eugenio Costa, di cui ho bellissimi ricordi in crociera da bambino. Ce ne fossero ancora, di navi così...
 
Le foto sono degne. Di Dancrane.

Durante il pernottamento si percepisce rollio o beccheggio, o è immobile con una struttura a terra? L'unica mia esperienza di pernottamento in condizioni simili è stato con l'AF Chapman a Stoccolma ma sinceramente non ricordo alcun movimento.

Aspettiamo il seguito, sempre che tu ti sia svegliato in tempo per fare il tour.

DaV
È come se fosse "inchiodata" al fondo. Ha un rollio inferiore a 0.5°, inoltre le nave ha subito interventi di modifica del baricentro tramite pesi e/o contrappesi, tra cui il riempimento di tutte le casse di zavorra. Per chi sa cos'è, sostanzialmente l'immersione attuale della nave è quella di bordo libero atlantico. Per chi non sa cos'è, in parole povere il bordo libero è l'altezza massima regolamentare che può raggiungere l'immersione di una nave.
Es nave alta 20 metri, bordo libero a 9, vuol dire che posso avere 11 metri immersi, mentre per legge 9 devo essere "asciutti".

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Molto bello. Certo, marlboroli, si diverte di più su quelle dove bazzica di solito.

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Le foto sono degne. Di Dancrane.
Un tuo parente?

Durante il pernottamento si percepisce rollio o beccheggio, o è immobile con una struttura a terra? L'unica mia esperienza di pernottamento in condizioni simili è stato con l'AF Chapman a Stoccolma ma sinceramente non ricordo alcun movimento.
No, nel modo più assoluto. E' immobile.

Aspettiamo il seguito, sempre che tu ti sia svegliato in tempo per fare il tour.
Sono un tipo mattiniero. Io.

Tutto ciò che è stato raccontato finora in questo TR sarebbe impossibile che si realizzasse in Italia, sia che si parli delle famose riqualificazioni urbane di Rotterdam che di quelle dell'omonima nave.
Impossibile per: (i) concezione del patrimonio e degli spazi pubblici, (ii) accezione di quello che dovrebbe essere il loro utilizzo e la loro funzione sociale, (iii) vitalità e fantasia del sistema imprenditoriale, (iv) apparato normativo e burocratico, (v) interpretazione, proprio sotto il profilo ontologico, del concetto di restauro.
Da noi, tutto ciò che abbiamo visto finora non sarebbe mai stato proposto da alcun politico/imprenditorie; se anche fosse, non avrebbe mai passato il vaglio istruttorio del MIBACT; se comunque l'istruttoria fosse stata avviata, si sarebbe persa nei meandri del trasferimento di competenze dal Ministero dei BB.CC. a quello dell'Agricoltura (!!!), tuttora in corso e su cui pende un ricorso presso la CC; se per sbaglio si fosse andati avanti, avremmo visto la contestazione dei comitati di quartiere; i lavori iniziati e mai finiti, utili solo per le photo opportunity di sindaci nostalgici dei tempi in cui lottavano contro il comunismo, sarebbero riusciti non si sa come a coincidere comunque con una voragine erariale; la conseguente indagine della magistratura, quindicennale come minimo e mai giunta a sentenza, sarebbe infine stata la più degna delle conclusioni possibili.
Una volta mi è capitato di dialogare con la decana di una importante sovrintendenza ai BB.CC. Parlavamo di un possibile itinerario per la fruizione di alcuni ritrovamenti. Si proponeva di fare delle infografiche più dinamiche del solito, che avessero l'obiettivo non di contribuire in maniera determinante al dibattito scientifico sulla datazione dei reperti ma a far imparare due stronzate a quella massa di ragazzini in gita con colazione al sacco che erano gli unici frequentatori del posto. "No, bisogna fare alla vecchia maniera". "Sì, ma così nessuno ci capirà nulla". "Pazienza, noi non abbiamo il dovere di insegnare niente a nessuno. Se non capiscono, affari loro. La cultura non deve essere popolare".
Boh.
Comunque bellissimo TR, grazie per la condivisione.

Grazie. Per quanto concerne l'esperienza italiana, posso dirti di conoscere un po' della storia del tentativo di riportare l'Augustus in Italia e farne un albergo-centro congressi come per il SS Rotterdam. Guerra su tutti i fronti da tutte le parti. Avrebbe creato solo un fastidio. D'altro canto non saremmo in Italia se queste cose si potessero fare.

Allora non avevo molti parametri per viaggi superlusso. Io ricordo il viaggio Genova-Barcellona (via Napoli) come un esperienza di lusso sfrenato. Tutt'ora uso i miei ricordi del servizio sulla Michelangelo come pietra di paragone (benchmark?) del servizio che ricevo da alberghi o ristoranti. Soprattutto quando si parla di richieste particolari.
Io mi ricordo il cameriere del nostro vestibolo che, avendo saputo della golosità mia e dei fratelli per le veneziane, si presentava ogni mattina in cabina con un vassoio con almeno una dozzina di queste. Poi le serate in smoking e in lungo dei miei, ecc. ecc. Una cosa do sogno.

Complimenti per il viaggio, molto interessante..
Tutto ciò in un paese che dovrebbe vivere delle sue opere d'arte... Vabbè..
Grazie.

Bellissimo, grazie! La configurazione in effetti assomiglia molto all'Eugenio Costa, di cui ho bellissimi ricordi in crociera da bambino. Ce ne fossero ancora, di navi così...
Grazie.

È come se fosse "inchiodata" al fondo. Ha un rollio inferiore a 0.5°, inoltre le nave ha subito interventi di modifica del baricentro tramite pesi e/o contrappesi, tra cui il riempimento di tutte le casse di zavorra. Per chi sa cos'è, sostanzialmente l'immersione attuale della nave è quella di bordo libero atlantico. Per chi non sa cos'è, in parole povere il bordo libero è l'altezza massima regolamentare che può raggiungere l'immersione di una nave.
Es nave alta 20 metri, bordo libero a 9, vuol dire che posso avere 11 metri immersi, mentre per legge 9 devo essere "asciutti".
Molto interessante, grazie mille.

Bello e unico nel suo genere! Grazie!
Grazie.

Bravo Nicola. In effetti la cultura navale italiana per come la leggo in questo 3ad ne esce mortificata. Peccato davvero.
Siamo degli ignoranti, e lo dimostriamo in ogni cosa. Purtroppo.

Molto bello. Certo, marlboroli, si diverte di più su quelle dove bazzica di solito.
Non commento adesso, che mi ha promesso di invitarmi a cena la settimana prossima.
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PARTE 3 (e ultima)

Il mattino successivo faccio la colazione nel ristorante della sera precedente, dopodiché inizio a scendere nelle viscere della nave per raggiungere il luogo di partenza del tour organizzato della nave.

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In ascensore si raggiunge il 3° ponte, e da lì si prosegue a piedi, giù per le scale …

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… fino a raggiungere il punto di ritrovo, che è nel vano antistante la piscina coperta di bordo (chiaramente ubicata nel ponte più basso, per evitare che il rollio potesse impedire ai passeggeri di farsi il bagno).

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La piscina è abbastanza grande, con panche in legno lungo i bordi, e sostegni in metallo.

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Anche il fondo della piscina è adornato da mosaici italiani.

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Ai lati gli spogliatoi …

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… le sale massaggi …

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… la sauna. Tutto molto, molto vintage.

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Da un portello di servizio entriamo nei locali tecnici, e ci iniziamo a spingere nei meandri della nave.

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Per prima cosa visitiamo la sala delle turbine, e quindi il sistema propulsivo del transatlantico.

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Gli apparecchi di comunicazione di bordo appaiono ormai antiquatissimi …

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… così come i manometri analogici.

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Questi, se non sbaglio, erano parte del sistema di desalinizzazione dell’acqua di mare, per la produzione di acqua (non potabile) ad uso dei locali macchine e dell’area passeggeri.

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Questi sono gli stabilizzatori di cui si è parlato prima in un commento, che venivano estratti in navigazione per limitare il rollio della nave ed incrementarne quindi la stabilità.

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Paratia stagna, a chiusura orizzontale.

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Questo mi sembra di ricordare che sia il dispositivo che trasmette gli ordini della plancia di comando alla sala macchine.

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Altra paratia stagna, questa volta a chiusura verticale. Ci racconta la nostra guida che una volta, verso la fine degli anni Settanta, durante una crociera al largo dell’Indonesia, in conseguenza di un’avaria buona parte dei locali macchine si sono allagati. Ciononostante, la nave è giunta in porto a Giacarta con un solo giorno di ritardo.

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Qui entriamo invece nel primo dei locali attraversati dagli alberi delle eliche.

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E continuiamo.

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Fino ad arrivare a quella che, credo, fosse la centrale macchine principale.

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Indicatore dei comandi dalla plancia.

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Affascinanti strumenti analogici. Ci spiega la guida che ci accompagna che la SS Rotterdam, essendo stata costruita con fondi pubblici, doveva possedere anche delle specifiche caratteristiche per eventuale impiego militare. Tra queste, la capacità di una rapida trasformazione per il trasporto delle truppe e una velocità “ulteriore” rispetto alla massima stabilita (che non è mai stata provata e che era segreta, almeno sino all’impiego regolare).

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Proseguiamo verso la poppa, come si vede dall’inclinazione delle pareti.

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In un locale sono stati messi i vecchi strumenti delle cucine e della sartoria.

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Ci spostiamo poi nel locale più a poppa, dove trovano spazio gli ingranaggi per il movimento del timone. Timone che, in caso di guasto, può essere anche azionato a mano, credo facendosi un discreto mazzo.

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I due bracci idraulici del timone …

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… e ancora lo stesso locale.

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Al termine della visita nell’area macchine si entra in una sala dove è stata ricostruita in ogni suo dettaglio una cabina passeggeri di seconda classe …

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… con le sue dotazioni.

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Illustrazione dei ponti.

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Ricostruzione di un alloggio per il personale …

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…con i relativi bagni.

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Foto d’epoca del pozzo di prua, con alcune auto imbarcate come cargo.

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Vecchie divise dell’equipaggio.

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Dopodiché risalgo e vado a completare la visita di alcuni locali che il giorno prima non avevo potuto vedere. Il primo è la lounge-bar di prima classe.

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Ambiente completamente rivestito in legno …

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… con finestrature in vetro opaco che affacciano sul ponte promenade.

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La pista da ballo.

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Il bar.

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Particolare di una luce al soffitto.

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E poi poco più avanti l’ingresso al grande cinema-teatro.

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I sedili della platea sono stati smontati e sostituiti con sedie mobili.

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Mentre la galleria conserva i suoi arredi originali.

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Il salone è veramente grande e, a memoria, mi sembra paragonabile per dimensione a quello della Raffaello/Michelangelo (che era enorme), mentre sulla Leonardo da Vinci ricordo che non c’era la galleria.

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Mi sposto poi a prua …

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… e scendo nell’area di carico e manovra, da cui si ha una vista incredibile.

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La campana della nave.

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La prua.

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Ancora una vista alla nave dalla prua.

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Dall’altra parte si vede il fumaiolo della Queen Mary 2, oggi in porto a Rotterdam.

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A terra, sul molo dove è ormeggiata la nave, sono state poste le due eliche di riserva della SS Rotterdam, costruite ma mai utilizzate.

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Ponte lance.

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La caratteristica scritta con il nome della nave.

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E finalmente il ponte di comando.

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Essenziale …

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… ma affascinante.

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Il tavolo per il carteggio …

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… questi non ho idea di cosa siano …

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… arredi …

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… sala radio …

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… e sala carte.

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Corridoio del quadrato ufficiali.

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Vecchio apparecchio radio, con il dispositivo per il morse.

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Stanza del Comandante …

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… il suo bagno …

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… la camera da letto …

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… l’armadio usato da Salvini quando è stato ospite a bordo …

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… il salottino del comandante …

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… ancora.

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Bagno del primo ufficiale (già iniziamo a scendere di qualità) …

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… e la sua cabina.

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… e giù nella scala gerarchica fino a raggiungere i livelli di Malboroli.

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Sun Deck di prima classe.

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Targa della nave.

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Un ultimo sguardo alla nave dall’alto.

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Escursione bellissima e soggiorno da favola. Faccio il check-out con malinconia.

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Scendo al pontile di imbarco dei water taxi …

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… passa un bus acquatico …

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… e mi incammino verso la stazione.

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Che spettacolo di nave!

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Veramente bella.

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Arrivederci SS Rotterdam.

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Passiamo davanti all’Hotel New York

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E poi il taxi mi offre un’ottima comparazione con la Queen Mary 2.

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Che brutta poppa, Marì! ‘ndo vai con ‘sto culone.

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Sei proprio un mattone, niente curve.

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Giusto la prua ha un minimo di fascino.

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Spiace dirtelo, ma ricordi un po’ Corviale.

Bene, questa è la fine di un luuuuuungo quanto OT Trip Report, ma devo dire che mi ha permesso di rivivere emozioni uniche del mio passato! Visitatelo, ne vale veramente la pena.
 
Tr epico, terrò conto del consiglio !
Davvero molto affascinante, detto tra l'altro da un crocierista "moderno" fan delle nuove meganavi RCL.
 
Veramente eccezionale! Un'esperienza affascinante e completa da ogni punto di vista.

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PARTE 3 (e ultima)


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Dall’altra parte si vede il fumaiolo della Queen Mary 2, oggi in porto a Rotterdam.


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E poi il taxi mi offre un’ottima comparazione con la Queen Mary 2.

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Che brutta poppa, Marì! ‘ndo vai con ‘sto culone.

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Sei proprio un mattone, niente curve.

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Giusto la prua ha un minimo di fascino.

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Spiace dirtelo, ma ricordi un po’ Corviale.

Bene, questa è la fine di un luuuuuungo quanto OT Trip Report, ma devo dire che mi ha permesso di rivivere emozioni uniche del mio passato! Visitatelo, ne vale veramente la pena.

Nicola, questa è la Queen Elizabeth, costruita da Fincantieri sulla base del progetto "vista" di Carnival per un totale di 9 unità. In realtà tutte molto belle e molto classiche, tranne le due costruite per Costa. Non hanno di certo il fascino della Rotterdam ma sono navi a misura d'uomo.

La Queen Mary 2 è tutt'altra cosa, è un transatlantico al 100%, costruito e impostato come tale, ed è a mio avviso, la nave moderna più bella al mondo.


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aaaaagh, hai ragione. e le sono anche passato davanti fotografando il nome!!!!
Non avevo avuto il "cuore" di scrivertelo, l'hai fotografato 3-4 volte e scritto 3-4 volte. Mi sa che urgono vacanze aggiuntive...

Ho aspettato la fine del TR per fare i complimenti, sia per la qualità dello stesso che per la lungimiranza degli olandesi capaci di creare una attrazione dove non c'era. Tornando alla considerazione italiana il problema è molto più serio perchè noi manco sappiamo valorizzare le opere d'arte che abbiamo. Gli americani sono l'esempio opposto riuscendo a fare un museo per qualsiasi cosa o quasi.
Riguardo alla storia industriale/trasporti/militare purtroppo in Italia avremmo avuto delle grandi possibilità, ma probabilmente ci si è messa anche un po' di sfortuna oltre che di mancanza di cultura alla preservazione a riguardo.
Resta la grande occasione persa con la Vittorio Veneto, mentre con i grandi transatlantici sono stati condannati dal loro lusso e economicità e leggevo scarsa predisposizione all'uso come navi da crociera a livello di rogettazione. La sfortuna ha poi fatto il resto con l'affondamento dell'Andrea Doria e il rogo del Leonardo da Vinci dopo essere stato scartato come hotel galleggiante, le altre tre (Cristoforo Colombo, Michelangelo e Raffaello in fondo una sorta di hotel/residenza lo diventarono ma nei posti sbagliati (Venezuela e Iran) e troppo presto finendo purtroppo rovinati. Concordo con te che sarebbero stati dei gioielli, vuoi mettere che magnifici hotel sarebbero stati ormeggiati a Napoli o Venezia o perchè no a casa a Genova.
 
Allora non avevo molti parametri per viaggi superlusso. Io ricordo il viaggio Genova-Barcellona (via Napoli) come un esperienza di lusso sfrenato. Tutt'ora uso i miei ricordi del servizio sulla Michelangelo come pietra di paragone (benchmark?) del servizio che ricevo da alberghi o ristoranti. Soprattutto quando si parla di richieste particolari.
Immensa invidia Silvano, questi magnifici transatlantici insieme ai voli in Concorde e con Pan Am.
Una chicca storica che mi piace condividere ho recuperato per caso dalla cantina dei miei genitori il baule da viaggio della zia d'America che prossimamente voglio far restaurare. Allo scopo sto cercando di recuperare documentazione fotografica dell'epoca, al museo di Ellis Island ho trovato i documenti dell'arrivo negli Usa nel 1927 con il Conte Biancamano, la prossima volta che capito a Chicago andrò a cercare la sua casa (dovrebbe esistere ancora) e proverò a fare ricerche su come avesse acquisito il passaporto americano come risulta dai documenti dell'immigrazione.
 
Ultima modifica:
Trip report Bellissimo ed interessante, che riporta alla mente tempi nei quali il tempo scorreva con ritmi forse piu umani di quelli attuali.

Solita ammirazione per i Nordici, capaci comunque di rispettare sempre il loro passato, senza farsene pero' imprigionare.

Il "Restauro" veramente ben fatto: unica incongruenza mi e' sembrata la presenza di un moderno ricevitore GPS sul tavolo da Carteggio, strumento che probabilmente non esisteva ai "Tempi D'Oro" del Transatlantico.
Mi ha stupito notare come sia gli ordini di Macchina sul Telegrafo, sia le indicazioni sui Manometri/termometri in sala macchine fossero in Lingua Inglese: mi aspettavo che una nave di quei tempi avesse ancora le indicazioni in Olandese.

Confermo, per averla vista in costruzione a Saint Nazaire, che la Queen Mary 2 e' ben diversa dalla Queen Elizabeth: molto piu "marina", anche se non raggiunge l'armonia delle forme della Rotterdam, e men che mai della "Raffaello", che vidi una volta a Genova da bimbetto e che mi e' sempre rimasta impressa.

Purtroppo ricordo anche che, in quei giorni a Saint Nazaire, si verifico un incidente in Cantiere, quando una passerella che permetteva l'accesso alla QM2 precipito' causando la morte di una decina di persone, tutte familiari di operai del Cantiere, alle quali era stata concessa una visita domenicale alla nave quasi terminata.
 
Nell’attesa del mio miserrimo treno mi sto’ leggendo qualche info sulla Raffaello, Michelangelo e LdV. Interessanti le nozioni di nave, turbonave e piroscafo, le invidie ed i complotti per sabotare un’Italia che aveva il vento in poppa. Ho dato un’occhiata anche dalle mie parti e l’unica nave ad uso civile degna di nota è stata la Dampfærgen Odin, in uso fino al ‘47. Noi si preferiva fare fatica e remare con i drakkar:) se passate da Roskilde (casa mia) andate al locale museo (fine messaggio navale promozionale).