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flyboy
Guest
Vero. Ma se il governo italiano la vuole veramente vendere, la vende.
Gli incentivi per trovare un compratore si trovano, basta decidere di farli pagare a qualcuno (molto probabilmente la fiscalità generale).
Io proprio non ti capisco: da un lato scrivi che lo Stato italiano debba tagliare addizionali ed IVA per permettere ai vettori di svilupparsi (post 496); 10 minuti dopo al post successivo ipotizzi che lo Stato trovi un compratore per Alitalia attraverso incentivi da scaricare sulla collettività. Ovvero Addizionali o IVA.
Due cose contraddittorie in 10 minuti.
C'è però un punto di fondo che capisco ancora meno: Alitalia non è una società pubblica. Perché mai lo Stato italiano dovrebbe intervenire?
BASTA!!! Stiamo buttando nel cesso 600 milioni di euro. Usiamoli per la pinacoteca di Brera a Milano, per una nuova fermata della metro C a Roma, piuttosto che per i lavori a Pompei o Ercolano, o per qualsiasi iniziativa per il mantenimento ed il restauro dei nostri beni culturali o per le infrastrutture. In tal modo ne beneficerà il turismo o la mobilità della città prescelta per l'intervento.
Io non mi capacito del perché invece 600 mio/€ debbano volatilizzarsi inutilmente. Perché ben sappiamo che essi non porteranno alla rinascita di Alitalia, ma all'ennesima sopravvivenza a brevissimo termine. Tra 6 mesi staremo a parlare di altri soldi e poi ancora ed ancora negli anni a venire.
Un Paese normale può ragionare così? E soprattutto: A FRONTE DI QUALE BENEFICIO?
Ogni italiano si chieda cosa accadrebbe se non ci fosse più Alitalia.
Una parte del personale verrebbe sicuramente riassorbito. L'indotto soffrirà nei primi tempi. Il turismo non ne risentirà affatto. E quindi?
E poi perché chi ha perso il lavoro in questi anni di crisi non ha avuto lo stesso trattamento? E' anche una questione di equità sociale.
Abbiamo già dato per Alitalia. Troppo. Ora BASTA!