Alitalia, il CdA vara il nuovo Piano


Stato
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Da ignorante penso che si debba trovare un compromesso. Perché da una parte qualcuno vorrebbe considerare Alitalia come un'azienda privata e che ragioni solo ed esclusivamente con logiche privatiste. Dall'altra c'è chi vorrebbe che Alitalia volasse su Reggio Calabria, Pescara e magari pure all'aeroporto di Rivanazzano rimanendo però competitiva e senza chiedere soldi allo stato.

Quindi o Alitalia diventa un'azienda privata al 100% e quindi le banche (che vanno a braccetto con il governo) se ne vanno e lo stato smette di trattare la compagnia come un'azienda privilegiata (se vuole licenziare licenzi, se vuole abbandonare una tratta lo faccia, se vuole chiedere chiuda) o Alitalia continua a rimanere quello che è da qualche anno a questa parte. Una compagnia di facciata privata e di facciata pure di bandiera dove lo stato è presente e contribuisce al carrozzone.
L'importante è essere consapevoli dei risultati delle due scelte.

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AZ608 FCO-JFK operato da EI-FNI sta rientrando a FCO poco dopo il decollo e dopo aver fatto circling sul Tirreno.
 
Sacbo all’attacco di Alitalia: “Spinge Linate screditando Orio, concorrenza sleale”

La società che gestisce lo scalo di Orio stigmatizza l’operazione di marketing comunicativo di Alitalia "come tentativo mal riuscito di dissuadere l’utenza dei passeggeri a servirsi dell’Aeroporto di Bergamo"

Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio, attacca duramente la nuova campagna comparativa di Alitalia. Sul proprio sito web, in chiave di promozione dell’aeroporto di Linate, la compagnia indica un tempo di percorrenza stradale fino a 90 minuti e più per raggiungere da Milano l’aeroporto di Bergamo. Secondo Sacbo, invece, il servizio di trasporto pubblico su gomma, con oltre 120 corse giornaliere tra la stazione centrale di Milano e il terminal passeggeri dell’Aeroporto di Bergamo, garantisce tempi di percorrenza di 50’.

“L’Aeroporto di Milano Bergamo sfrutta nel migliore dei modi la sua posizione baricentrica sull’asse nord-est della Lombardia, che lo rende comodamente accessibile, in particolare attraverso l’autostrada A4 – si legge in una nota stampa diramata dalla società -. A fronte dell’evidente efficienza raggiunta dall’Aeroporto di Milano Bergamo nella intermodalità, la home page del sito web di Alitalia ospita il banner “Milano Linate: l’aeroporto già in città”, in cui si attribuisce un tempo di percorrenza stradale fino a 90 minuti per raggiungere da Milano l’aeroporto di Bergamo”.

Stando a quanto riportato da Sacbo “si tratta di indicazioni palesemente non veritiere, in quanto i servizi continui di trasporto con bus di linea da piazza Luigi di Savoia (antistante la stazione di Milano Centrale) garantiscono un tempo di percorrenza di 50’ con l’aerostazione di Bergamo. È chiaro, peraltro, che i tempi di viaggio con automobile sono normalmente ridotti rispetto all’autobus. A sostegno delle proprie tesi, Alitalia produce un video in calce alla pagina web, in cui sono riportati i dati di un test di viaggio (riferito, si legge, alla giornata di un lunedì e a un orario di punta: le 08:00 del mattino) “dall’aeroporto di arrivo a piazza Duomo”, in realtà raffrontati da diversi punti della città di Milano e ancora una volta e genericamente con tempi variabili, anche di oltre 100 minuti”.

La società che gestisce l’aeroporto di Orio “stigmatizza l’operazione di marketing comunicativo di Alitalia come tentativo mal riuscito di dissuadere l’utenza dei passeggeri a servirsi dell’Aeroporto di Bergamo, che, al contrario, continua ad essere preferito anche da chi si muove da e per Milano, utilizzando sia i collegamenti con bus, operati con puntualità e a basso costo, sia il mezzo privato, usufruendo di parcheggi comodi e regolati dalle tariffe più basse”.

http://www.bergamonews.it/2017/04/1...e-screditando-orio-concorrenza-sleale/251123/
 
anch'io ragiono come te e sicuramente molti altri pax...ma sono passeggeri che "sanno" discernere. Come ben sai credo che la stragrande maggioranza degli utenti invece non sappia un "h" di come scegliere se non unicamente guardando (cmq giustamente) il pricing come unica discriminante. Componenti come la sicurezza, il network, la puntualita', le riprotezioni, l'efficienza del C/C e tutto quanto un passeggero abituato a volare considera, per il restante dell'utenza (che e' la maggioranza) non contano. Da qui la mia considerazione che l'immagine negativa che Alitalia che ormai le appartiene, fara' breccia su questa utenza credo. ma posso sbagliarmi.

Il discorso "volo con questa compagnia perhé è sicura", in Europa, non ha davvero senso di esistere.


Eh, mica tanto... c'è gente, qui, che ancora usa espressioni come "MAMMA ALITALIA". È un concetto radicato...

Per me è così, ho un padre ed uno zio ex CPT ed un altro zio ground.
Specialmente a Roma, AZ ha dato da mangiare a migliaia di famiglie.

Detto questo, a mio modesto parere, ad oggi è bene che si portino i libri in tribunale e si provi a ripartire come fece Swiss.
Non lo dico perché Az costa ai contribuenti ecc ecc credo sia l'unico modo per farla ripartire davvero.

Lo dice uno che, nonostante tutto, è "fermamente convinto" che AZ sia la miglior compagnia del mondo, o almeno così vorrebbe.
 
Il discorso "volo con questa compagnia perhé è sicura", in Europa, non ha davvero senso di esistere.




Per me è così, ho un padre ed uno zio ex CPT ed un altro zio ground.
Specialmente a Roma, AZ ha dato da mangiare a migliaia di famiglie.

Detto questo, a mio modesto parere, ad oggi è bene che si portino i libri in tribunale e si provi a ripartire come fece Swiss.
Non lo dico perché Az costa ai contribuenti ecc ecc credo sia l'unico modo per farla ripartire davvero.

Lo dice uno che, nonostante tutto, è "fermamente convinto" che AZ sia la miglior compagnia del mondo, o almeno così vorrebbe.

Non ti pare di esagerare? ..AZ la miglior Compagnia del mondo...meno male che hai aggiunto..."..almeno cosi' vorrebbe..."!! Buona fortuna a chi lavora con serieta' in Alitalia. Al resto (Management in primis) e ai restanti fancazzisti, l'augurio di farsi almeno un esame di coscienza per il futuro.
 
Per me è così, ho un padre ed uno zio ex CPT ed un altro zio ground.
Specialmente a Roma, AZ ha dato da mangiare a migliaia di famiglie.
Non è esatto. AZ, insieme a me, a mio padre, a mio zio e a qualche altro milione di italiani, ha dato da mangiare a quelle migliaia di famiglie. Ecco, così suona un po' più sincero. Ed è bene ricordarlo in questi tempi di ventilate nazionalizzazioni.
 
Non ti pare di esagerare? ..AZ la miglior Compagnia del mondo...meno male che hai aggiunto..."..almeno cosi' vorrebbe..."!! Buona fortuna a chi lavora con serieta' in Alitalia. Al resto (Management in primis) e ai restanti fancazzisti, l'augurio di farsi almeno un esame di coscienza per il futuro.

Non è esatto. AZ, insieme a me, a mio padre, a mio zio e a qualche altro milione di italiani, ha dato da mangiare a quelle migliaia di famiglie. Ecco, così suona un po' più sincero. Ed è bene ricordarlo in questi tempi di ventilate nazionalizzazioni.

A chi, parente diretto di persone che in AZ hanno lavorato e lavorano, dichiara di augurarsi comunque che l'azienda porti i libri in tibunale come extrema ratio per un (eventuale) rinascita e rilancio, credo vada riconosciuta la buona fede del ragionamento, indipendentemente da come ha scritto il proprio pensiero. Incluso il sentimento di apprezzamento verso la compagnia.
 
A chi, parente diretto di persone che in AZ hanno lavorato e lavorano, dichiara di augurarsi comunque che l'azienda porti i libri in tibunale come extrema ratio per un (eventuale) rinascita e rilancio, credo vada riconosciuta la buona fede del ragionamento, indipendentemente da come ha scritto il proprio pensiero. Incluso il sentimento di apprezzamento verso la compagnia.
Dan, sappiamo bene che il tribunale servirebbe solo ad annullare i debiti con uno schiocco di dita, ergo incuxando nuovamente dei terzi in nome della continuità di AZ. E non posso quindi condividerlo. Tanto più se affiancato da un piano industriale ridicolo.
Con questo non voglio mettere in dubbio la buona fede di Horeco o di altri, ma trovo frustrante la scarsa percezione che TUTTI i lavoratori di AZ (bravi e meno bravi) hanno (o hanno avuto) un posto di lavoro grazie ad un continuo sacrificio da parte della collettività.
 
Dan, sappiamo bene che il tribunale servirebbe solo ad annullare i debiti con uno schiocco di dita, ergo incuxando nuovamente dei terzi in nome della continuità di AZ. E non posso quindi condividerlo. Tanto più se affiancato da un piano industriale ridicolo.
Con questo non voglio mettere in dubbio la buona fede di Horeco o di altri, ma trovo frustrante la scarsa percezione che TUTTI i lavoratori di AZ (bravi e meno bravi) hanno (o hanno avuto) un posto di lavoro grazie ad un continuo sacrificio da parte della collettività.

Chiedo scusa, ma non penso che TUTTI i lavoratori di AZ abbiano un lavoro grazie al continuo sacrificio della collettività: questa definizione, a mio parere, può essere affibbiata solo ad una parte di essi.
Faccio un ragionamento partendo da una realtà che conosco meglio di quella delle linee aeree, utilizzando come termine di paragone una azienda che ha TANTISSIMI punti di contatto con Alitalia; qualche post più su qualcuno ha definito la compagnia come "MAMMA ALITALIA", esattamente come un'altra azienda ancora statale nonostante addirittura un referendum abbia stabilito che debba essere privatizzata viene spesso chiamata "MAMMA"... penso si sia capito di chi sia parlando.
Anche qui parliamo di una entità che, nonostante occupi possenti quote di mercato, non ne rispetta assolutamente le regole, sia a livello di aiuti di Stato (presi direttamente dalle bollette dalla luce...) sia a livello di bilanci (perdono ogni anno un botto di milioni, tanto poi qualcuno ripiana); Non si capisce poi per quale motivo debba impiegare oltre 12000 persone per fare quello che il suo principale competitor fa con poco più di 4000, peraltro con stipendi medi assolutamente non paragonabili...
Il problema, a mio parere (e siete liberissimi di pensarla diversamente) è proprio nella spaventosa differenza tra il personale impiegato (ed il suo costo...) e quello che sarebbe necessario per fare bene il lavoro, come fanno da altre parti (FR? EZ? IB?) guadagnandoci pure i soldi.
Quindi, tirando le somme, quelli che hanno un posto solo grazie ai continui sacrifici della collettività appartengono a quella quota parte di personale che non risponde ad altre logiche numeriche che non siano quelle del "creare un posto di lavoro"; non "del lavoro" ma "un posto di lavoro", magari anche fisso, Zalone docet.
Tutta la mia solidarietà all'altra parte...
 
Dan, sappiamo bene che il tribunale servirebbe solo ad annullare i debiti con uno schiocco di dita, ergo incuxando nuovamente dei terzi in nome della continuità di AZ. E non posso quindi condividerlo. Tanto più se affiancato da un piano industriale ridicolo.
Con questo non voglio mettere in dubbio la buona fede di Horeco o di altri, ma trovo frustrante la scarsa percezione che TUTTI i lavoratori di AZ (bravi e meno bravi) hanno (o hanno avuto) un posto di lavoro grazie ad un continuo sacrificio da parte della collettività.

Parli come se Az fosse l'unica azienda italiana che ha avuto un impatto sulle casse pubbliche. Forse non ti sei accorto delle migliaia di altre aziende che hanno collocato lavoratori in mobilità, li hanno spinti al prepensionamento o hanno sfruttato fondi pubblici per delocalizzare al sud, ecc.
 
Parli come se Az fosse l'unica azienda italiana che ha avuto un impatto sulle casse pubbliche. Forse non ti sei accorto delle migliaia di altre aziende che hanno collocato lavoratori in mobilità, li hanno spinti al prepensionamento o hanno sfruttato fondi pubblici per delocalizzare al sud, ecc.

Ti pare una buona ragione per continuare e difendere i precedenti casi? Io non penso.
 
Alitalia: l'esperto, impossibile previsioni su scenari futuri
Pubblicato il: 10/04/2017 14:46
"Allo stato, non è possibile fare previsioni sugli scenari futuri, anche a breve termine. In ogni caso, i temi principali per Alitalia restano la preservazione dei livelli occupazionali, anche con riferimento all’indotto che orbita attorno all’azienda, e la prosecuzione dell’attività d’impresa. A questo proposito e in considerazione del contesto generale di crisi, è importante evidenziare che la politica economica del Governo dovrebbe tendere al mantenimento e, anzi, all’innalzamento dei livelli occupazionali in funzione di propulsore e stimolo della domanda". Lo dice a Labitalia Vincenzo Sanasi D'Arpe, tra i massimi esperti di amministrazione straordinaria di grandi imprese in crisi e socio fondatore di Lexia avvocati.

"Personalmente -afferma- ritengo che i tempi richiedano una maggiore presenza dello Stato nel mercato e nell’impresa, che negli anni della ricostruzione ha costituito il rilancio e lo sviluppo del sistema bancario e industriale. La congiuntura che sta attraversando Alitalia è preoccupante. Le prospettive di rilancio sono state disattese e, con la seconda fase del piano industriale, la compagnia sta incontrando difficoltà sempre crescenti nell’affrontare la sfida raccolta nel 2015".

"I risultati di periodo -fa notare- continuano a non essere convincenti: basti pensare alle costanti difficoltà di contenimento dei costi, pari a circa 270 milioni l’anno, superiori a quelli medi pagati dalla concorrenza per forniture analoghe e non rinegoziabili senza l'applicazione di penali, e alle perduranti incertezze sui necessari interventi di rifinanziamento. Resta ancora da capire quale sarà l'impegno del socio industriale Etihad e, di conseguenza, dei partner bancari".

"A ciò si aggiunga che -continua Vincenzo Sanasi D'Arpe- i recenti indirizzi aziendali hanno suscitato non poche perplessità: lo slittamento del nuovo piano industriale prima a marzo e poi a data da definire, il mancato accordo con i sindacati, l’adozione di un regolamento aziendale in luogo del contratto collettivo. Le notizie più allarmanti si leggono proprio sui livelli occupazionali. Le notizie di stampa parlano di ipotesi di prepensionamento, tagli del personale, incentivi all'esodo e riduzioni significative degli stipendi. Il recente sciopero, che ha avuto un’ampia risonanza, manifesta tutta l’apprensione dei dipendenti per questo clima d’incertezza".

Dunque "non si può che prendere atto con estremo favore degli sforzi del Governo, preannunciati dal ministro Delrio, per accompagnare il rilancio dell’azienda e l’apertura di un dialogo per un piano industriale più coraggioso".

"E' stato aperto un tavolo di trattativa presso il Mise -avverte- nel tentativo di trovare un accordo tra la compagnia e i sindacati. I tempi stringono: entro il 13 aprile si dovrà raggiungere la firma dei sindacati, fondamentale per il via libera dei soci all’aumento di capitale. Tuttavia, si parla di tagli superiori al miliardo fino al 2019 e il traguardo sembra difficile da raggiungere. Si tratta di segnali che meritano una riflessione attenta e mi trovo, quindi, a condividere i messaggi di preoccupazione espressi da più voci".
 
Ti pare una buona ragione per continuare e difendere i precedenti casi? Io non penso.

Io penso, invece, che non si mandano a casa migliaia di persone per gli errori di pochi.
E' dovere di uno stato garantirli finchè si può, al netto dei discorsi sulla strategicità del settore, sull'opportunità, ecc.
 
Io penso, invece, che non si mandano a casa migliaia di persone per gli errori di pochi.
E' dovere di uno stato garantirli finchè si può, al netto dei discorsi sulla strategicità del settore, sull'opportunità, ecc.

I pochi risponderanno in tribunale. Ma non si può mettere sulle spalle della comunità migliaia di persone. Come per tante altre aziende fallite, anche i dipendenti di AZ dovranno cercare altro. Non si può pensare che continuino a campare sulle spalle del contribuente. Non sarebbe giusto per le migliaia di altri lavoratori licenziati e lasciati a casa.
 
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