Alitalia, il CdA vara il nuovo Piano


Stato
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Arrivano le prime lamentele a seguito della nuova policy sulla pulizia della cabina.

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Io non ho capito dove le fanno ancora, perché venerdì sera in partenza da trn l'aereo era perfetto! C'erano pure le cinture intrecciate.

Mentre lunedì mattina da Fco volo delle 10 , c'erano delle molliche sul sedile è un giornale davanti.
 
Alitalia, ancora stallo con sindacati su piano risanamento

martedì 11 aprile 2017 20:17

di Alberto Sisto

ROMA (Reuters) - E' stallo nella trattativa tra Alitalia e i sindacati sul piano di risanamento della compagnia aerea in crisi di liquidità che prevede un taglio dei costi, forniture di beni e servizi ma anche costo del lavoro, del 30%.
"La situazione resta complicata", ha risposto nel pomeriggio il presidente in pecore della compagnia aerea Luigi Gubitosi fuori dal ministero dello Sviluppo economico, dove si svolgono i negoziati, ai giornalisti che gli chiedevano una valutazione sullo stato del confronto.
Alitalia è controllata dal consorzio italiano Cai di cui fanno parte anche Intesa SanPaolo e Unicredit per il 51% mentre la compagnia area del Golfo Etihad ha il 49%.
A proposito della scadenza di giovedì 13 aprile per il negoziato sugli esuberi, Gubitosi ha detto che "non c'è nessun Cda fissato", lasciando intendere una disponibilità a superare la data indicata come inderogabile limite temporale per raggiungere l'accordo.
Il lavoro sta andando avanti da giorni su due tavoli differenti, uno per il personale di terra e, il secondo, per i naviganti, gli assistenti di volo e i piloti. Ma su entrambi si registra l'incomunicabilità fra le parti.
Il piano presentato da Alitalia il 16 marzo prevede circa 2.000 esuberi concentrati sul personale di terra, e la sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro con un taglio significativo delle retribuzioni per il personale di volo.
E' previsto inoltre l'apporto di capitale e linee di credito pari a complessivi 2 miliardi di euro, di cui circa 900 milioni a carico di Etihad e 1.100 milioni a carico degli azionisti e creditori finanziari italiani, in aggiunta a quanto sostenuto nel 2014, quando fu speso 1 miliardo e mezzo.

SINDACATI SCOMMETTONO IN INTERVENTO GOVERNO

Nel tardo pomeriggio, l'azienda ha respinto 10 dei 12 punti delle controproposte avanzate dai sindacati dopo che questi avevano in mattinata rigettato le richieste rimaneggiate portate dai manager della compagnia aerea.
La stessa cosa succederà questa sera sul tavolo dedicato a discutere del personale viaggiante che parte alle 20,30.
Lo spazio di manovra dei sindacati sembra ridotto al minimo dalla scarsa fiducia dei rappresentanti dei lavoratori nella bontà del piano industriale e dalla fiducia dei lavoratori nell'intervento del governo.
"Come si fa a fare delle concessioni se non sappiamo dove porta il piano", dice Giancarlo Serafini componente della delegazione della Uiltrasporti e fra i compilatori delle controproposte sindacali.
"La nostra base, anche quella delle altre organizzazioni, pensa che il governo non farà fallire l'azienda e in queste condizioni è difficile fare aperture", dice il segretario di un sindacato presente al tavolo.
L'unica possibilità è, che come capita spesso nei confronti sindacali, non si imbocchi la strada del dialogo da stasera grazie ad un cambio di atteggiamento improvviso, da parte di tutti.

http://it.reuters.com/article/topNews/idITKBN17D2C8-OITTP?sp=true

 
E quindi sarei curioso di sapere la soluzione proposta dai sindacati...A parte l'intervento dello stato per fare cosa non si sa


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E quindi sarei curioso di sapere la soluzione proposta dai sindacati...A parte l'intervento dello stato per fare cosa non si sa


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La soluzione proposta dai sindacati è là nazionalizzazione ai fini del mantenimento dello status quo. Dopo che il governo è riuscito a trovare una formula per salvare MPS, ora si aspettano che una soluzione atta al prolungamento della situazione attuale la di trovi anche per AZ.
 
La soluzione proposta dai sindacati è là nazionalizzazione ai fini del mantenimento dello status quo. Dopo che il governo è riuscito a trovare una formula per salvare MPS, ora si aspettano che una soluzione atta al prolungamento della situazione attuale la di trovi anche per AZ.

Certo, però al tempo stesso dicono di non volere accettare i sacrifici imposti dal piano proprio perché il piano industriale è debole.
E con la nazionalizzazione, che ovviamente non è possibile per via dell'unione europea, cosa pensano di avere? Un miglior piano?

È giusto che i sindacati difendano i lavoratori e cerchino di ottenere le migliori condizioni per chi sarà licenziato, ma non ci si può comportare in maniera così ottusa, considerando che parte delle colpe sono pure le loro.


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È giusto che i sindacati difendano i lavoratori e cerchino di ottenere le migliori condizioni per chi sarà licenziato, ma non ci si può comportare in maniera così ottusa, considerando che parte delle colpe sono pure le loro.


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Sul passato pre-SAI concordo con te. Ma nel presente no giacché non è accettabile che gli arabi australiani si siano resi conto così tardi della situazione dell'Alitalia. Inoltre li conoscevano i costi folli di leasing degli aerei ed altri problemi che non hanno ritrattato quando sono stati chiusi MESI nelle stanze segrete di Alitalia. Pertanto ritengo che le uniche colpe siano di questi arabi australiani e del Governo che non ha rispettato pienamente i patti ma qualcuno ha mai creduto che avrebbero fermato l'espansione delle compagnie a basso costo?
 
Ultima modifica:
CONFRONTO SUI CONTI

Alitalia, la crisi di cassa non trovaancora soluzione

–Gianni Dragoni e Giorgio Pogliotti
12 aprile 2017

Il problema della mancanza di cassa di Alitalia potrebbe esplodere come una bomba a orologeria tra pochigiorni, al più tardi dopo Pasqua. Gli azionisti, banche e Etihad, non hanno risolto il problema della cassadella compagnia, che divora circa due milioni di euro al giorno. Il confronto con i sindacati sui tagli alpersonale è in salita.

Nelle ultime ore i tentativi di trovare una soluzione hanno fatto un passo indietro per l’indisponibilità aintervenire della Cassa depositi e prestiti (Cdp), il braccio dello Stato controllato con l’83% dal ministerodell’Economia.

Per le banche non è realistica la previsione dell’utile nel 2019

Ma senza una garanzia o coinvolgimento pubblico le banche - UniCredit e Intesa Sanpaolo le più esposte -non accettano di mettere altri soldi in una compagnia che presenta un piano industriale pieno di criticità econ fortissimi rischi, stimati in 1,3 miliardi di euro di ulteriore fabbisogno di cassa da qui al 2021. Le banchenon giudicano realistica la previsione dell’a.d., Cramer Ball, di riuscire a raggiungere l’utile operativo nel2019. La Cdp ha evitato, finora, di essere coinvolta in un’operazione che potrebbe costarle centinaia dimilioni di perdite.

Cassa depositi e prestiti ha escluso un intervento

Il dossier è stato portato nei giorni scorsi all’attenzione del gruppo guidato da Claudio Costamagna e FabioGallia. La richiesta di intervenire con circa 214 milioni è partita dalle banche, per valutare se fosse possibiledare una garanzia pubblica nella sottoscrizione del contingent equity, una riserva da utilizzare per coprire leulteriori perdite nel caso il piano non desse i risultati previsti, oppure un intervento azionario nella futuraricapitalizzazione. La Cdp, riferiscono fonti autorevoli, ha esaminato il dossier, ma alla luce dei vincoli distatuto (è vietato intervenire in società che non siano in equilibrio economico e non abbiano prospettive dicrescita e risanamento) e altri vincoli normativi ha verificato che non può fare il salvataggio di Alitalia.Questa posizione, da quanto trapela, è stata condivisa dal vertice di Cdp con i consiglieri di amministrazione.

La richiesta di una garanzia pubblica
Le banche azioniste della compagnia però continuano a dire che senza una garanzia pubblica noninietteranno nuovi soldi in Alitalia, né come linee di credito né come nuovi mezzi freschi attraverso unaricapitalizzazione. Pertanto al ministero dell’Economia si continua a studiare se sia possibile una soluzionealternativa. «La situazione resta complicata», ha detto ieri Luigi Gubitosi, il consigliere di Alitalia designatopresidente. I ricavi non stanno aumentando, le entrate ancillari previste dal piano non ci sono, i tagli deicosti diversi dal personale sono minimi, circa 20 milioni quelli realizzati, contro un obiettivo di arrivare a 160milioni solo quest’anno.

Trattativa in stallo tra azienda e sindacati

Intanto non decolla il negoziato traazienda e sindacati. Nella no stop in corso al Mise, le posizioni tra le parti restano distanti. Anzitutto èarrivata una “gelata” dal ministero del Lavoro che, dopo la verifica compiuta dall’Inps, forte di un parerelegale, ha spiegato che il Fondo del trasporto aereo non potrà essere utilizzato per sostenere gli esodivolontari.
È così venuto meno uno strumento che i sindacati avevano proposto di utilizzare per garantire l’uscita ainaviganti che nell’arco dei prossimi 4 anni matureranno i requisiti pensionistici. Per i contratti di solidarietàin scadenza ad agosto che interessano circa 400 naviganti c’è la disponibilità su un ulteriore anno dicopertura. Resta sul tavolo la seconda proposta dei sindacati: l’utilizzo del Fondo di settore per integrare idue anni di cassa integrazione straordinaria e due anni di Naspi per i 1.338 lavoratori del personale di terra,parte dei 2.037 esuberi previsti. Posizioni distanti sulle esternalizzazioni di attività che nei piani dellacompagnia interessano 813 dipendenti. Nei giorni scorsi si era ipotizzato per circa 300 addetti allamanutenzione il passaggio ad Atitech, con cui sono in corso le trattative, con la garanzia del posto di lavoro.Alitalia, secondo i sindacati, ha mostrato disponibililità a tenersi 200 dipendenti della manutenzione:«Chiedono una turnazione su 4 giorni la settimana con un ciclo lavorativo di 12 ore, per noi è insostenibile»,spiega Nino Cortorillo (Filt-Cgil).

In questo quadro pare difficile che venga rispettata la scadenza fissata dal governo per trovare un accordoentro domani, per consentire il 14 aprile di avviare la ristrutturazione finanziaria per un valore di pocoinferiore ai 2 miliardi. Il cda di Alitalia previsto per venerdì 14 è stato rinviato.

http://www.ilsole24ore.com/art/noti...va-ancora-soluzione-211003.shtml?uuid=AEg3Hj3
 
Sul passato pre-SAI concordo con te. Ma nel presente no giacché non è accettabile che gli arabi australiani si siano resi conto così tardi della situazione dell'Alitalia. Inoltre li conoscevano i costi folli di leasing degli aerei ed altri problemi che non hanno ritrattato quando sono stati chiusi MESI nelle stanze segrete di Alitalia. Pertanto ritengo che le uniche colpe sia di questi arabi australiani e del Governo che non ha rispettato pienamente i patti ma qualcuno ha mai creduto che avrebbero fermato l'espansione delle compagnie a basso costo?
L'unico proposito degli arabi era quello di drenare il maggior numero possibile di ospiti sul network di EY. pure questo e' stato un fallimento. Delle sorti di Alitalia agli arabi non e' mai fregato nulla. La dimostrazione che nessun piano strategico e' mai stato apportato avvallando sempre lo status quo che produceva solo continui disastri. Adesso si son stufati di buttare soldi e smettono di fare gli scemi con il denaro. Tutto qui.
 
L'unico proposito degli arabi era quello di drenare il maggior numero possibile di ospiti sul network di EY. pure questo e' stato un fallimento. Delle sorti di Alitalia agli arabi non e' mai fregato nulla. La dimostrazione che nessun piano strategico e' mai stato apportato avvallando sempre lo status quo che produceva solo continui disastri. Adesso si son stufati di buttare soldi e smettono di fare gli scemi con il denaro. Tutto qui.

Concordo pienamente.

Sarebbe stato meglio vendere AZ ad AF-KL nel 2008 (sebbene una fusione con AP mi allettasse) ed ancora di più nel 2013 .

In entrambi i casi sarebbe stato un risparmio immenso per le casse pubbliche.
 
Lo stato ha sempre voluto avere il controllo sulla compagnia e questo è stato possibile solo mantenendo la quota di maggioranza in mano a soggetti italiani, quindi ricattabili.
 
Non ti pare di esagerare? ..AZ la miglior Compagnia del mondo...meno male che hai aggiunto..."..almeno cosi' vorrebbe..."!! Buona fortuna a chi lavora con serieta' in Alitalia. Al resto (Management in primis) e ai restanti fancazzisti, l'augurio di farsi almeno un esame di coscienza per il futuro.

Credevo fosse evidente che si tratta più di un desiderio che una vera e propria affermazione. Sarò matto ma io a questa compagnia sono affezionato e voglio credere che un'Alitalia al livello di LH la vorremmo tutti.

Non è esatto. AZ, insieme a me, a mio padre, a mio zio e a qualche altro milione di italiani, ha dato da mangiare a quelle migliaia di famiglie. Ecco, così suona un po' più sincero. Ed è bene ricordarlo in questi tempi di ventilate nazionalizzazioni.

Tra quei milioni di italiani ci sono tutti, dipendenti AZ compresi. E se diamo per vera questa affermazione allora io da qualche anno do da mangiare a milioni di dipendenti pubblici.
Lungi da me pensare ad un'Alitalia pubblica. Molti dei problemi di AZ, a mio avviso, arrivano proprio dall'ingerenza della politica nelle scelte strategiche (da leggere come MXP).


[..] Con questo non voglio mettere in dubbio la buona fede di Horeco o di altri, ma trovo frustrante la scarsa percezione che TUTTI i lavoratori di AZ (bravi e meno bravi) hanno (o hanno avuto) un posto di lavoro grazie ad un continuo sacrificio da parte della collettività.

La parte in grassetto la cambieri così: la scarsa percezione che TUTTI i lavoratori di AZ (bravi e meno bravi) hanno (o hanno avuto) un posto di lavoro in Alitalia grazie ad un continuo sacrificio da parte della collettività. Ecco così potrei accettarla perché tra personale navigante, OCC ed altri dipartimenti specifici del settore non avrebbero avuto ptoblemi a trovare lavoro altrove.
Il problema è che finche c'è un'AZ così come strutturata oggi si impediscela nascita di un nuovo soggetto (o qualcuno già esistente) che sfrutti le opportunità che esistono oggi dal mercato italia e da hub come FCO.
Questo dovrebbe far incazzare mitomani di aviazione, come immagino siamo un po' tutti qui su questo forum, e non tanto gli aiuti statali in se che, possiamo essere d'accordo o meno, ma per una società del genere devono arrivare (finchè esiste la possibilità di far riprendere la compagnia che li riceve) proprio per provare ad aiutare la collettività di cui fanno parte anche i dipendenti AZ. E ripeto, non tanto chi ha la fortuna di essere un CPT od un FO che può facilmente andare a lavorare altrove ma chi non sarebbe in grado di ricollocarsi.
 
E' cosi' che pensano di aumentare i ricavi del 30%?

io trovassi un aereo in queste condizioni mi arrabbierei un pelino; ora immagino gli aa/v dover rispondere di questa scellerata scelta aziendale e spero lo sappiano fare con professionalita' e non con un'alzatina di spalle di sufficienza. Volo AZ next week, vedremo...
 
Una cosa interessante: in AZ si sta pensando di sostituire nel lungo raggio in economy (già a partire da questa estate) il classico pasto servito col vassoio e di optare per una sacca contenente già tutto al suo interno, gli assistenti di volo poi passeranno con bevande, dolce e quant'altro di caldo.
Tutto ciò viene fatto per risparmiare sui costi dei vassoi (come il lavaggio ad esempio).
 
Una cosa interessante: in AZ si sta pensando di sostituire nel lungo raggio in economy (già a partire da questa estate) il classico pasto servito col vassoio e di optare per una sacca contenente già tutto al suo interno, gli assistenti di volo poi passeranno con bevande, dolce e quant'altro di caldo.
Tutto ciò viene fatto per risparmiare sui costi dei vassoi (come il lavaggio ad esempio).

Tipo la scatola che usano se non erro Aeromexico, Aerolinea Argentinas e altre Americane ?
 
Tra quei milioni di italiani ci sono tutti, dipendenti AZ compresi. E se diamo per vera questa affermazione allora io da qualche anno do da mangiare a milioni di dipendenti pubblici.
Lungi da me pensare ad un'Alitalia pubblica. Molti dei problemi di AZ, a mio avviso, arrivano proprio dall'ingerenza della politica nelle scelte strategiche (da leggere come MXP).

La parte in grassetto la cambieri così: la scarsa percezione che TUTTI i lavoratori di AZ (bravi e meno bravi) hanno (o hanno avuto) un posto di lavoro in Alitalia grazie ad un continuo sacrificio da parte della collettività. Ecco così potrei accettarla perché tra personale navigante, OCC ed altri dipartimenti specifici del settore non avrebbero avuto ptoblemi a trovare lavoro altrove.
Il problema è che finche c'è un'AZ così come strutturata oggi si impediscela nascita di un nuovo soggetto (o qualcuno già esistente) che sfrutti le opportunità che esistono oggi dal mercato italia e da hub come FCO.
Questo dovrebbe far incazzare mitomani di aviazione, come immagino siamo un po' tutti qui su questo forum, e non tanto gli aiuti statali in se che, possiamo essere d'accordo o meno, ma per una società del genere devono arrivare (finchè esiste la possibilità di far riprendere la compagnia che li riceve) proprio per provare ad aiutare la collettività di cui fanno parte anche i dipendenti AZ. E ripeto, non tanto chi ha la fortuna di essere un CPT od un FO che può facilmente andare a lavorare altrove ma chi non sarebbe in grado di ricollocarsi.
Le sovvenzioni pubbliche le concepisco solamente nei comparti ad elevata componente sociale, come potrebbero essere scuole ed ospedali. A fronte di eventi realmente eccezionali, ci possono anche stare degli aiuti per aziende che non rientrano in questo campo (ed esempio per una compagnia aerea dopo l'11/9). Quello che non è assolutamente accettabile è la pretesa di far sopravvivere in eterno con fondi pubblici o pseudo-pubblici, una compagnia che rifiuta di rendersi competitiva. Cosa che comporta organizzazione e costi di mercato e non a misura dei desiderata di dipendenti, fornitori, politici e sindacati. Nei decenni durante i quali AZ ha succhiato soldi alla collettività, milioni di aziende hanno aperto, prosperato, sofferto o chiuso. Con i rispettivi lavoratori che ne hanno seguito le sorti. E chi ha avuto la sfortuna di trovarsi in un'azienda finita male, si è dato da fare per trovare un nuovo lavoro (e qui ci sta un aiuto pubblico in un periodo così critico). Hai idea di cosa succederebbe se ogni azienda italiana pretendesse il trattamento riservato ad AZ e ai propri dipendenti? Sarebbe ovviamente insostenibile. Eppure continuo a leggere interventi come il tuo, dove si parla di una possibilità di ripresa per AZ. Quando l'evidenza dimostra che a condizioni di mercato non è possibile. Non ti sarà sfuggito che a questo giro come non mai, tutti vogliono smarcarsi dal rifinanziamento di AZ nelle varie forme. Banche, Generali, Inps, tutti stanno tirando il cuxo indietro. Come è ovvio che sia di fronte ad un piano industriale del tutto irrealistico.
AZ l'ultima chance l'ha persa ai primi tempi di CAI, quando la situazione iniziava a migliorare e a FCO c'era ancora poco LC. Nel 2011 è probabilmente passato l'ultimo treno per essere assorbita da AF (dopo aver perso quello assai più conveniente del 2008), ma come scrivevo sopra, la politica non poteva permettersi di perdere il controllo su un insieme di interessi particolari da tutelare ad ogni costo. AF (come chiunque altro), avrebbe probabilmente effettuato tagli draconiani e riorganizzato profondamente la compagnia, intaccando pesantemente tanti di quegli interessi. Come vedi anche oggi che la situazione è disperata, tagliare costi si sta rivelando un'impresa titanica e si sta perdendo tempo con i soliti teatrini mentre la cassa è agli sgoccioli. Probabilmente a questo giro i soldi arriveranno, ma a meno di una resurrezione miracolosa della compagnia, potrebbero essere gli ultimi.
 
Le sovvenzioni pubbliche le concepisco solamente nei comparti ad elevata componente sociale, come potrebbero essere scuole ed ospedali. A fronte di eventi realmente eccezionali, ci possono anche stare degli aiuti per aziende che non rientrano in questo campo (ed esempio per una compagnia aerea dopo l'11/9). Quello che non è assolutamente accettabile è la pretesa di far sopravvivere in eterno con fondi pubblici o pseudo-pubblici, una compagnia che rifiuta di rendersi competitiva. Cosa che comporta organizzazione e costi di mercato e non a misura dei desiderata di dipendenti, fornitori, politici e sindacati. Nei decenni durante i quali AZ ha succhiato soldi alla collettività, milioni di aziende hanno aperto, prosperato, sofferto o chiuso. Con i rispettivi lavoratori che ne hanno seguito le sorti. E chi ha avuto la sfortuna di trovarsi in un'azienda finita male, si è dato da fare per trovare un nuovo lavoro (e qui ci sta un aiuto pubblico in un periodo così critico). Hai idea di cosa succederebbe se ogni azienda italiana pretendesse il trattamento riservato ad AZ e ai propri dipendenti? Sarebbe ovviamente insostenibile. Eppure continuo a leggere interventi come il tuo, dove si parla di una possibilità di ripresa per AZ. Quando l'evidenza dimostra che a condizioni di mercato non è possibile. Non ti sarà sfuggito che a questo giro come non mai, tutti vogliono smarcarsi dal rifinanziamento di AZ nelle varie forme. Banche, Generali, Inps, tutti stanno tirando il cuxo indietro. Come è ovvio che sia di fronte ad un piano industriale del tutto irrealistico.
AZ l'ultima chance l'ha persa ai primi tempi di CAI, quando la situazione iniziava a migliorare e a FCO c'era ancora poco LC. Nel 2011 è probabilmente passato l'ultimo treno per essere assorbita da AF (dopo aver perso quello assai più conveniente del 2008), ma come scrivevo sopra, la politica non poteva permettersi di perdere il controllo su un insieme di interessi particolari da tutelare ad ogni costo. AF (come chiunque altro), avrebbe probabilmente effettuato tagli draconiani e riorganizzato profondamente la compagnia, intaccando pesantemente tanti di quegli interessi. Come vedi anche oggi che la situazione è disperata, tagliare costi si sta rivelando un'impresa titanica e si sta perdendo tempo con i soliti teatrini mentre la cassa è agli sgoccioli. Probabilmente a questo giro i soldi arriveranno, ma a meno di una resurrezione miracolosa della compagnia, potrebbero essere gli ultimi.
Quoto in toto...aggiungo che a mio parere il continuare a calare le braghe per procrastinare l'agonia di Alitalia fino a farla spegnere del tutto si fa solo del male a tutti in primis ad Alitalia. Un sano rilancio ripartendo da zero sarebbe auspicabile, ma siccome la politica pensa solo al proprio tornaconto, non permettera' questo purtroppo.
 
Incommentabile.

Rilancio Alitalia, condivisa proposta Comune

Cronaca
12 aprile 2017


“Ringrazio il Presidente della Commissione Daniele Fichera, l’assessore al Lavoro della Regione Lazio Lucia Valente, presente in aula, e tutti i componenti dell’VIII Commissione in Consiglio Regionale perché hanno avuto la sensibilità e sentito l’esigenza di convocare quest’audizione sulla crisi Alitalia”. Lo dichiara il Sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. “In questi giorni si decidono le sorti di oltre 2500 lavoratori della ex compagnia di bandiera e di altre migliaia di persone che lavorano nell’indotto aeroportuale. La richiesta di questo incontro, al quale sono presenti la vicesindaco Anna Maria Anselmi, la Presidente del Consiglio Comunale Michela Califano e tutti i Capigruppo, nasce dalla difficilissima situazione di un’azienda che, tagliando posti di lavoro, risorse e stipendi, rischia di dare un colpo mortale all’economia del nostro territorio, ma anche a quella della Capitale e di tutta la Regione Lazio. Il Consiglio comunale di Fiumicino ha presentato una proposta di merito che vogliamo discutere a tutti i livelli Istituzionali, una mozione che prevede la partecipazione di Eni, Finmeccanica e Ferrovie dello Stato nel 51% di Alitalia. Tutto il consiglio comunale crede nella necessità di un nuovo modello di gestione che punti sulle competenze delle grandi società partecipate dello Stato per riaffermare la centralità del sistema industriale italiano al fine di superare la crisi e creare le condizioni per un vero e duraturo piano integrato. Si fa un gran parlare di ammortizzatori sociali e possibili ricorsi alla cassa integrazione, senza che una vera e propria proposta di riqualificazione industriale di Alitalia sia in campo. La condivisione unanime della mozione approvata in consiglio comunale da parte degli autorevoli esponenti di questa commissione è un fatto molto importante. Dimostra che su temi che investono il futuro economico e sociale di questa regione non ci sono pregiudiziali o divisioni di parte. Dobbiamo guardare al futuro per il bene di una delle più importanti aziende del trasporto aereo a livello mondiale. Un segno di responsabilità e rispetto per migliaia di lavoratori che vi lavorano da anni e che hanno contribuito con le loro conoscenze e professionalità a renderla conosciuta e apprezzata – conclude Montino – nel panorama internazionale”.

http://www.qfiumicino.com/rilancio-alitalia-condivisa-proposta-comune/
 
Alitalia, stop alla trattativa: no a proposte sindacati

Pubblicato il: 12/04/2017 12:58
Stop momentaneo nella trattativa Alitalia .

La compagnia ha giudicato insufficienti le controproposte avanzate dal sindacato sul contratto del personale navigante e ha deciso di sospendere la trattativa. Ad annunciarlo il segretario generale della Uil Trasporti, Claudio Tarlazzi, che ora, vista la situazione, chiede "alla politica di scendere in campo".

"L'azienda -ha riferito Tarlazzi uscendo dalla sede del ministero dello Sviluppo economico- ha valutato insufficienti le proposte che noi avevamo avanzato e che riteniamo importanti. La compagnia non si è minimamente spostata dalle richieste iniziali da noi respinte. L'azienda con una decisione unilaterale ha quindi sospeso la trattativa". "Il tavolo -ha puntualizzato Tarlazzi - non è rotto ma è sospeso e riprenderemo nel pomeriggio".
"La situazione - ha evidenziato ancora Tarlazzi - è molto complicata e abbiamo chiesto che la trattativa prenda una piega diversa e da tecnica diventi politica perchè così non si può andare avanti".
Le parti, riunite dalla mattina, avevano ripreso il confronto al tavolo negoziale ripartendo dalla questione del contratto del personale navigante, sulla quale si erano lasciate ieri sera intorno a mezzanotte con un nulla di fatto. Intanto, davanti alla sede del Mise, presidio organizzato dai lavoratori Usb e Cub contro i licenziamenti, tagli salariali e esternalizzazioni previsti dal nuovo piano industriale.
"Dopo giorni di trattativa in sede ministeriale, e a 48 ore dalla data fissata per la sua scadenza, siamo ancora lontani da un possibile accordo", aveva detto stamane Emiliano Fiorentino, Segretario nazionale Fit-Cisl. "Stiamo ricercando soluzioni per gestire le persone individuate dal piano come eccedenze, e per il momento lo sforzo fatto non è sufficiente .Nel merito del confronto sul contratto, per quanto riguarda il personale di terra abbiamo detto che non è possibile agire ulteriormente sui costi: sono già nella soglia minima di retribuzione ed hanno applicate tutte le leve possibili su produttività e flessibilità, dal lontano 2009 anno del fallimento", aggiunto.
"Per il personale navigante invece, durante il confronto è emerso che le richieste fatte generano dei ricavi che vanno ben oltre quanto individuato dallo stesso: si cerca di smantellare l'attuale Contratto nazionale per poi passare a qualcosa molto vicino alle "peggiori" low cost", aveva spiegato ancora Fiorentino.

http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2017/04/12/alitalia-trattativa-senza-sosta-nuovo-round-ministero_omDTO7f0etKMpPebt7iw0I.html

 
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