Alitalia, il CdA vara il nuovo Piano


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Alitalia, stop alla trattativa: no a proposte sindacati

Pubblicato il: 12/04/2017 12:58
Stop momentaneo nella trattativa Alitalia .

"La situazione - ha evidenziato ancora Tarlazzi - è molto complicata e abbiamo chiesto che la trattativa prenda una piega diversa e da tecnica diventi politica perchè così non si può andare avanti".



Ma siamo matti? In pratica stanno dicendo che se l'azienda perde soldi non è un problema loro, ma bisogna salvaguardare i posti di lavoro/voti alla elezioni dei dipendenti?

Capisco pernsarlo, ma dirlo cosi esplicitamente.....
 
Le sovvenzioni pubbliche le concepisco solamente nei comparti ad elevata componente sociale, come potrebbero essere scuole ed ospedali. A fronte di eventi realmente eccezionali, ci possono anche stare degli aiuti per aziende che non rientrano in questo campo (ed esempio per una compagnia aerea dopo l'11/9). Quello che non è assolutamente accettabile è la pretesa di far sopravvivere in eterno con fondi pubblici o pseudo-pubblici, una compagnia che rifiuta di rendersi competitiva. Cosa che comporta organizzazione e costi di mercato e non a misura dei desiderata di dipendenti, fornitori, politici e sindacati. Nei decenni durante i quali AZ ha succhiato soldi alla collettività, milioni di aziende hanno aperto, prosperato, sofferto o chiuso. Con i rispettivi lavoratori che ne hanno seguito le sorti. E chi ha avuto la sfortuna di trovarsi in un'azienda finita male, si è dato da fare per trovare un nuovo lavoro (e qui ci sta un aiuto pubblico in un periodo così critico). Hai idea di cosa succederebbe se ogni azienda italiana pretendesse il trattamento riservato ad AZ e ai propri dipendenti? Sarebbe ovviamente insostenibile. Eppure continuo a leggere interventi come il tuo, dove si parla di una possibilità di ripresa per AZ. Quando l'evidenza dimostra che a condizioni di mercato non è possibile. Non ti sarà sfuggito che a questo giro come non mai, tutti vogliono smarcarsi dal rifinanziamento di AZ nelle varie forme. Banche, Generali, Inps, tutti stanno tirando il cuxo indietro. Come è ovvio che sia di fronte ad un piano industriale del tutto irrealistico.
AZ l'ultima chance l'ha persa ai primi tempi di CAI, quando la situazione iniziava a migliorare e a FCO c'era ancora poco LC. Nel 2011 è probabilmente passato l'ultimo treno per essere assorbita da AF (dopo aver perso quello assai più conveniente del 2008), ma come scrivevo sopra, la politica non poteva permettersi di perdere il controllo su un insieme di interessi particolari da tutelare ad ogni costo. AF (come chiunque altro), avrebbe probabilmente effettuato tagli draconiani e riorganizzato profondamente la compagnia, intaccando pesantemente tanti di quegli interessi. Come vedi anche oggi che la situazione è disperata, tagliare costi si sta rivelando un'impresa titanica e si sta perdendo tempo con i soliti teatrini mentre la cassa è agli sgoccioli. Probabilmente a questo giro i soldi arriveranno, ma a meno di una resurrezione miracolosa della compagnia, potrebbero essere gli ultimi.

Quoto in toto.

Tuttavia sull'ultimo punto non sono convinto che si riesca a salvare questa volta.

E' triste dirlo per me (anche perché volo AZ da sempre) ma ora questa compagnia aerea non è più la compagnia aerea di riferimento italiana. Il primo volo non si fa più su AZ ma su FR od U2.

A livello intercontinentale AZ non conta più quasi nulla, benché abbia aperto qualche rotta da poco (MEX e SCL) non è una compagnia che collega l'Italia al mondo come invece lo sono AF, KL, LH o BA per i loro rispettivi Paesi.
 
Le sovvenzioni pubbliche le concepisco solamente nei comparti ad elevata componente sociale, come potrebbero essere scuole ed ospedali. A fronte di eventi realmente eccezionali, ci possono anche stare degli aiuti per aziende che non rientrano in questo campo (ed esempio per una compagnia aerea dopo l'11/9). Quello che non è assolutamente accettabile è la pretesa di far sopravvivere in eterno con fondi pubblici o pseudo-pubblici, una compagnia che rifiuta di rendersi competitiva. Cosa che comporta organizzazione e costi di mercato e non a misura dei desiderata di dipendenti, fornitori, politici e sindacati. [..]

Siamo d'accordo infatti avevo scritto: "Il problema è che finche c'è un'AZ così come strutturata oggi si impedisce la nascita di un nuovo soggetto (o qualcuno già esistente) che sfrutti le opportunità che esistono oggi dal mercato italia e da hub come FCO".
Ad ogni modo compagnie come AZ hanno un'enorme componente sociale. L'indotto creato da AZ è considerevole. Non pensare solo ad Alitalia stessa ma anche alle centiania di fornitori (anche piccoli come le società di transfer) di cui usufruisce. Era doveroso fare di tutto per aiutare AZ a rialzarsi. Purtroppo, come hai scritto, probabilmente tutte le chance sono state sprecate e non è più il caso di continuare.

Eppure continuo a leggere interventi come il tuo, dove si parla di una possibilità di ripresa per AZ.

Dove? Vermanete nel post precedente mi auguravo che i libri verranno portati in tribunale e da lì si provi a ripartire da zero.
Io ho semplicemente provato a dire che il tuo scrivere "io ho dato da mangiare a migliaia di dipendenti alitalia negli anni" è semplicistico quanto ridicolo, scusami ma è così.
Al singolo contribuente che lavora da 40 anni AZ sarà costata (attualizzando la valuta) non più di 300-400 EUR in totale ovvero 10€ l'anno. Questo è l'enorme sacrificio che hai fatto.

Come vedi anche oggi che la situazione è disperata, tagliare costi si sta rivelando un'impresa titanica e si sta perdendo tempo con i soliti teatrini mentre la cassa è agli sgoccioli. Probabilmente a questo giro i soldi arriveranno, ma a meno di una resurrezione miracolosa della compagnia, potrebbero essere gli ultimi.

Lo spero, nella resurrezione miracolosa, ma non credo avverrà. Come già detto spero fallisca con la speranza che venga ricostruita una compagnia (privata) che sia un vero assest anche per il paese perché così non lo è. Ripeto il problema non sono gli aiuti in se ma il fatto che AZ ha dimostrato che questi aiuti non cambieranno la situazione.
 
ma quandanque vi fosse anche il fallimento (che non ci sara',ndr,) ed un eventuale rinascita, se non si modificano i piloni sui quali Alitalia continua a poggiarsi e che si sono rivelati, sono e saranno sempre di carta pesta, sara' sempre un fallimento. Questi piloni inutile elencarli...sono sotto gli occhi di tutti o quasi....
 
Il problema non sono i sindacati, ma la politica. In un'azienda diversa, non così legata alla politica, le trattative sarebbero andate certamente in modo diverso. Se i sindacati si permettono di mantenere un atteggiamento tanto indegno è perché sanno (o almeno ne sono convinti) che alla fine il governo non si tirerà indietro.
 
Il problema non sono i sindacati, ma la politica. In un'azienda diversa, non così legata alla politica, le trattative sarebbero andate certamente in modo diverso. Se i sindacati si permettono di mantenere un atteggiamento tanto indegno è perché sanno (o almeno ne sono convinti) che alla fine il governo non si tirerà indietro.
Senza dubbio, ma che nel 2017 non ci si faccia problemi e anzi quasi si esiga un intervento politico è assolutamente allucinante, indipendentemente da cosa risponderà poi la politica.
 
Sarà una lunga notte. Speriamo si arrivi ad un accordo

Alitalia, in serata parte mediazione del governo

mercoledì 12 aprile 2017 19:58


ROMA (Reuters) - Alle 20,00 Alitalia, subito dopo i sindacati con delegazioni allargate ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. In quest'ordine i tre ministri che stanno lavorando alla vertenza Alitalia ascolteranno le parti nel tentativo di trovare la quadra ad una trattativa che nessuno pare abbia voglia di sbloccare.
Oggi "la situazione è un po' più complicata, perché c'è meno tempo. Io spero che si possa concludere domani e che prevalga la razionalità", ha detto il presidente in pectore della compagnia aerea, Luigi Gubitosi, lasciando nel pomeriggio la sede del ministero dello Sviluppo economico.
I soci di Alitalia -- Unicredit, Banca Intesa ed la compagnia aerea emiratina Etihad -- per fronteggiare la difficile crisi hanno previsto una riduzione di tutti i costi del 30% e condizionato la ricapitalizzazione a un accordo con i sindacati.
La cura prevede circa 2.000 esuberi e la sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro con un taglio significativo delle retribuzioni per il personale di volo.
Tutte ipotesi ripetutamente respinte dai sindacati in queste settimane di trattativa.

L'auspicio di Gubitosi per una rapida chiusura della vertenza è arrivato dopo un incontro con il ministro Carlo Calenda che insieme ai colleghi dei Trasporti, Graziano Delrio e del Welfare, Giuliano Poletti, forma la delegazione governativa.
L'incontro si è reso necessario dopo che i manager della società avevano chiesto una sospensione della trattativa lamentando nuovamente l'insufficienza delle risposte sindacali.
Le parti sembrano ancora ben distanti, ma soprattutto poco convinte di poter trovare un'intesa.
I mezzi freschi ipotizzati dai soci per consentire alla società di andare avanti prevedono l'apporto di capitale e linee di credito pari a complessivi 2 miliardi di euro, di cui circa 900 milioni a carico di Etihad e 1.100 milioni a carico degli azionisti e creditori finanziari italiani.

(Alberto Sisto)

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano.Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia.
 
Al di là delle solite dinamiche che m infastidiscono non poco, io mi chiedo come possano saltar fuori 1.100 milioni dagli attuali azionisti.
AZ ha bisogno di soldi veri. Chi ce li mette?
 
Al di là delle solite dinamiche che m infastidiscono non poco, io mi chiedo come possano saltar fuori 1.100 milioni dagli attuali azionisti.
AZ ha bisogno di soldi veri. Chi ce li mette?
Se ho capito bene, gran parte dei 2 MLD€ dovrebbero essere una semplice conversione in capitale degli attuali debiti, mentre i soldi buoni dovrebbero essere circa 200 M€ da parte degli italiani (sui quali le banche vorrebbero una garanzia pubblica) e altrettanti da parte di EY. Credo non sia casuale che i 400 M€, associati a qualche taglio nei costi di AZ, corrispondano più o meno all'ossigeno per allungare l'agonia di un altro anno. Giusto il tempo necessario ad evitare problemi durante le elezioni politiche che al più tardi dovrebbero svolgersi a Febbraio/Marzo 2018.
 
@Belumosi: non riesco a quotare il tuo post, ma hai esplicitato quanto intendevo dire.
Alitalia necessita di iniezioni di danaro reale per poter ipotizzare un suo futuro nei cieli del globo del nostro pianeta terra. Soldi veri. Banconote da 500 € disponibili per acquistare aeromobili o per pagarli in leasing (a prezzi equi).
Le operazioni meramente finanziarie non fanno altro che posticipare il problema. Non servono a nulla. Anzi, danneggiano Alitalia essendo freni alla sua ipotetica espansione (ammesso che vi siano mercati aggredibili...).

E' un dato di fatto che mi piacerebbe emerga nella discussione. Ne devono essere consapevoli i dipendenti e l'opinione pubblica.
 
Siamo d'accordo infatti avevo scritto: "Il problema è che finche c'è un'AZ così come strutturata oggi si impedisce la nascita di un nuovo soggetto (o qualcuno già esistente) che sfrutti le opportunità che esistono oggi dal mercato italia e da hub come FCO".
Ad ogni modo compagnie come AZ hanno un'enorme componente sociale. L'indotto creato da AZ è considerevole. Non pensare solo ad Alitalia stessa ma anche alle centiania di fornitori (anche piccoli come le società di transfer) di cui usufruisce. Era doveroso fare di tutto per aiutare AZ a rialzarsi. Purtroppo, come hai scritto, probabilmente tutte le chance sono state sprecate e non è più il caso di continuare.



Dove? Vermanete nel post precedente mi auguravo che i libri verranno portati in tribunale e da lì si provi a ripartire da zero.
Io ho semplicemente provato a dire che il tuo scrivere "io ho dato da mangiare a migliaia di dipendenti alitalia negli anni" è semplicistico quanto ridicolo, scusami ma è così.
Al singolo contribuente che lavora da 40 anni AZ sarà costata (attualizzando la valuta) non più di 300-400 EUR in totale ovvero 10€ l'anno. Questo è l'enorme sacrificio che hai fatto.



Lo spero, nella resurrezione miracolosa, ma non credo avverrà. Come già detto spero fallisca con la speranza che venga ricostruita una compagnia (privata) che sia un vero assest anche per il paese perché così non lo è. Ripeto il problema non sono gli aiuti in se ma il fatto che AZ ha dimostrato che questi aiuti non cambieranno la situazione.
Il tribunale può risolvere ben poco. Facendo sfoggio di ottimismo, dovremmo immaginare degli azionisti che innanzitutto desiderino essere tali, poi che siano disposti a sborsare svariati miliardi per creare una compagnia di portata globale con tanto LR, unico modo per sostenere il ptp sul breve/medio raggio nel confronto con le LC. L'hub inoltre dovrebbe essere MXP (con LIN chiuso), perchè gli yield sono maggiori che a FCO. L'organizzazione della compagnia andrebbe rifatta da zero e il personale assunto sul mercato tra le migliori risorse disponibili. Senza sconti per gli ex-AZ. La politica e i sindacati infine dovrebbero muoversi esclusivamente nell'interesse della compagnia, senza nessuna interferenza a favore di amici, parenti, clienti e paracuxi assortiti.
Mi sembra fantaviazione e anche bella spinta.
 
@Belumosi: non riesco a quotare il tuo post, ma hai esplicitato quanto intendevo dire.
Alitalia necessita di iniezioni di danaro reale per poter ipotizzare un suo futuro nei cieli del globo del nostro pianeta terra. Soldi veri. Banconote da 500 € disponibili per acquistare aeromobili o per pagarli in leasing (a prezzi equi).
Le operazioni meramente finanziarie non fanno altro che posticipare il problema. Non servono a nulla. Anzi, danneggiano Alitalia essendo freni alla sua ipotetica espansione (ammesso che vi siano mercati aggredibili...).

E' un dato di fatto che mi piacerebbe emerga nella discussione. Ne devono essere consapevoli i dipendenti e l'opinione pubblica.
Purtroppo credo che all'opinione pubblica interessi ben poco, mentre una fetta non trascurabile di dipendenti secondo me pensa che qualcuno alla fine ci metterà una pezza.
Però qui andrebbero crocifissi soprattutto il management e tutto l'ambaradan politico sindacale, che stanno recitando una commedia che se non fosse una vergogna nazionale, sarebbe ridicola. Tutti a far finta di credere che con 20 aerei in meno, il revenue salirà alle stelle.
 
@belumosi, credo che la pantomima abbia una chiave di lettura diversa. La mia impressione è che l'incaponirsi a blindare Ball da parte di EY sia dovuta al fatto che non si vogliano trovare soluzioni politiche che permettano alla stessa EY di potere gestire una compagnia e non dovere sorbirsi le paturnie governative. In sostanza, EY vorrebbe carta bianca (via il sindacato, libertà di licenziamento, azzeramento o quasi di qualunque diritto dei lavoratori), ed a quelle condizioni andrebbe avanti cacciando tutto il denaro che serve, dopo avere fatta tabula rasa di tutti i pesi morti. Dalla parte opposta, devono difendere il bacino elettorale e tutto l'indotto associato. A nessuno fotte sega dei lavoratori, della compagnia e di tutto il cucuzzaro, gli interessi sono altri.
 
Per accettare la tua chiave di lettura però bisognerebbe supporre che ad Abu Dhabi siano stati così sprovveduti da non informarsi sul sistema normativo/sindacale su cui si regge il mondo del lavoro in Italia. E che proprio in AZ, era cristallizzato nelle sue forme più estreme. Un altro problema degli emiratini, è che gli italiani devono controbilanciare ogni loro investimento con uno italiano di pari importo. Cosa che lega loro le mani qualora avessero intenzione di investire pesantemente. Ma anche questa era cosa nota.
Pianamente d'accordo invece sul disinteresse praticamente di tutti per le reali sorti della compagnia.
 
Per accettare la tua chiave di lettura però bisognerebbe supporre che ad Abu Dhabi siano stati così sprovveduti da non informarsi sul sistema normativo/sindacale su cui si regge il mondo del lavoro in Italia. E che proprio in AZ, era cristallizzato nelle sue forme più estreme. Un altro problema degli emiratini, è che gli italiani devono controbilanciare ogni loro investimento con uno italiano di pari importo. Cosa che lega loro le mani qualora avessero intenzione di investire pesantemente. Ma anche questa era cosa nota.
Pianamente d'accordo invece sul disinteresse praticamente di tutti per le reali sorti della compagnia.

Forse l'uscita di Hogan in autunno contro il governo per i mancati impegni aveva una ragione
 
Mi sono sempre domandato a cosa si riferissero ogni volta che lamentavano il "non rispetto degli accordi" da parte del Governo. Francamente, pensare che sul serio si riferissero alle campagne promozionali del turismo italiano mi sembrava una minchiata, per dirla elegantemente.
 
Il tribunale può risolvere ben poco. Facendo sfoggio di ottimismo, dovremmo immaginare degli azionisti che innanzitutto desiderino essere tali, poi che siano disposti a sborsare svariati miliardi per creare una compagnia di portata globale con tanto LR, unico modo per sostenere il ptp sul breve/medio raggio nel confronto con le LC. L'hub inoltre dovrebbe essere MXP (con LIN chiuso), perchè gli yield sono maggiori che a FCO. L'organizzazione della compagnia andrebbe rifatta da zero e il personale assunto sul mercato tra le migliori risorse disponibili. Senza sconti per gli ex-AZ. La politica e i sindacati infine dovrebbero muoversi esclusivamente nell'interesse della compagnia, senza nessuna interferenza a favore di amici, parenti, clienti e paracuxi assortiti.
Mi sembra fantaviazione e anche bella spinta.

Praticamente i libri in tribunale e si ricomincia da capo (purtroppo fantaviazione pura e semplice)
 
Stato
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