Alitalia: piano al consiglio Via alla manovra sul capitale, rimandata la nuova cassa
ROMA
Oggi il cda di Alitalia esaminerà il piano industriale e mentre con le banche azioniste è ancora aperta la trattativa sul tavolo ci potrebbe essere anche l’ipotesi di un intervento della Cdp al salvataggio della compagnia . La società controllata dal Mef dovrebbe comunque trovare la strada per superare i vincoli statuari all’ingresso nel capitale di società in perdita. Per questo l’intervento non sarebbe immediato. L’ipotesi, da verificare, indicherebbe un intervento finanziario di 212 milioni di euro. Cdp contattata smentisce ogni ipotesi di intervento su Alitalia. Intanto oggi Luigi Gubitosi dovrebbe essere nominato nel consiglio di amministrazione di Alitalia, in rappresentanza delle banche italiane _ Unicredit e Intesa Sanpaolo _ che possiedono quasi i due terzi della Cai, la società che detiene il 51% di Alitalia attraverso il veicolo Midco.
Gubitosi è destinato alla carica di presidente operativo, prenderà pertanto il posto di Luca Cordero di Montezemolo, il traghettatore della nuova Alitalia verso i soci arabi di Etihad, che ha acquisito il 49% della compagnia, versando 560 milioni di euro. La nomina alla presidenza però non è prevista nel cda di oggi, ma solo in una successiva riunione.
È ancora aperta la discussione sulle deleghe da affidare a Gubitosi. Etihad ha difeso l’amministratore delegato, Cramer Ball, il manager australiano scelto da Etihad un anno fa, il quale manterrà questa carica _ per il momento _ ma dovrà cedere una parte dei poteri al nuovo presidente.
Manager dal profilo finanziario, Gubitosi, che è tra l’altro consigliere di amministrazione del Sole 24 Ore, editore di questo giornale, dovrebbe avere deleghe sulla comunicazione, un’area nella quale porterà propri collaboratori, una parte delle risorse umane, rapporti istituzionali, dovrebbe ottenere anche la finanza e scegliere un nuovo Cfo. Tra Gubitosi e Ball i rapporti non si preannunciano facili. Inizialmente le banche hanno candidato Gubitosi come nuovo a.d., perché insodisfatte della gestione di Ball e degli uomini di Etihad che compongono la prima linea. Gubitosi ha già avuto un incontro piuttosto ruvido con Ball, il quale ha rimarcato che rimane a.d. della società. Si va verso una diarchia, che potrebbe però non durare a lungo. Il fronte dei soci bancari mantiene le riserve su Ball.
A pagare per la lite tra i due schieramenti è Montezemolo, il quale ha dato la sua disponibilità da qualche mese a lasciare. Fu nominato nel novembre 2014, poco prima del decollo operativo della nuova Alitalia, avvenuto il primo gennaio 2015. L’ex presidente della Ferrari potrebbe rimanere nel cda, senza deleghe.
Al cda di oggi verrà portato il piano industriale di Ball, già vagliato il 9 marzo ma non approvato. Unicredit aveva chiesto un approfondimento sugli esuberi e ancora ci sarebbero questioni aperte. Il piano prevede circa 2.000 esuberi nel personale di terra, cifra mai ufficializzata, ma sarebbero in pericolo anche piloti e assistenti di volo in conseguenza della messa a terra di 20 aerei di breve raggio Airbus 320 (si stimano circa 45 eccedenze di naviganti per ogni aereo).
La partita sul piano non si chiuderà oggi. Le discussioni con le banche sono ancora in corso. C’è da decidere anche il rifinanziamento della compagnia. A fine marzo la liquidità sarà esaurita. La manovra prevista è di almeno 900 milioni complessivi. L’assemblea dei soci oggi dovrebbe approvare una manovra sull’equity da 380 milioni, attraverso la conversione in capitale di crediti bancari per 180 milioni e di strumenti partecipativi per circa 200 milioni, il «quasi equity» sottoscritto da Etihad. Ma l’iniezione di nuova cassa dovrebbe essere rimandata. La situazione di Alitalia rimane difficile.
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G.D.