Alitalia: ancora niente Piano Industriale

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Ti stai riferendo agli A300 messi a terra nel 1997?
A memoria, almeno alcuni di questi avevano la cellula arrivata alla frutta (I-BUSM,N,P,Q ,R e T). La restante parte mi sembra di ricordare che venne ceduta a vettori cargo, e solo pochi tornarono a volare, mentre gli altri furono cannibalizzati.

Non proprio: gli A300 che citi (tranne forse SN) potevano volare ancora alcune migliaia di cicli; tre furono bloccati dalla magistratura per indagini su un presunto giro di pezzi di ricambio fasulli (e se ricordo bene l'indagine appurò che l'Alitalia non c'entrava niente) e vennero lasciati al prato e poi distrutti.
 
Non proprio: gli A300 che citi (tranne forse SN) potevano volare ancora alcune migliaia di cicli; tre furono bloccati dalla magistratura per indagini su un presunto giro di pezzi di ricambio fasulli (e se ricordo bene l'indagine appurò che l'Alitalia non c'entrava niente) e vennero lasciati al prato e poi distrutti.

L'inchiesta sui pezzi di ricambio fasulli è di molto posteriore alla messa a terra degli A300 (scandalo Panaviation del 2002), mentre la voce che circolava all'epoca su I-BUSM, N, P, Q, R e T voleva che il massiccio impiego degli stessi sul network nazionale avesse esaurito anzitempo la vita utile della cellula.
 
L'inchiesta sui pezzi di ricambio fasulli è di molto posteriore alla messa a terra degli A300 (scandalo Panaviation del 2002), mentre la voce che circolava all'epoca su I-BUSM, N, P, Q, R e T voleva che il massiccio impiego degli stessi sul network nazionale avesse esaurito anzitempo la vita utile della cellula.

Ok. Mi ricordo di aver visto per anni sul piazzale antistante gli hangar a FCO un paio di A300 in stato di completo abbandono, con i portelloni aperti e i nidi in cockpit. Comunque, a detta del responsabile della manutenzione dell'epoca, si potevano utilizzare ancora per una media di circa 5000 cicli, cioè un paio di anni più o meno sul nazionale e ben di più su DXB e NBO
 
Ok. Mi ricordo di aver visto per anni sul piazzale antistante gli hangar a FCO un paio di A300 in stato di completo abbandono, con i portelloni aperti e i nidi in cockpit. Comunque, a detta del responsabile della manutenzione dell'epoca, si potevano utilizzare ancora per una media di circa 5000 cicli, cioè un paio di anni più o meno sul nazionale e ben di più su DXB e NBO

AZ ha avuto A300 B2 e B4, consegnati in più riprese:

I-BUSB, C, D, F, G, H, J, L (tutti B4-203) vennero consegnati tra il 1980 e il 1982. Sono stati tutti alienati tra il 1997 e 1998 e nessuno è tornato all'attività pax. Tutti a compagnie cargo, e alcuni cannibalizzati.
I-BUSM, N, P, Q, R e T sono stati comprati tutti usati (ex Eastern AL) tra il 1988 e il 1989, e ceduti tra il 1996 e il 1997. Erano bolliti completamente, e vennero tutti demoliti.
 
C'è stata la necessità di fare cassa immediata, senza una programmazione a lungo termine: vedi, tra l'altro, la messa a terra degli A300 che erano di proprietà, la diminuzione dei sedili sugli Md80 (a ridosso dell'estate con le prenotazioni già fatte) per togliere un assistente di volo...risparmi di Maria Calzetta che a medio e lungo termine hanno portato a spese ben superiori dei risparmi immediati.

Che una programmazione a lungo termine non sia stata mai fatta è una certezza: per poterla fare devi mettere in conto investimenti elevati ed un congruo numero di anni in perdita secca, devi avere le idee ben chiare, ed una discreta dose di lungimiranza nelle scelte strategiche. La realtà sotto gli occhi di tutti è che l'avventura dei capitani coraggiosi abbiamo visto quale ragione d'essere avesse (elezioni alle porte, consenso politico - tanto per cambiare - a fronte di compensazioni su altri lidi. Ed è inutile fare l'elenco di quanti ex capitani avessero e/o abbiano successivamente avuto qualche grana con la magistratura...), ed i quattrini che all'epoca erano stati iniettati erano quattro spicci. Quindi vendita di tutto il vendibile, azzeramento di quella che era un'eccellenza (la manutenzione) e dismissione di tutto il dismettibile che ancora potesse portare soldi in cassa, prendendosi per contro, però, l'acquisizione di AP ed il suo ordine dei 320, che oggi si scopre essere stato l'affare del secolo. In tutto questo, è matematico che chi ci debba sguazzare trovi terreno fertilissimo per i propri interessi, dal top manager al top sindacalaro, senza distinzione: qualcuno alla fine si accollerà le spese, i più sfigati rientreranno nel mazzo degli esuberi o dei contratti non rinnovati, e via con un altro giro di giostra.
 
Che una programmazione a lungo termine non sia stata mai fatta è una certezza: per poterla fare devi mettere in conto investimenti elevati ed un congruo numero di anni in perdita secca, devi avere le idee ben chiare, ed una discreta dose di lungimiranza nelle scelte strategiche. La realtà sotto gli occhi di tutti è che l'avventura dei capitani coraggiosi abbiamo visto quale ragione d'essere avesse (elezioni alle porte, consenso politico - tanto per cambiare - a fronte di compensazioni su altri lidi. Ed è inutile fare l'elenco di quanti ex capitani avessero e/o abbiano successivamente avuto qualche grana con la magistratura...), ed i quattrini che all'epoca erano stati iniettati erano quattro spicci. Quindi vendita di tutto il vendibile, azzeramento di quella che era un'eccellenza (la manutenzione) e dismissione di tutto il dismettibile che ancora potesse portare soldi in cassa, prendendosi per contro, però, l'acquisizione di AP ed il suo ordine dei 320, che oggi si scopre essere stato l'affare del secolo. In tutto questo, è matematico che chi ci debba sguazzare trovi terreno fertilissimo per i propri interessi, dal top manager al top sindacalaro, senza distinzione: qualcuno alla fine si accollerà le spese, i più sfigati rientreranno nel mazzo degli esuberi o dei contratti non rinnovati, e via con un altro giro di giostra.

A proposito di investimenti, va però detto che buona parte della liquidità iniettata tre anni fa è stata destinata all'acquisto di aerei WB e alla riconfigurazione.
Ciò nonostante molti si sono lamentati perché, se non avessero fatto investimenti, la liquidità si sarebbe esaurita ben oltre questo mese di aprile.
Insomma, ci si lamenta sempre di una cosa e del suo esatto contrario.
 
A proposito di investimenti, va però detto che buona parte della liquidità iniettata tre anni fa è stata destinata all'acquisto di aerei WB e alla riconfigurazione.
Ciò nonostante molti si sono lamentati perché, se non avessero fatto investimenti, la liquidità si sarebbe esaurita ben oltre questo mese di aprile.
Insomma, ci si lamenta sempre di una cosa e del suo esatto contrario.

Diciamo che il problema é tutto nostro (parlo del lato italiano): con un socio imprenditoriale diverso dalle banche, e con i nomi italiani diversi da quelli che ci siamo trovati, forse qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare.
 
Diciamo che il problema é tutto nostro (parlo del lato italiano): con un socio imprenditoriale diverso dalle banche, e con i nomi italiani diversi da quelli che ci siamo trovati, forse qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare.
Ex malo bonum. Adesso che l'obiettivo principale è quello di tagliare costi, chi sarebbe disponibile rendersi piu' impopolare di una banca?
 
con un socio imprenditoriale diverso dalle banche, e con i nomi italiani diversi da quelli che ci siamo trovati, forse qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare.
Dopo i risultati di bilancio ottenuti dai capitani coraggiosi, le banche erano le uniche società a cui lo Stato poteva consigliare di intervenire, senza che potessero rifiutare.
 
Alitalia: Montezemolo lascia la presidenza, resta in Cda
Dimissioni con approvazione piano industriale


14 marzo 201717:16NEWS
Con l'approvazione del piano industriale attesa al cda di domani e l'avvio di una nuova fase per Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, a quanto apprende l'ANSA, lascerà la presidenza della compagnia, come aveva già fatto intendere sin dallo scorso novembre. Montezemolo rimarrà comunque nel consiglio di amministrazione della società.
 
Nonostante si vociferi un taglio di 20 aeromobili, AZ incrementa la LIN-FCO-LIN con 3 frequenze aggiuntive (27 giornaliere) e BLQ-FCO-BLQ con una frequenze in più serale (4 daily)
 
Alitalia: piano al consiglio Via alla manovra sul capitale, rimandata la nuova cassa
ROMA
Oggi il cda di Alitalia esaminerà il piano industriale e mentre con le banche azioniste è ancora aperta la trattativa sul tavolo ci potrebbe essere anche l’ipotesi di un intervento della Cdp al salvataggio della compagnia . La società controllata dal Mef dovrebbe comunque trovare la strada per superare i vincoli statuari all’ingresso nel capitale di società in perdita. Per questo l’intervento non sarebbe immediato. L’ipotesi, da verificare, indicherebbe un intervento finanziario di 212 milioni di euro. Cdp contattata smentisce ogni ipotesi di intervento su Alitalia. Intanto oggi Luigi Gubitosi dovrebbe essere nominato nel consiglio di amministrazione di Alitalia, in rappresentanza delle banche italiane _ Unicredit e Intesa Sanpaolo _ che possiedono quasi i due terzi della Cai, la società che detiene il 51% di Alitalia attraverso il veicolo Midco.
Gubitosi è destinato alla carica di presidente operativo, prenderà pertanto il posto di Luca Cordero di Montezemolo, il traghettatore della nuova Alitalia verso i soci arabi di Etihad, che ha acquisito il 49% della compagnia, versando 560 milioni di euro. La nomina alla presidenza però non è prevista nel cda di oggi, ma solo in una successiva riunione.
È ancora aperta la discussione sulle deleghe da affidare a Gubitosi. Etihad ha difeso l’amministratore delegato, Cramer Ball, il manager australiano scelto da Etihad un anno fa, il quale manterrà questa carica _ per il momento _ ma dovrà cedere una parte dei poteri al nuovo presidente.
Manager dal profilo finanziario, Gubitosi, che è tra l’altro consigliere di amministrazione del Sole 24 Ore, editore di questo giornale, dovrebbe avere deleghe sulla comunicazione, un’area nella quale porterà propri collaboratori, una parte delle risorse umane, rapporti istituzionali, dovrebbe ottenere anche la finanza e scegliere un nuovo Cfo. Tra Gubitosi e Ball i rapporti non si preannunciano facili. Inizialmente le banche hanno candidato Gubitosi come nuovo a.d., perché insodisfatte della gestione di Ball e degli uomini di Etihad che compongono la prima linea. Gubitosi ha già avuto un incontro piuttosto ruvido con Ball, il quale ha rimarcato che rimane a.d. della società. Si va verso una diarchia, che potrebbe però non durare a lungo. Il fronte dei soci bancari mantiene le riserve su Ball.
A pagare per la lite tra i due schieramenti è Montezemolo, il quale ha dato la sua disponibilità da qualche mese a lasciare. Fu nominato nel novembre 2014, poco prima del decollo operativo della nuova Alitalia, avvenuto il primo gennaio 2015. L’ex presidente della Ferrari potrebbe rimanere nel cda, senza deleghe.
Al cda di oggi verrà portato il piano industriale di Ball, già vagliato il 9 marzo ma non approvato. Unicredit aveva chiesto un approfondimento sugli esuberi e ancora ci sarebbero questioni aperte. Il piano prevede circa 2.000 esuberi nel personale di terra, cifra mai ufficializzata, ma sarebbero in pericolo anche piloti e assistenti di volo in conseguenza della messa a terra di 20 aerei di breve raggio Airbus 320 (si stimano circa 45 eccedenze di naviganti per ogni aereo).
La partita sul piano non si chiuderà oggi. Le discussioni con le banche sono ancora in corso. C’è da decidere anche il rifinanziamento della compagnia. A fine marzo la liquidità sarà esaurita. La manovra prevista è di almeno 900 milioni complessivi. L’assemblea dei soci oggi dovrebbe approvare una manovra sull’equity da 380 milioni, attraverso la conversione in capitale di crediti bancari per 180 milioni e di strumenti partecipativi per circa 200 milioni, il «quasi equity» sottoscritto da Etihad. Ma l’iniezione di nuova cassa dovrebbe essere rimandata. La situazione di Alitalia rimane difficile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
G.D.
 
Quindi, in sintesi, oggi ci sarà un'assemblea dei soci che aumenterà il capitale mediante conversione crediti in modo da riportare il patrimonio della società a livello positivo.
Sotto il profilo giuridico questa iniziativa serve per scongiurare azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori nel caso in cui la società dovesse andare in commissariamento.
Dalle azioni che stanno mettendo in atto sembra proprio che vogliano fare sul serio.
 
Se volessero veramente fare sul serio dovrebbero cacciare circa un paio di miliardi di € e più di qualche aereo LR.
Qua si parla di 900 milioni con una perdita stimata di almeno 650 nel 2017 e blocco dello sviluppo del LR.
Per cui si tratta di una pezza per arrivare più o meno a fine 2017 poi si vedrà.
 
Alitalia: piano al consiglio Via alla manovra sul capitale, rimandata la nuova cassa
ROMA
Oggi il cda di Alitalia esaminerà il piano industriale e mentre con le banche azioniste è ancora aperta la trattativa sul tavolo ci potrebbe essere anche l’ipotesi di un intervento della Cdp al salvataggio della compagnia . La società controllata dal Mef dovrebbe comunque trovare la strada per superare i vincoli statuari all’ingresso nel capitale di società in perdita. Per questo l’intervento non sarebbe immediato. L’ipotesi, da verificare, indicherebbe un intervento finanziario di 212 milioni di euro. Cdp contattata smentisce ogni ipotesi di intervento su Alitalia. Intanto oggi Luigi Gubitosi dovrebbe essere nominato nel consiglio di amministrazione di Alitalia, in rappresentanza delle banche italiane _ Unicredit e Intesa Sanpaolo _ che possiedono quasi i due terzi della Cai, la società che detiene il 51% di Alitalia attraverso il veicolo Midco.
Gubitosi è destinato alla carica di presidente operativo, prenderà pertanto il posto di Luca Cordero di Montezemolo, il traghettatore della nuova Alitalia verso i soci arabi di Etihad, che ha acquisito il 49% della compagnia, versando 560 milioni di euro. La nomina alla presidenza però non è prevista nel cda di oggi, ma solo in una successiva riunione.
È ancora aperta la discussione sulle deleghe da affidare a Gubitosi. Etihad ha difeso l’amministratore delegato, Cramer Ball, il manager australiano scelto da Etihad un anno fa, il quale manterrà questa carica _ per il momento _ ma dovrà cedere una parte dei poteri al nuovo presidente.
Manager dal profilo finanziario, Gubitosi, che è tra l’altro consigliere di amministrazione del Sole 24 Ore, editore di questo giornale, dovrebbe avere deleghe sulla comunicazione, un’area nella quale porterà propri collaboratori, una parte delle risorse umane, rapporti istituzionali, dovrebbe ottenere anche la finanza e scegliere un nuovo Cfo. Tra Gubitosi e Ball i rapporti non si preannunciano facili. Inizialmente le banche hanno candidato Gubitosi come nuovo a.d., perché insodisfatte della gestione di Ball e degli uomini di Etihad che compongono la prima linea. Gubitosi ha già avuto un incontro piuttosto ruvido con Ball, il quale ha rimarcato che rimane a.d. della società. Si va verso una diarchia, che potrebbe però non durare a lungo. Il fronte dei soci bancari mantiene le riserve su Ball.
A pagare per la lite tra i due schieramenti è Montezemolo, il quale ha dato la sua disponibilità da qualche mese a lasciare. Fu nominato nel novembre 2014, poco prima del decollo operativo della nuova Alitalia, avvenuto il primo gennaio 2015. L’ex presidente della Ferrari potrebbe rimanere nel cda, senza deleghe.
Al cda di oggi verrà portato il piano industriale di Ball, già vagliato il 9 marzo ma non approvato. Unicredit aveva chiesto un approfondimento sugli esuberi e ancora ci sarebbero questioni aperte. Il piano prevede circa 2.000 esuberi nel personale di terra, cifra mai ufficializzata, ma sarebbero in pericolo anche piloti e assistenti di volo in conseguenza della messa a terra di 20 aerei di breve raggio Airbus 320 (si stimano circa 45 eccedenze di naviganti per ogni aereo).
La partita sul piano non si chiuderà oggi. Le discussioni con le banche sono ancora in corso. C’è da decidere anche il rifinanziamento della compagnia. A fine marzo la liquidità sarà esaurita. La manovra prevista è di almeno 900 milioni complessivi. L’assemblea dei soci oggi dovrebbe approvare una manovra sull’equity da 380 milioni, attraverso la conversione in capitale di crediti bancari per 180 milioni e di strumenti partecipativi per circa 200 milioni, il «quasi equity» sottoscritto da Etihad. Ma l’iniezione di nuova cassa dovrebbe essere rimandata. La situazione di Alitalia rimane difficile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
G.D.

Quindi LCDM rimane in CDA senza fare una ceppa e prende soldi comunque?

E leggo che si va in diarchia, pure ruvida: bel prosieguo di questa gia' triste storia...con una conversione dei crediti in capitale che, come evidenzia bene berioz, e' intanto un buttare le mani Avanti per non rimetterci troppo in caso di commissariamento.
 
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