All’aeroporto di Napoli investimenti per 128 milioni


Molto interessante, avresti anche il rendering delle altre fermate previste sulla tratta verso l'aeroporto?

Per recuperare lo spazio per la passerella pedonale coperta penso dovranno restringere la viabilità di accesso al terminal.

Comunque con la prevista apertura della metro si preparano finalmente tempi bui per i taxisti che a NAP la fanno da padrone, immagino perderanno una buona parte di clientela.
 
Chiaro, è probabilmente l'Alibus che non avrebbe più ragion d'essere. Chi non vuole sbattimenti continuerà a prendere il taxi, come in altri scali già collegati su ferro.
 
Chiaro, è probabilmente l'Alibus che non avrebbe più ragion d'essere. Chi non vuole sbattimenti continuerà a prendere il taxi, come in altri scali già collegati su ferro.

Tra l'altro l'Alibus ha recentemente aumentato il prezzo del biglietto da 3 a 4 euro, inoltre hanno soppresso alcune fermate rendendolo un servizio sempre meno utile. Sui taxi lasciamo perdere...
 
Tra l'altro l'Alibus ha recentemente aumentato il prezzo del biglietto da 3 a 4 euro, inoltre hanno soppresso alcune fermate rendendolo un servizio sempre meno utile. Sui taxi lasciamo perdere...

Scusa quali sarebbero le fermate soppresse? L'Alibus fa solo Capodichino, Piazza Garibaldi (Stazione AV) e Piazza Municipio (Porto). E le frequenze sono sempre le stesse.
 
Scusa quali sarebbero le fermate soppresse? L'Alibus fa solo Capodichino, Piazza Garibaldi (Stazione AV) e Piazza Municipio (Porto). E le frequenze sono sempre le stesse.

Hanno soppresso non si capisce per quale motivo la fermata di piazza nazionale che serviva tutta la zona del centro direzionale.
 
Hanno soppresso non si capisce per quale motivo la fermata di piazza nazionale che serviva tutta la zona del centro direzionale.

Piazza Nazionale è ad un centinaio di metri da Piazza Garibaldi. Forse ti confondi col fatto che prima la fermata era in Corso Novara e ora è stata spostata nei pressi della nuova uscita della metro di Piazza Garibaldi, lato ovest. Ma è sempre la stessa fermata.
 
Tra l'altro l'Alibus ha recentemente aumentato il prezzo del biglietto da 3 a 4 euro, inoltre hanno soppresso alcune fermate rendendolo un servizio sempre meno utile. Sui taxi lasciamo perdere...

Piazza Nazionale è ad un centinaio di metri da Piazza Garibaldi. Forse ti confondi col fatto che prima la fermata era in Corso Novara e ora è stata spostata nei pressi della nuova uscita della metro di Piazza Garibaldi, lato ovest. Ma è sempre la stessa fermata.


Esattamente come detto da safin79, inoltre il costo del biglietto è 4 euro facendolo a bordo, 3 euro nei tabaccai o rivendite autorizzate.
 
Piazza Nazionale è ad un centinaio di metri da Piazza Garibaldi. Forse ti confondi col fatto che prima la fermata era in Corso Novara e ora è stata spostata nei pressi della nuova uscita della metro di Piazza Garibaldi, lato ovest. Ma è sempre la stessa fermata.

No c'era proprio la fermata in Piazza Nazionale l'ho usata diverse volte, mentre adesso è stata soppressa.
 
Per chi fosse interessato segnalo l'offerta per il parcheggio in aeroporto a NAP, prenotando in anticipo sul sito la sosta nel periodo natalizio si ha diritto allo sconto del 50% sulle tariffe del multipiano.
 
Ultima modifica:
La costruzione degli skybridge in area C, anni fa, generò un discreto vociare, dato che non si capisce bene che senso abbiano, visto che poi devi scendere (come può capitare, per esempio, anche a CGN T2).
Pare non ci sia fisicamente spazio per installare anche il terminale mobile.
 
Come si può decidere (anzi discriminare) per decreto chi debba andare a Salerno o rimanere a Napoli?


Gesac, piano da 120 milioni per unire gli aeroporti di Napoli e Salerno
Il progetto industriale presentato alla Regione in modalità «riservata e strettamente confidenziale». Pronti a investire se le concessioni sono fino al 2043
di Angelo Agrippa


Il piano industriale è stato anche presentato a palazzo Santa Lucia in modalità «riservata e strettamente confidenziale», com’è riportato sul frontespizio delle slide che ne raccolgono la sintesi. L’obiettivo finale, secondo Gesac , della quale la holding multinazionale 2i Aeroporti oggi detiene il 75%, è la «creazione della rete aeroportuale campana per sviluppare il pieno potenziale dell’industria turistica e facilitare la mobilità internazionale di cittadini ed imprese».

La ricapitalizzazione
In soldoni, si vuole unificare la gestione dell’aeroporto di Capodichino e di quello di Salerno-Costa d’Amalfi, oggi poco più che uno scalo fantasma, benché la Regione Campania abbia provveduto di recente a stanziare 2,8 milioni di euro per la sua ricapitalizzazione, suscitando la protesta delle opposizioni. Non per questo il centrodestra debba ritenersi esente da responsabilità, dato che un suo uomo, Antonio Fasolino, oggi ai vertici nazionali del Nuovo Psi, è stato a lungo presidente della società consortile dello scalo salernitano e le passate amministrazioni abbiano versato, dal 2005 ad oggi, oltre 23 milioni di euro nelle casse della società di gestione. L’assessore al Bilancio di Salerno, Roberto De Luca, figlio del governatore, un anno fa annunciò che dall’aeroporto Salerno–Costa d’Amalfi sarebbero partiti gran parte dei voli per le trasferte della Salernitana. Tutto fatto in casa. Ma insufficiente a sostenere i costi di gestione.

Le proiezioni
Intanto Gesac parte da una premessa: che il mercato turistico è «in forte crescita, ma con un potenziale ancora inespresso». Tanto che il Veneto registra «presenze turistiche tre volte superiori a quelle della Campania (19 milioni di turisti l’anno contro i 44 della Toscana e i 63 del Veneto)»; che la «propensione al volo dei residenti in Campania è la più bassa d’Italia (1,2 passeggeri-residenti contro i 3,07 del Veneto)» e che «la difficile accessibilità di alcune destinazioni del Cilento e della Basilicata», in fortissima ascesa nei desideri dei visitatori internazionali, «ne limita il turismo».

Sostenibilità dell’operazione
Ma quali sono le condizioni per la sostenibilità della operazione? Gesac è chiara: «Concessione per la gestione di Salerno-Costa d’Amalfi allineata almeno a quella di Napoli Capodichino (2043)»; «Investimento iniziale di 40 milioni di euro dello Sblocca Italia e di 80 milioni a carico della finanza pubblica nel rispetto delle regole sugli aiuti di Stato»; «Realizzazione dei lavori infrastrutturali per migliorare l’accessibilità degli scali di Napoli e Costa d’Amalfi (20 milioni di euro per la rete stradale di Costa d’Amalfi e 5 milioni per Napoli)»; «Investimenti post start-up necessari per il massimo sviluppo del Costa d’Amalfi (122 milioni di euro) a carico della società di gestione»; «Decreto di ripartizione del traffico»; «Società di gestione unica dal 2018 in grado di assorbire le perdite durante i primi anni di attività del Costa d’Amalfi (circa 10 milioni di euro)»; «Programma di incentivi per i vettori allo start-up di Costa d’Amalfi».

Vettori e investimenti
Inoltre, il piano industriale prevede quali vettori potrebbero essere trasferiti per decreto al Costa d’Amalfi. E cioè: Aer Lingus, Condor, El Al; Finnair; Jet2; Luxair; Mistral Air; Sas e Smartwings. Gesac prevede di sviluppare una particolare vocazione dello scalo salernitano: il turismo segmento lusso Business jet e quello dei voli charter. Ma «ad integrazione» anche di trasferirvi «le rotte trafficate presenti a Napoli, sia nazionali che internazionali». Secondo il piano occorre realizzare, in 4 anni, gli investimenti necessari per dotare il Costa d’Amalfi di una capacità di 3,5 milioni di passeggeri l’anno. Tuttavia, prima è necessario espropriare 480 mila metri quadrati di terreno; ampliare la pista di volo di 2200 metri; realizzare un terminal di 14 mila metri quadrati; puntare su 11 stand aeromobili. E se l’avvio dei lavori per l’ampliamento della pista è fissato nel 2018, è possibile per l’anno prossimo ipotizzare anche parte del trasferimento dell’aviazione generale. Da completare, però, nel 2020. Mentre l’avvio della operatività della aviazione commerciale è fissata per il 2022. «Le ipotesi di sviluppo infrastrutturale — scrive Gesac — prevedono investimenti pari a 120 milioni di euro» a fronte di una proiezione di crescita, entro i prossimi 25 anni, «di 9 milioni di passeggeri l’anno» in Campania (rispetto agli attuali 8,4 milioni), «di cui 5,5 milioni a Salerno» e «12 milioni a Napoli».

2 gennaio 2018 | 08:27
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http://corrieredelmezzogiorno.corri...no-123c81c0-ef8c-11e7-9c06-7a9a811716f0.shtml
 
Prima si cita "decreto", poi si usa il condizionale "potrebbero". Si vede come siamo ad una fase più che embrionale.
Ovviamente, al solito decideranno le compagnie, con o senza incentivi, come muoversi.

Immagino sia ipotizzabile un trasferimento di tutta l'attività charter (Tui, TC & co.), che tanto è diretta verso le due costiere, e di parte della AG.

EI mi pare un nome buttato lì. Fra 3/4/5 anni, forse, vedremo.
 
Mha, vedremo. L'importante è che ci sia un idea sotto e non solo fuffa.

E poi non mi risulta che gesac detenga il 75% di QSR..... insomma un articolo come al solito con molte inesattezze
 
Il Comune di Napoli vende le azioni dell'aeroporto per 35 milioni di euro

Il Comune di Napoli ha ceduto definitivamente la quota detenuta della sua ex partecipata Gesac, la società che gestisce l'Aeroporto Internazionale di Napoli, incassando 35 milioni e mezzo.

L'alienazione della quasi totalità della partecipazione di Gesac (30.000 azioni, corrispondenti al 12% del capitale sociale), fa sapere Palazzo San Giacomo, è il «risultato di un'operazione di razionalizzazione ed efficientamento delle partecipazioni societarie condotta dall'Amministrazione in questi ultimi mesi, un'azione che ha l'obiettivo di ridurre il numero di organismi, di cui possiede quote, che non sono ritenuti indispensabili per il perseguimento delle finalità istituzionali dell'Ente».

A seguito di una procedura ad evidenza pubblica, avviata lo scorso luglio, l'ex partecipata comunale è stata, quindi, aggiudicata a favore dell'unico offerente, Sistema Aeroportuale Campano S.p.A., che proprio oggi ha stipulato il contratto di cessione. Il ricavato, fa sapere ancora l'amministrazione, sarà «interamente utilizzato per il ripiano del disavanzo del Comune di Napoli».

(Il Mattino)