Meridiana: 600 firme per un referendum
Associazione piloti, "di chi è la colpa della crisi aziendale?"
Sono quasi 600 le firme dei lavoratori del Gruppo (Meridiana Fly, Meridiana Maintenance, Air Italy) che chiedono si svolga un referendum sull'ipotesi contrattuale prevista dall'accordo quadro sottoscritto al Mise dalla maggioranza delle sigle sindacali e dalla compagnia aerea, ma non firmato dall'Associazione dei piloti Meridiana (Apm), Cobas e Usb.
Intanto l'Apm ha risposto al presidente della società, Marco Rigotti, che negli scorsi giorni aveva inviato una lettera ai passeggeri scusandosi personalmente per i ritardi e per le oltre 200 cancellazioni che di fatto hanno creato molti disagi nei trasporti. "La colpa di questa crisi aziendale e umana è imputabile solo alla 'minoranza' che ostacola il percorso aziendale? - domanda Apm nella lettera al presidente -. Non Le viene da domandarsi se qualche responsabilità sia da ricercarsi anche nel management?". L'associazione precisa come "la storia" della compagnia di Olbia "l'hanno fatta sopratutto gli assistenti di volo che oggi Lei sta licenziando, ed i piloti che oltre a essere stati 'sfoltiti' con motivazioni discutibili prima e durante la procedura, vedono ora ridursi improvvisamente e drasticamente il loro tenore di vita a fronte di un netto peggioramento delle condizioni lavorative. I colleghi licenziati che sono sotto choc e che, a nostro avviso, giustamente e responsabilmente rinunciano ai loro ultimi stipendi sono a tutt'oggi una risorsa fondamentale per l'azienda, e fino a pochi mesi fa erano fieri di appartenere alla Compagnia che hanno partecipato a costruire".
Mentre prosegue la raccolta firme tra i dipendenti, Apm, Cocas e Usb hanno già chiesto un incontro ai sindacati che hanno sottoscritto gli accordi del 27 giugno scorso per condividere tempi e modalità, richiedendo in particolare che il contratto aziendale, la cui applicazione è prevista dall'1 agosto, venga sottoposto al vaglio dei lavoratori entro luglio: "ora si dia la parola ai lavoratori, che sono quelli che subiranno gli effetti di un accordo che ha tagliato i salari e cambierà in modo significativo e dirompente la normativa di impiego, senza peraltro salvare un singolo posto di lavoro". ANSA