Aeroporti, Emiliano blocca la convenzione con Ryanair
BARI - La delibera approdata in giunta regionale alla vigilia di Santo Stefano non lo ha convinto. Più per le modalità - era l’ultima riunione dell’anno - che per i contenuti. Per questo il governatore Michele Emiliano ha stoppato il via libera ai 13,8 milioni destinati ad Aeroporti di Puglia per la campagna di promozione del turismo incoming. Ovvero ai soldi per finanziare il primo anno del nuovo accordo con Ryanair.
La vicenda dei contributi alla low cost irlandese occupa ciclicamente le pagine dei giornali. Le polemiche - e le inchieste giudiziarie - ad Emiliano non sono sfuggite. Così il governatore ha chiesto agli uffici di poter esaminare con più calma il provvedimento: si tratta di una convenzione che finanzia la campagna di marketing per il turismo, e che si traduce a sua volta in una serie di contributi indiretti a Ryanair per sostenere le rotte sugli aeroporti di Bari e Brindisi.
A ottobre 2014, alla scadenza dell’accordo precedente, la giunta Vendola aveva approvato una delibera con cui si impegnava a dare continuità al progetto, finanziandolo per cinque anni dal 1° novembre 2014 al 30 ottobre 2019. Lo stesso impegno è stato ribadito dalla Regione nell’assemblea dei soci di Aeroporti, cosicchè l’amministratore unico Giuseppe Acierno ha provveduto a firmare il nuovo accordo. Ma i soldi per coprire il primo anno, da novembre 2014 a dicembre 2015, non erano disponibili perché anche il bilancio dello scorso anno (l’ultimo predisposto da Vendola) nei fatti è stato gestito in dodicesimi. I 13,8 milioni sono stati previsti nella manovra di assestamento, approvata dopo l’estate. Ed ecco che l’assessorato ai Trasporti ha predisposto la delibera contenente la convenzione, che è l’atto necessario a disporre l’impegno di spesa.
Emiliano approfondirà il tema dopo le feste. Il 30 dicembre l’assessore ai Trasporti, Gianni Giannini, non ha partecipato alla giunta in quanto impegnato a Roma nella riunione ministeriale sull’emergenza smog, cosicché non è stato possibile discutere dell’argomento. Ma il governatore ha manifestato tutto il suo disappunto per non essere stato messo a conoscenza in tempo di un atto così importante, soprattutto nel momento in cui sulla vicenda Ryanair si addensano anche le attenzioni della Procura di Bari. I magistrati indagano da tempo, ipotizzando che la procedura con cui sono stati garantiti i finanziamenti alla low cost irlandese abbia aggirato l’obbligo di gara d’appalto.
Il contratto tra Aeroporti e Ryanair, che fino al 2010 era sostenuto da fondi europei, prevede un contributo per la pubblicità sul sito web del vettore e uno sconto del 50% sui costi di handling per un totale di 12 milioni di euro l’anno. In cambio, la compagnia irlandese garantisce 33 rotte (20 da Bari, 13 da Brindisi) e 3 milioni di passeggeri l’anno. Per poter finanziare la compagnia, in base alle indicazioni della Ue, Aeroporti deve presentare una relazione sugli impatti del piano di marketing sul turismo pugliese. La relazione (predisposta da una società dell’Università del Salento) stima in 63,5 milioni il costo dell’iniziativa fino al 2019 e giudica «rispettate» le normative europee sugli aiuti di Stato. Mentre per quanto riguarda il piano marketing 2014, secondo lo studio di due docenti dell’Università di Bari, ogni euro investito dalla Regione avrebbe prodotto un ritorno sul territorio pari a 25 euro.