SECONDO EPISODIO
SN453
Nairobi (NBO)-Brussels (BRU)
A330-223
Reg: OO-SFU
ETD: 2245 (ATD 2250)
ETA: 0605 (ATA 0604)
In the air: 2305-0558 (7h53)
Seat: 01K
Load: 100%
Un paio di giorni dopo essere rientrato da FCO e’ ora di ripartire con un bagaglio speciale (che e’ il motivo del viaggio).
Ogni compagnia ha le sue regole per il trasporto animali. Brussels Airlines e’ tra le compagnie che fanno meno problemi e che consente all'animale di viaggiare come eccedenza bagaglio (l’altra e’ KLM, ma non ho trovato posto) anziche' con il cargo.
Vi risparmio il resoconto del check-in e della lounge Swissport, quindi iniziamo dal gate. Il volo proviene da BJM ma il turnaround vero e proprio si fa a NBO (cambio di equipaggio, carico catering, ecc…) e con soli 60 minuti a terra, l’attivita’ che si osserva dal gate e’ frenetica.
L’imbarco inizia appena 15 minuti prima della partenza, alle 22.30.
Si inizia con la J, e non faccio in tempo a tirare fuori la macchina fotografica che la cabina si e’ praticamente gia’ riempita.
Durante l’imbarco il comandante viene a chiedere quale e’ la razza del cane e se 18 gradi di temperatura per lo scompartimento animali e’ sufficiente. Sono queste piccole cose, molto piu’ delle docce o dei 1.000 canali televisivi, che ti fanno apprezzare una compagnia. E anche la conferma che e’ sempre l’equipaggio, alla fine del giorno, a fare la differenza.
Nonostante la maggior parte dei pax abbia origine a NBO (in business ho contato solo due in transito a Bujumbura), l’imbarco del nostro 330 pieno a tappo viene ultimato in appena 20 minuti, e le porte vengono chiuse alle 22.50. Pochi istanti dopo iniziamo il push-back.
Kir pre-partenza.
L’amenity kit e’ gia’ al posto.
Decolliamo alle 23.05 per un volo di poco piu’ di 8 ore.
Lo schermo e’ di buone dimensioni e ad alta risoluzione. Anche l’Airshow mi sembra piu’ sofisticato della media.
I comandi per la poltrona sono da uno schermo touch-sensitive.
C’e’ ampio spazio per i piedi ma in una sorta di tunnel.
Bello il taschino portaoggetti con mood light.
Poco dopo il decollo vengono distribuiti i menu’.
Mai vista prima una carta delle birre. C’e’ anche una birra del mese su un cartoncino separato.
Per aprire e chiudere i tavolini ci vuole una laurea in ingegneria.
Ascolto un po’ di musica, ma la scelta e’ veramente misera.
Viene servita in fretta la cena con starter, formaggi e dolci gia’ sul vassoio per accelerare il servizio. Mi concedo mezzo bicchiere di Saint Emilion, che era pure buono assai.
Anche la beef noodle salad e’ buona, ma vista l’ora i peperoni crudi preferisco lasciarli sul piatto.
Dopo aver ritirato l’antipasto l’equipaggio passa con un carrello con tutte le opzioni disponibili, da cui scelgo lo spezzatino. Non sarebbe neanche male se fosse stato scaldato meglio (la parte centrale del piatto, quindi la carne, era praticamente fredda).
Il formaggio (belga secondo il menu) non e’ male.
Mousse di cioccolato, assaggiata ovviamente solo per dovere di cronaca

Scontato che sia la parte migliore del pasto, su una compagnia belga.
Il catering e’ tutto sommato buono, e comunque uno dei migliori mai provati ex-NBO. Eccellente invece il servizio, l’AV e’ attenta, gentilissima e sempre sorridente.
Salto il te’/caffe’ facendo portare via tutto e reclino completamente la poltrona. Siamo in volo da circa un’ora.
La poltrona e' completamente piatta e quindi comoda, ma la Thompson Vantage secondo me ha due grossi difetti: il primo, di essere molto bassa, a livello del ginocchio o forse anche sotto, e sembra quasi di stare coricati a terra; e il secondo, di dare la claustrofobica sensazione di essere incassati in una specie di sarcofago.
Comunque sia dormo, e anche molto bene, per cinque ore e mezzo svegliandomi qui, da qualche parte sopra l’Ungheria.
Fuori albeggia.
Alle 5.40 (ora di NBO) servono la prima colazione, che consiste in un piattone di frutta, yoghurt fresco e dolciarie.
Il volo non lo ho neppure sentito.
Poco prima dell’atterraggio a ciascun passeggero viene offerta questa confezione di dolcetti tipici.
Atterriamo alle 5.57am e ci sono gia’ 26 gradi.
A BRU ci sono lavori in corso e il transito tra il Terminal B e il Terminal A si fa attraverso una serie di corridoi e sottoscala non particolarmente eleganti ne’ funzionali. Al controllo passaporti c’e’ una coda kilometrica per i non-UE, con solo la meta’ delle postazioni aperte. Forse ci lamentiamo troppo dell’Italia?
Al termine di questo girone dantesco trovo The Loft, la lounge della Brussels Airlines, di recente apertura.
Lo stile contemporaneo e’ molto gradevole, con ampie vetrate. Essendo sabato mattina, e’ deserta e ariosa.
Isola centrale per la pappa.
C’e’ un buon buffet con yoghurt, macedonia, formaggi, carni fredde e quant’altro.
E gli immancabili killer mattutini.
Dall’ampia vetrata si ha una bella vista sul tarmac.
Unica cosa che non mi piace particolarmente della lounge sono questi tavoli messi cosi’ che sanno un po’ di refettorio.
Sono le 6.45 di mattina, e il bar per la birra e’ ovviamente poco frequentato.
C’e’ un’attesa di 15 minuti per una doccia. Comunque gli addetti della lounge sono gentilissimi. Oltre alle docce, nella lounge ci sono un business centre e una “nap zone” per coloro con un transito piu’ lungo.
Le cabine per la doccia sono moderne, spaziose e infinitamente piu’ gradevoli di quelle della Emirates a Dubai.
Il feeder per FCO e’ di routine, l’equipaggio sara’ altrettanto gentile e disponibile.
NB: dopo 4 mesi di scartoffie di ogni tipo, vaccini, analisi del sangue certificate da laboratori in Europa e quant’altro per ottenere i permessi di viaggio e di esportazione di un animale dall’Africa all’UE, pensate che a FCO mi abbiano controllato alcunche’ all’arrivo?