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Il direttore dell’Aeroporto si taglia la paga

Stradi, dopo le polemiche, rinuncia all’indennità di funzione che ammonta a 81.526 euro all’anno

TRIESTE. Un segno “più”, quello dei passeggeri del mese di dicembre. E uno “meno”, quello nella colonna delle entrate di Paolo Stradi, il direttore dell’Aeroporto Fvg. Sergio Dressi, il presidente, comunica le due novità di inizio anno per la società che lo vedrà in sella ancora per qualche mese prima di lasciare a fine mandato, non un minuto prima della scadenza. Quello dei passeggeri, tra l’altro, è il primo dato all’insù (+1,6%) di un 2014 tutto in salita, con un segno meno che si aggira sul 14%, stando ai dati forniti in commissione consiliare.

Il caso Stradi si aperto nelle ultime settimane del 2014 quando è stato ufficializzato l’importo dell’indennità del manager dello scalo (229.271 euro lordi nel 2013, la somma della retribuzione ordinaria, 147.745, e dell’indennità temporanea di funzione, 81.526), una cifra molto superiore al paletto dei 150mila euro imposto da Debora Serracchiani alla burocrazia già nei primi mesi della sua presidenza. L’Aeroporto ha tra l’altro dovuto rimediare a un vuoto informativo sul fronte della trasparenza mettendo finalmente nero su bianco nel suo portale i compensi dei dirigenti: accanto a Stradi ci sono pure il responsabile ufficio di piano e polo intermodale Stellio Vatta (a quota 127.400), il direttore operativo e responsabile commerciale Andrea Sarto (94.900) e il direttore Infrastrutture Stefano Guerriero (64.000).

Per Stradi, nell’occhio del ciclone visti anche i numeri in calo da gennaio a novembre emersi nel corso dell’audizione in Consiglio regionale di inizio dicembre, è arrivato dunque il momento della sforbiciata. «Iniziativa di sua volontà», fa sapere Dressi a proposito della decisione di Stradi di rinunciare da gennaio ad aprile, quando appunto scadrà l’attuale mandato, all’indennità di funzione, quella relativa alle deleghe che il dg continuerà a mantenere a titolo gratuito. Di fatto, dunque, il compenso di Stradi si attesta ora a 135mila euro, la paga massima dei manager di nomina pubblica, all’altezza dello stipendio dei direttori centrali recentemente riconfermati o di nuova nomina a Palazzo. La rinuncia, informa ancora Dressi, verrà concretizzata nella prossima riunione del cda dello scalo, giovedì 15 gennaio. In quell’occasione il presidente si aspetta anche novità per quel che riguarda la sostituzione del consigliere dimissionario Dario Danese. «All’ordine del giorno c’è anche quel punto – spiega Dressi –. Se la Regione provvederà a nominare un nuovo membro, lo coopteremo prima di un successivo passaggio in assemblea. In agenda c’è anche la scelta, come ogni anno, della società a cui affidare la verifica dei bilanci».

Dressi non nasconde infine soddisfazione per il primo segno positivo del 2014, proprio a dicembre, alla voce passeggeri: «Sommando i numeri dell’aviazione generale e della commerciale abbiamo contato 48.183 transiti nell’ultimo mese dell’anno, 1,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2013. Dopo aver visto ridurre il -14% di ottobre al -1% di novembre, mi piace sottolineare l’inizio di una ripresa che auspichiamo di poter consolidare nel corso del 2015». Alle spalle un 2014 «che sapevamo sarebbe stato difficile per più di un motivo: dalla riduzione dei voli delle compagnie alle loro pretese sul tasso di occupazione, fino all’assenza dei collegamenti con la Russia per tutta l’estate. Quei voli li ho portati io, sarebbe stato opportuno che chi si occupa di incoming turistico lavorasse per consentirne la conferma».

Nel mirino, una volta ancora, la giunta («Trovassero pure un mago dell’aeronautica al mio posto, i problemi non cambierebbero») e Turismo Fvg, l’Agenzia con cui Dressi ha gestito la vicenda controversa della livrea promozionale sull’Airbus Alitalia: «Dispiace che anche l’ex dg di Turismo Fvg Edi Sommariva abbia ricostruito in modo errato la storia della campagna: al punto 3 del piano strategico dell’Agenzia del 2013-14 c’è scritto ben chiaro chi volle quell’investimento».
(m.b.)

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste...e-dell-aeroporto-si-taglia-la-paga-1.10628888
 
Tu non sai quanto ti do ragione. Quanti weekend a sta parte do un'occhio al sito web. Del resto il glorioso cda è in uscita e quindi non fa un cakio. Poi la colpa è della gente che non vola, ovviamente. Ma per favore, si vergognino.
 
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Questa la situazione voli di un normale sabato mattina invernale. A dir poco preoccupante.
D'accordo, ma devi mettere sul piatto le reali potenzialità di TRS e non i voli che sarebbe desiderabile avere.
A due passi c'è VCE, la cui offerta è cresciuta molto negli ultimi anni ed in coppia con TSF ha aumentato parecchio la propria forza di attrazione verso il bacino friulano. In fondo per un pordenonese VCE e TRS sono equidistanti, mentre per chi viene da Udine (o comunque con l'A23) VCE dista solo 40' di autostrada in più rispetto a TRS. Con un offerta che sta su un altro pianeta.
Come bacino privilegiato di TRS rimarrebbero quindi soprattutto la Venezia Giulia, Trieste e parte dell'Istria, ma queste zone subiscono a loro volta una certa erosione da parte di LJU, che per un triestino è più vicino di VCE e dispone di una buona serie di feed.
D'altra parte è sempre valido il discorso che si fa con altri scali: se le compagnie non vengono (o se ne vanno), è perchè non trovano redditizio operare su TRS. A parte aprire il portafogli, non credo che anche il miglior management potrebbe fare meraviglie.
 
D'accordo, ma devi mettere sul piatto le reali potenzialità di TRS e non i voli che sarebbe desiderabile avere.
A due passi c'è VCE, la cui offerta è cresciuta molto negli ultimi anni ed in coppia con TSF ha aumentato parecchio la propria forza di attrazione verso il bacino friulano. In fondo per un pordenonese VCE e TRS sono equidistanti, mentre per chi viene da Udine (o comunque con l'A23) VCE dista solo 40' di autostrada in più rispetto a TRS. Con un offerta che sta su un altro pianeta.
Come bacino privilegiato di TRS rimarrebbero quindi soprattutto la Venezia Giulia, Trieste e parte dell'Istria, ma queste zone subiscono a loro volta una certa erosione da parte di LJU, che per un triestino è più vicino di VCE e dispone di una buona serie di feed.
D'altra parte è sempre valido il discorso che si fa con altri scali: se le compagnie non vengono (o se ne vanno), è perchè non trovano redditizio operare su TRS. A parte aprire il portafogli, non credo che anche il miglior management potrebbe fare meraviglie.

Allora chiudiamo l'aeroporto. La regione FVG, già così pressochè sconosciuta, rimarrà un ricordo.
 
Allora chiudiamo l'aeroporto. La regione FVG, già così pressochè sconosciuta, rimarrà un ricordo.

Più semplicemente, abbi coscienza di quelli che sono i limiti dell'aeroporto e del fatto che, ad oggi, non vi siano margini di crescita, a meno di non voler dopare il mercato con le sovvenzioni.
 
D'accordo, ma devi mettere sul piatto le reali potenzialità di TRS e non i voli che sarebbe desiderabile avere.
A due passi c'è VCE, la cui offerta è cresciuta molto negli ultimi anni ed in coppia con TSF ha aumentato parecchio la propria forza di attrazione verso il bacino friulano. In fondo per un pordenonese VCE e TRS sono equidistanti, mentre per chi viene da Udine (o comunque con l'A23) VCE dista solo 40' di autostrada in più rispetto a TRS. Con un offerta che sta su un altro pianeta.
Come bacino privilegiato di TRS rimarrebbero quindi soprattutto la Venezia Giulia, Trieste e parte dell'Istria, ma queste zone subiscono a loro volta una certa erosione da parte di LJU, che per un triestino è più vicino di VCE e dispone di una buona serie di feed.
D'altra parte è sempre valido il discorso che si fa con altri scali: se le compagnie non vengono (o se ne vanno), è perchè non trovano redditizio operare su TRS. A parte aprire il portafogli, non credo che anche il miglior management potrebbe fare meraviglie.

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D'accordo, ma devi mettere sul piatto le reali potenzialità di TRS e non i voli che sarebbe desiderabile avere.
A due passi c'è VCE, la cui offerta è cresciuta molto negli ultimi anni ed in coppia con TSF ha aumentato parecchio la propria forza di attrazione verso il bacino friulano. In fondo per un pordenonese VCE e TRS sono equidistanti, mentre per chi viene da Udine (o comunque con l'A23) VCE dista solo 40' di autostrada in più rispetto a TRS. Con un offerta che sta su un altro pianeta.
Come bacino privilegiato di TRS rimarrebbero quindi soprattutto la Venezia Giulia, Trieste e parte dell'Istria, ma queste zone subiscono a loro volta una certa erosione da parte di LJU, che per un triestino è più vicino di VCE e dispone di una buona serie di feed.
D'altra parte è sempre valido il discorso che si fa con altri scali: se le compagnie non vengono (o se ne vanno), è perchè non trovano redditizio operare su TRS. A parte aprire il portafogli, non credo che anche il miglior management potrebbe fare meraviglie.

Finché l'aeroporto è stato gestito correttamente, i risultati positivi non sono mancati.
Negli ultimi anni, in cui l'attività di programmazione è stata pressoché inesistente, tutti i concorrenti diretti ne hanno approfittato incrementando l'offerta ed accaparrandosi bacini di utenza.

A mio avviso, l'unico modo per reinserirsi nel mercato è quello di incrementare l'offerta (anche a costo di pagare fior fior di quattrini in sovvenzioni alle compagnie) e puntare in maniera decisa su attività di promozione e co-marketing.
Sono convinto che, una volta conquistato un buon appeal, altre compagnie non tarderanno ad arrivare (anche senza sovvenzioni).

Probabilmente la mia è una visione decisamente semplicistica della realtà, spero di non aver detto boiate.
 
Più semplicemente, abbi coscienza di quelli che sono i limiti dell'aeroporto e del fatto che, ad oggi, non vi siano margini di crescita, a meno di non voler dopare il mercato con le sovvenzioni.
Mah, vedi ... tu puoi avere anche ragione da vendere. Per l'amor del cielo.
Il discorso da fare qui è però un altro. Il FVG io lo conosco ... è la mia regione. Non so molti di voi da dove scrivono e dove vivono ... attorno a quali "perni" ruotano.
Faccio un breve elenco per i trasporti/logistica qui in FVG: l'aeroporto fa schifo, il porto di Trieste è ingessato, il porto di Monfalcone è irrisorio, quello di Porto Nogaro è semi paralizzato per i fanghi, la logistica ferroviaria è inesistente (intendo l'interporto di Cervignano e gli scambi/binari del porto di Trieste), i collegamenti ferroviari col territorio nazionale sono ridotti al lumicino (e cofinanziati dalla regione ... collegamenti frecciabianca e frecciargento), non parliamo di quelli con Austria e Slovenia/Croazia ... oramai inesistenti (a parte il servizio Mi.Co.Tra operato in jv tra FUC e OBB). Devo continuare?
Il FVG non è una regione del minchia, nel senso che c'è discreta produzione industriale, di servizi finanziari, operatori logistici, un pò di turismo, ecc. Ok, siamo in pochi ... 1.250.000 abitanti ... cos'è? circa come Torino città?
L'economia locale, in affanno, è da anni che chiede pochi ma buoni collegamenti per poter poter crescere e contribuire al sostentamento e alla competitività del territorio (e di tasse ne paga a iosa).
Ora, qui c'è da fare una scelta strategica da parte della Regione: chiudere tutto e spopolare il territorio (quindi FVG morto e sepolto), oppure oculatamente e prospetticamente investire in mobilità (tra le varie) per gli operatori locali che devono girare il mondo per vendere la propria opera e per chi vuole venire in FVG per varie ragioni.
E' da quando che mi sono iscritto a questo forum che continuo a dire che nessuno pretende la luna, ma pochi ma buoni collegamenti (aerei e ferroviari) sarebbero auspicabili. In fondo l'aeroporto FVG ha una ottima posizione logistica (ferrovia, autostrada, porti ed interporti limitrofi), discrete dotazioni infrastrutturali (pista da 3000 m, ecc.), e rientra nei vari "corridoi" europei. Poche ragioni nel nostro paese hanno queste carte da giocare, se me lo si consente.
Chiaro è che bisogna studiare bene la situazione, prepararsi in materia e ... muovere il culo, anche con una certa umiltà! Senza se e senza ma. Altrimenti, ripeto, chiudiamo tutto e buonanotte ai suonatori. Non si chiede di gettare soldi al vento, bensì investire per far ripartire il territorio e dar da lavorare alla gente (e perchè no? attirare maggior imprese e popolazione).
Devo continuare? Non credo di aver detto cazzate. O si?
E' chiaro che per gente che abita in zona Milano, Roma, ecc. è facile parlare e minimizzare tutto: chi vive così ha mobilità da regalare. Ma l'Italia non è solo Milano, Roma e compagnia cantante. Come gli USA non sono solo NY, Los Angeles, Atlanta, ecc. (solo per esempio).
 
Mah, vedi ... tu puoi avere anche ragione da vendere. Per l'amor del cielo.
Il discorso da fare qui è però un altro. Il FVG io lo conosco ... è la mia regione. Non so molti di voi da dove scrivono e dove vivono ... attorno a quali "perni" ruotano.
Faccio un breve elenco per i trasporti/logistica qui in FVG: l'aeroporto fa schifo, il porto di Trieste è ingessato, il porto di Monfalcone è irrisorio, quello di Porto Nogaro è semi paralizzato per i fanghi, la logistica ferroviaria è inesistente (intendo l'interporto di Cervignano e gli scambi/binari del porto di Trieste), i collegamenti ferroviari col territorio nazionale sono ridotti al lumicino (e cofinanziati dalla regione ... collegamenti frecciabianca e frecciargento), non parliamo di quelli con Austria e Slovenia/Croazia ... oramai inesistenti (a parte il servizio Mi.Co.Tra operato in jv tra FUC e OBB). Devo continuare?
Il FVG non è una regione del minchia, nel senso che c'è discreta produzione industriale, di servizi finanziari, operatori logistici, un pò di turismo, ecc. Ok, siamo in pochi ... 1.250.000 abitanti ... cos'è? circa come Torino città?
L'economia locale, in affanno, è da anni che chiede pochi ma buoni collegamenti per poter poter crescere e contribuire al sostentamento e alla competitività del territorio (e di tasse ne paga a iosa).
Ora, qui c'è da fare una scelta strategica da parte della Regione: chiudere tutto e spopolare il territorio (quindi FVG morto e sepolto), oppure oculatamente e prospetticamente investire in mobilità (tra le varie) per gli operatori locali che devono girare il mondo per vendere la propria opera e per chi vuole venire in FVG per varie ragioni.
E' da quando che mi sono iscritto a questo forum che continuo a dire che nessuno pretende la luna, ma pochi ma buoni collegamenti (aerei e ferroviari) sarebbero auspicabili. In fondo l'aeroporto FVG ha una ottima posizione logistica (ferrovia, autostrada, porti ed interporti limitrofi), discrete dotazioni infrastrutturali (pista da 3000 m, ecc.), e rientra nei vari "corridoi" europei. Poche ragioni nel nostro paese hanno queste carte da giocare, se me lo si consente.
Chiaro è che bisogna studiare bene la situazione, prepararsi in materia e ... muovere il culo, anche con una certa umiltà! Senza se e senza ma. Altrimenti, ripeto, chiudiamo tutto e buonanotte ai suonatori. Non si chiede di gettare soldi al vento, bensì investire per far ripartire il territorio e dar da lavorare alla gente (e perchè no? attirare maggior imprese e popolazione).
Devo continuare? Non credo di aver detto cazzate. O si?
E' chiaro che per gente che abita in zona Milano, Roma, ecc. è facile parlare e minimizzare tutto: chi vive così ha mobilità da regalare. Ma l'Italia non è solo Milano, Roma e compagnia cantante. Come gli USA non sono solo NY, Los Angeles, Atlanta, ecc. (solo per esempio).

Caro mio, purtroppo sai bene che se non ci fosse l'Udinese nessuno saprebbe dov'è il FVG. Inutile meravigliarsi dunque dell'attenzione ridicola che rivolgono alla suddetta regione.
 
Se i voli li mettono i passeggeri arrivano altro che balle. Il mercato è dopato già di suo.
+1000!!!
Qualcuno mi faccia un elenco ove, oramai, le cp aeree non sono "sovvenzionate" in una qualche forma (sconti, co-marketing, ecc.). Oramai molto è dopato e questa ormai è la realtà. O ti barcameni così oppure sei fuori. A quel punto ....!
E non sto parlando solo di aeronautica, ma in qualunque tipo di economia. Chi è (soggetti significativi) oggigiorno che fa economia senza qualche forma di "aiuto"? Solo i piccoli/micro professionisti e impresucole (forse). Per favore, vah!
 
Caro mio, purtroppo sai bene che se non ci fosse l'Udinese nessuno saprebbe dov'è il FVG. Inutile meravigliarsi dunque dell'attenzione ridicola che rivolgono alla suddetta regione.
+10.000
Ora però non posso continuare così :)
In FVG siamo una manica di coglioni ed ignoranti. Non ci facciamo valere ed apprezzare. Ma perchè non sappiamo farlo. Dome bévi e bàti cartòn. E non vado oltre perchè dovrei illuminare il forum con il linguaggio tipico da "rosario" friulano.
 
certo che se parlate voi di isolamento, la maggior parte delle province in sicilia cosa dovrebbero dire?? :D suvvia signori, provate ad abbandonare l'idea che senza un aeroporto sotto casa fallisce tutta l'economia di una regione
 
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