Thread Alitalia Etihad III : l'accordo


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Eco - Anpac Anpav Avia, Alitalia: "Trattativa a rischio"


Roma - 16 giu (Prima Pagina News) Comunicato congiunto delle associazioni di categoria Anpac, Anpav e Avia: "L'annullamento dell'incontro odierno con l'amministratore delegato è il sottoprodotto di un sistema sindacale che ha come unica polare lo sfruttamento di improprie rendite di posizione e scarsissima attenzione alle reali questioni del lavoro. Le sorti di Alitalia, già pesantemente minate dalla disastrosa situazione finanziaria, in queste ore sono minacciate dall'incomprensibile atteggiamento di Cgil, Cisl e Ugl che - per motivi meramente ideologici - si sono oggi dichiarati indisponibili a partecipare ad una importante riunione convocata dall'A.D. Del Torchio. Questo modo di agire da parte di Cgil, Cisl e Ugl, volto ad escludere la partecipazione al tavolo sindacale delle associazioni di categoria e ad ottenere una esclusività di tavolo, impedisce la concretizzazione di un confronto oramai divenuto indifferibile per il futuro dei lavoratori di Alitalia. L'intervento di Etihad nella compagnia di bandiera deve necessariamente essere accompagnato da una assunzione di responsabilità di tutte le parti coinvolte e a nessuno può essere concesso di agire sconsideratamente a danno dei 14.000 lavoratori di Alitalia. ANPAC, AVIA e ANPAV, le associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei Piloti e degli Assistenti di Volo di Alitalia, continueranno responsabilmente a fornire la loro disponibilità per la buona riuscita della trattativa con Etihad, ad oggi unica concreta possibilità per dare un futuro ad Alitalia e sollecitano tutte le parti coinvolte, azienda, sindacati e governo, ad esercitare il massimo buon senso per evitare che la situazione già molto difficile possa rapidamente precipitare verso una strada senza ritorno ne uscita. Esistono regole chiare nel nostro ordinamento per gestire e definire situazioni di crisi, scorciatoie dove si tenta di avvantaggiare alcuni a danno di altri o dove si vogliono replicare modelli gestionali vetero-sindacali ormai obsoleti non possono e non devono trovare cittadinanza. Auspichiamo che il governo guidato dal premier Matteo Renzi si faccia garante di un percorso negoziale pulito e trasparente con il diretto coinvolgimento dei ministri competenti, Lupi e Poletti, a tutela di tutte le parti legittimamente coinvolte."
(PPN) 16 giu 2014 17:22
 
Alitalia, Etihad impone l'aumento. All'assemblea di luglio proposta da duecento milioni
di Rosario Dimito



Alitalia chiama un nuovo aumento di capitale per soddisfare una delle principali condizioni poste da Etihad. Il cda di Cai di venerdì scorso, che ha approvato il bilancio 2013 (rosso di 562 milioni) e ha dichiarato di prendere in considerazione tutte le condizioni poste dagli arabi nell’ultima lettera, ha anche varato un rafforzamento patrimoniale da 200 milioni che verrà sottoposto all’assemblea dei soci riuniti, in seconda convocazione, il 25 luglio. L’operazione sarebbe stata espressamente chiesta da Etihad al fine di blindare la continuità aziendale per altri 12 mesi, in base ai principi contabili. Senza l’aumento e al netto delle perdite 2013, il capitale scenderebbe a 220 milioni, facendo ricorrere gli estremi previsti dall’art. 2446 codice civile che costringe il board ad alcune determinazioni. Allo stato, la continuità è assicurata solo sino a fine ottobre.

Sei mesi dopo l’aumento da 300 milioni versato a Natale scorso che ha aperto le porte a Poste (75 milioni) e Unicredit (50 milioni sotto forma di garanzie), per i soci si profila dunque un nuovo esborso, chiesto esplicitamente dal partner per garantire che il vettore italiano resti in piedi fino al momento in cui si concretizzerà l’alleanza con il conferimento in una newco di dipendenti, aeromobili e slot. In questa newco dovrebbe entrare Etihad con 365 milioni di equity mentre nell’attuale Alitalia rimarrà il contenzioso (EasyJet, Toto) che dovrebbe essere fronteggiato con i 200 milioni del nuovo aumento di capitale.

Per Intesa, diventato primo azionista con il 20,59% avendo sottoscritto la sua vecchia quota (8,55%) e prestato 50 milioni di garanzie nel precedente aumento, si profila un esborso di altri 41,1 milioni. Per Poste (col 19,48%) altri 38,9 milioni, per Unicredit (12,99%) assegno da 25,9 milioni, così come il gruppo Percassi, tirato dentro da Intesa nelle more del precedente aumento, sborserà 7,8 milioni. Piuttosto, in assemblea si annida l’insidia di G&C Holding (1,24%) che a gennaio ha chiesto 85 milioni di danni perché l’aumento da 300 milioni fu varato senza continuità aziendale, contestando il ruolo di Intesa.

Entro la prossima assemblea comunque, Gabriele Del Torchio, che ha ricevuto dal cda il mandato di finalizzare l’accordo, confida di chiudere il negoziato con le banche creditrici sul piano di ristrutturazione dei 565 milioni di debiti e con i sindacati sui 2.261 esuberi. La risposta ad Etihad, prevista in partenza ieri, slitta però di qualche giorno. Sempre ieri è saltato anche l’incontro con i sindacati sugli esodi. Con le banche creditrici, invece, il negoziato sta prendendo una piega precisa. Dal write off (cancellazione) di circa 1/3 del debito verranno escluse le linee di factoring, come chiesto da Mps (70 milioni di autoliquidante) e Pop Sondrio (15 milioni): queste posizioni, saranno convertite in strumenti denominati di quasi equity che dovrebbero attribuire una priorità nel rimborso rispetto alle linee di cassa, da trasformare in capitale. «Etihad ha chiesto un alleggerimento del debito - ha detto ieri Gian Maria Gros-Pietro, presidente cdg di Intesa - ognuno dovrà fare la sua parte, tenendo conto, naturalmente, dei propri profili di rischio».



17 Giu 2014 03:27 - Ultimo aggiornamento: 08:38
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L'aumento di capitale da 200 mln sarà diluitivo di quasi il 50%, attendiamo di curiosità di sapere come si comporterà air france che teoricamente ha la possibilità di ritornare al 25%
 
L'aumento di capitale potrebbe essere necessario per mantenere CAI solvibile. Da qui a dire che e' stato 'imposto' da Abu Dhabi ce ne corre.

Vorrei chiarire che la mia e' un'affermazione neutrale, senza nessun commento su articoli, azioni o dichiarazioni di questo o quello.
 
Eccoci, io continuo a scommettere in FS.:mad:
Non penso che le banche si espongano oltre, percio' lo Stato deve intervenire con un 'ponte', senza essere aituto di 'stato'!
P.s. Sfido chiunque ad argomentare che i soldi delle Poste non siano stati aiuti di Stato 'mascherati'!?
Venitemi a dire che sia stata una 'operazione di mercato'?
--- edit admin ---
Via agli insulti :gun:
 
Ultima modifica da un moderatore:
L'aumento di capitale potrebbe essere necessario per mantenere CAI solvibile. Da qui a dire che e' stato 'imposto' da Abu Dhabi ce ne corre.

Vorrei chiarire che la mia e' un'affermazione neutrale, senza nessun commento su articoli, azioni o dichiarazioni di questo o quello.


Più probabile che sia l'esatto contrario, l'aumento di capitale da 200 mln che consente di tirare in là forse anche un anno seve proprio per avere più forza negoziale nella trattativa con gli arabi.
 
Insomma qui lo dico e qui lo nego. Comandano gli Emiratini e lo dico alle banche che voglio restino socie, perché mi fa comodo e invece a Bruxelles dico il contrario. Una vera garanzia di serietà.

Facciamo qualche esempio: il Governo dice che Etihad pretende l'uscita secca di 2.200 dipendenti, scaricandosene la responsabilità, poi va a Bruxelles e dice che quella degli Arabi non è l'ultima parola. Crediti delle banche da cancellare? Idem, così parla l'Emiro e così si deve fare. Linate? Idem.

Dunque il controllo, il potere di decidere, è in mano italiana?
Dunque, come in diversi hanno spiegato egregiamente anche nelle pagine precedenti, questa partita è del tutto politica e sono in ballo equilibri ed interessi di un paese nei confronti degli altri.
L'operazione AZ non è diversa da quella portata avanti in diverse compagnie UE negli ultimi anni, quello di diverso è la combinazione fra l'emiro con soldi e know how ed un paese l'Italia che in questa fase storica è insofferente nei confronti degli interessi stranieri spesso imposti per la mediocrità della classe dirigente scelta è votata dagli italiani stessi. Facile comprendere come il cocktail di competenze e spalle larghe arabe, così come il desiderio renziano (un carro dove tutti vogliono salire, dalla politica all'economia) di cambiare verso e scrollarsi di dosso decenni di dominazione UE con altri bravi a utilizzare la UE per favorire i propri interessi, sia potenzialmente esplosivo per chi vuole riempirsi la pancia con lo status quo e poter quindi portare avanti con calma le necessarie ristrutturazioni in casa propria.
Quindi, in tutta onestà la questione su chi suggerisce la strategia dietro le quinte è del tutto ininfluente proprio per quella reciprocità spesso ricordata alludendo agli emiri ma che noi italiani dovremmo ricordare rispedendo al mittente gli interessi di alcuni paesi europei e difendere finalmente i nostri in sede UE.
Poi in Italia ci sarà sempre qualcuno più realista del re.
 
L'aumento di capitale da 200 mln sarà diluitivo di quasi il 50%, attendiamo di curiosità di sapere come si comporterà air france che teoricamente ha la possibilità di ritornare al 25%
Se, come pare, arriverà dopo la chiusura dell'accordo con EY è presumibile che i vari soci (specialmente quelli maggiori che hanno messo soldi a novembre) sottoscriveranno l'aumento di capitale. Non avrebbe senso diluirsi ora che si pongono le basi per il futuro con un partner importante.
AF immagino che sottoscriverà e probabilmente aumenterà un po' la propria quota per la diluizione di alcuni soci originari che hanno già fatto la loro scelta decidendo di diluirsi già le volte precedenti.
 
E preghiamo Iddio si levino dalle palle una volta per tutte.

Lo scopriremo presto.
Pure io mi unisco alla preghiera, BTW.

Postilla: se le nuove destinazioni nelle Americhe (SFO, MEX, SCL) trapelate sulla stampa dovessero rivelarsi reali, secondo me con AFKL finisce qui.
 
Chi può dirlo?
Personalmente do questo scenario al 50%.

Chiaro che non sottoscrivere, significherebbe ritenere ostile l'ingresso di EY in AZ.
Concordo con la tua valutazione, se non sottoscrivono è evidente che ritengono ostile l'entrata di EY. Sicuramente non saranno contenti, ma non credo che si porranno in rotta di collisione considerando anche le joint venture in corso ed i rapporti diretti che hanno con EY.
 
Lo scopriremo presto.
Pure io mi unisco alla preghiera, BTW.

Postilla: se le nuove destinazioni nelle Americhe (SFO, MEX, SCL) trapelate sulla stampa dovessero rivelarsi reali, secondo me con AFKL finisce qui.

EY aveva messo tra le sue condizioni dell'entrata in AZ di non andare contro AF-KL e di avere il suo benestare. I rapporti tra EY ed AF-KL si stanno intensificando e dovrebbero lanciare una joint-venture sui voli CDG/AMS-AUH, pertanto dubito fortemente che il gruppo francolandese rompa con EY.
 
Se, come pare, arriverà dopo la chiusura dell'accordo con EY è presumibile che i vari soci (specialmente quelli maggiori che hanno messo soldi a novembre) sottoscriveranno l'aumento di capitale. Non avrebbe senso diluirsi ora che si pongono le basi per il futuro con un partner importante.
AF immagino che sottoscriverà e probabilmente aumenterà un po' la propria quota per la diluizione di alcuni soci originari che hanno già fatto la loro scelta decidendo di diluirsi già le volte precedenti.
"Alitalia chiama un nuovo aumento di capitale per soddisfare una delle principali condizioni poste da Etihad."
Da cio' che leggo, a me invece pare che EY, chieda la ricapitalizzazione prima della chiusura.
 
Alitalia, Etihad impone l'aumento. All'assemblea di luglio proposta da duecento milioni
di Rosario Dimito

Alitalia chiama un nuovo aumento di capitale per soddisfare una delle principali condizioni poste da Etihad. Il cda di Cai di venerdì scorso, che ha approvato il bilancio 2013 (rosso di 562 milioni) e ha dichiarato di prendere in considerazione tutte le condizioni poste dagli arabi nell’ultima lettera, ha anche varato un rafforzamento patrimoniale da 200 milioni che verrà sottoposto all’assemblea dei soci riuniti, in seconda convocazione, il 25 luglio. L’operazione sarebbe stata espressamente chiesta da Etihad al fine di blindare la continuità aziendale per altri 12 mesi, in base ai principi contabili. Senza l’aumento e al netto delle perdite 2013, il capitale scenderebbe a 220 milioni, facendo ricorrere gli estremi previsti dall’art. 2446 codice civile che costringe il board ad alcune determinazioni. Allo stato, la continuità è assicurata solo sino a fine ottobre.

Sei mesi dopo l’aumento da 300 milioni versato a Natale scorso che ha aperto le porte a Poste (75 milioni) e Unicredit (50 milioni sotto forma di garanzie), per i soci si profila dunque un nuovo esborso, chiesto esplicitamente dal partner per garantire che il vettore italiano resti in piedi fino al momento in cui si concretizzerà l’alleanza con il conferimento in una newco di dipendenti, aeromobili e slot. In questa newco dovrebbe entrare Etihad con 365 milioni di equity mentre nell’attuale Alitalia rimarrà il contenzioso (EasyJet, Toto) che dovrebbe essere fronteggiato con i 200 milioni del nuovo aumento di capitale.

Per Intesa, diventato primo azionista con il 20,59% avendo sottoscritto la sua vecchia quota (8,55%) e prestato 50 milioni di garanzie nel precedente aumento, si profila un esborso di altri 41,1 milioni. Per Poste (col 19,48%) altri 38,9 milioni, per Unicredit (12,99%) assegno da 25,9 milioni, così come il gruppo Percassi, tirato dentro da Intesa nelle more del precedente aumento, sborserà 7,8 milioni. Piuttosto, in assemblea si annida l’insidia di G&C Holding (1,24%) che a gennaio ha chiesto 85 milioni di danni perché l’aumento da 300 milioni fu varato senza continuità aziendale, contestando il ruolo di Intesa.

Entro la prossima assemblea comunque, Gabriele Del Torchio, che ha ricevuto dal cda il mandato di finalizzare l’accordo, confida di chiudere il negoziato con le banche creditrici sul piano di ristrutturazione dei 565 milioni di debiti e con i sindacati sui 2.261 esuberi. La risposta ad Etihad, prevista in partenza ieri, slitta però di qualche giorno. Sempre ieri è saltato anche l’incontro con i sindacati sugli esodi. Con le banche creditrici, invece, il negoziato sta prendendo una piega precisa. Dal write off (cancellazione) di circa 1/3 del debito verranno escluse le linee di factoring, come chiesto da Mps (70 milioni di autoliquidante) e Pop Sondrio (15 milioni): queste posizioni, saranno convertite in strumenti denominati di quasi equity che dovrebbero attribuire una priorità nel rimborso rispetto alle linee di cassa, da trasformare in capitale. «Etihad ha chiesto un alleggerimento del debito - ha detto ieri Gian Maria Gros-Pietro, presidente cdg di Intesa - ognuno dovrà fare la sua parte, tenendo conto, naturalmente, dei propri profili di rischio».

17 Giu 2014 03:27 - Ultimo aggiornamento: 08:38
Messaggero.it
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Il netto "monstre" da -562 M€, è di gran lunga il peggior risultato di CAI e tale resterebbe anche scorporando i 233 M€ destinati ad accantonamenti.
Gli arabi non sono scemi e i 200 M€ li vorranno vedere sul piatto prima di chiudere.
Con la speranza che siano gli ultimi soldi italiani iniettati in AZ, anche se non ci scommetterei troppo.
Trovo incredibile che sembri quasi normale che un'azienda ricapitalizzata con 300 M€ alcuni mesi fa, sia di nuovo a battere cassa.
L'articolo comunque traccia un ritratto finanziario di AZ davvero desolante.
 
Chi può dirlo?
Personalmente do questo scenario al 50%.

Chiaro che non sottoscrivere, significherebbe ritenere ostile l'ingresso di EY in AZ.

Per af sottoscrvere pro quota vorrebbe dire 14 mln. Non mi pare il caso di dichiarare guerra ad ey per cosi' poco. Anch'io penso che sottoscriveranno.
 
"Alitalia chiama un nuovo aumento di capitale per soddisfare una delle principali condizioni poste da Etihad."
Da cio' che leggo, a me invece pare che EY, chieda la ricapitalizzazione prima della chiusura.
Nell'articolo parlano di sottoporlo ai soci nell'assemblea del 25 luglio, mentre sempre la stampa da per molto probabile l'annuncio dell'accordo per il 15 luglio in occasione dell'avvio del volo AUH-FCO di EY.
 
Cara Farfa,
l'annuncio dell'accordo e' gia stato dato mesi fa...guarda titolo del thread :)
La conclusione e' gia' stata annunciata per il 2015!
 
EY aveva messo tra le sue condizioni dell'entrata in AZ di non andare contro AF-KL e di avere il suo benestare. I rapporti tra EY ed AF-KL si stanno intensificando e dovrebbero lanciare una joint-venture sui voli CDG/AMS-AUH, pertanto dubito fortemente che il gruppo francolandese rompa con EY.

Per ora, dichiarazioni a parte, di concreto tra EY ed AF c'è solo qualche C/S.

Come con molti altri vettori.
 
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