Thread Alitalia Etihad III : l'accordo


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Concordo con la tua valutazione, se non sottoscrivono è evidente che ritengono ostile l'entrata di EY. Sicuramente non saranno contenti, ma non credo che si porranno in rotta di collisione considerando anche le joint venture in corso ed i rapporti diretti che hanno con EY.

C'e' anche la possibilita' che dicano che EY gli sta bene (a parole) ma dicono di non avere i soldi, come fatto l'ultima volta. Potrebbe accadere.
 
Per af sottoscrvere pro quota vorrebbe dire 14 mln. Non mi pare il caso di dichiarare guerra ad ey per cosi' poco. Anch'io penso che sottoscriveranno.

E' chiaro che per un gruppo come AF mettere 14 milioni non e' niente. La domanda e' se sono interessati o no. Se passano (e potrebbero avere i motivi per farlo) possono sempre dire che lo fanno come parte del piano di razionalizzazione finanziaria che stanno facendo. Che poi nessuno creda a questa versione e' un altro discorso.
 
E' chiaro che per un gruppo come AF mettere 14 milioni non e' niente. La domanda e' se sono interessati o no. Se passano (e potrebbero avere i motivi per farlo) possono sempre dire che lo fanno come parte del piano di razionalizzazione finanziaria che stanno facendo. Che poi nessuno creda a questa versione e' un altro discorso.

AF può passare solo se ha già firmato un'opzione con le banche italiane per rilevare le loro azioni in CAI entro il 2017.
In caso contrario, non credo rinunci al posto in CDA e, più in generale, al diritto di star seduta ai tavoli di AZ
 
ieri Intesa San Paolo si è resa d'accordo nel deliberare l'aumento di capitale per la parte che le compete, circa 41mln€.
 
ieri Intesa San Paolo si è resa d'accordo nel deliberare l'aumento di capitale per la parte che le compete, circa 41mln€.

Intesa Sanpaolo cancella 1/3 del debito, converte i restanti 2/3 in azioni e ricapitalizza di 41 milioni? Di norma non mi piace pensare male, ma avrei piacere a sapere (un giorno, magari) cosa le è stato promesso come contropartita.
 
Intesa Sanpaolo cancella 1/3 del debito, converte i restanti 2/3 in azioni e ricapitalizza di 41 milioni? Di norma non mi piace pensare male, ma avrei piacere a sapere (un giorno, magari) cosa le è stato promesso come contropartita.
E' assurdo...ma puo' una banca gestire cosi irresponsabilmente (all'apparenza) i risparmi in affido!
Errarre e' umano, perseverare e' diabolico!
 
E' assurdo...ma puo' una banca gestire cosi irresponsabilmente (all'apparenza) i risparmi in affido!
No, non potrebbe e a norma del CC gli amministratori potrebbero essere chiamati a rifondere le perdite dovute ad investimenti sconsiderati. Purtroppo le banche hanno contratto un grosso debito con la politica quando a Bruxelles hanno deciso di prestare agli istituti di credito denaro fresco in quantità, accettando come garanzia titoli spazzatura. Cosa che da un lato ha probabilmente evitato una serie di crack bancari con conseguenze devastanti, dall'altro ha permesso alla politica di accrescere il proprio controllo nei confronti delle banche. Con i risultati che possiamo osservare tutti.
 
Alitalia: Lupi, con le banche si sta andando nella direzione giusta

'Sicuro che sindacati faranno loro parte, come i soci' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 18 giu - "Con le banche mi sembra che si stia andando nella direzione giusta". Cosi' il ministro dei trasporti, Maurizio Lupi, interpellato sul confronto tra Alitalia e le banche per la ristrutturazione del debito, come richiesto da Etihad. "Ho letto che l'amministratore delegato di Banca Intesa, Messina ha dato l'ok all'aumento di capitale, Unicredit mi sembra che vada nella stessa direzione. I soci privati - ha proseguito Lupi a margine dell'assemblea dell'Aiscat - stanno facendo la loro parte, sono convinto che anche i sindacati dimostreranno senso di responsabilita', come hanno fatto fino ad oggi. Quella di Etihad e' un'opportunita' troppo importante per il trasporto aereo e per tutto il Paese. Oggi pomeriggio riprende il tavolo tra Alitalia e sindacati: aspettiamo aggiornamenti dall'azienda, poi vedremo i sindacati", ha detto Lupi ricordato che per gestire gli esuberi Alitalia e' a disposizione il Fondo per il trasporto aereo che e' stato prorogato "fino al 2018".
 
Alitalia: Castellucci, operazione con Etihad "per forza" entro luglio

"Tutti i maggiori azionisti faranno la loro parte" (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 18 giu - L'integrazione tra Alitalia e Etihad dovra' essere finalizzata entro il mese di luglio. Lo ribadito l'amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci: "per forza", ha detto il manager a margine dell'assemblea Ascat. Quanto alle indiscrezioni su un ulteriore aumento di capitale da 200 milioni a carico degli attuali soci di Alitalia, e piu' in generale sulla disponibilita' degli azionisti a supportare il percorso verso l'integrazione con Etihad, Castellucci ha detto: "Conosceremo i dettagli nell'assemblea di luglio. In Alitalia ci sono molti grandi azionisti e penso che ognuno di loro fara' la sua parte".
 
[h=1]Montezemolo verso la presidenza di Alitalia[/h][h=3]Il numero uno della Ferrari è molto apprezzato nel mondo arabo grazie ai rapporti stretti attraverso Maranello con l'ingresso di Mubadala nel capitale. Il manager è anche vice presidente Unicredit in quota al fondo Aabar di Abu Dhabi. Intanto accelera la trattativa[/h]
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MILANO - Alitalia accelera la trattativa con Etihad e Luca Cordero di Montezemolo si muove veloce verso la presidenza dell'ex compagnia di bandiera. D'altra parte il numero uno della Ferrari avrebbe sfruttato i suoi buoni uffici con il mondo arabo intervendo - secondo diverse indiscrezioni - nei passaggi più delicati della trattativa per sbloccare alcune situazioni di impasse e facilitare la comprensione tra le parti.

A facilitare il ruolo del manager è stato il fatto di essere molto apprezzato nel mondo arabo: prima aveva aperto il capitale di Maranello al fondo Mubadala, poi ha portato il Ferrari world ad Abu Dhabi e, infine, è salito alla vice presidenza di Unicredit proprio sulla spinta del fondo Aabar. Montezemolo succederà quindi a Roberto Colaninno.

Intanto la trattativa tra le parti accelera: oggi la compagnia italiana avrebbe inviato una lettera ad Abu Dhabi in cui si formalizza l'esito positivo dell'ultimo cda, con il via libera all'operazione e il mandato ai vertici a chiudere un accordo definitivo. Nella lettera si ribadirebbe la disponibilità ad accettare le condizioni poste dalla compagnia araba, con il nodo della ristrutturazione del debito con le banche già sostanzialmente sciolto, le questioni istituzionali da mettere a punto e il nodo degli esuberi che è attualmente oggetto di trattativa con i sindacati.


(18 giugno 2014)© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
ECONOMIA
18/06/2014 - IL RISIKO DEI CIELI

Alitalia-Etihad, l’altolà dei sindacati
“Non accettiamo oltre 2000 esuberi”


La trattativa accelera, ma i rappresentanti dei lavoratori frenano sull’accordo

Lupi: segnali positivi dalle banche. Il gruppo arabo fa rotta su Malaysia Airlines


ANSA

È muro contro muro tra Alitalia e sindacati sugli esuberi: l’azienda conferma i numeri, ma i sindacati avvertono che non accetteranno mai 2.251 licenziamenti. Il confronto tuttavia va avanti con un nuovo appuntamento domani: i sindacati vogliono infatti vedere ed approfondire il piano di Etihad per capire i presupposti che hanno portato a chiedere di lasciare a casa oltre duemila persone. Intanto si infittiscono le voci su un possibile arrivo di Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza della compagnia: un tema «ad oggi non sul tavolo», precisano fonti vicine al numero uno di Ferrari, ma che potrebbe essere riaffrontato una volta concluso l’accordo con Etihad, visti gli ottimi rapporti che Montezemolo intrattiene da anni con gli Emirati.
La trattativa tra azienda e sindacati è ripresa oggi dopo l’intoppo di lunedì, quando Alitalia, in modo inusuale, ha convocato insieme sindacati confederali e associazioni professionali, facendo irrigidire alcune sigle. Nel corso di un confronto durato circa tre ore, il direttore del personale di Alitalia Antonio Cuccuini ha confermato a Filt, Fit, Uiltrasporti e Ugl trasporti i 2.251 esuberi suddivisi per categorie (1.084 personale di terra, 380 personale navigante, di cui 258 assistenti di volo e 122 piloti; i restanti 787 sono i lavoratori già in cig a zero ore volontaria).

I sindacati hanno detto no ai licenziamenti, ma hanno accettato di proseguire il confronto per capire meglio il Piano di Etihad. «Non possiamo condividere 2.251 licenziamenti», ha detto chiaramente al termine della riunione il segretario nazionale della Filt Mauro Rossi, facendo capire che non verranno accettati nemmeno se saranno in numero inferiore: «Non si tratta di fare sconti. Chi investe 560 milioni non può avere la necessità di mettere per strada 2.251 persone». «Noi 2.251 esuberi non li accetteremo mai», ha aggiunto il segretario nazionale della Uiltrasporti Marco Veneziani, spiegando comunque che «c’è la disponibilità a lavorare e vedere di preciso qual’è la situazione». «Il confronto è delicato», osserva Emiliano Fiorentino della Fit, sottolineando la necessità di una «volontà comune» di azienda e sindacati per «soluzioni che salvaguardino l’occupazione».
E se sul fronte sindacale (si prosegue domani alle 15 con piloti e assistenti di volo) l’azienda punta a chiudere presto, possibilmente anche prima della metà di luglio, si continua a lavorare anche sul fronte delle banche per sciogliere definitivamente il nodo del debito (oggi il ministro dei trasporti Maurizio Lupi ha detto che «si va nella giusta direzione»). Il termine per chiudere l’intera operazione resta la fine di luglio, come confermato oggi dall’ad di Atlantia Giovanni Castellucci («per forza», ha risposto ai cronisti), che, a proposito delle notizie su un aumento di capitale da 200 milioni ha rassicurato: «penso che tutti siano pronti a fare la propria parte».
Intanto Etihad potrebbe allargare il proprio network nel sud est asiatico, con la compagnia Malaysia Airlines: secondo un report di Capa (Centre for aviation), la compagnia aerea malese, da tempo in difficoltà, e il governo locale avrebbero avviato un piano di ristrutturazione che potrebbe sfociare in un accordo di code-sharing col vettore di Abu Dhabi.
 
Stato
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