Thread Alitalia Etihad III : l'accordo


Stato
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Credo che arrivati a questo punto i francesi siano costretti a mostrare un sorriso. Per loro sarà sempre meno peggio avere mezzo piede dentro AZ che averceli fuori tutti e due.
Con gli emiri di EY che entrano in grande stile sul mercato europeo mettendo insieme una bella massa critica e ponendosi all'interno dei protezionismi UE direi proprio che è meglio esserci alleati.
 
Con gli emiri di EY che entrano in grande stile sul mercato europeo mettendo insieme una bella massa critica e ponendosi all'interno dei protezionismi UE direi proprio che è meglio esserci alleati.

Magari, prima entrano, poi l'UE dice no. E già, i protezionismi. Prova ad andare a fare lo stesso a casa loro...
 
Alitalia: da Cda ok bilancio 2013 ma possibile rosso fino a 230 mln (Mi.Fi.)

08:14 MILANO (MF-DJ)--Ci sono volute nove ore prima che venerdi' 13 giugno Gabriele Del Torchio annunciasse il si' del consiglio d'amministrazione di Alitalia al piano per l'alleanza con Etihad. "Il cda si e' espresso assolutamente a favore del progetto e della proposta Etihad. Io e il presidente Roberto Colaninno abbiamo avuto la delega per approfondire i temi e arrivare rapidamente alla stesura del contratto in tempi rapidi", ha spiegato l'ad al termine della maratona consiliare. Una settimana fa, scrive Milano Finanza, il vertice della compagnia di bandiera aveva ricevuto dai consiglieri il mandato per continuare la trattativa con la compagnia emiratina. Il board ha deliberato "accantonamenti e svalutazioni per 233 milioni di euro", nell'opera di pulizia dei conti. Nella cifra sono compresi 70 milioni di crediti, ormai inesigibili, che la compagnia vanta nei confronti del governo venezuelano per biglietti acquistati nel Paese in valuta locale. Allo stato sarebbe poi spettato rimborsare la compagnia in dollari, ma tutto e' finito in conto congelato. Motivo per il quale Alitalia, assieme ad altri vettori, ha sospeso i collegamenti con Caracas. Tornando ai conti la compagnia italiana ha avuto tuttavia una perdita operativa vicina ai 300 milioni. Il rosso dovrebbe pertanto aggirarsi attorno ai 500 milioni di euro. red/lab (fine)
 
Alitalia: da Cda ok bilancio 2013 ma possibile rosso fino a 230 mln (Mi.Fi.)

08:14 MILANO (MF-DJ)--Ci sono volute nove ore prima che venerdi' 13 giugno Gabriele Del Torchio annunciasse il si' del consiglio d'amministrazione di Alitalia al piano per l'alleanza con Etihad. "Il cda si e' espresso assolutamente a favore del progetto e della proposta Etihad. Io e il presidente Roberto Colaninno abbiamo avuto la delega per approfondire i temi e arrivare rapidamente alla stesura del contratto in tempi rapidi", ha spiegato l'ad al termine della maratona consiliare. Una settimana fa, scrive Milano Finanza, il vertice della compagnia di bandiera aveva ricevuto dai consiglieri il mandato per continuare la trattativa con la compagnia emiratina. Il board ha deliberato "accantonamenti e svalutazioni per 233 milioni di euro", nell'opera di pulizia dei conti. Nella cifra sono compresi 70 milioni di crediti, ormai inesigibili, che la compagnia vanta nei confronti del governo venezuelano per biglietti acquistati nel Paese in valuta locale. Allo stato sarebbe poi spettato rimborsare la compagnia in dollari, ma tutto e' finito in conto congelato. Motivo per il quale Alitalia, assieme ad altri vettori, ha sospeso i collegamenti con Caracas. Tornando ai conti la compagnia italiana ha avuto tuttavia una perdita operativa vicina ai 300 milioni. Il rosso dovrebbe pertanto aggirarsi attorno ai 500 milioni di euro. red/lab (fine)
Il titolo è sballato e pure bel testo i conti non tornano.

Se non possiamo aspettarci un articolo decente neanche dalla stampa specializzata (MF), siamo a posto!
 
corriere della sera

I CONTI ALITALIA RESTANO SEGRETI: VIETATO AMMETTERE IL MAXI-BUCO
Daniele Martini

Se per ipotesi remota qualcuno non avesse ancora capito in che condizioni versa l’Alitalia “patriottica” e se quel qualcuno si fosse pure interrogato sull’opportunità di un’alleanza con gli arabi di Etihad, eccolo accontentato. La singolare vicenda dell’a pprovazione del progetto di bilancio 2013 della compagnia italiana da parte del consiglio di amministrazione senza che nessuno, amministratore, presidente, consigliere, socio o comunicatore dell’azienda, se la sia sentita di fornire la cifra ufficiale del consuntivo, la dice lunga di come stanno andando davvero le cose. CON UNA procedura inedita, al termine del consiglio è stato diffuso un comunicato in cui il banale e fondamentale numeretto del risultato (l’improbabile utile o il certo passivo) è stato semplicemente omesso. Forse in omaggio alla regola che quando le notizie non sono buone, meglio nasconderle. Oppure meglio parlar d’altro fornendo, per esempio, informazioni fondamentali come il menu a base di pennette tricolori per i frequentatori di Freccia Alata pensando alla Nazionale di calcio (comunicato Alitalia di ieri). Tutto regolare nella forma, perché Alitalia non è quotata in Borsa e non ha l’obbligo di fornire tempestivamente i dati di bilancio (anche se molti soci, a cominciare dalle banche, sono quotati). Ma spesso ad un’azienda il silenzio fa più danni della loquacità. Considerando, oltretutto, che l’Alitalia non è un bunker inespugnabile, con la conseguenza che il dato così gelosamente nascosto è un segreto di Pulcinella perché tutti sanno che la compagnia arranca e la perdita accumulata nel 2013 secondo le indiscrezioni tocca il vertice di 560 milioni di euro. Che sarebbe il rosso più acceso della storia non proprio brillante dell’azienda di Fiumicino. Compresa la lunga stagione dell’Alitalia statale quando clientele, sperperi e ruberie di ogni tipo erano le prerogative della ditta. IN UN PO’ MENO di sei anni i “patrioti” mandati allo sbaraglio nell’autunno del 2008 da Silvio Berlusconi e Corrado Passera, hanno saputo far di peggio arrivando a far rimpiangere la compagnia dei tempi allegri delle partecipazioni statali. La nuova compagine privata non ha saputo neanche fare tesoro dei tanti bei regali del governo: il privilegio di ripartire alleggerita di molti debiti e pesi del passato accantonati in una bad company, la concessione di un taglio di 7 mila dipendenti il cui doveroso sostentamento è stato scaricato sulla collettività e infine avendo avuto come soprammercato il monopolio su quella che allora sembrava la gallina dalle uova d’oro, la tratta Roma-Milano. Nonostante tutte queste spinte i patrioti hanno perso 1 miliardo e mezzo di euro in 5 anni, 25 milioni al mese, 5 in più della media dell’Alitalia statale. LA PERDITA del 2013 è anche la conseguenza di accantonamenti e svalutazioni “in preparazione di future strategie” per un valore di 233 milioni di euro. Questo è l’unico dato fornito dalla società. Ma anche considerata questa circostanza, l’andamento della gestione rimane pessimo. Per una stramba coincidenza i 560 milioni di passivo di cui si parla equivalgono proprio alla cifra che gli arabi hanno promesso di puntare sulla compagnia italiana in cambio del 49 per cento del capitale. Questa parità significa due cose. La prima è che senza l’intervento arabo l’azienda italiana fallisce in cinque minuti. E questo stato di necessità quasi azzera lo spazio di trattativa dei patrioti nei confronti di Etihad, ma preoccupa anche i sindacati, messi a brutto muso davanti alla pretesa di far uscire in un modo o nell’altro 2.251 persone. La seconda conseguenza è che se gli arabi non si affrettano a cambiare radicalmente la strategia della compagnia italiana anche i loro 560 milioni rischiano nel giro di pochi mesi di perdersi tra le nuvole.
 
Etihad compra Alitalia: la Ue potrebbe bloccare le nozze

Pochi mass media lo evidenziano, ma il matrimonio tra i promessi sposi Alitalia ed Etihad potrebbe essere impedito dall’Unione Europea a seguito delle contestazioni delle compagnie europee. Il ruolo troppo grande che assumerebbe la compagnia araba nel piano industriale della nostra ex-compagnia di bandiera potrebbe essere contestato davanti alla Corte di Giustizia Europea.
Lufthansa, Air France o British Airways, se Etihad decide per conto di Alitalia esuberi, regole su debiti, paga il leasing degli aerei e mette il naso pure sulle rotte, potrebbero ottenere una sentenza che Abu Dhabi esercita un controllo effettivo – in inglese effective control – sulla compagnia italiana.
Una simile pronuncia farebbe perdere ad Alitalia i benefici collegati al suo status di operatore all’interno dei confini del Vecchio Continente.
Insomma la telenovela tra le due aziende rischia di vivere ancora i tempi supplementari…

http://economia.leonardo.it/etihad-compra-alitalia-la-ue-potrebbe-bloccare-le-nozze/
 
Atlantia, un nuova svolta grazie a Etihad

IN ARRIVO PER FIUMICINO CAPITALI FRESCHI PER 700 MILIONI, IL 20% DEL VALORE DI ADR, CONTROLLATA DALLA HOLDING DEI BENETTON. E PER L’ALTRA PARTECIPAZIONE IMPORTANTE, QUELLA IN AUTOSTRADE, CI SONO I BENEFICI DEI PRIMI TIMIDI AUMENTI DEL TRAFFICO

Eugenio Occorsio

P er Merrill Lynch è «il miglior titolo del settore infrastrutture a livello europeo». Per Goldman Sachs l’azione «ha il 14% di possibilità di crescita rispetto agli attuali livelli» e per JP Morgan addirittura «del 25%». Per Mediobanca Securities il gruppo «è una macro callper costruire una storia positiva sull’Italia», insomma è destinato a risentire positivamente del rinnovato clima di fiducia che circonda il nostro Paese. E Morgan Stanley l’ha inserito fra i cinque titoli da tenere d’occhio in Europa. Ovunque, un profluvio di buy, outperform, overweight, che vogliono tutti dire la stessa cosa, “comprare”: con una raffica di reportdegli ultimi giorni, le maggiori banche d’investimento internazionali scendono in campo a favore di Atlantia, la holding dei Benetton che controlla Autostrade e Adr. Il motivo lo spiega Goldman Sachs: «La spinta viene dalla nascente ripresa nel traffico sia autostradale che aeroportuale in Italia nonché dalla solidità dei fondamentali con un costo dell’indebitamento inferiore di 170 punti base alla media nazionale». I debiti obbligazionari sono 11 miliardi, di cui 5,5 emessi da quando il ratingdi Bbb+ (Standard & Poor’s), è migliore della tripla B dell’Italia. Ma il vero colpo di fortuna per Atlantia, che ha completato nel 2013 la fusione con Gemina dopo la quale quest’ultima è uscita dalla Borsa, si chiama Etihad. Venerdì scorso il cda
di Alitalia ha accettato ufficialmente l’offerta per l’ingresso del vettore arabo nel capitale. L’investimento di Etihad sarà di 1,3 miliardi di cui 560 milioni per patrimonializzare l'azienda e quasi 200 milioni ogni 12 mesi di investimenti per i prossimi 4 anni. Bene: a questo punto si avvia la trattativa parallela che potrebbe portare uno dei dieci fondi sovrani di Abu Dhabi (fondo di dotazione totale: 900 miliardi di dol-lari), con un’operazione coordinata, a investire nello scalo romano. Si parla di un ingresso nel capitale pari al 20%, da realizzare con la cessione privata di quote di Atlantia in Adr (che non è quotata). Visto che il valore dell’azienda è stimato dalle banche fra i 3,5 e i 3,9 miliardi (il valore di Autostrade invece è intorno ai 25 miliardi), dovrebbero arrivare in Adr almeno 700 milioni di capitale fresco. E potrebbe non finire qui perché ci sarebbero altre manifestazioni di interesse. Il rafforzamento del Leonardo da Vinci è legato alla trasformazione in hub internazionale, conditio sine qua non dell’intera operazione Etihad, nonché al potenziamento della stessa Alitalia: come nota la Morgan Stanley, la compagnia conta per il 40% del traffico di Fiumicino, ma Air France a Parigi o British Airways a Londra coprono il 60-70% del potenziale di Charles de Gaulle e Heathrow, e verso tale quota si spingerà. Tutto questo rilancia il piano di investimenti sull’aeroporto, pari a 12 miliardi da qui al 2044 quando scadrà la convenzione, e apre prospettive interessanti per la parte commerciale: solo l’apertura del molo C prevista per il 2016 comporta la creazione di 10mila metri quadri di spazi per il retail. Concomitante con questi sviluppi, notano le banche, c’è il fatto che finalmente si è tornati a un segno più per il traffico autostradale. Precisa Morgan Stanley: «Malgrado l’economia italiana sia ancora ferma, nei primi 4 mesi del 2014 il traffico in autostrada è aumentato dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, ed erano sei anni che faceva segnare variazioni negative. Oggi si trova per l’11% sotto i picchi del 2007». Nell’intero 2014 si prevede un incremento di poco superiore all’1% in media (la stessa Morgan prima stimava lo 0,3) e dell’1,5 nel 2015 (precedente: 1,2). Si riapre anche qui il dossier degli investimenti che la società ha in corso e aveva in parte rallentato per motivi congiunturali: un progetto del 2007 prevedeva per esempio 5 miliardi per la costruzione di terze corsie avviate solo in minima parte. Ci sono poi spinose questioni regolamentari da risolvere: dal 2002 si parla del passante di Genova, 33 chilometri in galleria, tuttora bloccato, e ci sono 1,5 miliardi di ulteriori investimenti previsti per la variante di Valico appenninica che sono in pesante ritardo per una serie di impicci burocratici. Un recente parere favorevole dell’Agenzia dell’ambiente dovrebbe però contribuire a sbloccare la situazione. Giovanni Castellucci, ad di Atlantia, la holding dei Benetton che controlla Adr e Autostrade

Repubblica.it
(16 giugno 2014)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
Buongiorno a tutti
dunque questo fine settimana ho avuto modo di parlare con qualcuno di voi , specialmente qualche pilota e anche alla luce di quanto scritto nei giorni precedenti vorrei intervenire su alcuni punti.

Partiamo dalla questione del "merito" nella selezione del personale con riferimento agli esuberi ma in generale in un contesto più ampio.
In sostanza avevo affermato che nella selezione di piloti, assistenti di volo e personale di terra era secondo me più logico procedere sulla base del merito e poi eventualmente per anzianità.
Parlando con alcuni di voi (vi ringrazio!) e come già scritto da bombatutto , mi è stato spiegato che sostanzialmente il "merito" dentro la cabina di pilotaggio consiste nel passare o meno i check periodici, non c'è altro metro di giudizio : se passi sei ok altrimenti no , con tutta una serie di conseguenze. Questo almeno per quanto riguarda i piloti. Per quanto riguarda invece gli altri settori è più semplice individuare il merito perchè i parametri sono diversi.

Ovviamente il discorso sul merito lo considero valido sia per quanto riguarda i dipendenti che per quanto riguarda chi gestisce l'azienda : chi è più capace deve andare avanti a discapito di altri. E qui mi vorrei agganciare all'altro discorso sull'eterna diatriba sul forum : il compito di AviazioneCivile.it non è quello di prendere le parti di qualcuno , piloti , AAVV o managers. Ogni utente esprime su questo forum la sua posizione che è , e rimane, una sua posizione PERSONALE in nessun modo influenzata dall'amministrazione di questo forum.
Quello che non è mai stato tollerato è l'utilizzo del forum come cassa di risonanza per battaglie di categoria che non trovino riscontro in fatti oggettivi o documentabili o post scritti col solo proposito di fare polemica senza instaurare una discussione costruttiva.

Rimanendo sulla vicenda Alitalia , mi pare evidente che quando era in mano al tesoro c'era qualcosa che non andava : penso al numero di malattie fortemente diminuito, al miglioramento delle performance operative , al miglioramento del prodotto sia "hard" che "soft" e in generale della percezione del cliente. Che non basti siamo tutti d'accordo ma questi sono risultati tangibili.
Per contro c'è da dire che se in questi anni ci sono state perdite costanti è evidente che la responsabilità deve essere iscritta al management di questi anni.

Infine il discorso "golfo" : forse non ci si è resi ben conto che il "golfo" probabilmente salverà centinaia di posti di lavoro , forse poteva andare diversamente 5 anni fa, ma oggi siamo al punto di dover sperare che le cose vadano in questo modo. Magari non saranno rose e fiori (qui lo sono?) ma almeno è un'opportunità grossa di cambiare e fare una vera carriera.

infine lasciatemi scrivere 2 righe su Airbusfamilydriver, che di certo non ha bisogno che intervenga io a sua difesa, ma solo perché lo conosco ritengo che dire che esprime "rabbia repressa" non corrisponde affatto alla realtà.

Spero che queste poche righe possano aiutare a rasserenare gli animi di tutti , capisco anche che sia una fase delicata e molti si giochino il proprio futuro e quello delle loro famiglie per cui cerchiamo tutti di evitare provocazioni e toni accesi al fine di poter discutere serenamente.
 
Il convertendo sarà su CAI, non sulla nuova società. Quindi EY non dovrebbe diluirsi.


E' sufficiente fare 2 conti sui numeri che abbiamo ufficialmente per renderci conto che etihad con 387,5 di aumento di capitale non può arrivare al 49%

Escludendo tutte le perdite del 2013 (560 mln) coperte dallo "stralcio" dei debiti da parte delle banche per pari importo, il capitale di alitalia risulta pari a 747 mln, cioè il doppio rispetto a quanto mette EY a titolo di capitale . Quindi è impossibile che CAI abbia il 51% ed ey il 49%.
Più precisamente il capitale di alitalia è così formato:
201 mln patrimonio al 31.12.2012
300 mln aumento di capitale dicembre 2013
151 mln aumento per alitalia loyalty
95 mln conversione prestito convertibile
Totale 747 mln.
 
Alitalia: Gros Pietro, Etihad e' il partner migliore
16 Giugno 2014 - 10:45

(ASCA) - Torino, 16 giu 2014 - Etihad e' il partner migliore per Alitalia. Lo dichiara Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa-SanPaolo a margine del convegno ''Il futuro della manifattura per un nuovo Piemonte'', organizzato da Intesa-Sanpaolo con Confindustria Piemonte allUnione Industriale di Torino. ''E' una trattativa complessa - dice Gros Pietro - Alitalia ha assolutamente bisogno di un grande partner industriale ed Etihad e' il migliore''.
 
Articolo pubblicato il: 16/06/2014
Alitalia ha convocato per le ore 14,30 di oggi tutte le sigle sindacali presenti in azienda: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Usb e le tre associazioni professionali di categoria Anpac, Anpav e Avia. E' la prima volta, da quando è operativa la nuova Alitalia, che tutti i sindacati vengono convocati allo stesso tavolo.
Fino ad ora l'azienda ha sempre convocato separatamente Filt, Fit, Uiltrasporti e Ugl da un lato e dall'altro Usb, Avia, Anpac e Anpav. All'ordine del giorno, come recita il testo della convocazione, la situazione aziendale e gli interventi immediati necessari.
L'appuntamento di oggi era stato fissato giovedì scorso quando si è svolto il primo incontro tra l'ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio e i sindacati per affrontare la questione dei 2.251 esuberi indicati nel piano industriale presentato da Etihad.
ADNKRONOS
 
Articolo pubblicato il: 16/06/2014
Alitalia ha convocato per le ore 14,30 di oggi tutte le sigle sindacali presenti in azienda: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Usb e le tre associazioni professionali di categoria Anpac, Anpav e Avia. E' la prima volta, da quando è operativa la nuova Alitalia, che tutti i sindacati vengono convocati allo stesso tavolo.
Fino ad ora l'azienda ha sempre convocato separatamente Filt, Fit, Uiltrasporti e Ugl da un lato e dall'altro Usb, Avia, Anpac e Anpav. All'ordine del giorno, come recita il testo della convocazione, la situazione aziendale e gli interventi immediati necessari.
L'appuntamento di oggi era stato fissato giovedì scorso quando si è svolto il primo incontro tra l'ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio e i sindacati per affrontare la questione dei 2.251 esuberi indicati nel piano industriale presentato da Etihad.
ADNKRONOS
Hanno proprio fretta.....
 
Beh....in queste occasioni non manca mai una bella cena a base di pesce a Fiumicino, per poi fare un comunicato a tarda serata per dire bla,bla,bla...
 
E' sufficiente fare 2 conti sui numeri che abbiamo ufficialmente per renderci conto che etihad con 387,5 di aumento di capitale non può arrivare al 49%

Escludendo tutte le perdite del 2013 (560 mln) coperte dallo "stralcio" dei debiti da parte delle banche per pari importo, il capitale di alitalia risulta pari a 747 mln, cioè il doppio rispetto a quanto mette EY a titolo di capitale . Quindi è impossibile che CAI abbia il 51% ed ey il 49%.
Più precisamente il capitale di alitalia è così formato:
201 mln patrimonio al 31.12.2012
300 mln aumento di capitale dicembre 2013
151 mln aumento per alitalia loyalty
95 mln conversione prestito convertibile
Totale 747 mln.
Berioz sono ragionamenti che ho fatto anch'io e ritengo che quella cifra che citi sia solo quella cash, in realtà l'investimento complessivo come emerge sarà di 1,25 miliardi di € con EY che contribuirà inoltre in "natura" con aerei, formazione, ecc...
Vedremo come saranno i valori.
 
Ultima modifica:
Sindacati non andranno ad incontro. Convocazione anomala

(ASCA) – Roma 16 giu 2014 – “Abbiamo ricevuto questa mattina, alle ore 10.30, un’anomala convocazione, non coerente con il percorso e le modalita’ relazionali condivise nell’incontro del 12 giugno con l’Amministratore Delegato e ribadito nell’incontro di venerdi’ scorso”. E’ quanto scrivono unitariamente le segreteria nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl Trasporto Aereo al responsabile delle relazioni industriali Antonio Cuccuini e per conoscenza all’ad di Alitalia Gabriele Del Torchio, spiegando che “mantenendo la disponibilita’ al confronto nelle modalita’ condivise, preannunciano l’indisponibilita’ a rispondere alla anomala convocazione odierna, e restano in attesa della conferma degli incontri programmati”.

http://www.internazionale.it/news/a...on-andranno-ad-incontro-convocazione-anomala/
 
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