Thread Alitalia / Etihad - Parte II


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@Azairbus
Per quello che si può vedere da fuori, mi sembra che DT non abbia lavorato male. Con la situazione economica di AZ, due gatti attaccati ai maxoni come politici e sindacati, nonché con una compagine sociale che è tale controvoglia, non ci si potevano certo aspettare miracoli, ma un paziente lavoro "di fino" che mi pare DT stia portando avanti bene. E con il clima che ha intorno, non deve essere facile.
Imho ha sbagliato clamorosamente quando si è prestato a fare lo pseudo piano-industriale con richiesta di elemosina finale per sopravvivere...
Ironicamente i soldi sono anche arrivati in quantità maggiore, ma ben poco è cambiato.
D'altra parte se a rimuovere certe incrostazioni fatica persino Hogan che pure ha in mano le chiavi della salvezza di AZ, non si vede come avrebbe potuto incedere in profondità un semplice AD, per quanto capace.

Condivido in pieno.
 
Il piano Del torchio prevedeva 2600 esuberi?
E anche il Ns Onorevole Ministro dice che il tempo e' scaduto'', percio' continuo a chiedermi: nella malaugurata ipotesi che io abbia ragione, cioe' che Etihad si tiri indietro, quale sara' il piano b?
Secondo me deve essere chiaro che se salta anche questa occasione non ci sarà un piano B con paracadute agevolato.
 
Se capisco giusto, gli ammortizzatori tra un po' glieli tolgono?
Il pregresso relativo a verbali ante Fornero non credo si tocchi. Quello che non capisco è come facciano ora a farne di nuovi se già la Fornero mi pare stabilì lo stesso principio che la nuova riforma pare confermare ed includere la cessione di rami d'azienda.
 
Alitalia compagnia a 5 stelle: ecco i piani di Etihad per la ns. compagnia secondo "Il Messaggero":

Trasformare Alitalia in una compagnia a cinque stelle in 5 anni, con più rotte intercontinentali, nuovi aerei e una forza sul mercato in grado di competere ad armi pari con gli altri colossi del settore, sfruttando, tra l’altro, anche la forza dei prodotti made in Italy, ambasciatori nel mondo di un servizio di alta qualità. E’ molto ambizioso e articolato il piano di Etihad che il Messaggero è in grado di anticipare e che in queste ore è arrivato sul tavolo degli azionisti italiani. Un piano, se l’intesa andrà in porto, che costituirà l’architrave della nuova alleanza dei cieli. La rotta tracciata dagli arabi, in un documento di oltre 20 pagine zeppo di slides e tabelle, indica il ritorno all’utile nel 2017 a 108 milioni di euro, con un fatturato a quota 3,7 miliardi e un load factor, l’indice di riempimento degli aerei, che sfiorerà l’80%. Nel 2023 l’utile vola a quota 212 milioni e il fatturato a 4,5 miliardi. Per il mol balzo dai 237 milioni del 2015 ai 526 del 2017 fino ai 694 del 2023.


I PUNTI CHIAVE
La strategia di sviluppo di Alitalia si basa su sei linee guida. Le sinergie con Etihad e le compagnie collegate per consentire «guadagni tangibili»; l’integrazione in un network con oltre 95 milioni di passeggeri; la riduzione del corto raggio e il contestuale sviluppo del lungo raggio con il lancio da Roma Fiumicino di 7 nuove rotte in meno di 3 anni; l’ottimizzazione degli slot da Linate per la connessione con le capitali europei; l’incremento del lungo raggio da Malpensa con 25 nuovi voli settimanali nel 2018 rispetto agli attuali 11. Sarà poi sempre Malpensa l’hub di riferimento per il rilancio in grande stile del cargo. L’obiettivo dichiarato, come accennato, è puntare sul lungo raggio, dando servizi di qualità. Nella slide a pagina 4 il percorso prevede lo sviluppo di Fiumicino e Linate. Le città target da collegare all’Italia sono Pechino, Mexico City, Santiago del Chile, San Francisco, Seoul, Shanghai. Prevista invece una maggiore frequenza di voli per Chicago, New York e Rio, mentre da Abu Dhabi aumenteranno i voli per Roma, Milano, Venezia, Catania e Bologna. A regime, cioè nel 2018, le destinazioni domestiche saranno 26, quelle internazionali 61 e le intercontinentali 18, per 105 destinazioni complessive e un flusso di passeggeri che sfiorerà, sempre nel 2018, i 23 milioni. In sintesi, saranno 7 le nuove destinazioni e 16 le nuove rotte.
Per Etihad l’occasione dell’Expo non va assolutamente perduta. Tant’è che nel piano si spiega in maniera dettagliata come l’alleanza potrà «coprire completamente i target», rispondendo così alla domanda interna (sono previsti oltre 2,8 milioni dall’Italia), a quella europea (3,3 milioni di visitatori) e all’internazionale (1,6 milioni di visitatori). Sfruttando, tra l’altro, anche Air Berlin, compagnia partecipata di Etihad. E, ovviamente, la forza degli arabi sul fronte asiatico e mondiale. Ma non c’è solo l’Expo. Proprio attraverso le sinergie (Air Berlin appunto) si può riconquistare il ricco mercato del Nord Italia, ora nelle mani di Lufthansa, e stringere d’assedio la Germania, partendo al contrattacco.


L’INCOGNITA ESUBERI
Spetterà invece allo scalo romano aprire sempre di più l’Italia, sviluppando rotte e destinazioni sia verso Est che verso Ovest. Un ruolo centrale, quello disegnato da Etihad, che scrive nero su bianco come Fiumicino «deve diventare un hub intercontinentale», attraverso un «forte sviluppo e 7 nuove rotte a lungo raggio». Niente a che vedere con il piano di Air France che lo aveva confinato a scalo di secondo livello. Resta tuttavia l’incognita degli esuberi che il vettore arabo vorrebbe non inferiori a 2.700...

fonte: http://economia.ilmessaggero.it/eco...rno_arabi_rotte_fiumicino_linate/691783.shtml
 
OT stupido: sono per i fatti miei a FCO e aspettando l'imbarco spulciavo i FIDS e mi è caduto l'occhio su un volo per DUS dove dopo il codice EY compariva quello IG. Lo so che è ovvia conseguenza dell'accordo tra IG e AB che opera il volo, ma mi ha fatto specie.
Mi divertono ste cose dei c/s perché fanno un po' "zoccola". Oggi con te, domani con lei. Tipo I9 che era in c/s con AZ salvo poi farselo con IG. Se ti andava bene il volo era venduto AZ, operato da I9 sulla carta, nella realtà da IG ma ti trovavi un metallo GJ. Esilarante.

Mi diverto con poco, lo so, ma la noia fa questo ed altro ?
 
Non sono certo che sia fattibile, sicuramente è ambizioso. Non tanto in termini di macchine e destinazioni (qui siamo semplicemente al "sensato") ma in termini di rendimenti e load factor.
 
Ultima modifica:
Notare che ci sarebbero nel piano 5 città collegate ad AUH dall'Italia (finora si era parlato solo di Venezia come new entry), si citano anche Catania e Bologna.
 
Cosi, a prima lettura, sembra perfetto, non vedo chi potrebbe dire di no a tale piano!
Le banche ci perdono (ma tanto hanno gia perso), e relativamente, mi sembra un buon affare anche per loro.
Il tutto sembra seguire giuste logiche :oky:
P.s. io ancora non ci credo, ma spero di sbagliare :dubbio:
 
A Milano si viaggerà o su narrow body per raggiungere i grandi hub esteri o stivati sui cargo. Da 11 A 25 frequenze entro il 2018, 2 voli giornalieri?

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Da 11 A 25 frequenze entro il 2018, 2 voli giornalieri?

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In realtà sono 12 le frequenze attualmente, probabilmente quando avevano cominciato gli studi NRT era ancora 4xw (+7xw JFK) e quindi il totale era 11. NRT è stata incrementata da un mese con l'apertura di VCE.

Comunque sì da 12 a 25 è l'equivalente di circa 2xd......bisogna capire se preferiranno spezzettarlo su magari 4 rotte 3-4xw ciascuna o un paio giornaliere.
 
Notare che ci sarebbero nel piano 5 città collegate ad AUH dall'Italia (finora si era parlato solo di Venezia come new entry), si citano anche Catania e Bologna.
Makes a lot of sense, bisogna ridurre il numero di scali, CTA-FCO-AUH-XXX (verso oriente) è improponibile rispetto a un CTA-FRA-XXX
 
Almeno si rabbonisce il popolino e si tiene a bada la classe politica di terz'ordine. Ignobile. Adesso aspettiamo le chiusure di air China, Cathy, Singapore e perché ho air Canada e chi più ne ha più ne metta.

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