http://www.lastampa.it/2014/04/27/c...recipitare-QT0KLhIp7ZyJ1MFNfjcaGO/pagina.html
La procura indaga su un volo Alitalia del febbraio 2013: le ali erano piene di ghiaccio
LODOVICO POLETTO
Tutto ruota attorno a una semplicissima domanda. Può il ghiaccio sulle ali di un aereo in volo essere causa di un incidente?
Ecco, quando i periti nominati della Procura di Torino avranno risposto a questa domanda sapremo con certezza se, il 13 febbraio di un anno fa, il volo Torino - Napoli delle 6,30, ha corso il serio rischio di precipitare.
Gli occhi sulle ali
Lui, l’uomo che ha fatto mezzo viaggio con lo sguardo inchiodato sull’ala destra dell’aereo, ipnotizzato da una larga formazione di ghiaccio all’altezza dei flap, adesso dice: «Io ho avuto seriamente paura». E quando è sceso ha preso carta e penna e ha scritto a tutti per segnalare quell’anomalia. Lo ha fatto prima di tutto all’Enav, l’ente di assistenza al volo, poi all’aeroporto di Torino, da dove il volo AZ 1216 era decollato, all’Ufficio relazioni con il cliente della compagnia aerea Alitalia e alla Procura della Repubblica.
Il caso è finito al quinto piano del palazzo di giustizia, ufficio del pm Raffaele Guariniello. Che ha ordinato una raffica di accertamenti sui fatti del 13 febbraio del 2013.
L’indagine
Per prima cosa ha interessato Alitalia, il pilota dell’ airbus, e i passeggeri. Per fissare in modo definitivo che cos’è accaduto quel mattino. Per fortuna esistevano - ed esistono tutt’ora - alcune immagini dell’ala ghiacciata, realizzate dall’imprenditore torinese con il suo Iphone. Si tratta di quattro o cinque scatti che adesso sono finiti nel faldone con gli interrogatori degli interessati e le prime spiegazioni fornite dal personale Alitalia. Che si sarebbe giustificato tentando, in qualche modo, a di sminuire la portata del fatto. Parlando, cioè, di macchie sull’ala riconducibili ad un probabile di difetto nella verniciatora. Insomma, un abbaglio del passeggero, sicuramente attento a tutto ma fin troppo zelante. Poi, però, le fotografie - in originale - sono state acquisite da Guariniello e dai suoi uomini. E raccontano tutta un’altra storia. Guardandole sulla carta, con colori sbiaditi, poteva forse esserci qualche dubbio. Ma gli scatti in originare cancellano ogni perplessità. Ed eccole qui, pubblicate in questa pagina. La prima è stata realizzata in volo, nei pressi di Roma. La seconda qualche istante dopo che le ruote del carrello dell’Md 80 avevano toccato la pista dell’aeroporto di Capodichino. A pericolo scampato.
Il pilota
«Io ho segnalato ogni cosa al comandante» ricorda adesso Maximilian Cappa, l’autore della denuncia. «Mi disse che avrebbe verificato fino in fondo» ha spiegato a Guariniello. Per la Procura, invece, non è stato fatto nulla e quelle spiegazioni fin troppo «tranquillizzanti» sono guardate con sospetto.
Ma l’aereo poteva precipitare? Di certo non volava in condizioni di sicurezza: se la temperatura fosse calata ancora un po’ i rischi sarebbero lievitati in modo esponenziale. E restano aperte altre due questioni. La prima: al momento del decollo è stata compiuta la manovra dell’anti-icing? La seconda: i sistemi di sgelamento dell’aereo funzionavano correttamente?
La procura indaga su un volo Alitalia del febbraio 2013: le ali erano piene di ghiaccio
LODOVICO POLETTO
Tutto ruota attorno a una semplicissima domanda. Può il ghiaccio sulle ali di un aereo in volo essere causa di un incidente?
Ecco, quando i periti nominati della Procura di Torino avranno risposto a questa domanda sapremo con certezza se, il 13 febbraio di un anno fa, il volo Torino - Napoli delle 6,30, ha corso il serio rischio di precipitare.
Gli occhi sulle ali
Lui, l’uomo che ha fatto mezzo viaggio con lo sguardo inchiodato sull’ala destra dell’aereo, ipnotizzato da una larga formazione di ghiaccio all’altezza dei flap, adesso dice: «Io ho avuto seriamente paura». E quando è sceso ha preso carta e penna e ha scritto a tutti per segnalare quell’anomalia. Lo ha fatto prima di tutto all’Enav, l’ente di assistenza al volo, poi all’aeroporto di Torino, da dove il volo AZ 1216 era decollato, all’Ufficio relazioni con il cliente della compagnia aerea Alitalia e alla Procura della Repubblica.
Il caso è finito al quinto piano del palazzo di giustizia, ufficio del pm Raffaele Guariniello. Che ha ordinato una raffica di accertamenti sui fatti del 13 febbraio del 2013.
L’indagine
Per prima cosa ha interessato Alitalia, il pilota dell’ airbus, e i passeggeri. Per fissare in modo definitivo che cos’è accaduto quel mattino. Per fortuna esistevano - ed esistono tutt’ora - alcune immagini dell’ala ghiacciata, realizzate dall’imprenditore torinese con il suo Iphone. Si tratta di quattro o cinque scatti che adesso sono finiti nel faldone con gli interrogatori degli interessati e le prime spiegazioni fornite dal personale Alitalia. Che si sarebbe giustificato tentando, in qualche modo, a di sminuire la portata del fatto. Parlando, cioè, di macchie sull’ala riconducibili ad un probabile di difetto nella verniciatora. Insomma, un abbaglio del passeggero, sicuramente attento a tutto ma fin troppo zelante. Poi, però, le fotografie - in originale - sono state acquisite da Guariniello e dai suoi uomini. E raccontano tutta un’altra storia. Guardandole sulla carta, con colori sbiaditi, poteva forse esserci qualche dubbio. Ma gli scatti in originare cancellano ogni perplessità. Ed eccole qui, pubblicate in questa pagina. La prima è stata realizzata in volo, nei pressi di Roma. La seconda qualche istante dopo che le ruote del carrello dell’Md 80 avevano toccato la pista dell’aeroporto di Capodichino. A pericolo scampato.
Il pilota
«Io ho segnalato ogni cosa al comandante» ricorda adesso Maximilian Cappa, l’autore della denuncia. «Mi disse che avrebbe verificato fino in fondo» ha spiegato a Guariniello. Per la Procura, invece, non è stato fatto nulla e quelle spiegazioni fin troppo «tranquillizzanti» sono guardate con sospetto.
Ma l’aereo poteva precipitare? Di certo non volava in condizioni di sicurezza: se la temperatura fosse calata ancora un po’ i rischi sarebbero lievitati in modo esponenziale. E restano aperte altre due questioni. La prima: al momento del decollo è stata compiuta la manovra dell’anti-icing? La seconda: i sistemi di sgelamento dell’aereo funzionavano correttamente?