Trapani inverno 2013/2014


Quella che non contempla lo sperpero di soldi pubblici.

Come saprai, spero, non é il caso di Trapani Birgi.

In Sicilia, tranne 4 eccezioni piene (tabacchi, lotto, carburanti e spiriti), ed una postilla sulla annosa questione della mancata applicazione dell'art. 37, tutti gli altri tributi erariali restano alla Regione Siciliana al 100%. Tutto l'aumento di IRPEF, IRPEG, IVA, IRAP e quant'altro determinato dal maggior numero di turisti, specialmente internazionali, che arrivano in Sicilia grazie alla base FR di TPS, entrano nelle casse della Regione Siciliana (anche se ammetto questo avvenga per alcuni tributi lentamente, via MEF).

Esiste un rapporto KPMG che stima in 900 milioni di Euro l'incremento di PIL determinato per la sola ex provincia regionale di Trapani dalla presenza della base FR a TPS dal 2008 al 2011.
Questo rapporto riporta in 51,3 Euro il fatturato generato da ogni singolo euro investito (nota che questo significherebbe che FR chieda in realtà circa 6 milioni di Euro annui, per cui probabilmente 3 li metteva il settore pubblico, cioè la ex provincia regionale di Trapani, e gli altri 3 milioni li mettevano i soci privati di Airgest).

Ovviamente, come raccontò ad esempio Salvatore Ombra, ex presidente di Airgest, in un convegno a Filaga, questa è solo una parte della storia, perché in realtà la maggior parte dei pax in entrata spendono la maggior parte del loro tempo e denaro in altre ex province siciliane, principalmente quella di Palermo, per cui per il principale beneficiario, le casse della Regione Siciliana, ad oggi il ritorno dell'investimento deve essere stato mostruoso, se ipotizzassimo 300 mln annui di fatturato per l'ex provincia di Trapani, nei 5 anni dal 2008 ci sono i 1,5 miliardi di Euro citati da recentemente in una intervista da un parlamentare del trapanese, il Sig. Gucciardi, e se conservativamente li raddoppiassimo, avremmo 3 miliardi di Euro di fatturato quinquennale aggiuntivo per tutta la Sicilia, che con una pressione fiscale del 45%, equivalgono a circa 1,35 miliardi di Euro per le casse della Regione Siciliana, la quale fino ad ora ci ha messo i celebri 2 milioni di Euro di Giulia Adamo (che non mi risulta siano mai arrivati) per lo stop dovuto alla guerra libica, per cui ha ad oggi un ROI del 67500% (mentre il ROI aggregato per tutto il settore pubblico è del 9000%).

Anche se non prendessimo per buone le stime di KPMG, il discorso non cambia. Possiamo discutere se per le casse del settore pubblico il ROI sia del 1000% o del 10,000% o del 100,000%, ma il fatto di base, e cioè che le casse della Regione Siciliana abbiano ottenuto un enorme beneficio con la strategia attuata a Birgi, è totalmente inattaccabile.

Tant'è vero che il principale concorrente di Birgi, dice questo, e non posso che essere d'accordo:
"Mi piacerebbe dire quello che non fa la Regione Siciliana: la storia incredibile di questo aeroporto [ndr: Punta Raisi], ma così come di quello di Catania, è che non si è voluto copiare un modello assolutamente banale, che è quello di un moltiplicatore di investimento laddove mettendo pochissimo hai un ritorno gigantesco, e lo dimostra lo sviluppo economico di tutta la provincia del Trapanese, con lo sviluppo dei bed & breakfast, di tutti i locali, anche dell'incremento delle quotazioni degli immobili [ndr: cut, intermezzo poetico] sarebbe stato sufficiente che la regione avesse investito ogni anno anche 5 milioni di Euro, molto meno, per quanto, non dico la tabella H, ma molto meno per quanto spende per sagre di ordine vario, per avere un moltiplicatore di reddito spaventoso, e non è stato fatto. Questo l'hanno capito in Puglia, gli aeroporti pugliesi erano aeroporti morti, aeroporti morti, hanno fatto una gara con 20 milioni di Euro, sette milioni all'anno per tre anni, andate a vedere i numeri degli aeroporti pugliesi, andate a vedere i numeri, e quanti stranieri vanno in Puglia, dove meritava che ci si andasse, no? Però se si va in Puglia, si va due volte in Sicilia, da questo senza voler togliere nulla ai Pugliesi!"

Carmelo Scelta, Direttore Generale di GESAP, in Inside Punta Raisi, min. 50:00, Mobilita Palermo
 
Ma quando vengono fatti i conti sul traffico Incoming che porta fr, viene anche calcolato il traffico outcome, cioè i siciliani che con fr vanno in giro e portano i soldi fuori?
 
Brutte notizie per l'aeroporto di Trapani – Birgi: il mancato rinnovo del contratto, fino al 2019, con la compagnia irlandese Ryanair potrebbe assestare un duro colpo all'economia dello scalo. I voli Ryanair, infatti, sono sicuramente tra i più gettonati e la stessa compagnia ha annunciato ieri una serie di novità per i suoi passeggeri. A tenere in bilico il rinnovo, una questione economica, che chiama in causa 24 Comuni del territorio di Trapani: servono 3 milioni di euro per finanziare l'attività di co-marketing che viene richiesta da Ryanair e la cifra deve essere inserita nel bilancio delle diverse amministrazioni locali.

Situazione difficile per l'aeroporto di Birgi
Nei mesi scorsi l'aeroporto “Vincenzo Florio” era già attraversato un momento difficile, risoltosi quando la Regione siciliana ha annunciato l'acquisto delle quote che appartenevano alla Provincia di Trapani: la strada per un rilancio dello scalo sembrava spianata, ma le ultime vicende relative a Ryanair potrebbero rimettere tutto in discussione. Il mancato finanziamento del programma di co-marketing di Ryanair potrebbe comportare la riduzione o addirittura una soppressione dei voli da Birgi, con pesantissime ripercussioni sull'aeroporto e sull'economia di tutta la regione.
 
Aggiungo in tema KPMG: ma le casse della Regione Sicilia 'sti 1,35 miliardi di Euro in più li ha visti? Sono almeno questi documentabili?
 
Ma infatti non ha alcun senso che a fare gli investimenti mercatistici siano i gestori aeroportuali.
In Sicilia li dovrebbe fare la Regione Siciliana, per tutti e 6 gli aeroporti.

Sei completamente fuori strada.

il percorso da te suggerito è vietato dalle norme europee e verrebbe considerato "aiuto di stato ad impresa privata " ,ed è infatti la contestazione a cui sta andando incontro l'aeroporto di Alghero .

Bisogna mettersi in testa che gli aeroporti DEVONO autogestirsi con il traffico che generano in virtù delle loro capacità e legate alla posizione geografica ,al movimento sociale-economico-turistico dell'aerea di interesse,non deve essere un "must" avere l'Aeroporto sotto casa .

La collettività non può e non deve intervenire per pagare i privati.
 
Ma senz'altro interverra' la regione, stanno spendendo 116 milioni per la viabilita' di comiso e non hanno 3 milioni per ryanair ?
Se ryanair porta veramente soldi nel trapanese, i soldi in qualche modo li trovano
 
aeroporto di birgi. Erice delibera un contributo di 50mila euro. Pace incontra il prefetto Falco
Airgest, sindaci e Cciaa per il futuro

La giunta Tranchida ha deliberato. Il Comune di Erice metterà 50 mila euro a disposizione di Birgi. Dall'anno prossimo e per cinque annualità. Ma la scelta dell'amministrazione è condizionata. La compartecipazione all'azione di co-marketing per finanziare il rinnovo dell'accordo con la Ryanair deve riguardare tutti e con le stesse regole. Il primo cittadino vincola l'impegno del suo Comune alla risposta che arriverà dalle altre amministrazioni. Nessuno potrà fare il «furbo», lascia intendere Tranchida che intende legare il contributo ai passeggeri che atterrano a Birgi e che utilizzano le strutture ricettive del territorio. Dati che è facile verificare e che devono essere l'elemento portante per dividere la «spesa» del contributo. Tranchida non risparmia critiche all'accordo con Ryanair e lo definisce «capestro». Denuncia poi che l'aeroporto si trova in una «aberrante condizione di sudditanza monopolistica» ed addebita questo stato di fatto a chi ha amministrato la Provincia ed ha gestito l'Airgest. Il sindaco ha anche fatto un po' di conti. Dichiara che l'accordo con Ryanair costa circa 7/10 euro a passeggero in arrivo. Birgi ha più di un milione di passeggeri. Di conseguenza «il corrispettivo annuo da corrispondere è di più di 7 milioni di euro». Un impegno che il sindaco considera pesante per Comuni, Camera di Commercio e società di gestione dell'aeroporto. «Pare - ha aggiunto - che l'Airgest abbia 16 milioni di euro di disavanzo e che nel triennio 2010/2012 le perdite siano state di 2 milioni e mezzo di euro all'anno».
Intanto il presidente della Camera di Commercio Pino Pace ha incontrato il prefetto Leopoldo Falco. Da qui la decisione di convocare una riunione alla presenza dei sindaci, dei vertici Airgest e del commissario straordinario della Provincia Darco Pellos. Pace ha voluto anche ribadire e ripercorrere tutte le iniziative messe in campo dall'ente camerale finito sotto accusa per i ritardi nella definizione dell'accordo tra i Comuni. La Camera di Commercio ha stanziato un contributo di 250 mila euro e partecipato all'aumento di capitale di Airgest confermando il suo 2%. «Abbiamo fatto - ha detto il presidente - tutto il possibile per affrontare il problema e per dare certezze all'aeroporto». Ed un altro dato che si aggiunge è il trasferimento del 49% delle quote Airgest della Provincia alla Regione. Ma sull'intervento della Regione continua ad esserci polemica. Si fa sentire anche l'ex vicepresidente dell'Ars Camillo Oddo: «C'è stato il tentativo di far passare il 49% di azioni Airgest della Provincia, ora della Regione, nelle mani dei privati con poco più di 600 mila euro. Chi invoca ipotetici "furti" da parte del Governo della Regione non mi sembra che abbia mai detto nulla su questo aspetto. Il lavoro che è stato svolto in questi mesi ha consentito di mantenere una maggioranza pubblica nella società di gestione dell'aeroporto. Si dicano le cose come stanno realmente e non si scarichi sui sindaci responsabilità che sono di altri».
Vito Manca


31/10/2013

http://giornaleonline.lasicilia.it/...sione=sfogliabile&zoom=no&id_articolo=2220829
 
beh dai, per la Regione Sicilia "con 1,35miliardi di euro in cassa" grazie anche ai voli ryanair su TPS, che vuoi che sia qualche milione per ripianare le ennesime voragini di Airgest.
 
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Trapani, la colletta dei Comuni per non fare andare via Ryanair
novembre 17, 2013 · 1 Comments

300.000 euro li metterà il Comune di Trapani. Lo ha detto il Sindaco stesso, Vito Damiano. Ma per farglieli uscire, lui che di soldi voleva metterne solo la metà, 150.000 euro, è stata necessaria l’ennesima riunione dal Prefetto Leopoldo Falco. Valderice soldi non ne metterà. San Vito Lo Capo nicchia. Da Marsala il Sindaco Giulia Adamo fa sapere che prima vuole commissariare l’Airgest. E’ una commedia delle parti quotidiana la raccolta fondi – inedita nella storia della pubblica amministrazione in Siclia – che sta andando avanti ormai da mesi in provincia di Trapani. La vicenda ormai è nota: a Trapani c’è un aeroporto, il “Vincenzo Florio”, che fa circa due milioni di passeggeri l’anno. Il tutto grazie a Ryanair, che però chiede tre milioni di euro l’anno per non andare via. Adesso si discute del rinnovo del contratto con Ryanair (34 rotte da e per Trapani, nazionali ed internazionali) fino al 2019. Ma non c’è più la Provincia Regionale di Trapani a dissanguarsi. Devono farlo i Comuni, che da mesi si riuniscono per sapere chi deve uscire quanto. E’ questa l’operazione “Salva Ryanair”, cioè la raccolta di fondi che i Comuni della provincia devono fare per rinnovare il contratto con la compagnia irlandese.

Dopo la riunione in Prefettura, il Sindaco di Trapani Damiano ha comunicato l’intenzione del Comune di Trapani di passare da 150.000 euro di versamento annuo a 300.00 euro. In realtà, va detto, che, nella bozza di accordo che i Comuni hanno stilato alla Camera di Commercio, al Comune di Trapani toccava proprio versare 300.000 euro. Quindi, Damiano, più che raddoppiare la sua generosità, come in molti hanno invece spiegato, ha, più che altro, fatto esercizio di buona volontà.Una nuova riunione in Prefettura è stata convocata per mercoledì prossimo. Al tavolo di confronto ci sono anche Confindustria e l’Airgest, società di gestione dell’aeroporto.

Ma quanto devono versare i Comuni della provincia di Trapani? La cifra è calcolata in base alle ricadute economiche della presenza del flusso di passeggeri, che sono per la maggior parte turisti. Quindi Trapani e Marsala devono sborsare più soldi, gli altri Comuni molto meno. Tutto deve essere ancorati al meccanismo della tassa di soggiorno. Ogni turista pagherà due euro a notte per stare in provincia di Trapani, dai soldi incassati (il 75%) i Comuni finanzieranno il contratto (che comunque rasenta l’illegalità, lo ricordiamo sempre, con Ryanair). C’è il caso di San Vito Lo Capo, che è un piccolo Comune, ma che ogni anno fa il botto di turisti. Il Sindaco Matteo Rizzo ha detto chiaramente che per loro il meccanismo della tassa di soggiorno non può valere. Così come il Sindaco di Valderice, Mino Spezia, si rifiuta di introdurre la tassa di soggiorno.

La quota per ogni Comune è determinata da quattro parametri: i posti letto, la popolazione, le presenze turistiche dell’anno scorso e la distanza dal «Florio».

Anche Marsala – secondo la bozza d’accordo – deve contribuire come Trapani con 300 mila euro. Tra poco verrà approvato il bilancio, e si saprà se la disponibilità del Sindaco Adamo è vera o è un bluff. A seguire, Castelvetrano, Favignana e San Vito Lo Capo con 160 mila euro ciascuno. Scende a 120 mila il contributo di Castellammare del Golfo, Valderice, Erice e Mazara del Vallo. Tra questi Comuni quelo più avanti è Erice, perchè la giunta Tranchida ha già deliberato, prevedendo il 75% della tassa di soggiorno, con la soglia minima di 50 mila euro. L’accordo punta ad ottenere 60 mila euro ciascuno dai Comuni di Alcamo, Custonaci, Petrosino e Pantelleria. E’ invece di 30 mila euro l’impegno che viene chiesto alle amministrazioni di Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Paceco e Salemi. Poi ci sono Gibellina, Partanna e Santa Ninfa con una quota di 20 mila euro. Chiudono Vita, Poggioreale e Salaparuta che dovranno inserire nei rispettivi bilanci la somma di 10 mila euro. La Camera di Commercio contribuisce con un finanziamento di 350 mila euro.


Readers Comments (1)

angelo says:
A me sta storia mi fa impazzire!!! Dobbiamo dare “piccioli” per potere venire ad usufruire delle nostre piste??? Qualcuno mi spiega che mafiosità è questa? Con il ricatto del low cost ..o cosi o il pallone è mio e me lo porto! E se gli chiudessimo le porte? Rotte siciliane a prezzi politici ed imposti!!!
15:13 on 17 novembre 2013

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Tassa di soggiorno per salvare Ryanair
la rivolta dei sindaci del Trapanese
In bilico non solo l'accordo tra l'Airgest e i Comuni ma il contratto con la compagnia low cost, che nel frattempo per il prossimo anno ha già previsto di ridurre la flotta di stanza a Birgi da 4 a 3 velivoli

di MARIA EMANUELA INGOGLIA
Lo leggo dopo
Tassa di soggiorno per salvare Ryanair la rivolta dei sindaci del TrapaneseTRAPANI - Ultimatum del prefetto Leopoldo Falco ai sindaci del territorio trapanese. Entro 24 ore i Comuni del territorio dovranno sciogliere il nodo e comunicare se intendono o meno sostenere economicamente l'Airgest - società di gestione dell'aeroporto di Trapani Birgi - per il rinnovo del contratto con la compagnia irlandese Ryanair, versando una quota che secondo la bozza di accordo dovrebbe provenire dalla tassa di soggiorno. Tassa introdotta solo da tre Comuni su 24: Erice, Favignana e San Vito Lo Capo. Un problema non da poco, visto che per i comuni più piccoli introdurre la tassa non è possibile per lo scarso numero dei posti letto. Per pagare i Comuni dovrebbero tagliare sui servizi. L'incontro di ieri in prefettura, che avrebbe dovuto concludersi con la firma dell'accordo in cui sono fissate le quote che ogni comune dovrà sborsare, per un totale di 2 milioni e 40 mila euro, si è concluso ancora una volta con un nulla di fatto. Ed entro venerdì prossimo, il presidente Airgest Salvatore Castiglione dovrebbe ricevere e firmare il contratto con Ryanair.

In bilico è così non solo l'accordo tra l'Airgest e i sindaci ma il contratto con la compagnia low cost, che nel frattempo per il prossimo anno ha già previsto di ridurre la flotta di stanza a Birgi da 4 a 3 velivoli. Ieri i sindaci - presenti per la maggior parte fatta eccezione di Mazara del vallo, Salaparuta e Pantelleria - si sono detti "disponibili a salvare l'aeroporto" ma le quote di contribuzione "stabilite in maniera unilaterale dall'Airgest" sono in parte da rivedere, soprattutto per i comuni fuori dal circuito turistico. "Vogliamo partecipare - ha detto il sindaco di Calatafimi Nicolò Ferrara - ma occorre un'equa ripartizione delle somme che tenga conto delle ricadute che l'aeroporto ha su ogni città".

Un impegno è stato assunto dal perfetto Falco per i comuni di Vita, Poggioreale e Salaparuta che contribuiranno, come ultima fascia, per un importo di 5 mila euro e non di 10 mila come previsto dall'accordo. Richiesta di riduzione delle quote, che oscillano da 300 mila e 5 mila euro, a seconda della grandezza del Comune, anche da parte dei sindaci di Valderice, Custonaci, Buseto Palizzolo, Petrosino, Partanna, Gibellina e Santa Ninfa le cui difficoltà finanziarie non consentono di far fronte alle cifre stabilite. Ottimista il prefetto Falco, secondo il quale si è giunti "molto vicini alla firma dell'accordo". "Ieri - ha detto il prefetto - si è delineato un accordo che si definirà nelle prossime ore. Ho riscontrato forte senso di responsabilità dei sindaci, che pur in grandi difficoltà economiche, hanno manifestato, con spirito di sacrificio, la volontà di fare la loro parte".

Da più parti arriva la richiesta di un intervento economico della Regione, in qualità di socio pubblico che detiene il 49 per cento delle azioni. Ai sindaci non va giù che il governatore Crocetta, a cui viene dato il merito di aver consentito la ricapitalizzazione della società, stia sostenendo con quasi quattro milioni di euro l'aeroporto di Comiso, dove tra l'altro Ryanair fa scalo. Tra le oggettive difficoltà c'è, soprattutto, l'impossibilità per i comuni, con pochi posti letto, di istituire la tassa di soggiorno da cui, secondo l'accordo, i comuni dovrebbero prelevare le somme altrimenti reperite apportando una politica di tagli sui servizi. Intanto a poter contare sulla tassa di soggiorno sono solo i comuni di Erice, Favignana e San Vito Lo Capo ma sono diversi i comuni, specialmente quelli della Valle del Belice, che non potranno istituire alcuna tassa di soggiorno per mancanza dei requisiti. "Il comune di Partanna - ha detto il sindaco Nicolò Catania - ha pochi posti letto pertanto non è prevista la tassa di soggiorno. Interverremo sulla scorta della disponibilità finanziaria ma non possiamo permetterci di sforare il patto di stabilità".

Tra le proposte alternative alla tassa di soggiorno c'è quella di far pagare, piuttosto che attraverso le strutture ricettive, una tassa allo sbarco e alla partenza. Intanto, mentre Pantelleria, in assenza di contropartite per lo sviluppo turistico dell'isola, si è già pronunciata con un "no" secco, l'Airgest ha già incassato il parere favorevole del Comune di Trapani che contribuirà per 300 mila euro così come, per lo stesso importo, la Camera di Commercio, socio Airgest per il 2 per cento. Marsala che si attesta sulla stessa fascia di contribuzione continua a porre condizioni: l'intervento finanziario della Regione, il cambio al vertice di Arigest e l'utilizzo del milione di euro dei due stanziati dal Governo regionale nel 2011.

"Si" all'accordo, senza riserve, da parte dei Comuni di Favignana, San Vito Lo capo, Paceco e Castellammare del Golfo. "Il tempo è già scaduto - ha detto rivolgendosi ai sindaci il presidente Arigest Salvatore Castiglione - entro venerdì dobbiamo dare una risposta a Ryanair e definire l'accordo è di fondamentale importanza per la programmazione delle attività". I sindaci, però, ad avere la responsabilità della fuga di Ryanair da Birgi, non ci stanno. "Se non siamo nelle condizioni di firmare il contratto - ha replicato il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone - la responsabilità di chi è dei sindaci che stanno dando piena disponibilità a collaborare o è di altri? "

repubblica palermo
http://palermo.repubblica.it/cronac...a_rivolta_dei_sindaci_del_trapanese-71499024/