*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
ma insomma...poi definire le rotte indiane ad alto rendimento.Difficile poi senza numeri capire se la cosa possa essere sostenibile.
Infatti. E anche per il mercato USA si "dimenticano" l'esistenza della JV e, quindi, l'impossibilità per AZ di effettuare scelte autonome.
Un bell'esercizio di stile, ma di concreto nulla.
 
Non solo, cita la solita EY, dimenticando (o non sapendo) che un vettore controllato da un soggetto extra-UE perde i diritti spettanti ai vettori comunitari.
La solita fiera delle parole campata per aria.
EY può salire fino al 49% e sostanzialmente prenderne il controllo non facendo perdere ad AZ la designazione UE.
 
A te oggi t'ho graziato. Il tuo post sul mercato del lavoro non mi e' piaciuto. :D
Lo so. Però almeno sono coerente; mi è capitato di dare le dimissioni da un'azienda che non mi piaceva, anche se non avevo ancora un'alternativa (per carità, altri tempi, quando era più facile trovare lavoro).
Fine OT
 
Grazie per aver postato il link a quel sito: mi ha fatto ridere di gusto, come non accadeva da tempo.
 
EY può salire fino al 49% e sostanzialmente prenderne il controllo non facendo perdere ad AZ la designazione UE.

Siamo sicuri che non chiederebbero alcuna ristrutturazione del debito?
Mi domando: Se AF-KLM non vuole farsi carico del debito di AZ perchè dovrebbero volerlo fare gli arabi? Hanno soldi da buttare per danni non loro?

Veramente crediamo che un emiro arrivi con un cargo pieno di soldi e lasci le cose così come stanno e che compri solo tanti aerei?
 
Siamo sicuri che non chiederebbero alcuna ristrutturazione del debito?
Mi domando: Se AF-KLM non vuole farsi carico del debito di AZ perchè dovrebbero volerlo fare gli arabi? Hanno soldi da buttare per danni non loro?

Veramente crediamo che un emiro arrivi con un cargo pieno di soldi e lasci le cose così come stanno e che compri solo tanti aerei?
Non stiamo discutendo sulle condizioni che eventualmente contratterà EY se si siederà al tavolo visto che non le conosciamo, semplicemente si discuteva se EY potrebbe legalmente fare l'operazione senza far perdere la designazione UE ad AZ.
 
Lasciando da parte congetture,ipotesi e chiacchiere,qualcuno ha qualche informazione certa su quale sarebbe il piano industriale di Etihad o dei Cinesi?
Mi sembra che le preferenze convergano verso soluzioni di cui si ignorano totalmente i dettagli,piu' nella speranza che non sia peggio dei francesi piuttosto che non nella certezza di dati,numeri e informazioni attendibili.
 
Non stiamo discutendo sulle condizioni che eventualmente contratterà EY se si siederà al tavolo visto che non le conosciamo, semplicemente si discuteva se EY potrebbe legalmente fare l'operazione senza far perdere la designazione UE ad AZ.

E' fuori discussione che col 49% Az resta Ue.Piu' interessante a mio avviso capire quali sarebbero le condizioni e perche' si preferisce un alternativa al buio o comunque priva di elementi di giudizio.
 
Atlantique se è per questo non sappiamo nemmeno quale sarà il piano proposto da AF-KL.

Infatti,osservazione interessante,per questo sarei curioso di capire cosa porta le preferenze della maggiorparte del forum verso alternative arabe,cinesi o russe e sulla base di quali elementi.

P.S. in realta' AF ha comunque lasciato trapelare che esige una forte ristrutturazione del debito e dell'azienda.Come e dove non si sa,ma il fatto che ci sarebbe,con loro al timone,e' poco ma sicuro.
 
Apro e chiudo parentesi: A rigor di logica , non sarebbe più strategica un'alleanza industriale con Delta anziché con Air France?
 
Apro e chiudo parentesi: A rigor di logica , non sarebbe più strategica un'alleanza industriale con Delta anziché con Air France?
Certo, ma Delta non è mai stata interessata ed ha acquisito il 49% di Virgin Atlantic.
Un vettore forte non europeo è maggiormente strategico per AZ perchè i network sono maggiormente integrabili. Se ricordate l'ottimo schema postato dal Pres.
 
Certo, ma Delta non è mai stata interessata ed ha acquisito il 49% di Virgin Atlantic.
Un vettore forte non europeo è maggiormente strategico per AZ perchè i network sono maggiormente integrabili. Se ricordate l'ottimo schema postato dal Pres.
io direi ancora assolutamente l'Air Niugini
a parte cio' ecco il problema per caiaz oggi

da il sole 24ore
Alitalia e il nodo dei 200 milioni di finanziamenti bancari di Intesa e Unicredit.Nella strada tortuosa che porta al salvataggio di Alitalia c'è ancora qualche casella che deve trovare posto. E non è soltanto la posizione di Air France sulla volontà o meno di partecipare all'aumento di capitale, ma anche le strategie delle grandi banche finanziatrici (Intesa Sanpaolo e Unicredit) sulla tranche da 200 milioni di euro, indispensabile per attuare il piano industriale della ex-compagnia di bandiera. Infatti le banche hanno finora concesso un prestito per la gestione ordinaria (una settantina di milioni) più la garanzia per l'inoptato dell'aumento di capitale. Ma i Cda delle banche non hanno ancora deliberato sul finanziamento da 200 milioni (che si andrà ad aggiungere ai 300 milioni di aumento di capitale) che è vitale per tutto il piano. Ci sono quindi problemi in vista con gli istituti italiani? In realtà, non sembrerebbero esserci problemi, ma la concessione dei 200 milioni sembra subordinata alla presentazione del piano industriale di Alitalia: un piano che le banche vorrebbero incisivo. Insomma, prima le banche vedranno il piano e poi decideranno
 
La soluzione (anche intermedia) di Air France

Tra le riflessioni di Air France-Klm a proposito dell'aumento di capitale di Alitalia non ci sarebbero soltanto le due opzioni della partecipazione piena all'operazione in base alla quota attualmente in suo possesso (il 25%, per un costo di 75 milioni) o della mancata sottoscrizione. Ma anche una soluzione intermedia, con la possibilità cioè di aderire parzialmente all'aumento.
Di fronte a una certa freddezza da parte della compagnia franco-olandese - e dello stesso Governo, che di Air France-Klm ha il 15% - cresce infatti il pressing da parte di Alitalia, di Poste Italiane (che nella compagnia verserebbe anch'essa 75 milioni) e del Governo italiano. E questa potrebbe essere una strada di compromesso, in grado, almeno in questo momento, di accontentare tutti. O comunque di evitare strappi che potrebbe essere complicato ricucire.
Alitalia, il Governo italiano e le Poste (oltre alle banche e agli altri azionisti) vogliono evitare il danno d'immagine che deriverebbe da una decisione negativa di Air France-Klm, inevitabilmente interpretata come una mancanza di fiducia rispetto alle reali possibilità di risanare e rilanciare la compagnia. Mentre per il gruppo franco-olandese potrebbe essere il modo di sottolineare i molti dubbi senza però diluire eccessivamente la propria partecipazione (che in caso di mancata sottoscrizione scenderebbe intorno all'11%) e mantenendo una posizione forte all'interno del nuovo azionariato.
Questa scelta consentirebbe inoltre a Air France-Klm di limitare le possibili conseguenze negative sul fronte interno, a partire da quello sindacale. Nel momento in cui la società è impegnata a realizzare un piano di ristrutturazione che comporta tagli importanti (2.800 uscite che vanno ad aggiungersi alle oltre 5mila degli ultimi due anni). Se poi il gruppo decidesse di rimanere comunque al di sopra del 20% conserverebbe il diritto di veto previsto dallo statuto relativamente a decisioni strategiche che devono essere approvate con almeno l'80% del capitale.
Anche questa ipotesi sarà quindi al centro degli incontri franco-italiani dei prossimi giorni a Parigi. Oggi il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, incontrerà il collega Arnaud Montebourg a margine di una conferenza, a Bercy, sulla competitività industriale europea. Quel Montebourg che nei giorni scorsi è sembrato molto critico nei confronti dell'operazione Alitalia, dichiarando che «Air France ha i suoi problemi e non è mai una soluzione moltiplicare le difficoltà per due». Ribadendo inoltre la centralità delle questioni nazionali: «Air France deve riposizionarsi e risanarsi, prima di fare scelte importanti, e il Governo è concentrato sul ruolo di Air France in Francia».
Venerdì sarà invece il premier Gianni Letta ad affrontare l'argomento con il collega francese Jean-Marc Ayrault. Ed è soprattutto in questa occasione che il Governo italiano cercherà di esercitare tutta la pressione possibile nei confronti di Parigi. Perché Air France - con cui Alitalia ha da tempo forti legami commerciali - sia il partner industriale con cui l'ex compagnia di bandiera può costruire una strategia di medio-lungo periodo.
Certo bisognerà portare a questi tavoli elementi concreti e convincenti. Sul nuovo piano industriale e sulla ristrutturazione del debito.
Intanto Air France ha presentato ieri un programma invernale 2013-2014 che, secondo il presidente Alexandre de Juniac, riflette i grandi orientamenti strategici del piano Transform 2015: l'ulteriore potenziamento dei collegamenti intercontinentali nelle regioni a forti prospettive di crescita e la razionalizzazione di quelli a medio raggio, in particolare dalle basi provinciali di Marsiglia, Nizza e Tolosa. L'offerta a lungo raggio salirà quindi del 3,6%, con picchi dell'8,5% in Africa e del 5,9% in America latina, mentre quella "europea" diminuirà del 4 per cento.

http://www.ilsole24ore.com/art/fina...-intermedia-france-064923.shtml?uuid=AbJWypwI
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.