*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


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A me innervosisce sentire attacchi di altre compagnie aeree e minacce dalla UE. BA, IB, AF hanno tutte aiuti di stato mascherati più o meno bene, come sempre (vedi sforamento parametri europei, immigrazione, carceri,....) solo noi veniamo pesantemente criticati, mentre gli altri vengono protetti dal silenzio. Un altro esempio ne sono le gare di appalto degli enti pubblici per l'acquisto di auto di servizio, quante auto delle varie polizie nazionali avete visto che non fossero "made in Paese di appartenenza"??? In Francia non ci sono fiat, vw, bmw, in Germania non ci sono fiat, citroen, peugeot....in Italia ci sono fiat, peugeot, vw ecc. Ma le regole sugli appalti pubblici le dobbiamo applicare solo noi?? Non mi diranno che è un caso!!
Siamo alle solite, noi facciamo quello che vogliono loro e loro fanno sempre quello che vogliono loro! Questa unione è una presa in giro

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A me innervosisce sentire attacchi di altre compagnie aeree e minacce dalla UE. BA, IB, AF hanno tutte aiuti di stato mascherati più o meno bene, come sempre (vedi sforamento parametri europei, immigrazione, carceri,....) solo noi veniamo pesantemente criticati, mentre gli altri vengono protetti dal silenzio.

Non è che non vengano criticati e che contro di loro non vengano mai sancite sanzioni, ma che giustamente i rispettivi governi di UK, FR e GE delle decisioni di Bruxelles se ne fregano. Noi siamo dei braghe molle, mugugnamo, ma alla fine accettiamo sempre cosa ci viene imposto.
 
che qualcuno si muovesse nei confronti di AZ era ovvio, non è una notizia cosi trascendentale, mi stupisce anzi sia solo BA al momento.
di certo non giova ai rapporti con AF la cosa, non penso se la palla passi alla commissione europea AF stia li in attesa di giudizio, o la massimo aspetta una AZ al prato e farsi pagare quasi per portarla via.
la situazione è complessa e capisco il senso di mantenere posti di lavoro, una compagnia di bandiera in una nazione senza piu identità ma solo confini geografici.
Quello che era lo scenario ipotizzabile era il fare un "sistema paese" che coinvolgesse AZ-poste-ferrovie in un sistema integrato

Non solo "esteri" contro, se dovesse essere già stato postato cancellate pure:p

Flavia Scarano
14 ottobre 2013 - 14:00

MILANO (Finanza.com)

E’ stato inviato oggi l’esposto del Codacons alla Commissione europea, nel quale l’associazione dei consumatori denuncia il coinvolgimento di Poste Italiane nella vicenda Alitalia come un illegittimo aiuto di stato. L'associazione nell'esposto manifesta "gravi preoccupazioni alla luce del possibile intervento di Poste Italiane nell’operazione Alitalia attraverso un esborso di 75 milioni di euro e l’acquisizione di una quota di Alitalia pari al 25%. Tale acquisizione azionaria non appare certamente come un affare per Poste dal momento che Alitalia, secondo il codice civile e le norme dell’Enac, dovrebbe dimostrare continuità aziendale e quindi prova di non essere insolvente o illiquida, pertanto tale intervento potrebbe configurarsi come un aiuto attraverso risorse statali sotto la veste di acquisto di titoli”.

“Infatti Poste Italiane è una società per azioni il cui assetto proprietario vede la partecipazione totalitaria del Ministero dell'economia e delle finanze e le attività di controllo contabile sono affidate a una Società di Revisione e soggette al controllo della Corte dei Conti sulla gestione del bilancio e del patrimonio". Il Codacons inoltre sottolinea "come la decisione in merito all’intervento su Alitalia non sia stata decisa dal CdA di Poste Italiane, ma direttamente in ambienti politici, circostanza che potrebbe in futuro invalidare l’operazione".

L'associazione ha dunque chiesto alla Commissione europea “di svolgere ogni opportuna indagine in considerazione a quanto sopra evidenziato, disponendo tutti i controlli del caso al fine di verificare, nella fattispecie, se lo stanziamento di risorse pubbliche a favore del Gruppo Alitalia da parte di Poste Italiane di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze sia avvenuto nel rispetto delle regole in materia di aiuti di Stato ex artt.107-108-109 trattato CE, al fine di garantire il funzionamento del mercato interno, per una migliore allocazione delle risorse pubbliche e ad una parità di trattamento delle imprese, siano esse pubbliche o private”.
 
Quando vedo queste cose mi sento sempre più anti europeo mi fanno schifo...... Scusate lo sfogo e spero che in futuro riusciremo a tornare una nazione sovrana
 
Leggo spesso che chiunque dovesse mettere le mani su AZ, controllerebbe buona parte del mercato italiano.
Rapportando i pax AZ del 1° semestre 2013, con il totale pax commerciali che hanno usato gli scali italiani nello stesso periodo, otteniamo una quota di mercato di AZ pari al 16.1%. In altre parole, meno di un pax ogni sei viaggia su AZ.
E' quindi del tutto insostenibile una presunta teoria di "indispensabilità" di AZ per garantire il trasporto aereo nel mercato italiano.
Che poi in un paese serio sarebbe cosa buona e giusta avere una compagnia di riferimento per i collegamenti globali, è un altro discorso. Ma quello è un treno perso tanti anni fa.

Ma quindi dove e' l'inghippo? Cioe' i dati che ha rilasciato AZ (49,5 e 22) sono errati o il tuo e' un terzo dato che da' una lettura ulteriore e non in contrasto?

È sbagliata la percentuale dichiarata da AZ, visto che il totale dei pax nazionali di tutti gli scali italiani nel primo semestre 2013 è stato pari a circa 26,5 M e AZ non potrebbe raggiungere quanto dichiarato nemmeno se avesse volato solo entro i confini.

Il pax nazionale viene contato due volte nelle statistiche degli apt, mentre una sola volta nelle statistiche della compagnia.
Probabilmente la discrepanza tra i dati forniti da AZ e quelli del traffico negli APT

Probabilmente hai ragione. La quota complessiva di AZ in tal caso sarebbe del 32,2% e si giustificano le percentuali citate dalla compagnia. Grazie per la precisazione. :)
Quanto asserito nel mio ultimo post, in realtà non è corretto. Come scrive giustamente Doctorstein, solo i pax nazionali sono contati due volte, mentre io li ho contati tutti due volte.

Sempre utilizzando i dati AZ e Assaeroporti, dovremmo avere questa situazione relativa al primo semestre 2013:
Totale pax nazionali di tutti gli aeroporti italiani 26.543.533.
Totale pax internazionali di tutti gli aeroporti italiani 39.661.046.

Per avere il dato corretto dei pax sul nazionale, ho diviso il totale per due, ottenendo 13.271.767.
Il totale dei pax che hanno toccato almeno uno scalo italiano, è quindi dato dalla somma degli ultimi due dati e cioè: 52.932.813.
I 10,7 M di pax dichiarati da AZ rapportati a detto totale, portano ad una quota di mercato che dovrebbe essere pari al 20.2% (AZ dichiara oltre il 22%).
Visto che AZ dichiara una quota sul nazionale pari al 49.5%, ho provato a calcolare quella internazionale che non è citata nella PR.
Il 49.5% di 13.271.767, è pari a 6.569.525 pax, che tolti dai 10.7M totali, dovrebbero restituirci i rimanenti pax internazionali. Che dovrebbero essere 4.130.475, pari ad una quota di mercato sul totale internazionale del 10.4%.
Quest'ultimo dato, che probabilmente quantifica al meglio il peso della compagnia nei collegamenti tra l'Italia ed il resto del mondo, mi sembra particolarmente significativo.

Se dovessi aver scritto qualche dato non corretto, ogni osservazione è benvenuta.
 
La commissione europea sono anni che sta studiando se gli aiuti a ryan siano corretti e ancora non ha risposto. Le poste sono entrate in az da nemmeno una settimana e già si parla di aiuti di stato....che schifo
 
L'utente gnazio è stato sospeso per una settimana dal forum per comportamento "sopra le righe". Invito tutti a continuare a discutere civilmente. Grazie.
 
2 paroline su AZ appena detto in Report....
News dall'assemblea ? Nessun "inviato speciale" da quelle parti?
 
La commissione europea sono anni che sta studiando se gli aiuti a ryan siano corretti e ancora non ha risposto. Le poste sono entrate in az da nemmeno una settimana e già si parla di aiuti di stato....che schifo
Credo che sia il timing piuttosto sospetto. Se non fosse intervenuto lo Stato, Alitalia sarebbe fallita, quindi è un aiuto.
 
Il tentativo di farne polverone ci sara' e ne vedremo gli effetti.
Lo Stato e' pero' libero di investire in un'azienda sia in utile sia in difficoltà. Nessuna imposizione può esserci nella fattispecie perchè non si tratta di denari versati a fondo perduto per mantenere in vita l'azienda (vedi famoso prestito ponte di Prodi), ma di semplice acquisto quote.

Come giá detto, è il timing ad essere sospetto.
 
Non è che non vengano criticati e che contro di loro non vengano mai sancite sanzioni, ma che giustamente i rispettivi governi di UK, FR e GE delle decisioni di Bruxelles se ne fregano. Noi siamo dei braghe molle, mugugnamo, ma alla fine accettiamo sempre cosa ci viene imposto.
Un chiaro esempio la politica comunitaria sull'immigrazione.
Per si comportano i governi europei altro che missione mare nostrum, dovemmo portarglieli direttamente alla frontiera dove i migranti vogliono andare... Germania e UK in testa.
 
Alitalia, trattativa a oltranza
Si cerca l’accordo con Air France

luca fornovo

La trattativa va avanti a oltranza per trovare un accordo tra i soci di Alitalia. È ancora in corso, dopo circa otto ore (è iniziata intorno alle 17 di ieri), l’assemblea degli azionisti della ex compagnia di bandiera chiamata a varare l’aumento di capitale da 300 milioni deliberato dal cda dell’11 ottobre.

Una riunione fiume con diversi nodi sul tavolo, ancora da sciogliere che stanno monopolizzando l’attenzione dei soci.

Si discute sul valore della società stabilito dalla banca d’affari elvetica Credit Suisse su una forchetta da 0 a 150 milioni e che comporta cambiamenti nel valore delle quote dei vecchi azionisti. Un altro tema delicato è l’approvazione dell’aumento di capitale sul quale gli azionisti e in particolare Air France vogliono capire bene termini e condizioni.

Ma è anche sulle linee guida del Piano industriale, forse da rivedere in base alla situazione economica del Paese, che si concentra di più l’attenzione dei francesi che puntano a un pesante taglio dei costi e alla drastica riduzione del perasonale di Alitalia. Sul tappo anche la manovra da 500 milioni nel suo complesso, che prevede l’intervento di Poste e delle banche nel capitale. Al riguardo i francesi chiedono garanzie a Stato e banche sull’indebitamento di Alitalia.

La Stampa
 
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