*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


Stato
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Val la pena continuare a discutere? Dove sono finiti i benpensanti che ripetevano a gran voce "CAI è privata, CAI non è compagnia di bandiera, CAI non c'entra niente con lo stato"?
Prova a fare una riceca sul forum con le parole chiave "alitalia è privata e fa come gli pare" vedrai che li trovi.
 
a me impressiona piu' che le banche già esposte per un mld, continuino ad esporsi per altri 200 mln per un cadavere tale in un periodo di erogazioni crediti al contagocce per il sistema industriale.tra l 'altro una delle piu ' esposte e ' MPS...
 
Finiti i 300 milioni saremo al punto di partenza, ancora meno appetibili perché da qui a sei mesi (o anche meno) Alitalia continuerà a perdere, e a perdere, e a perdere. E a quel punto non so come verrà giustificato l'ennesimo aiuto statale (o forse sì?) o parimenti la svendita ancora più svendita ad AF. O magari si metterà di mezzo Etihad per trasformare FCO nell'hub per le Americhe, di cui ancora mi sfugge la strategia e l'organizzazione, però, considerando che FCO è una pietà rara.

finalmente qualche parola sensata.
hai ragione , sta arrivando il semestre peggiore per le compagnie aeree , ben che vada nel prossimo semestre Alitalia perderà altri 150M€, gli altri 150 se ne andranno per pagare qualche debito (Eni, ecc) e tra un anno siamo daccapo.
che senso ha tutto questo ?
 
ma c'è qualche informazione sull'andamento del 3° trimestre ??
Ancora perdite ?? sarebbe la prima volta
 
Finiti i 300 milioni saremo al punto di partenza, ancora meno appetibili perché da qui a sei mesi (o anche meno) Alitalia continuerà a perdere, e a perdere, e a perdere. E a quel punto non so come verrà giustificato l'ennesimo aiuto statale (o forse sì?) o parimenti la svendita ancora più svendita ad AF. O magari si metterà di mezzo Etihad per trasformare FCO nell'hub per le Americhe, di cui ancora mi sfugge la strategia e l'organizzazione, però, considerando che FCO è una pietà rara.

Secondo me è anche un fatto di scelte.
Af vorrà capire se questi soldi serviranno anche ad avviare il piano DT che poco gli garba. E a questo punto è obbligata a palesare la sua volontà, dato che pochi gg. fa ha detto che senza sostegno bancario loro non ci stavano. Ora c'è.

A mio avviso c'è possibilità di rilancio se l'ad godrà di poteri con poco contrasto in cda al fine di avviare la sua opera a cominciare dal network e relativo rimodellamento e rinegoziazioni varie.

Nel senso: oltre ai soldi, a mio avviso ci vuole un bel verbale dal titolo "Chi siamo, quanti soldi abbiamo in tasca e dove vogliamo andare".

Sarebbe anche a mio avviso sgradevole di dover sopportare imposizioni non condivise e stravolgimenti delle sue strategie e non è detto che uno debba rimanerci per forza.
Sicuramente ci vorrebbe anche un pò di fortuna, come un pò di ripresa dopo 5 anni di crisi economica.
 
La cosa più triste è che se Prodi nel 2007, per non inimicarsi gli amici francesi e un posto a Bruxelles, non avesse bloccato la fusione con KLM, adesso staremmo a parlare di tutt'altro. Peccato.
La fusione con KLM è saltata nel 2000 e per una volta Prodi non è stato la causa diretta. Gli olandesi se ne sono andati (pagando una penale di 250 mio se ricordo bene) schifati dalla gestione dell'apertura di MXP (e non solo).
Le colpe del governo Prodi sono da ricercare nella pervicacia con cui ha sponsorizzato la soluzione AF nel 2007/2008, anche quando appariva evidente che non era la scelta migliore per AZ e per l'Italia, ma questa è un'altra storia.
 
Re: Alitalia : le Poste al 15%

Che dici mai, ora con l'integrazione Mistral-CAI possiamo trattare con AF in condizioni di parità (cit. Lupi) e pazienza se ci sarà qualche effetto collaterale come il furto di qualche centinaio di M€ dai risparmi bancari e postali degli italiani, al quale sicuramente si sarà aggiunta une bella strizzatina di paxxe ai capitani per costringerli ad aprire di nuovo il portafogli.
Sai cosa mi fa incaxxare di più? Che adesso nonostante tutto AF era disposta a prendere in mano AZ e sia pure a costo di una pesante ristrutturazione, le avrebbe garantito un futuro.
Tra un annetto scarso, quando sarà esaurito l'obolo odierno, avremo davanti un'AZ ancor più indebitata di oggi e sicuramente meno appetibile per i francesi, i quali, se dovessero permanere i propri problemi interni, potrebbero anche decidere di mollare definitivamente la presa. E allora ci sarebbe da ridere. O meglio, da piangere.
Spero che la UE blocchi questo scempio.

Non concordo sul fatto che AF se la sarebbe presa senza esborso pubblico, il problema era proprio che lo Stato avrebbe dovuto garantire o coprire buona parte del debito, poi c'era da aggiungere la CIGS straordinaria per 4000 dipendenti e altra CIGS per l'indotto.
AF ai tempi dell'intervento di SB si prendeva tutto annessi e connessi tolta una quota di tagli che comunque ci sono stati.

Magari diventano alcune centinaia di milioni, per adesso parliamo di 75 milioni. Se pensi un attimo è una operazione ad alto rischio, ma con cifre in ballo ridicole per Poste. I brutti presentimenti ci sono per operazioni pantalonesche, avrei capito di più un intervento delle Ferrovie come strategico, comunque la cifra in ballo per ora è accettabile,seppur moralmente una malagestio futura sarà molto pesante per chi l'ha varata se si rivelerà un regalino agli amici degli amici.

Infine, in diversi invocate in intervento di salvataggio degli italiani da Bruxelles, personalmente non vedo Bruxelles come portatrice dei nostri interessi ma piuttosto di quelli di altri cittadini europei come si è discusso anche i giorni scorsi a partire dalla situazione di LIN propiziata si da Pantalone, ma in UE hanno fatto bene gli interessi dei governi e rispettive compagnie estere.
Piuttosto penso che gli italiani debbano difendersi da soli alle prossime elezioni, ma tanto ad indignarci siamo bravi ma poi a cambiare le cose un po' meno.
 
Re: Alitalia : le Poste al 15%

Il titolo "l'asse con gli aerei a medio raggio di mistral" proprio non si può leggere.
E' un offesa all' intelligenza degli Italiani.
Concordo,titolo infelice al massimo.
Comunque gli italiani hanno il governo che si meritano...sarebbe ora che la dimostrassimo questa intelligenza.
 
La fusione con KLM è saltata nel 2000 e per una volta Prodi non è stato la causa diretta. Gli olandesi se ne sono andati (pagando una penale di 250 mio se ricordo bene) schifati dalla gestione dell'apertura di MXP (e non solo).
Le colpe del governo Prodi sono da ricercare nella pervicacia con cui ha sponsorizzato la soluzione AF nel 2007/2008, anche quando appariva evidente che non era la scelta migliore per AZ e per l'Italia, ma questa è un'altra storia.

Hai ragione...la rabbia per quello che sta succedendo ora ha accecato la mia già labile memoria. Comunque oggi era palesemente OT, quindi ho preferito eliminare il post.
 
finalmente qualche parola sensata.
hai ragione , sta arrivando il semestre peggiore per le compagnie aeree , ben che vada nel prossimo semestre Alitalia perderà altri 150M€, gli altri 150 se ne andranno per pagare qualche debito (Eni, ecc) e tra un anno siamo daccapo.
che senso ha tutto questo ?
Stiamo parlando di una ricapitalizzazione anche con soldi dei soci, se i 75M € di Poste (1/5 della ricapitalizzazione) permettono ad aziende a controllo pubblico come ENI di rientrare di un debito importante vuol dire rischiare quasi 0 in quanto se AZ portava i libri i tribunale quei soldi del debito erano persi. La mia preoccupazione è che non è detto che sia così.
 
Le colpe del governo Prodi sono da ricercare nella pervicacia con cui ha sponsorizzato la soluzione AF nel 2007/2008, anche quando appariva evidente che non era la scelta migliore per AZ e per l'Italia, ma questa è un'altra storia.

E quale sarebbe stata la soluzione migliore per AZ e per l'Italia nel 2007/2008?
Vendere ai capitani coraggiosi lasciando la bad company in capo alla collettività e derogando la concorrenza (com'è avvenuto), oppure magari vendere alla cordata Baldassarre?
 
a me continua a sfuggire il senso di espressioni quali "forte discontinuità" e "nuovo piano industriale" ...
Forse una risposta la puoi trovare in queste parole (riprendo un post di Kenya dal vecchio thread, il copyright è suo):
Alitalia-Etihad, nozze possibili
"Ma prima sistemate i conti"

Il ministro dell'economia al Mansouri parla del possibile salvataggio della compagnia di bandiera grazie ad un ingresso del vettore di Abu Dhabi

Emirati Arabi Uniti, 8 ottobre 2013 - Volo Alitalia, ultima chiamata, Abu Dhabi? Difficile ma teoricamente non impossibile. Che Etihad airlines sia teoricamente interessata ad un matrimonio non è un segreto. E non pochi tasselli sembrano combaciare, non solo nel piano industriale di una Alitalia "hub europeo" e Abu Dhabi "hub mediorientale/asiatico" di una alleanza globale. Da un lato il clima tra il nostro Paese e le petromonarchie del Golfo è più che buono. Dall'altro alcuni paesi - in Qatar in primis - hanno già fatto ampio shopping nel Belpaese. E gli Emirati, pur molto liquidi, sono rimasti un po’ indietro.
Il nostro export a Dubai e negli altri sei emirati che danno parte dell’Eau vola: l’incremento delle nostre esportazioni nel biennio 2011-2012 ha sfiorato il 50% e nei primi si mesi del 2013 si è registrata una ulteriore crescita del 6,5%. Ma gli Emirati hanno un altro tesoro oltre che quello del loro ricco mercato. I fondi sovrani emiratini valgono 350 milioni di dollari. E’ un oceano di liquidità che può dare forza alle nostre aziende. E la missione di sistema organizzata da Sviluppo Economico/ Confidustria e Abi - 114 aziende, 8 gruppi bancari, 4 associazioni imprenditoriali, 15 tra enti e istituzioni - anche a questo punta.
"Dobbiamo cercare di orientare i fondi - osserva il vicepresidente di Confindustria Paolo Zegna - anche in operazioni di potenziamento della distribuzione dei prodotti italiani. E ci servono nuovi capitali". "Abbiamo aziende medio-grandi con buone prospettive di sviluppo - osserva il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda - ma che hanno bisogno di una iniezione di capitali per fare un salto di qualità nell’internazionalizzazione. Su questo si è mossa Simest, che vuole fare un fondo di coinvestimento per piccole e medie aziende: un modello che può essere esteso. E poi ci sono le privatizzazioni, in primis quelle immobiliari, alle quali loro sono molto interessati".
Privatizzazioni certo, quando saranno e se saranno. Ma su tutto aleggia l’operazione Etihad/Alitalia. Il possibile salvataggio della "compagnia di bandiera" grazie ad un ingresso della composizione azionaria della compagnia di Abu Dhabi. Una ipotesi che ci viene confermata dal potente sultano Bin Saeed al Mansouri. A loro potrebbe interessare.
Sultano Bin Saeed al Mansouri, in quanto ministro dell’economia degli Emirati, ritiene possibile un ingresso di Etihad in Alitalia?
"Premesso che è una trattativa tra privati e non tra stati, posso dire che un interesse esiste, ma deve anche esserci una buona offerta da parte di Alitalia. Il mercato esiste, visto il bacino potenziale sia in termini di residenti che di viaggiatori che ogni anni di recano nel vostro paese. Però c’è una precondizione per far sì che un interessamento di Ethad si concretizzi: Alitalia va ristrutturata in maniera adeguata, per far fronte ai problemi che ha".
Ristrutturazione significa ridimensionamento?
"Significa che Alitalia deve essere riorganizzata in modo da far fronte agli standard di qualità e di efficienza richiesti da una operazione di questa portata. Vogliamo qualità, e Alitalia deve essere un brand che trasmette la qualità italiana. Le nostre compagnie sono sempre interessate a svilupparsi globalmente. Ma devono sussistere le condizioni adatte".
E lei pensa che ci siano?
"Etihad è molto soddisfatta del rapporto con gli italiani. E vuole fare di più perché la domanda cresce. C’è la convinzione che gli aeroporti europei possano fare da nodo di scambio per il traffico che parte dal Golfo. Possiamo portare i turisti e gli uomini d’affari verso l’Italia e da lì loro possono proseguire verso altre destinazioni. Un beneficio per noi come per Alitalia. Quindi, se farete una proposta ad Etihad, credo sarete ascoltati".
Alitalia è un tasto dolente, ma ci sono altre aziende pubbliche e private che potrebbero avere vantaggi dall’ingresso di capitali emiratini. I vostri fondi sovrani sarebbero interessati a partecipare alle nostre privatizzazioni?
"Noi investiamo in tutto il mondo. Crediamo che ci siano grandi opportunità in Italia. Possiamo crescere assieme. Quello che serve adesso è che l’Italia faccia quel che non ha fatto sinora: identifichi le aree che vuole privatizzare e ci faccia delle proposte. Ci serve chiarezza, trasparenza, dobbiamo sapere se c’è stabilita nel sistema. Ma non poniamo limiti settoriali. Qualsiasi opportunità, industriale o immobiliare, che possa produrre un reddito, ci interessa. Noi ci siamo, adesso dipende da voi".
 
E quale sarebbe stata la soluzione migliore per AZ e per l'Italia nel 2007/2008?
Vendere ai capitani coraggiosi lasciando la bad company in capo alla collettività e derogando la concorrenza (com'è avvenuto), oppure magari vendere alla cordata Baldassarre?
Chiudere LIN e vendere a LH.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.