Condivido molto le opinioni ed i ragionamenti di chi non è molto favorevole a Ryan&Co a prescindere. Dico la mia, poi correggetemi se sbaglio.
Intanto, come dicevano i romani molti secoli fa ... la virtù sta nel mezzo, ovvero l'equilibrio (che sarebbe plausibile) tiene conto di vari fattori e sarebbe il caso di mediare.
Quello che succede a me: per motivi lavorativi da un anno e mezzo vivo a Bari, ma sono friulano. Quando torno a casa sfrutto ovviamente il volo su Trieste operato da Ryan. Io dico: per fortuna che c'è il collegamento (anche se lo preferirei operato da Alitalia o qualsiasi altra compagnia aerea "tradizionale").
Sono cosciente che ogni volta che acquisto il biglietto ad un prezzo agevole, dovrei esser riconoscente a tutti gli enti pubblici (e quindi gli italiani) che elargiscono Ryanair con fior di denaro pubblico. Capisco benissimo che buona parte della restante quota di biglietto viene pagata da qualcun altro. Del resto è permesso e seguo queste regole (se fossero differenti, mi comporterei di conseguenza).
Tuttavia non mi si faccia il discorsetto del ritorno economico x il territorio sulle sovvenzioni di co-marketing ... come spesso ripete ad oltranza TW, non si è mai vista una relazione "congrua e puntuale" a dimostrazione di ciò. Finchè non me lo si dimostra pragmaticamente con i numeri/fatti per me rimangono put-----e.
Io stesso vado a casa mia in Friuli e torno qui a Bari spendendo il meno possibile. E come me, chissà quante altre persone viaggiano in questo modo; del resto chi si orienta a viaggiare low-cost vuol spendere di meno .... spende poco poco e quindi il suo contributo è pressoché risibile all'economia.
Preferirei che questo volo fosse operato da es. Alitalia. Ok, spenderei di più e ciò inciderebbe sul mio piccolo bilancio mensile (non percepisco chissà che stipendio, eh! ... sopravvivo ... faccio le mie rinunce pur di avere i soldi x tornare a casa dai miei affetti ecc.), magari tornerei a casa una volta di meno ... ma saprei di non "pesare" sul groppone della comunità.
Ora ... va bene che ci siano compagnie low-cost che facilitino la mobilità ... fino ad un certo punto, per determinati target di clientela e su linee (come dire) "sensibili". Ricevano incentivi per operativi (frequenze, orari e destinazini) concordate con l'Ente che eroga tali contributi (e non stabilite a comodacci del MoL di turno). Questo, alla lontana, può portare giro di denaro.
Tuttavia se gli enti locali vogliono sviluppare turismo x far lavorare la propria gente, beh signori, a mio parere sarebbero da incentivare altre forme di voli (charter incoming per esempio) e soprattutto servizi di qualità fatti per il turista (divertimenti, cultura, enogastronomia, settore croceristico, strutture ricettive di livello, sport, trasporti, ordine e pulizia delle località, prezzi onesti in rapporto a quel che si offre, ecc.). Spesso sono andato nella mia vicina Carinzia e posso garantire che lì stanno in un altro mondo ... noi italiani abbiamo solo che da imparare!!!
Se si vuole ritorno economico sul territorio, si deve puntare su un'offerta di alto valore aggiunto che faccia la differenza; e questo avviene non spendendo soldi a vanvera solo x poter recarsi in no-whereland. Ci si dibatte sugli aeroporti di Bergamo o Treviso (solo x fare degli esempi, eh ... si potrebbe nominare altri) come positivi esempi di aeroporti prettamente low-cost che però hanno bilanci attivi e si spara a zero contro quelli sempre low-cost che hanno bilanci passivi (solo ad esempio ... Trapani, Rimini, ecc.). Quanti aeroporti Ryanair-dipendenti hanno i conti i nero computandoci nel bilancio anche tutte le sovvenzioni di comarketing? Certo, alcuni hanno bilanci in pareggio o positivi ... ma nel bilancio sono contemplate risorse economiche proprie della società di gestione, oppure quelle date dal territorio? Di questo forse si sa poco, o solo chi c'è dentro può avere tali informazioni.
Concludo x non dilungarmi troppo ... chè sono prolisso ... io non difenderei troppo Ryan&Co; lascerei più spazio alle linee aeree tradizionali che pagano tutte le tasse che devono pagare nel territorio ove operano e onorano trattamenti contrattuali in rispetto del lavoro e dell'impegno dei propri dipendenti. Riconosco che anche le low-cost debbano esistere ma senza cannibalizzare il mercato, come mi sembra sia successo oggigiorno. (stesso discorso vale per servizi e prodotti in genere ... il ribasso a tutti i costi porta solo al fallimento del sistema ... e opero nell'ambito dei "ribassi" quindi so a cosa mi riferisco).
Perdonate la lungaggine. Mi son fatto prendere la mano.