Eritrean Airlines riapre Fiumicino-Asmara


Nella tua profonda cultura storica - cosa che ti distingue dal volgo italico - non è che hai trascurato di leggere quello che è diventato il paese negli ultimi dieci anni? No, perchè, se non ci sei stato, è un tantinello cambiata l'Eritrea dai tempi del buon Duce o anche solo da quelli dell'indipendenza.

Se permetti l' Africa la conosco un po' meglio di te, visto che vi ho trascorso circa 13 anni. Il valore archittetonico e culturale di Asmara rimane anche oggi, e le riviste a cui mi riferivo nel mio messaggio sono recenti. Mi spiace ma non ci hai azzeccato un altra volta.
 
Stessa cosa dicasi per la Somalia, ma al momento è impraticabile. L'Eritrea è praticamente una specie di Corea del Nord oggi. Più povera e con maggiore rischio.
Che l'Eritrea sia povera e' innegabile, che sia una specie di Corea del Nord e' solo una tua opinione. Chi vi viaggia trova gente ospitale che ti fa sentire a casa.
 
Se permetti l' Africa la conosco un po' meglio di te, visto che vi ho trascorso circa 13 anni. Il valore archittetonico e culturale di Asmara rimane anche oggi, e le riviste a cui mi riferivo nel mio messaggio sono recenti. Mi spiace ma non ci hai azzeccato un altra volta.

già che vuoi che ne sappia Nicolap!E' un somaro in storia ! E pure in geografia!
 
Se permetti l' Africa la conosco un po' meglio di te, visto che vi ho trascorso circa 13 anni. Il valore archittetonico e culturale di Asmara rimane anche oggi, e le riviste a cui mi riferivo nel mio messaggio sono recenti. Mi spiace ma non ci hai azzeccato un altra volta.

Italetto, tu l'Eritrea la conosci dalle riviste (recenti eh!, non si dica che leggi roba vecchia), io almeno parlo per esperienza personale in loco.
Che caspita c'entra l'architettura con la sicurezza me lo spieghi poi in un altro momento, ok?
 
Ci sono ancora scontri al confine con l'Etiopia?

Ci sono stati recentemente scontri a sud, con il Gibuti. Il confine con l'Etiopia è relativamente calmo in questo momento, ma la tensione è altissima soprattutto a Badme. Tutta l'area di confine è in larga parte non accessibile ai civili e agli stranieri, e per girare all'interno del paese (e solo in determinate aree) devi avere i pass del Ministero degli Interni e/o Difesa. E' pieno di posti di blocco,e in alcune aree devi pregare che non ti fermino. Devi aggiungere la gran quantità di mine e UXO in buona parte delle aree in cui si è combattuto.
Peccato,perchè è un posto meraviglioso.
 
A naso, a sensazione azzarderei dicendo che la situazione in Somalia è peggiore dal punto di vista della sicurezza che in Eritrea. E' una fesseria?

Immagino meglio dei due vicini sia la situazione in Etiopia in ogni caso.
 
A naso, a sensazione azzarderei dicendo che la situazione in Somalia è peggiore dal punto di vista della sicurezza che in Eritrea. E' una fesseria?

Immagino meglio dei due vicini sia la situazione in Etiopia in ogni caso.

La Somalia, a meno che tu non sia parte di un contingente militare, è praticamente off limits. A Mogadiscio gli occidentali girano solo su blindati dell'AU, o con scorte proprie pesanti (di solito due "tecniche" e almeno dodici uomini in protezione). C'è da dire che la situazione stà migliorando molto, ma siamo ancora ben lontani dal poterci fare un viaggio di piacere.
In Etiopia, invece, ci vai con tutta tranquillità.
 
leggevo prima su wikipedia che inoltre c'è una sorta di presidente che è stato eletto nel 1993 e che tutt'ora governa ( devo dire molto democraticamente ), però leggevo anche che l'italia è il secondo partner commerciale dopo l'arabia saudita quindi il volo potrebbe reggere
 
leggevo prima su wikipedia che inoltre c'è una sorta di presidente che è stato eletto nel 1993 e che tutt'ora governa ( devo dire molto democraticamente ), però leggevo anche che l'italia è il secondo partner commerciale dopo l'arabia saudita quindi il volo potrebbe reggere

Per quanto concerne il volume degli scambi, l'Eritrea ha un PIL di poco inferiore ai 4k mld di US$, con un'inflazione di oltre il 20% e oltre il 60% sotto la soglia di povertà. Si tratta quindi di essere il secondo partner commerciale di poco e niente.
Gli ultimi imprenditori italiani che operavano in loco sono praticamente scappati due anni fa, e dell'originale comunità italiana rimane poco e niente.
L'unico traffico, almeno al momento, sarebbe quello etnico, che tuttavia ha già difficoltà a sostenere il costo del biglietto con Eritrean.
 
Stessa cosa dicasi per la Somalia, ma al momento è impraticabile. L'Eritrea è praticamente una specie di Corea del Nord oggi. Più povera e con maggiore rischio.

Ci sono stati recentemente scontri a sud, con il Gibuti. Il confine con l'Etiopia è relativamente calmo in questo momento, ma la tensione è altissima soprattutto a Badme. Tutta l'area di confine è in larga parte non accessibile ai civili e agli stranieri, e per girare all'interno del paese (e solo in determinate aree) devi avere i pass del Ministero degli Interni e/o Difesa. E' pieno di posti di blocco,e in alcune aree devi pregare che non ti fermino. Devi aggiungere la gran quantità di mine e UXO in buona parte delle aree in cui si è combattuto.
Peccato,perchè è un posto meraviglioso.

La Somalia, a meno che tu non sia parte di un contingente militare, è praticamente off limits. A Mogadiscio gli occidentali girano solo su blindati dell'AU, o con scorte proprie pesanti (di solito due "tecniche" e almeno dodici uomini in protezione). C'è da dire che la situazione stà migliorando molto, ma siamo ancora ben lontani dal poterci fare un viaggio di piacere.
In Etiopia, invece, ci vai con tutta tranquillità.

[OT]
Mi stai facendo passare la voglia (TU sai di cosa parlo)
[/OT]
 
L'Eritrea é un paese visitabilissimo, senza essere novelli Indiana Jones, backpackers o pazzi alla Sokol...
Mia madre (!) (anni 60 e rotti), approfittando del fatto che la ragazza che la aiuta a casa é eritrea, é stata l' anno scorso a visitarla, senza tour organizzati o guide con Kalashnikov. Le strutture non sono sviluppate come in altri posti, chiaro, ma non vi sono pericoli concreti e il turismo é ben visto. Senza contare che l' arcipelago delle Dahlak é qualcosa di unico, il mar Rosso al suo meglio!
Suggerisco di limitare un po' queste fobie per la sicurezza e la paura dei luoghi meno battuti dal turismo o si rischia di perdersi dei posti meravigliosi ;-)
 
Sotto il profilo dei voli, anche LH ha ridotto le frequenze, adesso si tratta solo di un 3x.

Quanto a tutto il discorso politico ed economico, sottoscrivo quanto detto da Nicolap, etc. Certo che si può andare in Eritrea, ma le strutture ricettive sono modeste, e metà del paese è chiuso agli stranieri (tutto il confine con l'Etiopia, e non so quanto e come si possa andare ad Assab; pure la maggior parte delle Dahlak sono off-limits, se non proprio tutte). Rimane un posto sicuro, anche se non idilliaco come 15 anni fa (prima dell'indipendenza Asmara era una città chiusa causa guerra civile). Ci sono anche problemi di rifornimenti alimentari.

La situazione con l'Etiopia è di tregua vigile dopo che nel 2008 è stata chiusa la missione dei caschi blu ONU causa impossibilità di svolgere il mandato (l'Eritrea aveva tagliato tutto il carburante all'ONU). Per ora non è successo niente, ma bisogna tener presente che il primo ministro etiope è improvvisamente deceduto qualche giorno fa e non si sa ancora dove vada la transizione, nè se questa possa offrire spunti per una recrudescenza del conflitto da una parte o dall'altra.

La parte più triste è quella dei diritti umani. L'Italia in genere appoggia l'Eritrea in sede internazionale, dunque non si sono levate molte voci mentre il paese scivolava verso uno stato di militarizzazione permanente: non si sono tenute mai elezioni politiche dopo l'indipendenza, repressione totale della stampa, la costituzione non è mai entrata in vigore, la leva obbligatoria, già lunghissima, tende a diventare permanente. Se vi pare un bel posticino per le vacanze, non ho molto da aggiungere.

I nostalgici dell'Ala littoria possono andare a MXP a fare le foto al 787 Ethiopian, tanto per vedere come gira oggi il mondo. E se non c'era ET ancora aspettavamo di vederlo dal vivo sul suolo italico... :)
 
L'Eritrea é un paese visitabilissimo, senza essere novelli Indiana Jones, backpackers o pazzi alla Sokol...
Mia madre (!) (anni 60 e rotti), approfittando del fatto che la ragazza che la aiuta a casa é eritrea, é stata l' anno scorso a visitarla, senza tour organizzati o guide con Kalashnikov. Le strutture non sono sviluppate come in altri posti, chiaro, ma non vi sono pericoli concreti e il turismo é ben visto. Senza contare che l' arcipelago delle Dahlak é qualcosa di unico, il mar Rosso al suo meglio!
Suggerisco di limitare un po' queste fobie per la sicurezza e la paura dei luoghi meno battuti dal turismo o si rischia di perdersi dei posti meravigliosi ;-)

Non si tratta di fobie per la sicurezza, ma di semplici precauzioni, per evitare poi di muovere mezzo ministero della difesa e degli esteri nel recupero di connazionali che fanno viaggi ad minchiam. Come la banda d'ebeti che in passato continuava ad andare in Yemen senza ascoltare chi li consigliava di non avventurarsi nelle aree nord-occidentali, dove venivano rapiti in gran numero.
In Eritrea ci puoi andare (il visto è sempre più complicato da ottenere), ma come ti ha detto anche tiefpeck gran parte del paese è inaccessibile, e l'altra metà la giri con permessi che ottieni in loco spesso con mille difficoltà.
Nessuno mette in dubbio la bellezza del paese, ma non è facile visitarlo e in molte zone è altamente insicuro. Il fatto che a tua madre sia andata bene (probabilmente ha fatto solo la visita di Asmara e Massawa, con escursione giornaliera alla prima delle Dahlak) non toglie che la situazione è alquanto delicata, i diritti umani alquanto trascurati, così come le più elementari libertà. Non è un caso se il 60% della gente che sbarca sulle nostre coste, lasciando spesso la vita, proviene dall'Eritrea.
Per quanto concerne le scorte armate, il discorso è invece relativo alla Somalia.

Sotto il profilo dei voli, anche LH ha ridotto le frequenze, adesso si tratta solo di un 3x.

Quanto a tutto il discorso politico ed economico, sottoscrivo quanto detto da Nicolap, etc. Certo che si può andare in Eritrea, ma le strutture ricettive sono modeste, e metà del paese è chiuso agli stranieri (tutto il confine con l'Etiopia, e non so quanto e come si possa andare ad Assab; pure la maggior parte delle Dahlak sono off-limits, se non proprio tutte). Rimane un posto sicuro, anche se non idilliaco come 15 anni fa (prima dell'indipendenza Asmara era una città chiusa causa guerra civile). Ci sono anche problemi di rifornimenti alimentari.

La situazione con l'Etiopia è di tregua vigile dopo che nel 2008 è stata chiusa la missione dei caschi blu ONU causa impossibilità di svolgere il mandato (l'Eritrea aveva tagliato tutto il carburante all'ONU). Per ora non è successo niente, ma bisogna tener presente che il primo ministro etiope è improvvisamente deceduto qualche giorno fa e non si sa ancora dove vada la transizione, nè se questa possa offrire spunti per una recrudescenza del conflitto da una parte o dall'altra.

La parte più triste è quella dei diritti umani. L'Italia in genere appoggia l'Eritrea in sede internazionale, dunque non si sono levate molte voci mentre il paese scivolava verso uno stato di militarizzazione permanente: non si sono tenute mai elezioni politiche dopo l'indipendenza, repressione totale della stampa, la costituzione non è mai entrata in vigore, la leva obbligatoria, già lunghissima, tende a diventare permanente. Se vi pare un bel posticino per le vacanze, non ho molto da aggiungere.

I nostalgici dell'Ala littoria possono andare a MXP a fare le foto al 787 Ethiopian, tanto per vedere come gira oggi il mondo. E se non c'era ET ancora aspettavamo di vederlo dal vivo sul suolo italico... :)

quoto
 
A naso, a sensazione azzarderei dicendo che la situazione in Somalia è peggiore dal punto di vista della sicurezza che in Eritrea. E' una fesseria?

Immagino meglio dei due vicini sia la situazione in Etiopia in ogni caso.

La situazione somala è forse tra le più critiche esistenti tutt'ora. Dal fallimento della missione UNOSOM le forze internazionali si sono ritirate lasciando in mano il paese ai "signori della guerra" che con enorme fatica e precaria stabilità riuscirono a mantenere un minimo controllo. Se poi aggiungiamo varie vicissitudini come la guerra ad Al Qa-ida, le numerose auto-proclamazioni di indipendenza, i tentativi ONU di rientrare nel merito della questione con un'ulteriore risoluzione, l'intervento etiope nel conflitto interno e l'acuirsi di numerosi focolai di tensione in tutto il paese e nel mentre una scissione ancora da risolvere come la questione del Somaliland direi che è tutto tranne che un paese tranquillo e sereno.