Thread Aeroporti di Linate & Malpensa dal 1 dicembre


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ZRH non so se sarà ancora li tra 20 anni.
JFK e MIA già oggi non sono più hub.
LAX non lo è mai stato.
YYZ marginale.
PEK è solo un grande aeroporto, idem NRT.

MXP anche con LIN non diventerà mai LHR o FRA, certo però può ambire ad un ruolo di mini-hub stile ZRH, viste le dimensioni dell'eventuale hub carrier (AZ). E se anche diventasse un non-hub come BCN volesse il cielo.

Proprio riguardo AZ non sarei così drastico, la compagnia ormai non è più pubblica e può quindi ragionare in base ad una sola ottica di profitto, per cui se un domani MXP diventasse più redditizia rispetto a FCO sarebbe uno stolto il manager che non prendesse in considerazione il (ri)trasferimento in brughiera.

Il problema è che prima che ciò accada AZ stessa farebbe le barricate per difendere lo status quo su LIN.
 
Allo stato attuale serve davvero un nuovo satellite?
Domenica, come avevo già visto a Novembre, molti finger rimangono inutilizzati e desolatamente vuoti...
 
Ah perché Malpensa può ancora fare paura ad Air France?
Poteva farla nel 1998. Oggi, anche con LIN chiuso, che paura potrebbe mai fare?
Non ci sarà MAI PIU' nessun hub carrier a Malpensa, ne domani, ne mai.
I giochi su chi è hub e chi no sono stati fatti da una vita. Rien ne va plus.
Hub non ne nascono più da una vita, anzi, la tendenza è alla concentrazione. Non c'è più un hub a Bruxelles, non c'è più a Barcellona, non c'è più a Cincinnati, non c'è più a Cleveland, non c'è più a Raleigh, non c'è più a Miami, ecc, ecc.

In Europa rimarranno in 6: LHR, FRA, CDG, AMS, MUC e (forse) MAD.
In USA, rimarranno in 6: ORD, ATL, DFW, EWR, IAH e forse MSP.
3 in Asia, HKG, SIN e ICN e 2 in medio oriente DXB e (forse) DOH.

Che vuol dire hub?

Iniziamo ad alimentare bene quei quatto voletti IC che abbiamo soprattutto verso l'Asia costringendo il vettore a corto raggio nazionale, per il suo stesso interesse, a stare un po' piu' sul Ticino e meno sull'Idroscalo e a fare code share con cani a porci, cinesi e arabi. Male non fa. Ne a noi, ne' ad Alitalia ne' all'Italia. Forse rompe all'azionista di minoranza? Peggio per loro, per comandare ci vuole il 51% come insegna SACBO a SEA. Nelle partnership non ci puo' essere uno solo che prende e uno solo che da, e vale anche per le nazioni che ci sono dietro considerato che non e' un libero mercato.

Non mi importa come lo vogliamo chiamare. Anche JFK non e' hub (e infatti non l'hai elencato), ma per andare su qualunque destinazione USA e' probabilissimo fare dei transiti a JFK.

PS: se AZ federasse a manetta per cani e porci, arabi e cinesi, sia a MXP che a FCO e VCE, un po' di paura ad AF e non solo ad AF la farebbe.
 
Per la Sea si fa largo l'ipotesi quotazione

Sara Monaci 27 marzo 2012

MILANO
Per la vendita di Sea si fa sempre più strada l'ipotesi della quotazione, con un flottante tra il 25 al 35 per cento. Decisioni ufficiali non sono state ancora prese in Comune a Milano, ma in base alle indiscrezioni trapelate da ambienti politici, la società aeroportuale di Linate e Malpensa, attualmente controllata da Palazzo Marino con il 54,8%, si starebbe avvicinando a Piazza Affari.
In queste ore i vertici dell'amministrazione comunale sono concentrati a capire quale opzione per la cessione di quote di Sea sia più vantaggiosa. Per il Comune di Milano l'operazione è praticamente indispensabile per realizzare investimenti in infrastrutture e reperire almeno i 300 milioni necessari, visto che il bilancio è in bilico e dal governo non arriveranno finanziamenti derivanti dal Fondo per le infrastrutture, come invece si sperava qualche settimana fa. La vendita di una parte di Sea è quindi, di fatto, già data per scontata.
Le tre ipotesi sul piatto erano: la quotazione di almeno il 25%; la vendita attraverso un bando di una stessa percentuale; un bando congiunto con la provincia di Milano, che detiene il 14,6 percento. Ma ora, a conti fatti, le riflessioni stanno portando altrove, e sempre più spingerebbero la Sea verso Piazza Affari.
La considerazione di Palazzo Marino è che ad un'altra gara, attraverso cui vendere il 25%, si presenterebbe sicuramente il socio di minoranza, il fondo F2i, che lo scorso dicembre ha già acquistato il 29,75% della società, ottenendo 2 consiglieri su 7 nel cda. Acquistando il 25%, F2i diventerebbe il socio di maggioranza, che ha diritto per statuto ad esprimere 5 consiglieri (sia che si tratti di maggioranza assoluta che di maggioranza relativa), e di fatto avrebbe pieni poteri su Sea senza il bisogno di acquisirla tutta (proprio per questo a F2i basterebbe la quota provinciale, che già sarebbe interessato ad acquistare). Il Comune, invece, una volta venduto il 25%, si troverebbe nell'angolo: perderebbe il controllo di Sea da subito, ma nel caso volesse di nuovo venderne un altro pezzo il prossimo anno, difficilmente troverebbe qualcuno interessato ad entrare come socio di minoranza in una società non contendibile.
A mali estremi, dunque, estremi rimedi, pensano a Palazzo Marino: se il bando deve essere fatto, allora meglio pensare alla cessione totale del 54,8 percento. Così, se il controllo viene comunque perduto, tanto vale incassare il prezzo di tutte le quote (che potrebbe superare i 600 milioni). L'alternativa è la quotazione: con un azionariato diffuso e un flottante tra il 25 e il 35%, il Comune di Milano avrebbe un doppio vantaggio: incasserebbe 300 milioni e manterrebbe il controllo della società, assicurandosi una partecipata ancora contendibile per future operazioni. E se anche F2i tentasse la strada dell'acquisto di azioni in Borsa, dovrebbe lanciare un'Opa su tutta la società. Certo, la Borsa in questo momento è un'incognita. Ma forse la perdita del controllo su Sea preoccupa il sindaco Giuliano Pisapia (e i partiti di centrosinistra che lo sostengono) ancora di più. Oltre alle pressioni politico inoltre anche quelle sindacali: i rappresentanti dei lavoratori di Sea hanno indetto per oggi lo sciopero dalle 11 alle 15.

http://www.ilsole24ore.com/art/impr...ipotesi-quotazione-064703.shtml?uuid=AbniBfEF
 
Bene il terzo satellite, però bisogna intervenire in modo pesante sugli altri due che sono in stato pietoso e quasi di abbandono
 
Speriamo anche in un pesante refurbishment dei satelliti A e B in un futuro non troppo remoto.

Con l'apertura del satellite C prevista per fine 2012/inizio 2013 ci sarà la contemporanea chiusura del B che sarà sottoposto a lavori di rifacimento e ristrutturazione.
 
Bene il terzo satellite, però bisogna intervenire in modo pesante sugli altri due che sono in stato pietoso e quasi di abbandono

Il video mi pare parli chiaramente da solo: all'inizio, quando a parlare è Giuseppe Casso, spiega velocemente che l'apertura del SatC vedrà il trasferimento in parte del SatB che vedrà, a sua volta, una sistemazione identica all'attuale nuovo satellite, per poi concentrare gli sforzi sul resto dell'aerostazione.
 
Il video mi pare parli chiaramente da solo: all'inizio, quando a parlare è Giuseppe Casso, spiega velocemente che l'apertura del SatC vedrà il trasferimento in parte del SatB che vedrà, a sua volta, una sistemazione identica all'attuale nuovo satellite, per poi concentrare gli sforzi sul resto dell'aerostazione.


Allora bene
 
Proprio riguardo AZ non sarei così drastico, la compagnia ormai non è più pubblica e può quindi ragionare in base ad una sola ottica di profitto, per cui se un domani MXP diventasse più redditizia rispetto a FCO sarebbe uno stolto il manager che non prendesse in considerazione il (ri)trasferimento in brughiera.

già, se un domani AF-KL non fosse piú socio di maggioranza relativa, ecc....
 
Spero che le parole di Cattaneo siano l'inizio di un nuovo corso per questo sistema che, palesemente sotto gli occhi di tutti, non funziona.
 
Stato
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