Addio Lufthansa Italia, in Italia le attività solo con Air Dolomiti e Lufthansa


In questo caso l'Enac è stato molto veloce nel disporre la giusta sospensione del COA, cosa che invece non è accaduta in altri casi analoghi come Volareweb una compagnia operativamente morta e sepolta da anni, ma l'Enac consente di tenere artificiosamente in vita il COA per essere utilizzato per i giochetti a Linate. Come al solito due pesi e due misure.

La cosa bella di te è che fai sempre accuse senza sapere i fatti.

E' una fortuna che tu non abbia avuto ancora problemi.
 
Sospeso e' il termine che usa ENAC. Se vogliamo edulcorare nulla ce lo vieta. Ma alla stessa stregua, e' congelato anche quello di Itali e di tutti gli altri.
 
Sospeso e' il termine che usa ENAC. Se vogliamo edulcorare nulla ce lo vieta. Ma alla stessa stregua, e' congelato anche quello di Itali e di tutti gli altri.
Non voglio edulcorare niente, l'altro termine ENAC è "revocato" ma per ora non si applica.
Dai post precedenti al mio, questo non mi pareva emergesse chiaramente.
 
L'unica, sottile, differenza potrebbe essere detarminata dal soggetto che ha chiesta la sospensione. Per il resto, sempre di COA sospeso si tratta. Che poi, se del caso, LHI abbia più facilita' di altri a farlo tornare attivo, e' altro discorso.
 
L'unica, sottile, differenza potrebbe essere detarminata dal soggetto che ha chiesta la sospensione. ...
Non ho volutamente scritto nulla al riguardo: a meno di non leggere la corrispondeza di ENAC è difficile avere certezze.
Comunque i requisiti per un COA attivo sono molto chiari.
 
Lufthansa: "L'Italia sarà ancora decisiva"

"Con l'inaugurazione del nuovo hub di Berlino e l'arrivo dell'operativo estivo dimostreremo che l'interesse di Lufthansa per un bacino strategico come quello italiano non è affatto diminuito".


09/03/2012

Lh rilancia per l'estate con 61 nuove rotte

Dopo alcuni mesi di silenzio il vettore tedesco torna a parlare del mercato della Penisola per bocca di Jens Bischof, board member sales and revenue management di Lufthansa. E annuncia una nuova offensiva dopo l'uscita di scena di Lh Italia, anche se non entra ancora nei dettagli.

Bischof, inoltre, ripercorre la strada che ha portato alla cancellazione del brand dedicato al nostro mercato. "È stata una delle decisioni più difficili che abbiamo dovuto prendere dopo tre anni di attività - sottolinea -. Siamo ancora dispiaciuti perché ci credevamo, nell'importanza del marchio così come nell'avere un presidio su un mercato primario come quello italiano”.

Il manager prosegue spiegando poi quelli che sono stati i principali fattori che hanno comportato la chiusura: "La chiara strategia di Alitalia, sull'asse Milano–Roma ci ha impedito di guadagnare spazi a Linate – puntualizza Bischof – e il nostro impegno su Malpensa non è stato abbastanza attrattivo per un certo tipo di clientela”.

Sull'hub milanese Lh ha poi dovuto guardarsi le spalle da altre insidie. "EasyJet ha messo in piedi un'offerta molto forte, basata su un pricing aggressivo che sulle rotte europee è stato premiante", sottraendo così anche la fetta di mass market che poteva entrare nel business del colosso tedesco.

http://ttgitalia.it/stories/trasporti/74683_lufthansa_litalia_sar_ancora_decisiva/


Tutte motivazioni note stretti da AZ a LIN e U2 al T2.
 
Il manager prosegue spiegando poi quelli che sono stati i principali fattori che hanno comportato la chiusura: "La chiara strategia di Alitalia, sull'asse Milano–Roma ci ha impedito di guadagnare spazi a Linate – puntualizza Bischof – e il nostro impegno su Malpensa non è stato abbastanza attrattivo per un certo tipo di clientela”.

Sull'hub milanese Lh ha poi dovuto guardarsi le spalle da altre insidie. "EasyJet ha messo in piedi un'offerta molto forte, basata su un pricing aggressivo che sulle rotte europee è stato premiante", sottraendo così anche la fetta di mass market che poteva entrare nel business del colosso tedesco.

Erano tutte cose ben note al management tedesco ancor prima che LHI facesse decollare il primo volo.
Dio solo sa cosa sia successo all'interno di LH perchè alla fine ne uscisse un'impresa che più fallimentare non avrebbe potuto essere.
 
Erano cose note anche prima, e non a caso il CEO attuale non era propenso al progetto LHI per il noto dualismo LIN-MXP (e direi anche la forte concorrenza delle lowcost nell'area milanese).
Però all'epoca era a capo di Swiss, ora dirige tutta la baracca e ha agito coerentemente al suo pensiero, anche in virtù dei risultati evidentemente conseguiti dalla filiale italica.

Chissà magari chi nel precedente management aveva partorito e portato avanti l'iniziativa pensava di ottenere migliori risultati contando sul brand tedesco, ma non è bastato quello evidentemente per stare in piedi.

Comunque dopo il fallimento di LHI, l'emorragia di BMI che verrà venduta, la patata bollente Austrian, la belga SN tornata in perdita (LH poteva acquisire già da tempo il 100% della compagnia, ma non l'ha fatto anche alla luce dei risultati), i progetti Jade Cargo non soddisfacenti, forse hanno capito che meglio consolidare un pò l'esistente prima di comprare o creare a destra e a manca. Swiss rimane l'unica a dare soddisfazioni, da tempo.
 
Certo che siamo decisivi: siamo il primo mercato dopo la Germania e Milano è dopo Londra e Parigi la città da dove partono il maggior numero di voli LH al giorno per cui noto che siamo strategici.
Il progetto LHI sappiamo tutti perché è fallito: Mayrhuber ha voluto scontrarsi con l'italianità che non coincite mai con lungimiranza, almeno nel settore aeronautico; che Milano sia in mano alle low cost un motivo c'è, non c'è alternativa. Che poi piaccia relegare Milano a destinazione low cost è un altro par di maniche ma questa è una questione tutta italiana.
 
Infatti secondo me LHI è frutto di un "mortale " compromesso tra chi l'avrebbe voluta forte e chi non l'avrebbe voluta proprio. Evidentemente questi ultimi (appoggiati in massa tra politici e sindacati tedeschi), hanno imposto condizioni che avrebbero condannato a morte certa la neonata compagnia.
Con il senno di poi, è fin troppo facile sostenere che che con un network fotocopia di quello di U2 unito a costi "tedeschi", l'impresa era da subito senza speranza.
Suppongo che i sostenitori sperassero nel tempo di acquisire un potere maggiore per impostare diversamente la compagnia, mettendo sul piatto anche dei feed veri e i voli sul LR. Ma evidentemente hanno vinto i sostenitori del "tutto in Germania".
 
Infatti secondo me LHI è frutto di un "mortale " compromesso tra chi l'avrebbe voluta forte e chi non l'avrebbe voluta proprio. Evidentemente questi ultimi (appoggiati in massa tra politici e sindacati tedeschi), hanno imposto condizioni che avrebbero condannato a morte certa la neonata compagnia.
Con il senno di poi, è fin troppo facile sostenere che che con un network fotocopia di quello di U2 unito a costi "tedeschi", l'impresa era da subito senza speranza.
Suppongo che i sostenitori sperassero nel tempo di acquisire un potere maggiore per impostare diversamente la compagnia, mettendo sul piatto anche dei feed veri e i voli sul LR. Ma evidentemente hanno vinto i sostenitori del "tutto in Germania".
Il tuo ragionamento lo condivido, pero' realisticamente a questa storia dei LR io non c'ho mai creduto. Non avrebbero mai chiuso il rubinetto di pax LR per FRA e MUC da Milano, sarebbero stati dei folli solo a pensarlo.