Air France vuol far pulire gli aerei ai passeggeri
Parigi - Air France prende esempio dalle compagnie low cost e si prepara a chiedere ai propri passeggeri di ripulire il proprio posto e di portare con sé i propri rifiuti prima di lasciare il velivolo. La compagnia francese sta infatti lavorando ad una strategia low cost per tagliare i costi e arginare l’avanzata di EasyJet e Ryanair su proprio mercato interno. L’aviolinea, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg citando fonti sindacali, sta lavorando sul piano dopo che gli assistenti di volo hanno rifiutato di assumersi anche i compiti di pulizia nell’ambito dell’operazione low cost che Air France sta trattando con le parti sociali. Il ceo del gruppo, Pierre-Henri Gourgeon, vuole eliminare gli addetti alle pulizie di terra in modo da poter far volare gli aerei più a lungo e recuperare traffico negli hub regionali finora non redditizi. L’operazione sembra però non destare preoccupazione nelle compagnie no frills.
Secondo il ceo di Ryanair, Michael ÒLeary, la strategia di Gourgeon è «senza speranza»: «Nella storia dell’aviazione le compagnie di bandiera non sono mai riuscite a lanciare una vera compagnia a tariffe scontate», ha aggiunto. Il numero uno della compagnia no frills, che serve 26 destinazioni in Francia, quello che farà Air France sarà di usare questa strategia «per bloccare lo sviluppo di Ryanair o EasyJet in alcuni mercati regionali, ma niente di più».
La strategia di Gourgeon prevede anche di spostare parte della flotta di Airbus Sas A320 single-aisle (a corridoio stretto) da Parigi sugli scali regionali di Marsiglia, Nizza e Tolosa e di aprire dozzine di nuove rotte anche verso il Nord Africa, l’Europa dell’Est e la Scandinavia. Il piano prevede inoltre che il personale lavorerà più ore e farà base, in modo da abbattere i costi e ridurre i tempi del `turnaround´ (il tempo di sosta a terra del velivolo necessario per le varie operazioni prima del nuovo decollo) a 25-30 minuti in modo da aumentare le ore in volo a circa 12 al giorno dalle attuali otto o nove. La trattativa sul piano con le parti sociali però non è in discesa e l’ad di Air France vuole che la soluzione sia vantaggioso per entrambi. Gli iscritti al principale sindacato piloti della compagnia, l’Snpl, hanno detto sì alla strategia con una maggioranza del 54,5% nel referendum che si è concluso questa settimana.
Ma i negoziati con l’Snpnc, la sigla degli assistenti di volo, sono stati interrotti a inizio settimana, bloccati sulle questioni relative ai tempi ridotti di riposo e la riduzione del salario orario. Quello di Air France non è il primo tentativo di strategia low cost da parte delle grandi compagnie, anzi «arriva un pò in ritardo», fanno notare gli analisti. British Airways ci ha provato per prima, nel 1998, fondando Go Fly, che poi è stata ceduta prima al gruppo 3i e poi a EasyJet. Lufthansa ha creato Germanwings per difendere la propria posizione sulle rotte regionali, mentre Iberia ha scelto nel 2009 di fondere le proprie operazioni no-frills con Vueling.
Il Secolo XIX
CIAO
_goa
Parigi - Air France prende esempio dalle compagnie low cost e si prepara a chiedere ai propri passeggeri di ripulire il proprio posto e di portare con sé i propri rifiuti prima di lasciare il velivolo. La compagnia francese sta infatti lavorando ad una strategia low cost per tagliare i costi e arginare l’avanzata di EasyJet e Ryanair su proprio mercato interno. L’aviolinea, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg citando fonti sindacali, sta lavorando sul piano dopo che gli assistenti di volo hanno rifiutato di assumersi anche i compiti di pulizia nell’ambito dell’operazione low cost che Air France sta trattando con le parti sociali. Il ceo del gruppo, Pierre-Henri Gourgeon, vuole eliminare gli addetti alle pulizie di terra in modo da poter far volare gli aerei più a lungo e recuperare traffico negli hub regionali finora non redditizi. L’operazione sembra però non destare preoccupazione nelle compagnie no frills.
Secondo il ceo di Ryanair, Michael ÒLeary, la strategia di Gourgeon è «senza speranza»: «Nella storia dell’aviazione le compagnie di bandiera non sono mai riuscite a lanciare una vera compagnia a tariffe scontate», ha aggiunto. Il numero uno della compagnia no frills, che serve 26 destinazioni in Francia, quello che farà Air France sarà di usare questa strategia «per bloccare lo sviluppo di Ryanair o EasyJet in alcuni mercati regionali, ma niente di più».
La strategia di Gourgeon prevede anche di spostare parte della flotta di Airbus Sas A320 single-aisle (a corridoio stretto) da Parigi sugli scali regionali di Marsiglia, Nizza e Tolosa e di aprire dozzine di nuove rotte anche verso il Nord Africa, l’Europa dell’Est e la Scandinavia. Il piano prevede inoltre che il personale lavorerà più ore e farà base, in modo da abbattere i costi e ridurre i tempi del `turnaround´ (il tempo di sosta a terra del velivolo necessario per le varie operazioni prima del nuovo decollo) a 25-30 minuti in modo da aumentare le ore in volo a circa 12 al giorno dalle attuali otto o nove. La trattativa sul piano con le parti sociali però non è in discesa e l’ad di Air France vuole che la soluzione sia vantaggioso per entrambi. Gli iscritti al principale sindacato piloti della compagnia, l’Snpl, hanno detto sì alla strategia con una maggioranza del 54,5% nel referendum che si è concluso questa settimana.
Ma i negoziati con l’Snpnc, la sigla degli assistenti di volo, sono stati interrotti a inizio settimana, bloccati sulle questioni relative ai tempi ridotti di riposo e la riduzione del salario orario. Quello di Air France non è il primo tentativo di strategia low cost da parte delle grandi compagnie, anzi «arriva un pò in ritardo», fanno notare gli analisti. British Airways ci ha provato per prima, nel 1998, fondando Go Fly, che poi è stata ceduta prima al gruppo 3i e poi a EasyJet. Lufthansa ha creato Germanwings per difendere la propria posizione sulle rotte regionali, mentre Iberia ha scelto nel 2009 di fondere le proprie operazioni no-frills con Vueling.
Il Secolo XIX
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