Addio Lufthansa Italia, in Italia le attività solo con Air Dolomiti e Lufthansa


Lufthansa nel momento che ha deciso di usare il proprio nome e la propria livrea con la sola aggiunta di Italia si è esposta al danno d'immagine nel caso di fallimento della strategia e ritiro da MXP e soppressione di Lufthansa Italia. Avrebbe limitato i danni usando il marchio Air Dolomiti ma probabilmente per quello che pensavano di fare non sarebbero riusciti a farlo accettare ai sindacati tedeschi.

Comunque il gruppo LH è grande e forte e alla fine è comunque un danno di immagine limitato.

è un rischio in caso di insuccesso, ma era un modo rapido per acquisire la fiducia dei clienti: proporre un marchio conosciuto ed apprezzato per permettere un rapido avvio.

L'errore, come già detto molte volte, è stato un ritmo lento e fin troppo conservativo per le rotte, poche destinazioni italiane, troppe sovrapposizioni europee e nessun obiettivo sul lungo...il marchio lufthansa ha garantito il minimo indispensabile ma si è fatto poco per farlo diventare qualcosa di più...ci si è un po' troppo seduti sul nome
 
Malpensa, Lufthansa abbandona anche Vizzola

MALPENSA Un polo direzionale internazionale, per dare opportunità e servizi alle imprese del Nord Ovest e non solo. Una sorta di città di Malpensa a due passi dall'aeroporto, pronta a servirsi non solo delle offerte aeronautiche, ma anche del crocevia stradale, autostradale e ferroviario che Malpensa è.
La concezione con cui è nato il «Malpensa Business Park» (270 mila metri quadrati a Vizzola Ticino per un progetto da 120 milioni di euro) è tuttora valida. Ma quell'idea è nata nel momento clou dell'aeroporto: il 2007 è stato il boom di passeggeri e traffico a Malpensa.
Il vento è cambiato. E' passato il ciclone Alitalia. La crisi economica e finanziaria, non ha fatto diventare reali gli otto edifici previsti nel disegno progettuale. Per ora ne esiste uno solo: quello dove Lufthansa Italia ha messo uffici e quartiere generale in circa metà piano dei tre, di cui solo due occupati. L'addio della compagnia aerea a Malpensa, colpisce anche il Mxp Business Park.
«Non ci fa contenti la decisione presa da LH Italia. Come vicini di casa, avremmo preferito averli ancora accanto», dice Giorgio Bertoni, consigliere delegato della società Area, proprietaria dell'immobile che occupa un piano dell'edificio. I locali in affitto a LH Italia sono gestiti da Villa Carmen srl, la società partecipata dall'olandese Schiphol Real Estate (48%), da Finiper (26%) e dall'ingegner Michele Molina (26%) che ha sviluppato il progetto del Mxp Business Park. E che dovrà decidere cosa fare degli altri sette edifici da 8.300 metri quadrati l'uno, rimasti sulla carta.
Malpensa è a due passi. Anche senza essere operatori aeroportuali o aziende dell'indotto, sostiene Bertoni «siamo in un centro di connessione straordinario. Credo si accorgeranno in molti, una volta passata la crisi». L'idea di una Milano dirigenziale che si sposta in brughiera, continua a tenere banco.
«Il Mxp Business Park non è una cattedrale nel deserto», sostiene il sindaco di Vizzola Ticino Romano Miotti. «Esiste una convenzione decennale tra società e comune datata 2004 che andrà rivisitata, nella speranza che la domanda di mercato torni a farsi sentire. Al momento, è stata presentata documentazione ai nostri uffici per la realizzazione del secondo edificio, ma credo siano ancora in corso trattative con gli operatori».

Alessandra Pedron

http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/207966_malpensa_lufthansa_abbandona_anche_vizzola/
 
O meglio finché LIN è il fortress airport di Alitalia.
Sopravvaluti la cosa... il problema LIN c'era prima del de-hub AZ, c'è ora e ci sarà eventualmente dopo AZ, anzi aprendo LIN farebbe spostare a LIN altri voli che ora sono a MXP, l'unica soluzione è chiuderlo.
 
La riduzione invernale su Genova del Monaco (da 4 a 3), anche se potrebbero esserci aggiornamenti, potrebbe presupporre il consolidamento del volo per FRA o forse l'apertura di un feeder per Zurigo?
 
MANOVRE/ Dietro l’addio di Lufthansa a Malpensa i "giochi" di Easyjet e Alitalia
Andrea Giuricin

venerdì 27 maggio 2011


L’abbandono di Malpensa da parte di Lufthansa Italia è un duro colpo per lo scalo milanese. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno; dopo il de-hubbing di Alitalia nel 2008, l’aeroporto stava ricominciando a crescere. Lo scorso anno aveva registrato quasi 19 milioni di passeggeri e di questi circa il 5% era “dovuto” alla compagnia tedesca.

Lufthansa aveva appena ottenuto il certificato come compagnia italiana, ma i dati registrati su Malpensa hanno fatto cambiare idea al management, che aveva un’idea ambiziosa: creare un hub sullo scalo varesino. Dopo l’entrata in funzione del Piano Prato, dal nome dell’ex amministratore delegato di Alitalia, nel 2007, Milano Malpensa aveva visto una perdita di quasi 10 milioni di passeggeri a causa del vettore di bandiera italiano. La nuova Alitalia ha deciso di continuare a puntare sulla strategia dell’unico hub, stanziato a Fiumicino. La struttura del doppio hub aveva motivi politici e solo un’azienda statale come l’ex Alitalia poteva mantenerlo; infatti, la doppia base causava perdite fino a 200 milioni di euro l’anno.

Ma quali sono, o meglio, qual è la causa dell’abbandono di Lufthansa Italia? La concorrenza. Nello scalo gestito dalla Sea, il primo operatore con oltre il 25% della quota di mercato è la low cost Easyjet. Questa compagnia ha un target di viaggiatori che non è troppo differente da quello del vettore tedesco; non è un caso che Lufthansa Italia avesse aggredito il mercato con delle tariffe molto basse.

Le rotte offerte dal gigante tedesco erano in concorrenza con il vettore low cost e chiaramente sui costi non riusciva a competere; è la ragione per la quale i prezzi dei biglietti erano in media più elevati e di conseguenza gli aerei erano poco pieni. Inoltre, Alitalia aveva deciso di aggredire lo stesso segmento della clientela con il marchio AirOne; la compagnia italiana è il secondo operatore sullo scalo di Malpensa e anch’essa era in diretta concorrenza con i tedeschi.

Tre operatori per delle rotte simili non sono pochi e a questi si aggiunge la concorrenza che arriva dagli aeroporti vicini, Orio al Serio e Linate. Sullo scalo milanese viaggia quasi esclusivamente una clientela business, che difficilmente si reca fino a Malpensa, vista la lontananza dell’aeroporto varesino. Orio al Serio invece rientra in una catchment area non troppo differente da quella di Malpensa, dato che entrambi gli aeroporti sono distanti circa 50 km dal centro cittadino di Milano.

Ma perché è importante l’abbandono di Lufthansa Italia, nonostante la compagnia trasportasse circa il 5% dei passeggeri? È solo una delle oltre 100 compagnie che operano sullo scalo, come ricorda l’amministratore delegato di Sea?

La compagnia tedesca aveva compiuto questo investimento e il posizionamento di diversi Airbus in un’ottica di lungo periodo. Se il mercato avesse reagito al meglio, le 14 rotte sarebbero aumentate, ma soprattutto si sarebbero poste le basi per poi creare un hub intercontinentale. In questo modo, senza Lufthansa Italia non sarà più pensabile una strategia di hub and spoke, ma solo voli intercontinentali diretti.

L’hub and spoke è infatti possibile solo tramite la decisione di una compagnia e con la creazione di onde di traffico che da scali secondari apportano il traffico per poi effettuare un traffico intercontinentale. Lufthansa Italia non era solo il terzo operatore sullo scalo milanese, dunque, ma era l’unico in grado di poter modificare la tipologia di traffico dell’aeroporto stesso. La Sea, società pubblica, perde così un partner importante al quale legava la propria crescita.

È sempre più necessario a questo punto collegare il Terminal 1 di Malpensa al Terminal 2 internamente, in modo che possa crearsi una domanda “spontanea” di hubbing da parte dei passeggeri.

http://www.ilsussidiario.net/News/E...lpensa-i-giochi-di-Easyjet-e-Alitalia/180832/
 
Nello scalo gestito dalla Sea, il primo operatore con oltre il 25% della quota di mercato è la low cost Easyjet. Questa compagnia ha un target di viaggiatori che non è troppo differente da quello del vettore tedesco; non è un caso che Lufthansa Italia avesse aggredito il mercato con delle tariffe molto basse.

ilsussidiario.net

A posto.
 
Lufthansa Italia chiude

Non riguarda Bologna, ma dalla fine dei Ottobre 2011 non ci saranno più aerei Lufthansa Ityalia in partenza da Milano. Dioveva essere l'aerolinea della svolta intercontinenatlem e globale per Milano Malpensa, così si sentiva alla conferenza stampa di apertura avvenuta a Milano un paio di annetti fà.

Così non è stato, con 8-9 aerei basato a Milano Malpensa aveva aperto un network puramente punto a punto credendo nelle potenzialità dell'aeroporto milanese. Purtroppo le stesse rotte erano anche quelle operate da un altro operatore dal nome di EasyJet. Compagnia aerea di un altro segmento m,a che intercettava anche clientela biz. Si è praticamente prodotta una sovrapposizione che è andata in danno alla compagnia tedesca.

Certamente un metodo di feederaggio di passeggeri su Milano Malpensa in partenza anche da altri centri del nord e centro Italia sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Però questo non è stato approntato ed è stato uno dei goal negativi. Lufthansa intenzionalmente non voleva cannibalizzare il suo traffico verso in primis Francoforte e Monaco. Questa sicuramente è stata una delle concause. Sta di fatto che LHI come brevemente è sempre stata battezzata ha prodotto poco ed è costata tanto. In passato questa cosa non era così evidente ed anzi era tollerata perchè la compagnia doveva impiegare in Italia personale tedesco che allora era ijn surplus, oggi che questa esigenza non c'è più con il personale italiano assunto i numeri sono sempre stati da baratro e quindi la parola fine è stata data dal management tedesco proprio l'altro giorno. E' certo che il recente avvicendamento che ha visto la sostituzione di Heike Birlenbach con Michel Kraus (ben conoscitore dell'Italia e del suo mercato) ha dato la parola fine al progetto a soli un mese e emzzo dalla sua entrata in LHI.

Casualità o meno esce un qualcosa che nei primi momenti aveva fatto dichiarare che Malpensa sarebe diventato uno dei nuovi huib di Lufthansa con anche voli intercontinentali. Ma la cosa non è andata così e come dopo pochi mesi Lufthansa Cargo aveva cessato i voli da Mlapensa sui alcune rotte ex Alitalia Cargo. Quella che doveva essere la sostituta full service di Alitalia, lascia invece anche lei il mercato. Da Milano arrivano dichiarazioni che la cosa non impensierisce. Sarebbe invece meglio pensare che la cosa fa più che pensare in quanto un flop del genere peserà per molto circa le mancate future non prospettive per Malpensa, oggi che Lufthansa Italia, anzi dal 31 Ottiobre sarà solo un ricordo o una parentesi.

http://flybolognairport.myblog.it/


In effetti gli aerei LHI tornano in Germania, i voli Air Dolomiti (intendo i non feed) sono spariti da un anno, l'esperienza LH cargo a MXP è durata l'arco di pochi mesi, gli uffici di Vizzola verranno restituiti (tanto sono in affitto), cosa rimane sul territorio degli ingenti investimenti del gruppo LH a MXP?
Gli hangar per LH Technik saranno confermati?
 
Bisognerebbe interrogarsi sul precedente ritiro di LH Cargo da Malpensa, dove parecchi altri vettori cargo volano proficuamente.

quoto
perche in effetti LH Cargo si è ritirata e il volume merci è in continuo aumento?
perche molte compagnie LR aumentano i voli e altre sono a richiedere di poter operare sul P-T-P e LHI si ritira?
 
Questa mattina ore 0930 c'erano a terra a LIN solo aerei Alitalia (circa una decina) più un A321 AF. Ah e mentre decollavamo è atterrato un 737 KLM.
Nessun altro vettore era presente sullo scalo.
Se questo non è un chiaro abuso di posizione -abusiva- di AZ/Skyteam non so come chiamarlo.
Ma il discorso era un altro, secondo me i problemi di MXP a decollare sono solo in parte determinati dalla posizione dominante di AZ a LIN che c'era anche quando era AZ stessa ad avere un hub a MXP.
Il problema è che per far funzionare un sistema di feederaggio a MXP serve che LIN non sia una alternativa succulenta per i pax ptp e una preferenziale via di uscita per volare LR via altro hub.
Indi per cui il problema è LIN di per se, se i voli a LIN non fossero AZ sarebbero di qualcun altro creando gli stessi problemi.
 
Sì, ma...

... a Colonia hanno staccato la spina perché i conti erano in rosso, molto in rosso. Qualche slot a LIN, sottratto insieme ai relativi passeggeri business da Alitalia, avrebbe portato ossigeno ai conti di LHI e consentito di proseguire l' esperimento fino all' eventuale chiusura del city airport.
 
Questa mattina ore 0930 c'erano a terra a LIN solo aerei Alitalia (circa una decina) più un A321 AF. Ah e mentre decollavamo è atterrato un 737 KLM.
Nessun altro vettore era presente sullo scalo.
Se questo non è un chiaro abuso di posizione -abusiva- di AZ/Skyteam non so come chiamarlo.
E' una situazione di dominio coloniale.

Gandhi lamentava il modo in cui gli Inglesi facevano di tutto perché l' India usasse tessuti prodotti in Inghilterra, tarpando le ali all' industria tessile indiana. In aperta ribellione si mise lui stesso a tessere.
 
Sì, ma...

... a Colonia hanno staccato la spina perché i conti erano in rosso, molto in rosso. Qualche slot a LIN, sottratto insieme ai relativi passeggeri business da Alitalia, avrebbe portato ossigeno ai conti di LHI e consentito di proseguire l' esperimento fino all' eventuale chiusura del city airport.
Sono discorsi teorici di marca tedesca... in pratica LH non ha fatto granchè per farsi credere non sulla fiducia...

E comunque non sarebbe stato con un regalino a Colonia (rischiando di crearci un problema in Italia perchè se AZ salta anche se è privata è un grosso problema in ogni caso e spese accessorie per gli italiani per il personale che rimane senza lavoro ed i tedeschi nei confronti del personale italiano si sono comportati un bel po' da nazionalisti...) che si risolve il problema, il problema si risolve con una scelta lungimirante che però quella masnada di fenomeni al governo non pensa distratto da stupidaggi come lo spostamento di ministeri su e giù per la penisola.

E alla fine la scelta lungimirante potrebbe pure essere apprezzata da AZ stessa e dal socio AF che non meravigliamoci se osteggia una soluzione ibrida che sarebbe andata a beneficio della concorrenza tedesca.
 
Malpensa, arriva la svolta "Già recuperati 34 voli"
Air Europe, Easyjet, Sas e Vueling subentreranno alla compagnia tedesca dal prossimo inverno. Grande soddisfazione in Sea


Malpensa, 28 maggio 2011 - Una svolta, forse. E un sospiro di sollievo. ''Air Europa, Easyjet, Sas, Vueling sono i vettori che hanno deciso di incrementare i loro voli nella stagione invernale, nel momento in cui Lufthansa lascerà libere le sue destinazioni. In soli tre giorni sono già 34 i voli settimanali recuperati per la prossima stagione invernale".

Lo ha comunicato Sea, società che gestisce gli aereoporti milanesi, che si è subito mossa dopo il sorprendente annuncio di Lufthansa sull'abbondono degli scali italiani. ''Sea si è immediatamente attivata per recuperare il numero di frequenze lasciate libere dal vettore tedesco. .Le destinazioni attualmente servite da Lufthansa Italia sono già coperte da uno o più compagnie aeree"

http://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/2011/05/28/514337-malpensa_arriva_svolta.shtml

Ecco chi prende il posto di Lufthansa

Lufthansa se ne va? Il “vuoto” si sta già, lentamente, colmando. Sea ha annunciato che quattro compagnie hanno deciso di incrementare i voli nella stagione invernale, quando Lufthansa lascerà libere le sue destinazioni a Malpensa. Si tratta di Air Europa, EasyJet, Sas e Vueling. «In tre giorni sono 34 i voli settimanali recuperati e questo perché dopo l’annuncio di Lufthansa Italia ci siamo immediatamente attivati» ha comunicato Sea.

http://www.malpensanews.it/?p=473

Tutto è bene quel che finisce bene :clown: