Addio Lufthansa Italia, in Italia le attività solo con Air Dolomiti e Lufthansa


In linea di massima sono daccordo con te, e l'ultimo dei miei pensieri e' minimizzare il danno per SEA, che in prospettiva e' sicuramente un danno grosso.
E' pero' altrettanto vero che in termini pratici a SEA cambia veramente poco in termini di numbero totale di pax, e quasi nulla in termini di destinazioni servite (a parte ARN?).
Il danno vero e' il "progetto" che si erano prefissati, non l'effettivo impatto pratico, che al momento era veramente minimo.

Sono d'accordo con DusCgn e, rispetto a quanto affermi, condivido aggiungendo infatti che SEA aveva di fatto sancito la fine del progetto LHI hub con quella dichiarazione di alcuni giorni fa, dove di fatto relegava la compagnia ad un semplice player al pari di altri. Quella è stata la morte clinica, perchè sanciva la fine dei sogni di gloria targati LHI. La sua chiusura è solo il funerale, il logico (seppur amaro) epilogo, perchè senza un progetto più grande dietro questa LHI non serviva a niente, nè a Malpensa nè a Lufthansa.
 
Linate non chiuderà mai completamente, dal momento che è indispensabile per l'aviazione generale, militare e voli di stato. Quando si parla di chiusura, si intende ridimensionamento dei voli civili.
Hai ragione, non ho specificato: intendevo chiudere al traffico aereo commerciale.
 
Se sai leggere mi pare di avere messo degli argomenti nel mio messaggio.


Vorrei inoltre ricordare che Luthansa si é battuta per anni contro Malpensa 2000 e la chiusura di Linate (come anche Air France), ora vi aspettavate che Lufthansa si battesse per limitare o chiudere Linate che lei stessa usa per rubare pax all'"hub"?

Sono i politici che fanno schifo, Alitalia vecchia e nuova da anni chiedevano di rivedere Linate, nessuno ha mai fatto niente, ora pretendono che si faccia solo perché lo chiede Lufthansa che non ha MAI e dico MAI fatto un hub a Malpensa?

Probabilmente non so leggere, ho visto degli aggettivi qualificativi legati alle compagnie e nessun argomento a supporto dell'utilizzo degli stessi. Ma ritengo inutile e OT una discussione sulla lingua italiana.
Quanto al discorso LIN e MXP, nessuno può trovare conveniente fare hub a MXP con LIN attivo e che serve a portare comodamente pax nei propri hub; questo è il motivo per il quale erano tutti contrari all'epoca della nascita di Malpensa 2000. AZ all'epoca (non che le cose siano cambiate) non poteva permettersi il lusso di duplicare i propri voli su Milano per mandare i passeggeri del PTP a LIN e i feederare MXP per chi doveva proseguire.
Lufthansa ci ha provato, ma la politica miope ha messo non solo i bastoni tra le ruote, ma anche scavato le trincee per fare fallire il progetto, che avrebbe potuto massacrare AZ (quindi, voti romani che vanno in vacca, e sono tanti!) togliendole il feederaggio del nord, che non rappresenta poca roba.
Su LIN Lufthansa ha cercato di inserirsi e di rompere il monopolio: non ci è riuscita perchè a tutti i costi si è voluta tutelare AZ.
Risultato: abbiamo ancora la Compagnia di Bandiera, ma il sistema studiato non va a vantaggio del cittadino. Con buona pace di quanti santificavano di fare di Malpensa il Palazzo Chigi nordico.
 
Lo sa la Moratti che Lufthansa abbandona Malpensa?


– C’era anche Letizia Moratti lo scorso luglio a Malpensa. In qualità di sindaco di Milano era la madrina al battesimo dell’aria dell’Airbus A380, l’aereo più grande del mondo, gioiello della Lufthansa. Era il segno che la compagnia tedesca puntava molto sullo scalo varesino, al punto da considerarlo uno scalo strategico. Fino a ieri. Lufthansa Italia ha infatti annunciato che dal prossimo autunno rinuncerà a Malpensa. “Rivediamo la nostra strategia”: tradotto, i tedeschi se ne vanno. Si rimangiano, nel silenzio generale, la promessa di fare di Malpensa il loro quinto hub. Dopo il dehubbing di Alitalia, Giuseppe Bonomi, a capo di Sea, aveva puntato su un innovativo modello di hub virtuale, con più compagnie come punto di riferimento. Certo Lufthansa avrebbe dovuto essere il perno del nuovo sistema. Ora non resta che proseguire sulla forzata strategia della diversificazione.

Si dice che rispetto al traumatico addio di Alitalia del 2008, che trasferì armi e bagagli a Fiumicino, la defezione Lufthansa sia poca cosa. Solo il 3% del traffico globale dell’aeroporto. All’epoca la compagnia di bandiera italiana passò da 1.348 a 143 voli settimanali. Lufthansa Italia oggi serve 14 destinazioni per un totale di 170 voli settimanali. Nella stagione invernale appena trascorsa le mete erano 12 per 167 frequenze la settimana. Proprio queste verranno a mancare dal prossimo ottobre. Sono poche? A parte il restringimento operativo dello scalo, la perdita di posti di lavoro, è irrilevante che chi vuole andare in Cina, in Giappone, in Sud America o negli Stati Uniti dovrà mettere in conto anche nei prossimi anni uno scalo negli aeroporti tedeschi?

Parrebbe di sì, visto che non una riga, un commento, un’interrogazione è sortita sull’argomento durante l’infuocata, avvelenata campagna elettorale milanese. Cioè tra le zingaropoli, i cosacchi al Duomo, i centri sociali alla Scala, i furti d’auto e gli eterni anni ’70, non c’era posto per discutere un momento della fuga dei tedeschi.

Formigoni, il presidente della regione Lombardia, non è punto preoccupato: “Sono numeri minimi”. La Cgil evidenzia dal canto suo “i molti accordi tra Sea e sindacati” che hanno accompagnato la crescita dopo la crisi generata dal de-hubbing di Alitalia e auspica che non venga rivisto il progetto di quotazione della società che gestisce gli aeroporti milanesi. Il sindacato accusa però governo e istituzioni locali di timidezza e ritardi nella liberalizzazione dei voli, particolarmente quelli legati agli accordi bilaterali. “Ancora si attende, da 18 mesi, di sapere se Singapore Airlines ha avuto il via libera ad operare su Malpensa”.

Qualcuno in realtà che dovrebbe rispondere c’è e non è solo Bonomi. La madrina fasciata dal tricolore che brindava al nuovo superaereo solo un’estate fa è la stessa Letizia Moratti che, a capo dell’amministrazione pubblica milanese, detiene l’84,6% di Malpensa.

http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/malpensa-lufthansa-hub-moratti-milano-867145/
 
Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con l' OK di Bruxelles.

Per ottenere l' 80% dei risultati però non serve un nuovo Decreto, basta cambiare l' interpretazione del Decreto vigente sui finti code/share.
Non lo si fa per favorire Alitalia e i Tedeschi sono stati abbastanza pusillanimi da non portare la questione a Brixelles.

Sarà forse perchè anche loro non fanno eccezione, dal momento che operano un numero di voli/gg su FRA ben superiore ai limiti previsti dal decreto..
 
Lufthansa se ne va da Malpensa; presto via anche la dirigenza SEA
Egr. Direttore,

L’annuncio che la compagnia di bandiera tedesca abbandona Malpensa rappresenta una doccia fredda per la SEA di Bonomi e comunque una cattiva notizia, di certo per i lavoratori.

Il Presidente di SEA, superpagato a parere di chi scrive, manager che peraltro ha al suo attivo i debiti accumulati in precedenza come Presidente Alitalia sempre in “quota” di una politica lotttizzata, aveva puntato molto su Lufthansa Italia. Compagnia che avrebbe dovuto sostituire Alitalia a Malpensa.

Non è stato cosi’ e le parole e i comunicati di pochi anni fa si rivelano per quello che sono: propaganda. E se invece è stata illusione, cocente è l’abbandono del partner tedesco. In ogni caso è tramontata l’idea per la quale sono stati investite enormi risorse pubbliche. Quella scriteriata di fare dell’aeroporto di Malpensa, costruito in un’area tra le piu’ urbanizzate d’Europa, un hub per di piu’ senza il sostegno della Compagnia di bandiera. Cio’ non significa che Malpensa non abbia un futuro come dimostra ad esempio il prossimo insediamento di AirChina per collegamenti diretti con l’Estremo Oriente.

L’attuale dirigenza non mostra pero’ segnali di ravvedimento e soprattutto di innovazione.

I fallimenti gestionali di manager messi’ li’ dalla Moratti ( “generosa” a trovare posti, prima al Ministero e poi in Comune, anche per l’ex Sindaco di Varese Aldo Fumagalli) perché erano, allora forse, sodali del padre del “trota”, sono stati scaricati sui contribuenti. Un “vizio” costante.

Il Governo di Centrodestra infatti, nel 2008, ha pagato i debiti di Alitalia ( si è calcolato 200 euro a contribuente) ed ha messo a disposizione la polpa a una cordata privata. Essa non è certo riuscita a far decollare Alitalia proprio perché ha affossato il piano predisposto dal Governo Prodi per una accordo industriale internazionale che avrebbe contribuito a rilanciare seriamente la Compagnia di bandiera. In questa vicenda a perderci, e molto, è stata anche Malpensa. E certo non possono rilanciarla manager che ne hanno azzeccate poche e che perseguono come se niente fosse il metodo della deregolamentazione che danneggia un territorio sottoposto a inquinamenti ormai fuori controllo e la precarietà del lavoro che “qualifica” l’aeroporto, anche per questo incapace di sviluppo equilibrato.

Le elezioni di Milano sono importanti anche per Malpensa. Bonomi, Presidente SEA, è infatti espressione della Giunta di centrodestra del Comune di Milano; peraltro le istituzioni varesine sono state escluse dalla gestione aeroportuale e sempre abbiamo avuto una SEA milanocentrica.

Dovrebbe essere arrivata la parola fine; chi dirige SEA da troppi anni non puo’ che lasciare il passo, comunque vada, a un cambiamento necessario e atteso; questo cambiamento lo possono accelerare gli elettori e l’aria nuova potrebbe essere salutare anche per noi gallaratesi e varesini.

Cordiali saluti
24/05/2011
Elio Giacometti - segretario PdCI-Federazione della Sinistra Varese

http://www3.varesenews.it/comunita/lettere_al_direttore/articolo.php?id=205142
 
In effetti me lo ricordo anch'io quell'articolo sul giornale zurighese qualche mese fa
http://www.nzz.ch/magazin/mobil/lufthansa_italia__ein_riskantes_experiment_in_mailand_1.7653946.html



"Lufthansa se ne va". Gli svizzeri lo sapevano da sette mesi
Nel settembre del 2010 la Neue Zurcher Zeitung, il più importante quotidiano elvetico, analizzava le prospettive non rosee della compagnia: "all'esperimento vengono concessi uno o due anni"


"Un rischioso esperimento a Milano"Già sette mesi fa Lufthansa aveva dubbi sull'idea di mantenere la cugina italiana Lufthansa Italia: era la fine del settembre del 2010 e sulla Neue Zurcher Zeitung - il più importante quotidiano svizzero, con grande attenzione al mondo finanziario e industriale - si scriveva che l'esperimento a Malpensa «si sta rivelando rischioso» e che l'ipotesi era di chiudere Lufthansa Italia di lì a uno o due anni, se non avesse dato i risultati sperati.

Nell'articolo - firmato da Jens Flottau, titolatissimo giornalista specializzato nel mondo aeronautico - si analizzava il modello operativo di Lufthansa Italia (alle prese con le esigenze di contenere i costi) e si ipotizzava il futuro della consociata italiana, che già allora - ai dirigenti e agli esperti del settore - non sembravano rosee. «Per ora, ciò che è provato, è che Lufthansa con il suo operato di pioniere ha colto un timing molto negativo. Che lezione può trarre Lufthansa da questa esperienza lo si vedrà il prossimo anno: forse ridimensionare l'attuale marchio? Il modello Svizzera e Austria apparentemente funziona, ma i responsabili della direzione centrale della compagnia si sono inquietati quando è diventato chiaro quanto esosi siano i costi dell'avvio dell'esperienza italiana. Ciò nonostante, all'esperimento vengono concessi 1-2 anni». E a distanza di un anno da questo articolo Lufthansa Italia dovrebbe effettivamente chiudere la società italiana, ripiegando in Germania. Avendo sperimentato come fare concorrenza low-cost a Ryan Air e Easyjet, ben posizionate su Malpensa e considerate più adatte al modello produttivo del Nord-Italia, con il suo tessuto di piccole-medie imprese. «Solo così - scriveva il prestigioso quotidiano - la compagnia cugina milanese potrebbe avere un significato, anche se un giorno l'esperimento potrebbe rivelarsi infruttuoso. Se non altro avranno imparato a fronteggiare il mercato del low cost». Questa era la prospettiva della compagnia, che «non è venuta certo a Malpensa pensando di fare guadagni»
24/05/2011
redazione@varesenews.it
 
Piccola parentesi elettorale: anche a Varese c'è ballottaggio domenica, a Gallarate non ricordo se c'è ballottaggio o ha già vinto il centroSX. Questo spiega lo scatenarsi di commenti politici da quelle parti.
 
Parla anche Pisapia!

MALPENSA: PISAPIA, ABBANDONO LUFTHANSA SEGNALE DI SFIDUCIA

(AGI) - Milano, 24 mag. - La decisione di Lufthansa di portare via la flotta da Malpensa per Giuliano Pisapia non e' soltanto "un brutto colpo per Milano e per tutta l'Italia", ma anche "il segnale della sfiducia che a livello europeo si ha nei confronti del centro destra e in particolare dell'attuale sindaco di Milano". Sul fronte auroportuale, Pisapia promette impegno "per sviluppare Malpensa e Linate soprattutto in vista di Expo 2015 attraverso la quale Milano puo' tornare ad essere quella citta' internazionale che era in passato". (AGI)
 
Malpensa, addio sogni di gloria

Egregio Direttore,
adesso SEA minimizza gli effetti dell'abbandono di Lufthansa.
In verità è una stangata che affossa l'idea di Malpensa come "hub" con annessa inutile terza pista. Andiamo a rileggere (la memoria di internet è impietosa) cosa dicevano Bonomi e la Moratti quando fu annunciato, nel 2008, l'arrivo del vettore tedesco,

Bonomi:
"l''accordo con Lufthansa conferma la volontà di Sea di operare in stretta collaborazione con coloro che credono nello sviluppo di Malpensa. La partnership costituirà uno degli elementi fondanti del nostro prossimo Piano Industriale",

Moratti:
"L'alleanza con Lufthansa, alla quale ha lavorato in questi mesi il Presidente della Sea Giuseppe Bonomi, dà concretezza alle prospettive di sviluppo di Malpensa. Da oggi Malpensa può guardare con fiducia al proprio futuro, indipendentemente dal destino di Alitalia. Attraverso la partnership con Lufthansa si apre infatti una fase nuova che confermerà nei prossimi anni il ruolo di Malpensa tra i grandi hub europei. Il sistema delle imprese presenti nel Nord Italia e i milioni di passeggeri che usano ogni anno il nostro aeroporto per raggiungere le principali destinazioni internazionali avranno così la certezza di poter contare su uno scalo efficiente, moderno e ben inserito nel network mondiale".

Un cordiale saluto
24/05/2011
Giuseppe Provasoli - Gallarate
 
Parla anche Pisapia!

MALPENSA: PISAPIA, ABBANDONO LUFTHANSA SEGNALE DI SFIDUCIA

(AGI) - Milano, 24 mag. - La decisione di Lufthansa di portare via la flotta da Malpensa per Giuliano Pisapia non e' soltanto "un brutto colpo per Milano e per tutta l'Italia", ma anche "il segnale della sfiducia che a livello europeo si ha nei confronti del centro destra e in particolare dell'attuale sindaco di Milano". Sul fronte auroportuale, Pisapia promette impegno "per sviluppare Malpensa e Linate soprattutto in vista di Expo 2015 attraverso la quale Milano puo' tornare ad essere quella citta' internazionale che era in passato". (AGI)

Idee poche e confuse. Alé, altri 5 anni di disastri.
 
Malpensa, addio sogni di gloria

Egregio Direttore,
adesso SEA minimizza gli effetti dell'abbandono di Lufthansa.
In verità è una stangata che affossa l'idea di Malpensa come "hub" con annessa inutile terza pista. Andiamo a rileggere (la memoria di internet è impietosa) cosa dicevano Bonomi e la Moratti quando fu annunciato, nel 2008, l'arrivo del vettore tedesco,

Bonomi:
"l''accordo con Lufthansa conferma la volontà di Sea di operare in stretta collaborazione con coloro che credono nello sviluppo di Malpensa. La partnership costituirà uno degli elementi fondanti del nostro prossimo Piano Industriale",

Moratti:
"L'alleanza con Lufthansa, alla quale ha lavorato in questi mesi il Presidente della Sea Giuseppe Bonomi, dà concretezza alle prospettive di sviluppo di Malpensa. Da oggi Malpensa può guardare con fiducia al proprio futuro, indipendentemente dal destino di Alitalia. Attraverso la partnership con Lufthansa si apre infatti una fase nuova che confermerà nei prossimi anni il ruolo di Malpensa tra i grandi hub europei. Il sistema delle imprese presenti nel Nord Italia e i milioni di passeggeri che usano ogni anno il nostro aeroporto per raggiungere le principali destinazioni internazionali avranno così la certezza di poter contare su uno scalo efficiente, moderno e ben inserito nel network mondiale".

Un cordiale saluto
24/05/2011
Giuseppe Provasoli - Gallarate

Che perle che ha tirato fuori questo!
 
Lufthansa Italia chiude da ottobre. Eggert: perdevamo soldi. Tagliati i collegamenti verso l'Europa

«Abbiamo perso soldi altrimenti non avremmo chiuso». Non usa scorciatoie Thomas Eggert da un mese il nuovo direttore generale per l'Italia di Lufthansa, a cui andrà l'eredità della nuova gestione della compagnia tedesca dopo la decisione di chiudere l'operativo del vettore italiano Lufthansa Italia. Al suo fianco Carsten Spohr membro del board di Lufthansa Airlines il quale pur assicurando che l'Italia resterà un mercato core per la compagnia, con il prossimo orario invernale molte destinazioni domestiche sono destinate a sparire: «Da ottobre opereremo solo con i brand Lufthansa Airlines e Air Dolomiti, puntando ad aumentare i collegamenti con la Germania e con i nostri hub in Europa». Spariranno invece i collegamenti dall'Italia per Portogallo, Francia, Spagna e Scandinavia, un elenco ancora provvisorio, ma destinato ad allungarsi con il prossimo orario invernale. Intanto, la Sea, la società di gestione di Malpensa e Linate minimizza facendo sapere che altre compagnie avrebbero già manifestato interesse.

http://www.ilsole24ore.com/art/econ...lia-chiude-ottobre-160123.shtml?uuid=AamP73ZD

Dopo KLM, Alitalia, AirOne, Lufthansa Italia ci sarà un altro hub carrier??
 
Idee poche e confuse. Alé, altri 5 anni di disastri.

Ovvio che non è un segnale di sfiducia dell'Europa verso il centro destra il motivo per cui se n'è andata LH, ma torna utile a fini elettorali evidenziare le colpe sul sindaco.(Secondo me era l'unico modo visto che non sarebbe stato semplice spiegare le dinamiche MXP-LIN a un non addetto ai lavori)
 
Il perdere soldi è una mezza verità: considerando il contesto competitivo in cui si trova Malpensa, era naturale che operazioni p-t-p concentrate sul breve raggio portassero a questo risultato. Qualcuno, qui, aveva scritto proprio che tra U2, LH e altri avrebbe vinto proprio chi avrebbe tenuto duro più a lungo, facendosi carico delle perdite di breve periodo.

L'altra parte della realtà, che il comunicato non nasconde, è che si è deciso di canalizzare la crescita futura via FRA/MUC.