Trapani Birgi, la crisi dell'Airgest e il bilancio ancora in rosso


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Il problema non é che cambia poco, ma che la vicinanza all'aeroporto aumenta il tasso di conversione tra arrivi e presenze. Soprattutto per i turisti che arrivano la prima volta.

Il turista che arriva a Punta Raisi ha molto più vicina Cefalú, non parliamo di Mondello, che Favignana. Posti bellissimi anche quelli, però dal punto di vista del contribuente della ex provincia di Trapani, é meglio che scelgano di andare a Favignana.

Offrire voli per Birgi incrementa la probabilità che il turista scelga Favignana piuttosto che Cefalù. Specie il turista che viene per la prima volta. Se poi si fidelizza su Favignana o San Vito, piuttosto che su Cefalú o Mondello, dal punto di vista del contribuente della ex provincia di Trapani é ancora meglio.

Aspetta, fammi capire. Dunque, nel tuo esempio, un turista sceglie genericamente di venire nella Sicilia occidentale e poi – in ragione della distanza – sceglie con maggiore probabilità una località più vicina all’aeroporto come destinazione finale? E' così?
Ma se non è questo, allora mi spieghi come agisce la funzione di preferenza del turista medio, secondo te?
In altre parole, mi puoi spiegare:
a) cos’è esattamente il tasso di conversione tra arrivi in aeroporto e presenze turistiche (per quanto ne so – e non è che non me ne sia occupato di economia del turismo – i termini di arrivi e presenze hanno significati precisi e non ho mai sentito parlare di tassi di conversione; ma sarà un mio limite)
b) in base a quale meccanismo questo tasso diminuirebbe con l’incremento della distanza dall’aeroporto?
 

vitoque

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Aspetta, fammi capire. Dunque, nel tuo esempio, un turista sceglie genericamente di venire nella Sicilia occidentale e poi – in ragione della distanza – sceglie con maggiore probabilità una località più vicina all’aeroporto come destinazione finale? E' così?
Premetto che non sono d'accordo con aledeniz per quanto riguarda Trapani, che secondo me, per ragioni di economia di scala, e data la vicinanza ridicola a Palermo andrebbe chiuso all'aviazione civile.

Pero', detto questo, secondo me e' (un po') vero che c'e' una parte di passeggeri per cui funziona proprio cosi'. A me e' capitato spesso di viaggiare verso destinazioni un po alla minchia per via della leva del prezzo per poi cercare cosa fosse vicino in termini di attrazioni. Specie per fine settimana, c'e' una certa differenza fra viaggiare venti o centoventi chilometri.

Questo giusto per onesta' mentale, poi non penso riguardi una fetta di turismo importante, e nemmeno rilevante in termini di potere economico per l'economia locale. E di sicuro non dovrebbe essere il motivo per mantenere Trapani, o qualsiasi altro aeroporto, aperto.

E giusto per iterare, per quanto capisco sia bello per gli abitanti del trapanese avere un aeroporto sotto casa connesso con l'europa, per i motivi gia' detti, forse fra gli aeroporti minori citati tante volte in questo thread e' quello che obiettivamente andrebbe chiuso prima alle operazioni civili.
 
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roswell

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Se un vettore opera dei voli (diversi al giorno) con uno riempimento medio superiore al 90% ( e parliamo di oltre 180 posti di capacità )perchè quei voli devono essere cancellati chiudendo l'aeroporto?
 

Dancrane

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Se un vettore opera dei voli (diversi al giorno) con uno riempimento medio superiore al 90% ( e parliamo di oltre 180 posti di capacità )perchè quei voli devono essere cancellati chiudendo l'aeroporto?
Senza sovvenzioni, quanti di quei voli sarebbero operati e quanti di quei passeggeri arriverebbero?
 

Nickee

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Se un vettore opera dei voli (diversi al giorno) con uno riempimento medio superiore al 90% ( e parliamo di oltre 180 posti di capacità )perchè quei voli devono essere cancellati chiudendo l'aeroporto?
Perché probabilmente non basta pochi voli al giorno per garantire la sopravvivenza di un aeroporto. Senza contare che non è solo il loading factor a definire una rotta come profittevole

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Dancrane

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Il problema a mio avviso non é la profittabilitá della singola rotta. La mia domanda é: é corretto che un aeroporto per funzionare paghi sistematicamente il proprio traffico, chiuda regolarmente in perdita i bilanci e si faccia sistematicamente finanziare dai contribuenti? Ad aggravare il tutto, abbiamo l'alternativa, funzionante ed efficiente, a un'oretta di auto.
Dove comincia la necessitá del servizio sociale e quale limite ha il concetto di imprenditorialitá?
Milioni di euro di buco all'anno sono assolutamente ed indifferibilmente INDISPENSABILI per la sopravvivenza del territorio? O non sono pure e semplici marchette politiche utili solo a mantenere consenso popolare in un territorio ed una regione costantemente alla canna del gas per i servizi primari, ma campione di elargizioni sociali a destra e a manca, basta che siano soldi altrui?
 

aless

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12 Settembre 2006
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La mia domanda é: é corretto che un aeroporto per funzionare paghi sistematicamente il proprio traffico, chiuda regolarmente in perdita i bilanci e si faccia sistematicamente finanziare dai contribuenti?
Soprattutto quando parliamo di aree depresse, secondo me è giusto che il pubblico (Stato, EELL, enti variamente riconducibili alla mano pubblica, etc.) si faccia carico di un qualcosa che altrimenti non potrebbe esistere se affidato alle sole logiche di mercato. Fa parte del concetto di bene pubblico, ed è ormai assodato come in questo ragionamento rientrino a pieno titolo anche gli aeroporti.

Quindi la risposta alla tua domanda è: in linea generale, no, non è corretto, ma in alcuni casi particolari è concesso.

Da qui deriva una seconda domanda, che è: TPS è un caso particolare?

E la risposta è semplicissima: no, non lo è, perché c'è PMO.

Le difficoltà che si registrerebbero nel trapanese se chiudesse TPS, cioè, non sono dovute a una oggettiva difficoltà territoriale ma sono invece frutto dell'incapacità locale di mettere a sistema le risorse esistenti in quello stesso territorio. Ad AHO abbiamo una situazione per cui è vero che l'aeroporto non riesce a stare economicamente in piedi da solo, ma è vero anche che se chiudesse sarebbe di botto il medioevo. Se chiudesse TPS, invece, l'accessibilità del territorio sarebbe comunque garantita da PMO, dunque se i trapanesi vogliono permettersi il lusso dell'aeroporto di quartiere lo possono benissimo fare (è un loro diritto sacrosanto), ma devono farlo pagandoselo da soli e senza chiedere incentivi a nessuno, che siano trasferimenti o che siano uno sconto sull'addizionale comunale che tanto morbosamente tormenta il sonno di aledneniz.
 

aledeniz

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.. se i trapanesi vogliono permettersi il lusso dell'aeroporto di quartiere lo possono benissimo fare (è un loro diritto sacrosanto), ma devono farlo pagandoselo da soli e senza chiedere incentivi a nessuno, ...
Che é esattamente quanto avvenuto fino ad oggi.

I soldi pubblici sono stati messi prima dal bilancio della provincia regionale di Trapani, poi, quando la regione siciliana l'ha soppressa assumendosi le relative poste finanziarie ed asset, in parte dalla regione siciliana, ed in parte, perché questa ha diminuito il budget a disposizione (si immagina per andarselo a spendere in altre province), dai comuni della ex provincia di Trapani.
 

aledeniz

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12 Marzo 2010
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ale.riolo.co.uk
senza chiedere incentivi a nessuno, che siano trasferimenti o che siano uno sconto sull'addizionale comunale
Sono in disaccordo. Come contribuente londinese, sono più che contento che non tutte le mie imposte rimangano a Londra, ma che buona parte vengano trasferite in giro per il Regno Unito, per promuovere lo sviluppo economico delle zone meno sviluppate del paese e la loro coesione territoriale.

L'addizionale comunale sugli imbarchi così com'è é una imposta regressiva, sia perché ha un impatto diverso su aeroporti con profili di traffico diversi, sia perché ha un impatto diverso su bacini con redditi medi differenti. È una imposta che danneggia tutta l'aviazione civile italiana, ma l'impatto ha una magnitudine diversa da aeroporto ad aeroporto, e da bacino a bacino.

L'ideale per il paese sarebbe abolirla, ma se questo non fosse possibile per problemi di bilancio, va come minimo rimodulata e resa progressiva, come richiede l'articolo 53 della costituzione.
 

Paolo_61

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Sono in disaccordo. Come contribuente londinese, sono più che contento che non tutte le mie imposte rimangano a Londra, ma che buona parte vengano trasferite in giro per il Regno Unito, per promuovere lo sviluppo economico delle zone meno sviluppate del paese e la loro coesione territoriale.

L'addizionale comunale sugli imbarchi così com'è é una imposta regressiva, sia perché ha un impatto diverso su aeroporti con profili di traffico diversi, sia perché ha un impatto diverso su bacini con redditi medi differenti. È una imposta che danneggia tutta l'aviazione civile italiana, ma l'impatto ha una magnitudine diversa da aeroporto ad aeroporto, e da bacino a bacino.

L'ideale per il paese sarebbe abolirla, ma se questo non fosse possibile per problemi di bilancio, va come minimo rimodulata e resa progressiva, come richiede l'articolo 53 della costituzione.
Nein, la Costituzione dice che il sistema fiscale nel suo complesso deve essere progressivo, non che lo deve essere ciascuna singola imposta.
 

Paolo_61

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Mi spieghi quale sarebbe l'imposta che favorirebbe i contribuenti dell'ex provincia di Trapani per ristabilire la progressività nel suo complesso?
IRPEF, unica imposta italiana progressiva, e IVA (in piccolissima parte, dato che alcuni beni di prima necessità sono tassati con aliquota agevolata). Tutte le altre tasse e imposte sono fisse o ad aliquota fissa.
 

Stefanopv

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Il problema non é che cambia poco, ma che la vicinanza all'aeroporto aumenta il tasso di conversione tra arrivi e presenze. Soprattutto per i turisti che arrivano la prima volta.

Il turista che arriva a Punta Raisi ha molto più vicina Cefalú, non parliamo di Mondello, che Favignana. Posti bellissimi anche quelli, però dal punto di vista del contribuente della ex provincia di Trapani, é meglio che scelgano di andare a Favignana.

Offrire voli per Birgi incrementa la probabilità che il turista scelga Favignana piuttosto che Cefalù. Specie il turista che viene per la prima volta. Se poi si fidelizza su Favignana o San Vito, piuttosto che su Cefalú o Mondello, dal punto di vista del contribuente della ex provincia di Trapani é ancora meglio.


Guarda io personalmente avevo scelto Favignana a prescindere dall'aeroporto di arrivo
 

aledeniz

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IRPEF, unica imposta italiana progressiva, e IVA (in piccolissima parte, dato che alcuni beni di prima necessità sono tassati con aliquota agevolata). Tutte le altre tasse e imposte sono fisse o ad aliquota fissa.
E quindi dato che ci sono in essere imposte non progressive, dobbiamo accettare che i governi ne impongano altre peggiorando la regressività complessiva?

Tra l'altro, nel caso in questione, una imposta chiaramente deleteria per almeno due comparti economici (trasporto aereo civile e turismo), soprattutto nelle aree meno sviluppate del paese.

Correggere queste storture è di fondamentale importanza per il futuro del paese. Continuare a colpire i più deboli per favorire i più forti, anche quando fatto senza malizia, giusto per pure incompetenza, a lungo andare minerà alle basi la coesione del paese.
 

aledeniz

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Guarda io personalmente avevo scelto Favignana a prescindere dall'aeroporto di arrivo
Un mio ex collega una volta per andare a Trapani e Favignana atterrò a Lamezia Terme e si fece un'odissea in treno con la famiglia al seguito.

Aveva scoperto Trapani e le Egadi per puro caso quando c'era il volo per Londra, si era fidelizzato, e voleva tornare. Immagino che guardando sulla mappa Lamezia Terme, non si sia reso conto della distanza siderale da Trapani.
 

Paolo_61

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E quindi dato che ci sono in essere imposte non progressive, dobbiamo accettare che i governi ne impongano altre peggiorando la regressività complessiva?

Tra l'altro, nel caso in questione, una imposta chiaramente deleteria per almeno due comparti economici (trasporto aereo civile e turismo), soprattutto nelle aree meno sviluppate del paese.

Correggere queste storture è di fondamentale importanza per il futuro del paese. Continuare a colpire i più deboli per favorire i più forti, anche quando fatto senza malizia, giusto per pure incompetenza, a lungo andare minerà alle basi la coesione del paese.
Ma dai, stai scherzando vero?
Uno dei problemi del turismo italiano è non aver saputo sviluppare strutture di qualità in grado di attirare i turisti alto spendenti, quelli che fanno poco numero ma alto reddito. Conta (solo per fare un esempio in un settore che conosco bene) quanti campi da golf ci sono in Sicilia e quanti nella Costa del Sol. Siamo ancora ad elemosinare il turista straccione, e non ci rendiamo conto che i soldi si fanno con la qualità e non con le toccate e fughe dei saccopelisti.
Facciamo un altro esempio. Quanti porti turistici ci sono in Sicilia e quanti ce ne sono nelle isole della Grecia ionica? Ancora una volta, turisti con una spesa media molto ma molto più elevata delle toccate e fughe del fine settimana.
Il tutto a prescindere dal fatto che la Sicilia occidentale non è isolata dal mondo; se ci fosse un'offerta turistica degna di questo nome PMO sarebbe perfettamente in grado di soddisfare la domanda, senza pesare più di tanto sul contribuente italiano (che, tanto per essere supere chiari, da decenni finanzia la Regione Sicilia e le sue provincie).
L'alternativa, come sempre, è una sana privatizzzione. Dopodiché il gestore aeroportuale privato vada a raccogliere i fondi da trae vantaggio dalla sua esistenza, anziché alla fiscalità generale.
 

aledeniz

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ale.riolo.co.uk
Uno dei problemi del turismo italiano è non aver saputo sviluppare strutture di qualità in grado di attirare i turisti alto spendenti, quelli che fanno poco numero ma alto reddito. Conta (solo per fare un esempio in un settore che conosco bene) quanti campi da golf ci sono in Sicilia e quanti nella Costa del Sol. Siamo ancora ad elemosinare il turista straccione, e non ci rendiamo conto che i soldi si fanno con la qualità e non con le toccate e fughe dei saccopelisti.
In posti periferici come la Sicilia, gli investimenti privati non si attirano senza aeroporti.

Prima del 1998, quando iniziarono a sviluppare l'aeroporto di Birgi, conoscevo nel trapanese soltanto due persone che lavoravano nel turismo, un amico la cui famiglia gestiva una pensione da generazioni, ed un lontano parente che lo faceva oltrefaro. E basta. L'unico investimento nel settore alberghiero in zona lo avevo osservato a fine anni '70, poi niente per almeno 20 anni. Niente. Riaprono l'aeroporto, iniziano ad arrivare i primi spaesati turisti, fu come assistere all'apertura di una miniera d'oro, un gold rush, dove lentamente, ma inesorabilmente, gli investitori privati hanno iniziato a credere nel settore ed investire i propri denari. Leggevo che la prossima estate Trapani potrebbe finalmente avere il suo primo 5 stelle. Un boutique hotel, non un resort, ma prima del 1998 sarebbe stato impensabile. Oggi ho perso il conto delle persone che conosco che lavorano nel turismo, vi hanno investito i propri averi, hanno fatto debiti credendo in un settore prima semplicemente inesistente.
 

aledeniz

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ale.riolo.co.uk
se ci fosse un'offerta turistica degna di questo nome PMO sarebbe perfettamente in grado di soddisfare la domanda
In posti periferici come la Sicilia l'offerta turistica degna di quel nome non si crea senza aeroporti.

PMO era aperto e funzionante durante tutto il periodo fino al 1998 in cui a Birgi non atterrava nessuno, forse un aereo in croce ad Agosto, e durante tutto quel tempo il contributo allo sviluppo turistico della provincia di Trapani e di Agrigento è stato sostanzialmente nullo.
Nullo.

Abbiamo anche dei bellissimi dati a disposizione, che ci dicono che dal 1998 al 2013, in contemporanea allo sviluppo di Birgi, le presenze nella ex provincia di Trapani siano triplicate, mentre nella ex provincia di Agrigento sono rimaste identiche a quelle del 1998. Identiche.

Quale sarà mai la differenza tra la provincia di Trapani e quella di Agrigento? Cosa aveva la prima tra 1998 e 2013 che la seconda non aveva?
 

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Aledeniz, ti avrei fatto delle domande. Puoi rispondere o devo pensare che preferisci gli slogan al ragionamento?
 
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