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Utente Registrato
- 28 Settembre 2008
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Il problema non é che cambia poco, ma che la vicinanza all'aeroporto aumenta il tasso di conversione tra arrivi e presenze. Soprattutto per i turisti che arrivano la prima volta.
Il turista che arriva a Punta Raisi ha molto più vicina Cefalú, non parliamo di Mondello, che Favignana. Posti bellissimi anche quelli, però dal punto di vista del contribuente della ex provincia di Trapani, é meglio che scelgano di andare a Favignana.
Offrire voli per Birgi incrementa la probabilità che il turista scelga Favignana piuttosto che Cefalù. Specie il turista che viene per la prima volta. Se poi si fidelizza su Favignana o San Vito, piuttosto che su Cefalú o Mondello, dal punto di vista del contribuente della ex provincia di Trapani é ancora meglio.
Aspetta, fammi capire. Dunque, nel tuo esempio, un turista sceglie genericamente di venire nella Sicilia occidentale e poi – in ragione della distanza – sceglie con maggiore probabilità una località più vicina all’aeroporto come destinazione finale? E' così?
Ma se non è questo, allora mi spieghi come agisce la funzione di preferenza del turista medio, secondo te?
In altre parole, mi puoi spiegare:
a) cos’è esattamente il tasso di conversione tra arrivi in aeroporto e presenze turistiche (per quanto ne so – e non è che non me ne sia occupato di economia del turismo – i termini di arrivi e presenze hanno significati precisi e non ho mai sentito parlare di tassi di conversione; ma sarà un mio limite)
b) in base a quale meccanismo questo tasso diminuirebbe con l’incremento della distanza dall’aeroporto?