Finiamo la visita in Nuova Caledonia (e la vacanza) all’Isola dei Pini, forse la piu’ bella isola del Pacifico, che si mangia (IMHO) la celeberrima e uber-club level Bora Bora in un boccone solo. Anche se chiaramente qui non ci sono i vari Four Seasons, St Regis o Intervattelappesca con i bungalows sull’acqua, il pavimento vetrato o robe simili. Sara’ forse questo il motivo per il quale gli italiani, assidui frequentatori della Polinesia, qui non si vedono per niente?
Con due biglietti separati Ouvea-Noumea e Noumea-Ile des Pins, il through check-in non si puo’ fare. Poco male, la coincidenza e’ di 1 ora e 20, e transitare a Magenta e’ come fare transito dalla camera da letto al salotto di casa passando per la cucina. Entro 15 minuti dall’atterraggio e’ tutto fatto (sbarco, ritiro bagaglio, ri-check in e ritiro nuova carta d’imbarco).
Ora c’e’ piu’ di un’ora di attesa a Magenta per passare la quale occorre essere veramente molto creativi.
Per di piu' imbarco, partenza e arrivo del volo per l’Isola dei Pini avvengono tutti con 15 minuti di ritardo senza motivo particolare. L’aereo sembrava pronto da un po’.
A Magenta non ci sono controlli di sicurezza, basta mostrare documento e carta d’imbarco e si parte.
F-OIPN effettua l’ultimo volo del giorno per l’Isola dei Pini (20 minuti di volo da Noumea).
Hangars.
Legroom. Air Caledonie non ha rivista di bordo.
Partiti.
Simpatiche tappezzerie.
Sorvoliamo un paio di isolotti corallini.
Come in tutti i Paesi equatoriali il sole cala a picco alle 18. A quest’ora e’ praticamente buio ma si vedono comunque svettare i famosi pini dal resto della vegetazione.
Arrivati.
Giro in piroga dalla Baie de Saint Jospeph alla Baie de Oro.
La concorrenza.
Baie de Saint Joseph. Il mare ha dei colori incredibili.
Entriamo nella Baie de Upi, con i suoi isolotti sparsi.
Sullo sfondo i Pini.
Che colori.
Questo dicono abbia il profilo di De Gaulle.
Sbarcati. Ora c’e’ la traversata (30-40 minuti) di una densa foresta fino alla Piscine Naturelle.
Strano intreccio di tronchi.
Vegetazione piuttosto fitta.
I Kou Gny (tribu dell’isola) non sono forti in ortografia.
Dopo mezz’ora di camminata, esci dalla foresta, volti lo sguardo e ti si presenta questo spettacolo. La natura crea panorami indescrivibili.
Si costeggia il canale per una decina di minuti.
Ecco la Piscine Naturelle, una insenatura del mare protetta da rocce da dove entrano pesci di tutti i tipi. Fare snorkel e’ una goduria.
Per un pelo non finisco in acqua con la macchina fotografica. Devo ricordarmi di comprare una compatta subacquea.
I colori sono indescrivibili.
L’Isola dei Pini e’ molto piu’ sviluppata delle Loyaute’, qui ci sono alberghi decenti, internet e cose simili. Ma Meridien a parte sono tutte strutture relativamente piccole, quindi si vedono pochi turisti in giro. Fanno eccezione alcuni giorni della settimana quando attracca una nave da crociera australiana che scarica a centinaia turisti, i quali spariscono dopo un paio d’ore e l’isola ritrova la sua pace.
Qui e’ quando c’e’ appunto uno di questi gruppi di australiani. Dopo pranzo sara’ quasi deserta.
Pranzo da Kou Gny. Le indicazioni non promettono bene.
Invece e’ un ristorante niente male sulla spiaggia.
Con vista su quest’altra incantevole baia (Baie de Oro).
Birra locale (omaggio a Dreamliner). Number One, i francesi come si sa brillano per modestia.
Specialita’ della casa langouste grillée (come tutto sulle isole, va prenotato con un giorno di in anticipo).
Granchi mutanti locali con una sola pinza.
Piscina deserta. Mozzafiato.
Corallo.
Turisti francesi hanno lasciato traccia… che romantiques…
Giretto verso l’ora del tramonto alla Baia di Kuto. Anche qui uno specchio d’acqua e una spiaggia deserta…
O quasi. La nave che per fortuna si porta via i croceristi.
Questo patito dell’abbronzatura sta in piedi a prendere il sole da chissa’ quante ore. Non e’ del tutto immobile, ogni tanto si gira.
Gita in barca con bagno alla Baie des Tortues, le tartarughe si lasciano tranquillamente accarezzare.
Isolotto e vegetazione locale.
Ancora tartarughe, questa e’ soprannominata La Star perche’ particolarmente esuberante.
Prosegue la navigazione.
Entriamo in acque piu’ profonde.
Destinazione Ilot de Nokanhui. Un lembo di sabbia disabitato, a tratti largo non piu’ di mezzo metro, disabitato circondato da un mare dai colori indescrivibili.
Sun worshippers.
Ok, non proprio disabitato. Ci sono queste bestiacce, dette tricots, che stanno anche in acqua.
In alcuni punti l’atollo non supera i 5cm di largezza!
Via verso un altro atollo per fare snorkel.
Avvistamento delfini.
Atollo di sabbia requisito da questi volatili.
Sosta in altro atollo per lunch break.
Mare cristallino infinito. L’Isola dei Pini (il Pic N’ga) visibile in lontanaza sulla sinistra.
Ancora langouste.
E’ ora di ripartire.
Avvistamento di razze. Nuotatina e snorkel.
L’ultimo giorno all’Isola dei Pini inizia alle 5am con la scalata (per cosi’ dire, non sono neppure 300m) del Pic N’ga. Il sole e’ gia’ abbastanza alto alle 6 e si suda che e’ una meraviglia. Salire piu’ tardi e’ masochismo puro, anche perche’ buona parte della salita e’ completamente all’aperto senza uno straccio di ombra.
Ultimo giretto nell’isola. Baia di Kanumera e omonima roccia (su cui e’ proibito arrampicarsi).
Baia di Kuto.
Il lungo volo di rientro inizia domenica sera per finire mercoledi’ mattina ed ha come routing ILP-GEA (0h30), NOU-SYD (3h05), SYD-SIN (8h05), SYD-LHR (14h15) con una notte a Noumea (per non rischiare la connessione) e una a Singapore (per spezzare il viaggio come all’andata).
Un’ora esatta prima della partenza, alle 17.50, l’aeroporto dell’Isola dei Pini e’ completamente deserto, nel senso che non c’e’ NESSUNO.
Panico, il volo e’ cancellato? “Non Monsieur, les passagers doivent encore arriver”, dicono.
Il volo e’ stracolmo di abitanti di Noumea che essendo venuti a trascorrere il fine settimana all’Isola dei Pini se la stanno prendendo comoda.
Lo staff aeroportuale intanto gioca a bocce.
L’aeroporto dall’esterno e’ assai gradevole.
Sul muro ci sono delle foto storiche dell’aeroporto dell’isola. Si direbbe che esiste una Aviation Civile caledoniana.
FIDS. ILP ha tre voli al giorno. Ci sono anche le partenze da Tontouta, li’ siamo a ben 5 voli in un giorno, ammazza che traffico!
F-OIPS ci riporta a Noumea. Sotto sotto speravo potesse essere F-OIPI, in modo da avere volato sull’intera flotta di Air Caledonie (in tutto 3 ATR).
Free seating, c’e’ la prima fila libera. Anche sul bulkhead motivi tribali.
Il volo per Magenta dura 15-20 minuti effettivi. Niente di particolare da segnalare.
Questo e’ quanto per ora!