Tempo di scelte, tempo di decisioni, il tempo corre rapido e ti rendi conto che prima di arrivare “nel mezzo del cammino di nostra vita” la tua vita ha bisogno di una scossa, in particolar modo se il Paese dove vivi non ti da’ alcuna certezza e garanzia per il futuro. Ho sempre ritenuto, e continuo a ritenere, che la storia sia una sinusoide e che ogni 2π si torna a 0, pero’ brucia rendersi conto di stare nella parte negativa delle curva ed il non sapere quando finalmente si tornera’ a salire fino al primo quadrante, fino alla positivita’.
Da qui la decisione di non aspettare e di provare a prendere in mano le proprie decisioni, perche’ in fondo in fondo Faber est suae quisque fortunae.
Premetto che non sono mai stato favorevole a voler fare un dottorato di studio, anni di vita buttati nel secchio, vedendo coi miei occhi la “sorte” di quei poveretti che avevo intorno a me, poveretti che ai miei occhi inesperti, erano tutto meno che studenti di un dottorato di ricerca. Come spesso e’ capitato nella mia vita, se pianifico qualcosa, stai pur certo che faro’ tutt’altro. Ed in fondo un po’ di movimento ci serve, senno’ sai che monotonia. Quindi cambio idea, ok il dottorato (ma non in Italia), ok provare a fare il professore (stare dietro la cattedra esercita su di me un potere del male incredibile, penso che il Prez possa capire dall’alto della sua carica, od in fondo alle sue scarpe, dipende dai punti di vista
), per cui parto alla ricerca di un PhD fortemente consigliato da dei grandi Prof. Italiani che ho avuto la fortuna di conoscere durante il mio contorto cammino accademico. Scelte: Germania, Canada e Australia.
Alla fine, se avete letto il titolo del TR, sapete qual e’ stata la scelta finale a cui mandare l’application
Mi trovo martedi 16 luglio nell’hubbe italiano, pronto (almeno credo) per questa nuova avventura. Non e’ che abbia fatto chissa’ per quanto concerne esperienze estere, di cui alcune di pochi mesi, ma questa volta c’e’ un po’ piu’ di malinconia in me, mi rendo conto che potrebbe rivelarsi una scelta di vita, non una scelta “temporanea” di 3/4 anni piu’ o meno. Stavolta la partenza la sento particolarmente forte e non riesco a trattenere le copiose lacrime che sgorgano ininterrottamente quando sto per dire “Ciao”. Ricevo moltissimi messaggi di incoraggiamento, oltre ai tanti ed inaspettati segni d’affetto che avevo ricevuto nelle settimane passate che ti fanno pensare: “Cacchio, allora qualcosa di buono l’ho combinato”. Uno in particolare mi da’ forza: “Le opportunita’ della vita non si aspettano, noi si’, siamo sempre qua!”. Realizzo, allora, che cio’ che temo e’ di perdere tutto quello che ho costruito negli anni, “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, ma stupidamente mi rendo che non e’ cosi, altrimenti significherebbe che tutto quello che ho provato e’ stato effimero, inconsistente, e con cio’ negherei cio’ che avevo da poco sperimentato nei giorni precedenti.
Basta ora con le chicchiare: Iniziamo!
Approfitto dell’occasione per provare finalmente una compagnia medio-orientale e volare sul ciccionibus. Da qualche mese e’ iniziata la collaborazione tra Emirates e Qantas per cui vado subito a cercare una soluzione con queste due compagnie, cercandone una che possa sia farmi volare con entrambe le compagnie che provare l’A380. La Qantas offre anche la classe premium economy, per cui prenoto un biglietto o/w sul sito QF in Y+. Emirates, non avendo la classe premium, mi fa volare in economica standard e mi va bene cosi, preferendo la classe premium sulla tratta di 13,5 ore piuttosto che in quella di 5,5. Per provare entrambi gli A380, scelgo la soluzione con scalo lungo (oltre 10 ore) prenotando una notte all”Holiday Inn Express vicinissimo al T3 di DXB.
Prenoto su QF e la mia prenotazione e’ visualizzabile su entrambi i siti con due PNR diversi. Posso subito scegliere i posti a bordo, e mi accorgo che il posto sul volo Emirates selezionato dal sito Qantas non e’ confermato, per cui mi trovo a doverlo selezionare dal sito Emirates, scoprendo che, allo stesso modo, non sarebbe stato possibile selezionare il posto sul volo Qantas.
Il giorno prima della partenza, procedo con il check-in on-line e stampo la carta d’imbarco singola valevole per entrambe le tratte. In realta’ mi verranno consegnate le normali carte d’imbarco al momento del drop off scoprendo poi che se non avessi consegnato i bagagli, mi avrebbero chiamato al gate d’imbarco per cambiarmi la boarding card.
Foto con le boarding cards rimanenti alla fine del viaggio.
Arrivo a FCO con due ore e mezza di anticipo, e, come mi aspettavo, trovo una calca disumana di persone in fila per il check-in, di cui moltissimi Indiani. Avendo fatto web check-in, procedo al counter dedicato, deposito entrambi i bagagli (39,9kg/40) che verrano spediti fino a MEL e ritiro i bag tags.
Vado a cercare i varchi d’imbarco extra Schengen, ma trovo che gli unici disponibili sono quelli Schengen, dove c’e’ una calca non indifferente, pur essendo un giorno feriale e di meta’ giornata. Imbarchi che scorrono abbastanza rapidi ed ho trovato anche minuziosi, molto piu’ che a DXB.
FCO e’ piena di cartelli relativi ai lavori per il “Working to progress”, e, per la prima volta, trovo lavori in corso non solo all’ex molo C, ora area d’imbarchi F, ma anche alla futura espansione dell’area d’imbarchi E.
Trovo anche un banco dedicato al supporto passeggeri, credo principalmente in transito tra aree Schengen e non. Apprezzato.
Velocissimo controllo passaporto (e non marca da bollo), e mi ritrovo a contemplare uno dei marchi Italiani piu’ conosciuti al mondo.
Insieme ad un altro marchio che ultimamente e’ stato molto “scoppiettante”
Di nuovo i lavori da altra angolazione e poi Sky Bridge fino ai gates d’imbarco G.
Qualche foto dell’apron e degli aeromobili ai fingers.
L’imbarco sul volo Emirates avviene attraverso due gates: G3 per la classe economy, G4 per le classi premium.
Una volta passato il Gate d’imbarco e raggiunti i fingers, un cartello indica ai passeggeri business e first l’accesso all’upper deck, mentre i passeggeri in economy salgano direttamente nel main deck.
Volo EK98 FCO-DXB
Codeshare QF8098
Data: 16 luglio 2013
Classe: Y
Seat: 44K
Aeromobile: Airbus 380-800 xxxx
Scheduled: 15:25-23:15
Block to block: 15:50-23:15
In air: 15:55-23:10
Load Factor: 100%
Raggiungo il mio posto dopo aver depositato bagaglio a mano e giubboto nella cappelliera (vado verso l’inverno, per cui meglio prevenire in caso di smarrimento dei bagagli)
L’imbarco procede e fuori iniziano a caricare i bagagli.
Iniziamo ad esplorare la postazione: legroom, amenity kit, menu’ del volo precedente, IFE, presa USB, telecomando, security card, rivista di bordo.
Nel frattempo fuori...
Gli annunci a bordo vengono fatti in arabo, in inglese ed anche qualcosa in italiano. Viene presentanto il personale di bordo con anche tutte le lingue con cui comunicare a bordo grazie alle assistenti di volo provenienti da tutta l’Eurasia. Per la cronaca, il F/O di questo volo e’ Italiano e sara’ lui dopo qualche ora a riportarmi il flight report compilato in tutte le parti.
Constestualmente alla consegna dei menu’ di bordo, le A/V passano con le hot towel.
Questo e’ il menu’ per il volo odierno.
Un’occhiata fuori.
Mentre ascolto alcuni pezzi musicali coi quali ho molti ricordi. Un particolare “in bocca al lupo” da Ella.
Poi loro...ho bisogno di memorizzarla bene, qualora dovessi riproporre una performance al karaoke
Visto che ancora dobbiamo muoverci, vado a fare una visita ai bagni, prima che diventino troppi affollati ed in procinto di diventare set fotografici
Bagno relativamente grande per essere un bagno d’economy, ben tenuto e pulito.
Foto di rito....prima o poi dovevo farla
Purtroppo non posso salire nel deck superiore, per cui torno al mio posto e consegno il flight report all’A/V che poco dopo mi informa che posso visitare il cockpit una volta arrivati a Dubai (purtroppo non sara’ possibile visitare il cockpit a causa della presenza di due piloti di A380 in training che stavano seguendo un briefing relativo al volo appena fatto).
Push-back e si decolla per la 25. Ciao Italia!
Come gia’ scritto da molti su queste pagine, il decollo e’ veramente silenzioso e non si percepiscono le dimensioni enormi di questa balena dei cieli.
Snack appena dopo il decollo.
Si sorvala il Metaponto, tagliando a meta’ la Puglia.
Nell’attesa del pranzo, ho modo di curiosare un po’ il sistema di intrattenimento di bordo, ricchissimo di molti film recenti, di cui moltissimi in Italiano.
Arriva il rancio e scelgo l’agnello. Nel complesso, un pranzo molto buono.
Il volo prosegue liscio, senza nessun evento rilevante, e riesco anche un po’ a riposare.
Siamo quasi in arrivo, questo il percorso seguito ed il flight report.
Arrivati, si va a parcheggiare nel building A, dedicato quasi esclusivamente ad accogliere gli A380.
Non mi dilunghero’ con molte foto su Dubai Airport essendo un aeroporto gia’ presente in molti TR qui su AC. Appena sbarcati, ecco subito presenti i monitor per le connessioni. Sono quasi le 23:30 e l’aeroporto e’ in piena attivita’, ma per la sua grandezza, sempre di stare in un luogo quasi deserto.
Sono a dir poco impressionato dalla grandezza degli edifici e degli spazi e dagli ascensori, a tratti ipnotizzanti. Procedo per il buiding B per mezzo di un treno che connette le due strutture e molto velocemente effettuo l’immigration. Esco e rischio uno shock termico: caldissimo ed umidissimo! Per la sua vicinanza, penso di raggiungere l’hotel a piedi ma non e’ possibile, per cui salgo a bordo di una navetta messa a disposizione dall’hotel stesso e faccio un giro panoramico ed anche adrenalinico per DXB, toccando anche il T1. Gli arabi, oltre ad avere una faccia con sorriso da veri paraculi, guidano anche come pazzi!
Il piano prevedeva di arrivare fino al Burj Khalifa, contemplato dall’alto insieme a tutto lo skyline di DXB (ero dalla parte “giusta” per godermi l’atterraggio), ma la foschia notturna con conseguente poca visibilita’ ed il caldo soffocante mi fanno cambiare idea. Probabilmente ripassero’ per Dubai altre volte, magari durante l’inverno, quindi rimando la visita della citta’ e vado a riposare.
Da qui la decisione di non aspettare e di provare a prendere in mano le proprie decisioni, perche’ in fondo in fondo Faber est suae quisque fortunae.
Premetto che non sono mai stato favorevole a voler fare un dottorato di studio, anni di vita buttati nel secchio, vedendo coi miei occhi la “sorte” di quei poveretti che avevo intorno a me, poveretti che ai miei occhi inesperti, erano tutto meno che studenti di un dottorato di ricerca. Come spesso e’ capitato nella mia vita, se pianifico qualcosa, stai pur certo che faro’ tutt’altro. Ed in fondo un po’ di movimento ci serve, senno’ sai che monotonia. Quindi cambio idea, ok il dottorato (ma non in Italia), ok provare a fare il professore (stare dietro la cattedra esercita su di me un potere del male incredibile, penso che il Prez possa capire dall’alto della sua carica, od in fondo alle sue scarpe, dipende dai punti di vista
Alla fine, se avete letto il titolo del TR, sapete qual e’ stata la scelta finale a cui mandare l’application
Mi trovo martedi 16 luglio nell’hubbe italiano, pronto (almeno credo) per questa nuova avventura. Non e’ che abbia fatto chissa’ per quanto concerne esperienze estere, di cui alcune di pochi mesi, ma questa volta c’e’ un po’ piu’ di malinconia in me, mi rendo conto che potrebbe rivelarsi una scelta di vita, non una scelta “temporanea” di 3/4 anni piu’ o meno. Stavolta la partenza la sento particolarmente forte e non riesco a trattenere le copiose lacrime che sgorgano ininterrottamente quando sto per dire “Ciao”. Ricevo moltissimi messaggi di incoraggiamento, oltre ai tanti ed inaspettati segni d’affetto che avevo ricevuto nelle settimane passate che ti fanno pensare: “Cacchio, allora qualcosa di buono l’ho combinato”. Uno in particolare mi da’ forza: “Le opportunita’ della vita non si aspettano, noi si’, siamo sempre qua!”. Realizzo, allora, che cio’ che temo e’ di perdere tutto quello che ho costruito negli anni, “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, ma stupidamente mi rendo che non e’ cosi, altrimenti significherebbe che tutto quello che ho provato e’ stato effimero, inconsistente, e con cio’ negherei cio’ che avevo da poco sperimentato nei giorni precedenti.
Basta ora con le chicchiare: Iniziamo!
Approfitto dell’occasione per provare finalmente una compagnia medio-orientale e volare sul ciccionibus. Da qualche mese e’ iniziata la collaborazione tra Emirates e Qantas per cui vado subito a cercare una soluzione con queste due compagnie, cercandone una che possa sia farmi volare con entrambe le compagnie che provare l’A380. La Qantas offre anche la classe premium economy, per cui prenoto un biglietto o/w sul sito QF in Y+. Emirates, non avendo la classe premium, mi fa volare in economica standard e mi va bene cosi, preferendo la classe premium sulla tratta di 13,5 ore piuttosto che in quella di 5,5. Per provare entrambi gli A380, scelgo la soluzione con scalo lungo (oltre 10 ore) prenotando una notte all”Holiday Inn Express vicinissimo al T3 di DXB.
Prenoto su QF e la mia prenotazione e’ visualizzabile su entrambi i siti con due PNR diversi. Posso subito scegliere i posti a bordo, e mi accorgo che il posto sul volo Emirates selezionato dal sito Qantas non e’ confermato, per cui mi trovo a doverlo selezionare dal sito Emirates, scoprendo che, allo stesso modo, non sarebbe stato possibile selezionare il posto sul volo Qantas.
Il giorno prima della partenza, procedo con il check-in on-line e stampo la carta d’imbarco singola valevole per entrambe le tratte. In realta’ mi verranno consegnate le normali carte d’imbarco al momento del drop off scoprendo poi che se non avessi consegnato i bagagli, mi avrebbero chiamato al gate d’imbarco per cambiarmi la boarding card.
Foto con le boarding cards rimanenti alla fine del viaggio.

Arrivo a FCO con due ore e mezza di anticipo, e, come mi aspettavo, trovo una calca disumana di persone in fila per il check-in, di cui moltissimi Indiani. Avendo fatto web check-in, procedo al counter dedicato, deposito entrambi i bagagli (39,9kg/40) che verrano spediti fino a MEL e ritiro i bag tags.
Vado a cercare i varchi d’imbarco extra Schengen, ma trovo che gli unici disponibili sono quelli Schengen, dove c’e’ una calca non indifferente, pur essendo un giorno feriale e di meta’ giornata. Imbarchi che scorrono abbastanza rapidi ed ho trovato anche minuziosi, molto piu’ che a DXB.
FCO e’ piena di cartelli relativi ai lavori per il “Working to progress”, e, per la prima volta, trovo lavori in corso non solo all’ex molo C, ora area d’imbarchi F, ma anche alla futura espansione dell’area d’imbarchi E.




Trovo anche un banco dedicato al supporto passeggeri, credo principalmente in transito tra aree Schengen e non. Apprezzato.

Velocissimo controllo passaporto (e non marca da bollo), e mi ritrovo a contemplare uno dei marchi Italiani piu’ conosciuti al mondo.

Insieme ad un altro marchio che ultimamente e’ stato molto “scoppiettante”

Di nuovo i lavori da altra angolazione e poi Sky Bridge fino ai gates d’imbarco G.


Qualche foto dell’apron e degli aeromobili ai fingers.



L’imbarco sul volo Emirates avviene attraverso due gates: G3 per la classe economy, G4 per le classi premium.


Una volta passato il Gate d’imbarco e raggiunti i fingers, un cartello indica ai passeggeri business e first l’accesso all’upper deck, mentre i passeggeri in economy salgano direttamente nel main deck.
Volo EK98 FCO-DXB
Codeshare QF8098
Data: 16 luglio 2013
Classe: Y
Seat: 44K
Aeromobile: Airbus 380-800 xxxx
Scheduled: 15:25-23:15
Block to block: 15:50-23:15
In air: 15:55-23:10
Load Factor: 100%
Raggiungo il mio posto dopo aver depositato bagaglio a mano e giubboto nella cappelliera (vado verso l’inverno, per cui meglio prevenire in caso di smarrimento dei bagagli)

L’imbarco procede e fuori iniziano a caricare i bagagli.



Iniziamo ad esplorare la postazione: legroom, amenity kit, menu’ del volo precedente, IFE, presa USB, telecomando, security card, rivista di bordo.














Nel frattempo fuori...


Gli annunci a bordo vengono fatti in arabo, in inglese ed anche qualcosa in italiano. Viene presentanto il personale di bordo con anche tutte le lingue con cui comunicare a bordo grazie alle assistenti di volo provenienti da tutta l’Eurasia. Per la cronaca, il F/O di questo volo e’ Italiano e sara’ lui dopo qualche ora a riportarmi il flight report compilato in tutte le parti.
Constestualmente alla consegna dei menu’ di bordo, le A/V passano con le hot towel.
Questo e’ il menu’ per il volo odierno.


Un’occhiata fuori.

Mentre ascolto alcuni pezzi musicali coi quali ho molti ricordi. Un particolare “in bocca al lupo” da Ella.

Poi loro...ho bisogno di memorizzarla bene, qualora dovessi riproporre una performance al karaoke

Visto che ancora dobbiamo muoverci, vado a fare una visita ai bagni, prima che diventino troppi affollati ed in procinto di diventare set fotografici



Foto di rito....prima o poi dovevo farla

Purtroppo non posso salire nel deck superiore, per cui torno al mio posto e consegno il flight report all’A/V che poco dopo mi informa che posso visitare il cockpit una volta arrivati a Dubai (purtroppo non sara’ possibile visitare il cockpit a causa della presenza di due piloti di A380 in training che stavano seguendo un briefing relativo al volo appena fatto).
Push-back e si decolla per la 25. Ciao Italia!





Come gia’ scritto da molti su queste pagine, il decollo e’ veramente silenzioso e non si percepiscono le dimensioni enormi di questa balena dei cieli.
Snack appena dopo il decollo.


Si sorvala il Metaponto, tagliando a meta’ la Puglia.






Nell’attesa del pranzo, ho modo di curiosare un po’ il sistema di intrattenimento di bordo, ricchissimo di molti film recenti, di cui moltissimi in Italiano.
Arriva il rancio e scelgo l’agnello. Nel complesso, un pranzo molto buono.


Il volo prosegue liscio, senza nessun evento rilevante, e riesco anche un po’ a riposare.
Siamo quasi in arrivo, questo il percorso seguito ed il flight report.



Arrivati, si va a parcheggiare nel building A, dedicato quasi esclusivamente ad accogliere gli A380.

Non mi dilunghero’ con molte foto su Dubai Airport essendo un aeroporto gia’ presente in molti TR qui su AC. Appena sbarcati, ecco subito presenti i monitor per le connessioni. Sono quasi le 23:30 e l’aeroporto e’ in piena attivita’, ma per la sua grandezza, sempre di stare in un luogo quasi deserto.









Sono a dir poco impressionato dalla grandezza degli edifici e degli spazi e dagli ascensori, a tratti ipnotizzanti. Procedo per il buiding B per mezzo di un treno che connette le due strutture e molto velocemente effettuo l’immigration. Esco e rischio uno shock termico: caldissimo ed umidissimo! Per la sua vicinanza, penso di raggiungere l’hotel a piedi ma non e’ possibile, per cui salgo a bordo di una navetta messa a disposizione dall’hotel stesso e faccio un giro panoramico ed anche adrenalinico per DXB, toccando anche il T1. Gli arabi, oltre ad avere una faccia con sorriso da veri paraculi, guidano anche come pazzi!
Il piano prevedeva di arrivare fino al Burj Khalifa, contemplato dall’alto insieme a tutto lo skyline di DXB (ero dalla parte “giusta” per godermi l’atterraggio), ma la foschia notturna con conseguente poca visibilita’ ed il caldo soffocante mi fanno cambiare idea. Probabilmente ripassero’ per Dubai altre volte, magari durante l’inverno, quindi rimando la visita della citta’ e vado a riposare.