Thread MXP-LIN: SEA ritira il masterplan attuale di Malpensa


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Indicare l'ora sarebbe doveroso; va però detto che a LIN il punto informativo ha orario 8-13 / 15-20, orario da bottega a conduzione familiare, con 2h di pausa pranzo per mangiare la pasta a casa e fare il sonnellino
Per fare il continuato ci vogliono i turni..
Per fare i turni ci vuole il personale..
Il personale costa .. oltretutto in alcuni orari solitamente i turni si sovrappongono ( ovvero, per la mentalità bacata di chi paga, i dipendenti cazzaggiano in due)...


Nononononono!!!!! Meglio gli orari da bottega familiare e chi se ne frega se si da un pessimo servizio!!
 
A me piacerebbe sapere chi fa i conti in casa Expo.
Due ore di personale possono costare al più 50 euro, ogni onere compreso, e pure considerando le ore conteggiate come straordinari e festivi.
50 euro per i 180 giorni di apertura dell'Expo fa 9000 euro.
Tanto per abbondare, vogliamo pure aggiungere gli aggravi sulla bolletta elettrica (posto che ci siano)?
Arrotondiamo e facciamo 10.000, và...
Ecco, mantenere aperto il punto informativo fra le 13 e le 15 tanto costerebbe.
E a quanto ammonta, invece, il danno di immagine?
Ma mi rendo conto che non è un problema di soldi, quanto culturale.

Vicino casa mia c'è un ascensore pubblico, che consente a chi abita nella mia strada di evitare una scarpinata in salita ovvero, a scelta, 140 scalini.
Nelle ore in cui funziona, l'ascensore è costantemente presidiato da due addetti, dipendenti di un'azienda controllata dal Comune.
I due addetti non fanno mai niente, se non aprire e chiudere i cancelli di accesso. Hanno però un televisore che li aiuta a passare il tempo.
All'ora di pranzo, i due addetti staccano, anche loro per due ore. Ovviamente tutti e due insieme.
Chi ha la sfortuna di arrivare durante l'orario di chiusura dell'unico ascensore d'Europa che fa la pausa pranzo, fosse anche anziano, disabile o quello che volete, deve sobbarcarsi la scarpinata in salita o, a scelta (se la può fare), i 140 scalini.
E' il diritto inviolabile alla pastasciutta, è il problema culturale di cui parlavo prima.

P.S. Il Sindaco di questo comune è ovviamente candidato alle prossime regionali. Ad maiora.
 
A me piacerebbe sapere chi fa i conti in casa Expo.
Due ore di personale possono costare al più 50 euro, ogni onere compreso, e pure considerando le ore conteggiate come straordinari e festivi.
50 euro per i 180 giorni di apertura dell'Expo fa 9000 euro.
Tanto per abbondare, vogliamo pure aggiungere gli aggravi sulla bolletta elettrica (posto che ci siano)?
Arrotondiamo e facciamo 10.000, và...
Ecco, mantenere aperto il punto informativo fra le 13 e le 15 tanto costerebbe.
E a quanto ammonta, invece, il danno di immagine?
Ma mi rendo conto che non è un problema di soldi, quanto culturale.

Vicino casa mia c'è un ascensore pubblico, che consente a chi abita nella mia strada di evitare una scarpinata in salita ovvero, a scelta, 140 scalini.
Nelle ore in cui funziona, l'ascensore è costantemente presidiato da due addetti, dipendenti di un'azienda controllata dal Comune.
I due addetti non fanno mai niente, se non aprire e chiudere i cancelli di accesso. Hanno però un televisore che li aiuta a passare il tempo.
All'ora di pranzo, i due addetti staccano, anche loro per due ore. Ovviamente tutti e due insieme.
Chi ha la sfortuna di arrivare durante l'orario di chiusura dell'unico ascensore d'Europa che fa la pausa pranzo, fosse anche anziano, disabile o quello che volete, deve sobbarcarsi la scarpinata in salita o, a scelta (se la può fare), i 140 scalini.
E' il diritto inviolabile alla pastasciutta, è il problema culturale di cui parlavo prima.

P.S. Il Sindaco di questo comune è ovviamente candidato alle prossime regionali. Ad maiora.
Francamente la cosa stupisce molto a Milano, ma è del tutto normale in "provincia". Avevo dei clienti a Genova che non mi ricevevano prima delle 3 del pomeriggio :)
Concordo in pieno con i tuoi conti, che dimostrano la scarsissima lungimiranza di chi sta prendendo le decisioni operative relative all'Expo.
 
...
Ma mi rendo conto che non è un problema di soldi, quanto culturale.

....

Hai assolutamente ragione, è un problema squisitamente culturale...

Sia dal lato padronale " tu dipendente mi costi a prescindere, e poi lo so che cazzeggi tutto il tempo!".. se poi non produci beni fisici palpabili apriti cielo..

Sia dal lato dipendente "non è possibile mangiare in un'ora ( magari nella mensa li a fianco né)".. " ma come?!?! Oggi mangio alle 12 e domani alla 1?!?!?" ... "ma a mangiare da solo/a mi annoio" .. ecc.ecc..
 
Guarda, io la metto giù in modo più banale. Non ne faccio una questione di – passami l’espressione – “conflitto di classe”, ma semplicemente di priorità: è la prevalenza della pausa pranzo sul servizio al cliente (o al cittadino) la cosa che mi preoccupa, e mi preoccupa ancor più quando a sostenere di fatto la medesima prevalenza c’è anche il “lato padronale”.
 
Guarda, io la metto giù in modo più banale. Non ne faccio una questione di – passami l’espressione – “conflitto di classe”, ma semplicemente di priorità: è la prevalenza della pausa pranzo sul servizio al cliente (o al cittadino) la cosa che mi preoccupa, e mi preoccupa ancor più quando a sostenere di fatto la medesima prevalenza c’è anche il “lato padronale”.

Il piu' grosso shock culturale che ho quando rientro in Italia e' il concetto della 'chiusura per pranzo'. Mi ricorda un modo di vita sparito (per me) da un pezzo. Io oramai sono abituato ad un pranzo a orari variabili, a fare commissioni durante l'ora e qualche volta a vedere amici/colleghi/ecc. Da un punto di vista di un visitatore, ancora di piu' quello di un visitatore straniero, non e' bello trovare chiuso. Detto questo ritengo sia soprattutto una questione culturale e di stile di vita.
 
A me piacerebbe sapere chi fa i conti in casa Expo.
Due ore di personale possono costare al più 50 euro, ogni onere compreso, e pure considerando le ore conteggiate come straordinari e festivi.
50 euro per i 180 giorni di apertura dell'Expo fa 9000 euro.
Tanto per abbondare, vogliamo pure aggiungere gli aggravi sulla bolletta elettrica (posto che ci siano)?
Arrotondiamo e facciamo 10.000, và...
Ecco, mantenere aperto il punto informativo fra le 13 e le 15 tanto costerebbe.
E a quanto ammonta, invece, il danno di immagine?
Ma mi rendo conto che non è un problema di soldi, quanto culturale.

Concordo in pieno con i tuoi conti, che dimostrano la scarsissima lungimiranza di chi sta prendendo le decisioni operative relative all'Expo.

I conti non sono quelli, manco un po'. Ipotizziamo ci sia una sola persona a presidiare lo stand e non prendiamo in considerazione permessi/malattie etc etc
Per come è oggi l'orario 8-13 / 15-20, può essere coperto da 2 part-time "orizzontali" che fanno lun-ven, alternativamente mattina o pomeriggio. Facendo solo 5 ore non deve essere data alcuna pausa.
Il weekend, poi, basta un solo part-time verticale che copre le 10h necessarie al giorno per i due giorni.
Con 3 part-time (2 a 25h e 1 a20h) quindi si è a posto.

Coprire invece anche la pausa pranzo, richiederebbe tre full-time ed un part-time verticale, che ovviamente, in alcune ore sarebbero sovrapposti.
"Arrotondiamo e facciamo 10.000" perché non ha senso: i costi sarebbero più che doppi.
È comunque una scelta - secondo me - insensata
 
I conti non sono quelli, manco un po'. Ipotizziamo ci sia una sola persona a presidiare lo stand e non prendiamo in considerazione permessi/malattie etc etc
Per come è oggi l'orario 8-13 / 15-20, può essere coperto da 2 part-time "orizzontali" che fanno lun-ven, alternativamente mattina o pomeriggio. Facendo solo 5 ore non deve essere data alcuna pausa.
Il weekend, poi, basta un solo part-time verticale che copre le 10h necessarie al giorno per i due giorni.
Con 3 part-time (2 a 25h e 1 a20h) quindi si è a posto.

Coprire invece anche la pausa pranzo, richiederebbe tre full-time ed un part-time verticale, che ovviamente, in alcune ore sarebbero sovrapposti.
"Arrotondiamo e facciamo 10.000" perché non ha senso: i costi sarebbero più che doppi.
È comunque una scelta - secondo me - insensata


Non ti sembra di star complicando un bel po' le cose? Io parlo di costi incrementali. Se i turni fossero semplicemente estesi di un'ora (8-14/14-20), senza dover ricorrere a nuove assunzioni e part time in croce, i conti tornano eccome.
Aggiungo: quand'anche fosse il doppio, fatto contento te per la puntualizzazione, ma di che parliamo? Di uno 0,00X% sui costi complessivi di Expo? O di una figuraccia internazionale?
 
Ultima modifica:
Il piu' grosso shock culturale che ho quando rientro in Italia e' il concetto della 'chiusura per pranzo'. Mi ricorda un modo di vita sparito (per me) da un pezzo. Io oramai sono abituato ad un pranzo a orari variabili, a fare commissioni durante l'ora e qualche volta a vedere amici/colleghi/ecc. Da un punto di vista di un visitatore, ancora di piu' quello di un visitatore straniero, non e' bello trovare chiuso. Detto questo ritengo sia soprattutto una questione culturale e di stile di vita.

Sono sicuro che sarai d'accordo con me quando dico che se organizzi un evento di portata globale, come l'Expo, le abitudini e lo stile di vita si dovrebbero quantomeno modificare, almeno per il tempo e i modi richiesti dallo svolgimento dell'evento.
 
Il piu' grosso shock culturale che ho quando rientro in Italia e' il concetto della 'chiusura per pranzo'. Mi ricorda un modo di vita sparito (per me) da un pezzo. Io oramai sono abituato ad un pranzo a orari variabili, a fare commissioni durante l'ora e qualche volta a vedere amici/colleghi/ecc. Da un punto di vista di un visitatore, ancora di piu' quello di un visitatore straniero, non e' bello trovare chiuso. Detto questo ritengo sia soprattutto una questione culturale e di stile di vita.
Sei fin troppo buono.
La chiusura per pranzo e' obsoleta di suo, figuriamoci in occasione di un evento di questa portata con persone in arrivo da tutto il mondo.
 
in linea di principio, non vedo niente di male nella chiusura a pranzo. Qui al Sud, ad esempio, soprattutto nel periodo estivo, si tende ad aprire i negozi "con calma" nel pomeriggio (anche le 17) per poi chiudere, viste le temperature e la luce, anche verso le 21.
Il punto è che stavolta non stiamo parlando di un negozietto privato, ma di un punto informazioni, situato all'interno dell'aeroporto, struttura che di certo non chiude ore pasti..
 
Sono sicuro che sarai d'accordo con me quando dico che se organizzi un evento di portata globale, come l'Expo, le abitudini e lo stile di vita si dovrebbero quantomeno modificare, almeno per il tempo e i modi richiesti dallo svolgimento dell'evento.

Sei fin troppo buono.
La chiusura per pranzo e' obsoleta di suo, figuriamoci in occasione di un evento di questa portata con persone in arrivo da tutto il mondo.

Pienamente d'accordo con entrambi, peccato che tutti e tre ci scontriamo con il bisogno di mangiare un pranzo di tre portate e fare il pisolino pomeridiano
 
Quando si lavorava nei campi nei paesi caldi era sacrosanto fare una lunga pausa nelle ore piu' calde della giornata, lavorando la mattina presto, il pomeriggio tardi e cenando molto tardi. Potendo scegliere a che ora lavorare era da pirla farlo sotto il solleone, a parita' di ore lavorate. Nei paesi del golfo persico con 46 gradi all'ombra vivono fondamentalmente di notte, ed e' giusto. Le abitudini culturali non cadono mica dal cielo. Poi il lavoro sedentarlio, l'aria condizionata e l'omologazione culturale hanno fatto si che l'orario di lavoro sia simile piu' o meno in tutto il mondo. Entro certi limiti perche' io dinner, con gli orari che fanno gli anglosassoni, lo tradurrei come merenda. E comunque l'orario continuato e su piu' turni e' sacrosanto quando lo staff lo consente.
 
Farioli: “Lo sviluppo di Malpensa sia in concerto col territorio”

Il sindaco di Busto Arsizio ha scritto al presidente di Sea per sottolineare la necessità di una condivisione delle strategie di sviluppo dell'aeroporto con i comuni dell'area: "Solo così si possono evitare errori"

Il sindaco Gigi Farioli ha inviato al presidente di Sea Piero Modiano una lettera, anche a seguito di alcuni incontri tenutisi in riferimento alle interpellanze e mozioni a suo tempo discusse in Consiglio comunale. La lettera è stata inviata anche al presidente del Consiglio Diego Cornacchia e ai capigruppo. Di seguito il testo

“Carissimo presidente,

desidero innanzitutto ringraziarti per l’attenzione, tutt’altro che rituale, che hai voluto riservare al sottoscritto ed al territorio che, insieme con Busto e attorno a Busto Arsizio, guarda con timore e speranza agli scenari di sviluppo dell’aeroporto internazionale di Malpensa.

Non starò ovviamente in questa mia a ricordare la particolare forma di attenzione che Busto Arsizio ha nei confronti dell’aeroporto di Malpensa e non solo per il fatto che l’aeroporto nacque, come a tutti noto, come “Aeroporto della Città di Busto Arsizio Spa”. Non sono infatti, come hai avuto modo di constatare, un appassionato delle nostalgie di un passato antico. Sono invece animato, cosa che ho riscontrato anche in te e nei tuoi collaboratori, dal desiderio di essere coerente con una tradizione ed una eredità tipiche di una comunità capace di investire, senza paura nel futuro, non temendone gli aspetti di rischio, ma, come diceva il bustocco per eccellenza Enrico dell’Acqua, riposizionando le vele a favore di vento anche in periodi di tempesta.

Ho molto apprezzato la consapevolezza che la partita di Malpensa non si possa giocare solo con l’azionista principale, Milano, e, a questo proposito, guardo con preoccupazione e purtroppo prendo atto del fallimento della riforma Monti sulle riorganizzazioni istituzionali. Una città metropolitana che avesse conglobato nel suo interno anche le aree aeroportuali, i comuni di sedime e i comuni dell’asse del Sempione certamente meglio avrebbe potuto costituire un interlocutore credibile ed accreditato per sedere ai tavoli dello sviluppo, senza il deprecabile, ma peraltro comprensibile, pendolo tra l’ansia di sviluppo e l’angoscia delle delocalizzazioni

E’ per questo che, confermando quanto anticipato a te e ai tuoi collaboratori, sia nell’incontro che ci ha visti seduti a un tavolo presso il terminal 1 insieme con le province di Varese e Novara e i comuni di Gallarate, Novara e Varese, sia nei successivi incontri bilaterali, la piena disponibilità del sottoscritto e, credo, dell’intero Consiglio comunale di Busto a farsi promotore con te di una serie di scelte prospettiche che consentano di dare più forza a uno scenario di sviluppo e progresso che abbia l’intero territorio ospitante Malpensa alleato e protagonista, non solo nei tavoli di monitoraggio, ma anche nelle indispensabili alleanze pubblico-private per la competitività internazionale all’interno del piano strategico nazionale ed europeo.

E’ mia personale intenzione sollecitare un dibattito e una serie di proposte concrete che possano anche sfociare in una nuova governance, o in un nuovo ed interessante modello di governance che, senza infingimenti né inutili volontà gestionali interne, possa però avere il coinvolgimento diretto delle realtà territoriali più interessate e più coinvolte. Non ho ricette preconfezionate, ma so che tu in particolar modo sei molto sensibile a modalità che, snellendo la gestione quotidiana, coinvolgano nelle opzioni strategiche, territori, regione e non solo ministeri od Europa.
Guardo a modelli non necessariamente da replicare tal quali, ma che in Europa e non solo in Germania, hanno già avuto diverse declinazioni. Credo che proporrò al Consiglio comunale di Busto Arsizio, anche a seguito di precisi atti di indirizzo che mesi fa di fronte allo scetticismo del post Etihad avevano coinvolto il mondo economico e istituzionale, la indizione di una due giorni di stati generali da prepararsi con chiunque saprà, vorrà e potrà portare ulteriori elementi di proposta.

Confermo contestualmente l’assoluta necessità che nei tavoli di monitoraggio, soprattutto dopo i primi segnali positivi che Malpensa e Sea in particolar modo hanno saputo offrire in queste settimane, Busto Arsizio e il suo territorio siano direttamente coinvolti anche per impedire che, sulla scorta di obiettivi che rimangono solo a livello di slogan, si percorrano strade fallimentari come quelle che sembrano essere o a cui sembrano preludere le già contestatissime indicazioni sulla bretella che dovrebbe coinvolgere Gallarate, Casorate ed altri, o, peggio, la kafkiana vicenda del Malpensa Express.

A questo proposito, come ho già avuto modo di anticipare a te e al sindaco Guenzani, nulla osta a che i coraggiosi investimenti effettuati sul territorio di Busto Arsizio, sia per le merci, che per le persone (a quest’ultimo proposito ricordo i raccordi x e y), possano presto consegnare una centralità internazionale a Malpensa, non vanificandone investimenti e risorse impiegate.

Con successive comunicazioni approfondirò con te e i tuoi collaboratori anche le possibilità di meglio integrare l’attrattività territoriale a far data da questi mesi di Expo nel settore non solo economico e industriale, ma anche culturale e turistico.
Cordialmente e a presto”


http://www.varesenews.it/2015/05/fa...lpensa-sia-in-concerto-col-territorio/370454/
 
Il business degli abusivi pachistani e cinesi a Malpensa

Con l'arrivo di Expo e l'incremento dei voli dalla Cina e dal Pachistan gli abusivi stranieri adescano e fregano i turisti. Ecco una giornata tipo tra inseguimenti, risse e paure

L'aeroporto di Malpensa è infestato di tassisti abusivi. Non sai chi sono, a che titolo si propongono, che intenzioni hanno. Gli abusivi italiani sono aumentati, ma ormai non se ne parla quasi più, non fanno più notizia. Eppure sono sparsi a macchia d'olio in tutto il parcheggio fuori dall'aeroporto.

Ma ora grazie a Expo, al flusso massiccio di turisti, e all'incremento dei voli da Pechino, Hong Kong, Pakistan, il mercato è decisamente cambiato e quindi bisogna intraprendere nuove strategie di adescamento. Negli ultimi mesi infatti si è intensificata la presenza di abusivi pakistani e cinesi che accolgono i compaesani parlando la stessa lingua. I turisti vengono letteralmente presi d'assalto, raggirati, convinti a salire su furgoni o auto anonime, fregati sulle tariffe e portati chissà dove.
Con la complicità di alcuni tassisti italiani regolari, quelli che la licenza se la sono sudata e che lavorano quotidianamente in aeroporto, cerchiamo di capire come si muovono i "concorrenti" abusivi. Nei loro confronti scattano veri e propri inseguimenti con il cellulare, risse verbali, fotografie, eppure la Guardia di finanza non può fare nulla. "Devono essere presi sul fatto"- questa è la risposta di rito. Nel tardo pomeriggio, intorno alle 17:00, spuntano i pakistani in concomitanza con l'arrivo dei voli. Fingendosi accompagnatori si piazzano di fronte agli arrivi della Porta N.10. Braccia conserte, pronti ad adescare il turista.

Si muovono in silenzio con moderazione e strategia. Ci sono quelli che adescano e quelli che aspettano ai furgoni i turisti per caricare i bagagli e fare la corsa. Pensate che le loro macchine non sono parcheggiate a caso fuori dall'aeroporto, bensì ben nascoste e lontane da occhi indiscreti al piano - 3 del parcheggio, esattamente sotto all'aeroporto o all'hotel adiacente. La cifra base di una corsa da Malpensa a Milano è di 90 euro: troppo cara?. Forse no, perché queste persone che si spacciano per accompagnatori e autisti incassano anche 60 euro a turista e in media fanno gruppi di 5/6 persone.

Immaginate di arrivare in un paese straniero e, una volta sbarcati, di trovarvi di fronte una persona che parla la vostra stessa lingua. Diciamo che in Italia, all'aeroporto di Malpensa questa non si chiama fortuna ma fregatura, con tutti i rischi e pericoli del caso. Pensate che i tassisti regolari passano la giornata a stanare gli abusivi, a inviare foto e filmati alle Fiamme Gialle, a litigare e protestare. In media riescono a fare solo una corsa al giorno da Malpensa a Milano. Non solo, dal giorno dell'inaugurazione di Expo nessuno di loro ha caricato clienti per portarli sul sito dell'esposizione universale.
Ancora più astuti sono gli abusivi cinesi che piazzano giovani ragazze all'interno dell'aeroporto per distribuire bigliettini in cui si vede una macchina di grossa cilindrata, due numeri di cellulare da contattare e una scritta in cinese in evidenza che cattura l'attenzione del turista. Basta chiamare, farsi dare indicazioni sulla posizione della macchina, raggiungerla e il gioco è fatto. Un adescamento ben camuffato per cui è praticamente impossibile avvicinarli.


Un'organizzazione abusiva tanto impeccabile quanto preoccupante, che sta creando paure e forti proteste. Non solo. L'abusivismo straniero crea un passaparola tale per cui "anche i romeni si stanno interessando a questo business", dice Pino, uno dei tassisti che ci ha fatto conoscere questa realtà. E ora si teme che la situazione da un giorno all'altro possa degenerare.


http://www.ilgiornale.it/news/crona...sivi-pakistani-e-cinesi-malpensa-1128091.html
 
Periodica e puntuale velina a cadenza regolare di Marco Morino del Sole24Ore per SEA.


Effetto Expo sui voli di Malpensa

Marco Morino

17 maggio 2015

Oltre 75 voli internazionali in più ogni settimana da qui a fine ottobre: di questi 26 sono intercontinentali. Un mix di collegamenti introdotto sia da compagnie low cost sia da compagnie di bandiera come Air China, Korean Air e Alitalia. Malpensa punta sull'Expo per rilanciarsi. La Sea, la società che gestisce l'aeroporto, ha investito 30 milioni per preparare lo scalo di Milano Malpensa in vista dell'Expo. Si stima che durante i sei mesi dell'Esposizione universale arriveranno 1,5 milioni di passeggeri in più sugli aeroporti di Milano. Infatti le grandi compagnie si sono attrezzate a volare sull'aeroporto di Malpensa con aerei più grandi. Ad esempio United sul New York opera con un Boeing 777 in sostituzione di un B767, Qatar per Doha utilizza un Airbus 330 in sostituzione di un A320, mentre Korean Air per Seoul opera con un B777 e un A330 al posto di B747.

Tra le altre novità per l'estate 2015, Air China potenzia i propri collegamenti da Malpensa portando a giornaliero il volo su Pechino oltre a quello su Shanghai, mentre Qatar incrementa la capacità offerta del 30% con l'introduzione dell'A330 anche sul secondo volo giornaliero.

«Speriamo che l'Expo non sia un'occasione fine sé stessa, ma si utile per costituire il futuro di Malpensa» dice Umberto Solimeno, portavoce dell'Ibar (l'associazione delle compagnie aeree operanti in Italia) e country manager Italia di Air Canada, compagnia che collega Malpensa con Toronto. In effetti, stando a una prima ricognizione a due settimane dall'inizio dell'Expo, qualcosa a Malpensa sembra si stia muovendo.

Alitalia, in occasione di Expo, potenzia i collegamenti a lungo raggio da Malpensa con un nuovo volo giornaliero su Abu Dhabi (dal 29 marzo), tre voli settimanali su Shanghai (dal 1° maggio) e porta a giornaliero, dai quattro voli settimanali attuali, il servizio su Tokyo. Nell'arco dei prossimi tre anni Alitalia punta ad aumentare del 130% il numero di passeggeri di voli intercontinentali sull'aeroporto milanese.

La novità più rilevante dell'aeroporto di Milano Malpensa è tuttavia l'arrivo dell'A380 anche sulla tratta per New York. Sarà possibile dal prossimo 1° giugno, quando Emirates, la compagnia aerea con base a Dubai, sostituirà il Boeing 777-300 attualmente in servizio sulla rotta (in prosecuzione del volo dagli Emirati) col gigante dei cieli a due piani. Un modo per riaffermare la sua importanza sullo scalo milanese (dove opererà tre voli al giorno) e per approfittare nel migliore dei modi, ovvero offrendo più posti, dell'attrazione che Milano proprio nei mesi estivi eserciterà in tutto il mondo (Stati Uniti compresi) per via dell'Expo. All'inizio del 2015 il vettore Oman Air ha incrementato le frequenze portando a giornaliero il collegamento su Muscat.Korean Air migliora il proprio servizio effettuando tre voli diretti su Seoul (non più combinati su Roma) e aggiungendo dalla stagione estiva una quarta frequenza.

In ambito europeo il nuovo vettore turco low cost Pegasus ha introdotto da fine marzo un collegamento su Istanbul (4 voli/settimana); British Airways e Wizzair incrementano le frequenze rispettivamente su Londra (da 20 a 24 settimanali) e Budapest (da 11 a 14 settimanali); easyJet dal mese di aprile introduce nel network da Malpensa l'aeroporto di Stoccarda.

Tra le altre novità per la stagione estiva ricordiamo il nuovo collegamento di Sun Express su Izmir (due voli settimanali) e di Jetairfly su Anversa (tre voli settimanali). Fly Be, che già opera a Malpensa con voli su Manchester e Birmingham, introdurrà i nuovi collegamenti su Southampton e Cardiff. Anche Vueling espande il proprio network da Malpensa aggiungendo ai voli su Barcellona, Bilbao e Ibiza un collegamento bigiornaliero su Parigi Orly.

Da segnalare il ritorno a Malpensa del vettore Estonian Air che dal 21 aprile collega Tallin con due voli settimanali, il martedì e la domenica. La tratta sarà servita fino al 25 ottobre 2015.

Da giugno, inoltre, il vettore privato iraniano Mahan Air inizierà ad operare a Malpensa con due voli settimanali su Teheran, che vanno ad aggiungersi ai due voli operati da Iran Air.

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http://www.ilsole24ore.com/art/impr...expo-voli-malpensa-081159.shtml?uuid=AB2dLqhD
 
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