Thread Linate e Malpensa Aprile 2013


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Uno spiraglio di luce per Sea: finalmente ci sono buone notizie
Mercoledì, 28 agosto 2013 - 17:25:00



di Sergio Luciano

Buone notizie per la Sea. La società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa ha fatto un importante passo avanti verso la soluzione della surreale “via crucis” cha sta vivendo a Bruxelles, dove rischia una maxi-multa per aver fatto bene il suo lavoro nella controllata Sea Handling, a causa di una pervicace, e delirante, euro-burocrazia che il governo italiano, o ciò che n'è rimasto dopo anni di malagestio internazionale, non riesce a contrastare. Un decreto varato dall'esecutivo Letta, fortemente voluto dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, autorizza infatti il trasferimento alle società di gestione degli scali di alcune attività nell'area della sicurezza aeroportuale finora affidate all'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, che grava sul bilancio pubblico e pur essendo abbastanza efficiente può essere oggetto di sensibili ottimizzazioni. Significa che circa cento dei dipendenti della Sea Handling, destinati a essere coinvolti nella ristrutturazione della società imposta dall'Europa, potranno essere riassorbiti e destinati utilmente a queste nuove attività.

E' bene riepilogare una volta di più il principio attorno al quale è nata la vicenda Sea Handling, perché la debolezza dimostrata dalle istituzioni centrali del Paese al riguardo lascia senza parole. L'attività di handling è, in sé e per sé, quella meno redditizia delle varie in cui s'articola il lavoro di un aeroporto: è, in sostanza, il lavoro di un parcheggio. Più difficile e rischioso ma concettualmente simile, e mal pagato dai clienti che sono le compagnie aree. Diventa quindi, spesso, una sacca di perdite per tutte le società. Al fine di individuare e circoscrivere queste perdite, la Sea fece la scelta, vari anni fa, di societarizzare queste attività appunto trasformando la divisione interna che le gestiva in una società interamente controllata, che naturalmente chiuse il bilancio in perdita fin dal primo esercizio. E che quindi la casa madre dal primo esercizio in poi ha sempre ricapitalizzato, per ripianare queste perdite.

Ma attenzione: con quali soldi la Sea effettuava queste ricapitalizzazioni? Con i soldi che guadagnava dalla sua attività, non certo con quelli dei suoi azionisti Comune di Milano e Regione Lombardia, che al contrario da quelle attività percepivano lauti dividendi. Quindi le ricapitalizzazioni venivano effettuate con soldi privati, non solo statali. Eppure su questa faccenda la Commissione europea ha messo l'Italia, e la Sea, nel mirino accusandola di aiuti di Stato abusivi. E, incredibilmente, anziché smontare quest'accusa ridicola con le buone o con le cattive lo Stato italiano s'è ridotto con le braghe in mano a pietire sconti. La Commissione prevede, in sostanza, che la Sea Handling vada in pareggio o in attivo con le sue sole forze, e a tal fine si è resa indispensabile una ristrutturazione molto dura, che i sindacati avversano: ma disattrezzati come sono anch'essi sul fronte europeo (quanti soldi buttati dai lavoratori per finanziare del sindacati analfabeti istituzionalmente!) non sono riusciti a trovare sponde solidali a Bruxelles.

Adesso la trattativa tra la Sea e la Commissione sembra essere lievitata. Le diplomazie segrete procedono, forse entro settembre si arriverà a una schiarita, cioè a un diverso accordo che consenta alla Sea di ottemperare, sì, al diktat della Commissione ma su obiettivi e con tempi più morbidi e gestibili. Comunque è chiaro che una Commissione europea così, che attacca senza ragione la Sea, boccia senza ragione il piano Mps, boccia senza ragione le tariffe d'interconnessione telefonica, è una Commissione che travalica i pur amplissimi margini di discrezionalità e di sovranità delegata di cui gode e s'ingerisce di vicende interne ad un Paese che sarebbe ancora sovrano. Peccato che nessuno dei nostri governanti sappia alzarsi e ricordarglielo.

http://www.affaritaliani.it/fattieconti/uno-spiraglio-di-luce-per-280813.html
 
Segnalo che qatar per tre mesi da fine dicembre a fine marzo riduce temporaneamente mxp di una frequenza da 14 a 13x week ci sarà un solo volo la domenica. Fonte airlineroute.
 
Segnalo che qatar per tre mesi da fine dicembre a fine marzo riduce temporaneamente mxp di una frequenza da 14 a 13x week ci sarà un solo volo la domenica. Fonte airlineroute.
[h=1]QATAR Airways Reduces Milan Service Dec 2013 – Mar 2014[/h]by JL
Update at 0620GMT 29AUG13

QATAR Airways from 22DEC13 is reducing Doha – Milan Malpensa operation, as overall service reduced from 14 to 13 weekly. Sundays operation is being reduced from 2 to 1 daily, until 29MAR14 inclusive.
QR123 DOH0055 – 0535MXP 332 135
QR119 DOH0840 – 1320MXP 332 246
QR121 DOH1415 – 1855MXP 320 D
QR124 MXP1110 – 1855DOH 332 135
QR120 MXP1500 – 2245DOH 332 246
QR122 MXP2125 – 0510+1DOH 320 D
 
che cosa strana, ridurre prima del periodo delle vacanze di Natale (di solito settimane movimentate) e sul volo principale rispetto a quello serale con 320.
 
Certo Farfallina. :)

A mio avviso si arriverà ad un punto in cui la sostenibilità non sarà più tale da mantenere LIN allo stato attuale. I limiti imposti dal Bersani Bis avrebbero dovuto rendere LIN poco profittevole, un po' come succede ora a MXP, e BA, KL ed AF ne danno l'esempio. E la colpa non è certo loro ma del solito masochismo e tendenza all'autocastrazione che tanto piace a questa penisola. CDG/AF, AMS/KL e LHR/BA ringraziano.
giustissimo!! fanno fare scalo e transito sui loro hub e se ne approfittano di questa deficenza italica che continua a perseverare tutt ora su questa situazione.
 
Linate, rubavano pacchi dall'aeroporto: denunciati operai

Grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, i militari hanno accertato che i due uomini mettevano da parte i colli con l’intenzione di tenerli per sè. Inutili i tentativi di giustificarsi

Milano, 2 settembre 2013 - Furti all'aeroporto di Linate. Due dipendenti di una società che si occupa di handling nello scalo milanese sono stati denunciati dai carabinieri per il furto di due pacchi contenenti materiale tecnologico.
I due operai sono un tunisino di 34 anni e un italiano di 44, entrambi incensurati e dipendenti di una ditta che lavora in subappalto. Le indagini sono partite quando i loro responsabili si sono accorti che i due colli destinati a Liegi, in Belgio, erano spariti. Grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, i militari hanno accertato che gli operai mettevano da parte i pacchi con l’intenzione di tenerli per se’, e i loro tentativi di giustificarsi sono risultati inutili.

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/09/02/943589-linate-furti-pacchi.shtml
 
A Roma due algerini
A Milano un tunisino e un italiano
A Roma uno di 34 anni, l'altro di 44
A Milano uno di 34 anni, l'altro di 44
A Roma rubavano per andare ad Ibiza
A Milano rubavano per cupidigia
 
L'immobilismo è il bene di pochi e quei pochi hanno troppo potere in mano per permettere che anche solo un meccanismo si arrugginisca.
Linate e solo Linate, non esistono altri problemi, o meglio, quelli che ora potrebbero essere definiti come "questioni accessorie" sono le conseguenze di un Linate aperto.
 
Esce dalla porta e rientra dalla finestra:

Trasporti: G.Bonomi consulente di Lupi (MF)
05/09/2013 8.49
MILANO (MF-DJ)--Giuseppe Bonomi, ex presidente di Sea, probabilmente
sara' nominato oggi consulente, a titolo gratuito, del ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Maurizio Lupi.

Bonomi, scrive MF, e' stato chiamato per affiancare il ministro nella
complessa operazione di revisione del piano nazionale degli aeroporti che
era stato varato dal precedente titolare del dicastero, Corrado Passera,
poco prima che cadesse il governo Monti. Lupi a fine luglio si e'
impegnato ad approvare il nuovo piano entro il 30 settembre 2013, ma la
strada e' tortuosa, visto che il provvedimento rivisto dovra' essere
approvato non solo dal ministero e dall'Enac (l'authority di settore), ma
dovra' ricevere il via libera anche dalla Conferenza Stato-Regioni.
red/lab

(fine)

MF-DJ NEWS
 
A Roma due algerini
A Milano un tunisino e un italiano
A Roma uno di 34 anni, l'altro di 44
A Milano uno di 34 anni, l'altro di 44
A Roma rubavano per andare ad Ibiza
A Milano rubavano per cupidigia

non e' possibile! bisogna metterci una____pezza a tutto cio' :( :(
 
Tanto per alimentare le consuete (e giustificate) polemiche Linate vs Malpensa, posto il link a un articolo de Linkiesta dal titolo molto chiaro: Cari politici, abbiate coraggio e chiudete Linate.

Il pezzo è piuttosto lungo, per cui rimando al link. Buona lettura

Link: http://www.linkiesta.it/milano-linate-va-chiuso

Forse, e ripeto forse, l'unica speranza di veder un tentativo di chiusura di LIN si avrebbe se il controllo di SEA finisse in mani private (F2i), senza golden share su questi temi da parte dell'azionista pubblico (in caso rimanesse nella compagine azionaria). Diversamente, è (ahimè) tutto pura utopia.
 
MilanoToday.

La Regione: "Puntare su Malpensa per il piano aeroporti"

Maroni e Del Tenno favorevoli al rilancio dell'aeroporto varesino e al netto ridimensionamento di Linate, che resterebbe per i collegamenti italiani e poco più.


Si torna a parlare di ridimensionamento dello scalo di Linate. Entro qualche giorno è prevista una riunione tra il governatore Roberto Maroni e il suo assessore ai trasporti, Maurizio Del Tenno, proprio per fare il punto della "coabitazione" tra gli aeroporti regionali: tutto in vista della stesura del piano aeroporti nazionale, rimandato di anno in anno.

Massima priorità, per governatore e assessore, è il rilancio di Malpensa affinché competa con Fiumicino e si consolidi come punto di riferimento per i voli intercontinentali. Come è noto, negli ultimi tempi Malpensa perde passeggeri in favore di Linate, da cui i lombardi (e non solo) partono con scali in altre città d'Europa (Zurigo, Francoforte, Parigi e così via). L'orientamento di Del Tenno non è drastico (ovvero chiudere Linate) ma sicuramente ridimensionarlo, in modo che arrivi a servire Roma, Sardegna, Sicilia e poco altro. Nell'estate 2012, a Cernobbio, venne presentato un dossier molto duro in cui si parlava a chiare lettere della necessità di ridimensionare Linate per "salvare" gli investimenti pluriennali su Malpensa.

Sembra invece tramontare la terza pista di Malpensa. Sempre Del Tenno conferma che le questioni ambientali sono significative, così come è significativo considerare la reale potenzialità di sviluppo. Insomma, la terza pista sarebbe forse un passo troppo affrettato.

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Io sono soddisfatto, almeno non sembra essere più un tabù!
Vediamo anche il lato positivo delle cose.

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Dal "non è più un tabù" a "cambia qualcosa a livello pratico" può passare un tempo prossimo a infinito, soprattutto in Italia.
 
Stato
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