Concordo in parte. La cassa integrazione in Italia è il sostituto dei licenziamenti, in un normale paese civile i dipendenti in esubero strutturale vengono lasciati a casa (o si provvede con altre forme di riduzione dell'orario, ma il risultato è analogo dal punto di vista dei costi). Da questo punto di vista l'intervento è di "lungo periodo" e dovuto alle normative e prassi italiane.
Sul ritardo del pagamento dei fornitori, in assenza di qualunque lamentela da parte dei principali (FCO e MXP non si lamentano, ENI a quanto ne so neppure), mi sembra che sia un filo tirata per i capelli come ipotesi.
Per altro un cash flow negativo per circa 40 mio in un anno non mi sembra incoerente con una perdita nei 12 mesi di circa 120/150 mio (in assenza di investimenti) che a naso dovrebbe essere la realtà di AZ negli utlimi 12 mesi rolling. Bisogna infatti considerare che a fronte di una crescita dei ricavi (e ancora una volta, chi non ci crede è libero di denunciare Gubitosi per falso) i costi dovrebbero essere diminuiti leggermente in funzione della CI, della leggera diminuzione della flotta - a cui fa da contraltare un aumento delle ore volate da ciascun a/m e dell'andamento stabile del petrolio, almeno fino a un paio di mesi fa. Non c'è una singola ragione per ritenere che le principali voci di costo in AZ siano cresciute neglli ultimi mesi.