Thread Alitalia - Luglio 2018


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nicolap

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10 Novembre 2005
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l'articolo è fuori da un po'. Avrei potuto postarlo, ma ho evitato per pietà e per rispetto nei confronti di chi lavora seriamente e non si identifica in certe stronzate.
E quindi?
La narrativa delle idiozie di chi invece è un fancazzista e ci farà addossare i costi della compagnia facciamo finta che non esista?

P.S. L'articolo è di due giorni fa.
 

piccione330

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23 Febbraio 2011
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il No al referendum fu circa il 60~65%, non il 93%. Sui "furbetti del cartellino" sappiamo tutti come funziona il lavoro di un navigante. Non puoi fingere di essere a bordo ma andare a fare la spesa....
a me sembra che l'articolo dica che 7000 su 12000 hanno votato NO, quindi circa il 58%
il 93% e' riferito ad altro.rileggi meglio
 

nicolap

Amministratore AC
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10 Novembre 2005
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Roma
Non credo sia possibile farsi un'idea compiuta della situazione di AZ senza avere tra le mani una relazione finanziaria SERIA. Quella che, chissà perchè, continua a non essere resa pubblica. Eppure i commissari non dovrebbero avere problemi a rendere disponibile questo documento, che secondo logica, dovrebbe solo certificare le ottimistiche dichiarazioni rese periodicamente alla stampa.
Sacrosanta verità. Soprattutto in una fase in cui si paventa un ruolo dello Stato nel salvataggio della compagnia, dovrebbe essere una priorità dei commissari quella di rendere disponibili i dati economici.
Al contrario, il dibattito è alimentato da sole congetture.
 

panick

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16 Febbraio 2009
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Marco Clemente

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basta leggere queste 3 righe per rendersi conto che non dicono nulla che l'autore non abbia già detto, che non conosce alcun dato, che fa solo congetture, e che queste sono ammantate di una cornice economica da bar
Ma infatti è ciò che ho pensato anche io... può essere anche vero che AZ perda 1 milione al giorno..ma lui non credo abbia dati reali... lui è certo che quando i commissari parlano di cassa non tengano conto gia delle fatture dei fornitori che ha gia ricevuto e registrato ma non ancora pagato? Mi sembra tutto un po fumoso..
 

AlicorporateUK

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9 Marzo 2009
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basta leggere queste 3 righe per rendersi conto che non dicono nulla che l'autore non abbia già detto, che non conosce alcun dato, che fa solo congetture, e che queste sono ammantate di una cornice economica da bar
Ma infatti è ciò che ho pensato anche io... può essere anche vero che AZ perda 1 milione al giorno..ma lui non credo abbia dati reali... lui è certo che quando i commissari parlano di cassa non tengano conto gia delle fatture dei fornitori che ha gia ricevuto e registrato ma non ancora pagato? Mi sembra tutto un po fumoso..
Se i commissari o chi per loro si decidessero a pubblicare i dati in questione, non saremmo qui a dubitare di voci fondate o meno sui dati stessi. Ma è risaputo che la trasparenza di AZ in tal senso è pari allo zero tondo.

G
 

Francesco.B.

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24 Marzo 2009
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Ma infatti è ciò che ho pensato anche io... può essere anche vero che AZ perda 1 milione al giorno..ma lui non credo abbia dati reali... lui è certo che quando i commissari parlano di cassa non tengano conto gia delle fatture dei fornitori che ha gia ricevuto e registrato ma non ancora pagato? Mi sembra tutto un po fumoso..
Io non ho dati reali, ma il fatto che i commissari si guardino bene dal comunicare qualsiasi cosa al di sotto dei ricavi fa venire il sospetto, per usare un eufemismo, che questi dati reali tanto buoni non siano.
 

belumosi

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Voli pindarici del buon Lazzerini, che termina l'intervista con un incredibile "siamo in salute".

Fabio Lazzerini, Alitalia:
“Ci siamo ripresi il trade”


DI REMO VANGELISTA
TRASPORTI
17/07/2018
08:35

“Abbiamo dovuto vincere la diffidenza”. Così Fabio Lazzerini (nella foto), cco di Alitalia, racconta il rapporto tra la compagnia aerea e il mondo delle agenzie. Rapporto che, dopo la lenta fase iniziale, ha ripreso a macinare risultati. Il manager lombardo, in questa intervista con TTG Italia, sottolinea a più riprese la rinascita di Az sotto il punto di vista dei ricavi da traffico. Ricavi che, nei primi 6 mesi, sono infatti cresciuti del 10,6%.

“In questo primo semestre dell’esercizio il trade ci ha supportato sotto tutti i punti di vista – dice Lazzerini –. In particolare, su alcune linee a lungo raggio il peso delle adv si è fatto sentire, come sull’Oceano Indiano per esempio”.

Soddisfazione
Non è stato comunque facile, perché i dettaglianti hanno vissuto stagioni difficili, perché il mondo del trasporto aereo in generale, a volte, allenta i rapporti con il trade. “Sappiano che le adv hanno visto partenze e ripartenze, forse troppe. Però sin da subito il commissario Gubitosi ha incontrato il mercato spiegando bene la nuova ricetta e la rinnovata collaborazione. Ora abbiamo un dialogo continuo, che ci consente di chiudere il semestre con grande soddisfazione”.

Rilancio internazionale
Proprio i primi 6 mesi dell’anno potrebbero aver definitivamente rilanciato il vettore anche in ambito internazionale. Resta molto da fare e da capire. Solo a fine estate saranno infatti chiare le intenzioni del Governo. “Intanto dobbiamo sottolineare che i risultati sono stati raggiunti senza aggiungere capacità. Dopo 6 anni di perdita di volumi siamo tornati a crescere – rimarca il chief commercial della linea aerea –. Non è semplice, ma i risultati si fanno sentire e ora sappiamo di aver riposizionato Az su quella fascia di mercato che porta redditività”.

Un ritrovato equilibrio
È servito anche dare equilibrio ai vari segmenti ed ora il traffico business, che valeva il 30 per cento dei ricavi solo 10 mesi fa, è risalito al 40 per cento, con qualche aiuto anche alle casse visto che si tratta di un settore con ticket medio più alto. Certo ora servono nuovi aerei per sostenere la crescita, ma un vettore in amministrazione straordinaria non può fare investimenti in flotta e deve riuscire a ottimizzare ogni singola rotta. “Intanto abbiamo invertito la tendenza – conclude Lazzerini –. Con 3 aerei in più sul lungo raggio si potrebbe dare forza al piano di rilancio, ma è inutile parlarne ora. Siamo in salute e su alcune rotte ci siamo inseriti molto bene rosicchiando quote di traffico ai concorrenti. Adesso anche i partner delle alleanze ci guardano in maniera diversa…”.

https://www.ttgitalia.com/stories/trasporti/144524_fabio_lazzerini_alitalia_ci_siamo_ripresi_il_trade/
 

13900

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Io sono cinico e sarcastico, in definitiva una brutta persona, per cui mi sto gradualmente convincendo che quest'enfasi (vedi Gubitosi, ora Lazzerini) sui ricavi (e non sui profitti) e' dovuta al fatto che, quando si aggiungono i costi ai ricavi, il risultato ha un gran segno "-"...
 

Paolo_61

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Io sono cinico e sarcastico, in definitiva una brutta persona, per cui mi sto gradualmente convincendo che quest'enfasi (vedi Gubitosi, ora Lazzerini) sui ricavi (e non sui profitti) e' dovuta al fatto che, quando si aggiungono i costi ai ricavi, il risultato ha un gran segno "-"...
Lazzerini e Gubitosi fanno due mestieri diversi. Il primo, almeno fino a un certo punto, non è particolarmente interessato ai costi, avendo la responsabilità di un solo lato del conto economico. Il secondo ovviamente ha e deve avere la visione complessiva.
Mi pare di ricordare, però, che nei CS di Gubitosi, così come nelle dichiarazioni in commissione, si parli di margini - almeno fino a livello di EBIT.
AZ sfrutta la possibilità di non pubblicare il bilancio in quanto l'AS risponde per legge solo al Tribunale. BTW la pubblicità di bilanci trova una sua ragione di essere nella difesa dei creditori che fanno affidamento sul patrimonio della società. Nel momento in cui non esistono debiti finanziari (ad esclusione del prestito ponte, ma lo Stato in teoria è tutelato dal Tribunale) né questi a logica possono essere contratti, e che per altro non esiste patrimonio della società, decade anche l'interesse alla pubblicazione dei dati.
Il fatto che noi tutti siamo curiosi come gatti di vedere i conti "veri" di Alitalia non toglie che dal punto di vista della logica giuridica c'è una ragione per cui l'AS ha dei doveri di pubblicità diversi da una società in bonis.
Qui si potrebbe entrare in un discorso più generale sulla cosiddetta "società dell'informazione" in cui abbiamo la presunzione di ritenere che qualunque informazione, anche se commercialmente riservata, debba essere pubblica solo perché ci piacerebbe conoscerla, ma andermmo largamente OT avviando un dibattito su cosa sia un'impresa e su quale sia o possa essere il ruolo e l'interesse del "pubblico" nella sua gestione. E mi rendo conto che le disquisizioni medioevali sul sesso degli angeli sono molto più serie e sensate.
 

D960

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Qui si potrebbe entrare in un discorso più generale sulla cosiddetta "società dell'informazione" in cui abbiamo la presunzione di ritenere che qualunque informazione, anche se commercialmente riservata, debba essere pubblica solo perché ci piacerebbe conoscerla, ma andermmo largamente OT avviando un dibattito su cosa sia un'impresa e su quale sia o possa essere il ruolo e l'interesse del "pubblico" nella sua gestione. E mi rendo conto che le disquisizioni medioevali sul sesso degli angeli sono molto più serie e sensate.
Fammi capire. Vengono elargiti 900 milioni con i soldi dei contribuenti ad una compagnia che non vede un bilancio in positivo dai tempi che furono e senza i quali avrebbe chiuso baracca e secondo te è da presuntuosi chiedere un bilancio che non vede la luce da due anni? Cosa sia un'impresa o meno sono discussioni da sesso degli angeli, il fatto che perda ancora dindini è un dato di fatto invece.
 

13900

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Il mio commento e' dovuto al fatto che, a leggere le note stampa che si leggono sempre su queste pagine, tutti i personaggi principali della storia Alitalia post-fallimento fanno riferimento ai ricavi. Gubitosi, non troppo tempo fa, diceva (anche in audizione alla Camera, se non ricordo male) che i ricavi sono +X percento, cosa ovviamente ripetuta a pappagallo dalla stampa, e cosi' tutti l'artri. quando sono menzionati i margini e' solo en passant, una velocissima glissata prima di tornare a dire quanto sono in crescita i ricavi.

Nel mio piccolo non mi sembra di aver mai visto nessuno, in IAG o BA, parlare di ricavi senza parlare di costi o margine. E credo che lo stesso valga anche per altre compagnie. Mia percezione, per carita'.
 

Paolo_61

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Fammi capire. Vengono elargiti 900 milioni con i soldi dei contribuenti ad una compagnia che non vede un bilancio in positivo dai tempi che furono e senza i quali avrebbe chiuso baracca e secondo te è da presuntuosi chiedere un bilancio che non vede la luce da due anni? Cosa sia un'impresa o meno sono discussioni da sesso degli angeli, il fatto che perda ancora dindini è un dato di fatto invece.
Ti ribadisco la differenza fra obbligo giuridico (e le sue giusrtificazioni di carattere meramente aziendale) e legittima curiosità. La tutela dei 900 mio (oggi quasi 1.000) di prestito ponte spetta all'AS e al Tribunale, la pubblicazione in Camera di Commercio del bilancio non avrebbe alcun impatto in materia. E qui mi fermo perché se no entreremmo nel dibattito che ho volutamente escluso (quello sulla presunta "società dell'informazione")
 

belumosi

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Lazzerini e Gubitosi fanno due mestieri diversi. Il primo, almeno fino a un certo punto, non è particolarmente interessato ai costi, avendo la responsabilità di un solo lato del conto economico. Il secondo ovviamente ha e deve avere la visione complessiva.
Mi pare di ricordare, però, che nei CS di Gubitosi, così come nelle dichiarazioni in commissione, si parli di margini - almeno fino a livello di EBIT.
AZ sfrutta la possibilità di non pubblicare il bilancio in quanto l'AS risponde per legge solo al Tribunale. BTW la pubblicità di bilanci trova una sua ragione di essere nella difesa dei creditori che fanno affidamento sul patrimonio della società. Nel momento in cui non esistono debiti finanziari (ad esclusione del prestito ponte, ma lo Stato in teoria è tutelato dal Tribunale) né questi a logica possono essere contratti, e che per altro non esiste patrimonio della società, decade anche l'interesse alla pubblicazione dei dati.
Il fatto che noi tutti siamo curiosi come gatti di vedere i conti "veri" di Alitalia non toglie che dal punto di vista della logica giuridica c'è una ragione per cui l'AS ha dei doveri di pubblicità diversi da una società in bonis.
Qui si potrebbe entrare in un discorso più generale sulla cosiddetta "società dell'informazione" in cui abbiamo la presunzione di ritenere che qualunque informazione, anche se commercialmente riservata, debba essere pubblica solo perché ci piacerebbe conoscerla, ma andermmo largamente OT avviando un dibattito su cosa sia un'impresa e su quale sia o possa essere il ruolo e l'interesse del "pubblico" nella sua gestione. E mi rendo conto che le disquisizioni medioevali sul sesso degli angeli sono molto più serie e sensate.
La legittimità della non pubblicazione dei conti o delle dichiarazioni dei dirigenti non è in discussione. Ma non può essere l'unica chiave di lettura delle vicende relative ad AZ. Se lo fosse, ci sarebbe da chiedersi come mai sia stato concesso il prestito ad AZ nonostante la situazione disastrosa visto che non c'era nessuna legge ad imporlo. E' stata una scelta politica. Così come è una scelta politica divulgare dati con il contagocce in chiave esclusivamente promozionale.
Però quando qualcuno dice testualmente che è in salute un'azienda che fallirebbe in un nanosecondo qualora fosse chiamata a restituire il prestito, va oltre il pur comprensibile ottimismo imposto dal proprio ruolo. E allora diventa una presa per il cuxo.
 

Paolo_61

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Il mio commento e' dovuto al fatto che, a leggere le note stampa che si leggono sempre su queste pagine, tutti i personaggi principali della storia Alitalia post-fallimento fanno riferimento ai ricavi. Gubitosi, non troppo tempo fa, diceva (anche in audizione alla Camera, se non ricordo male) che i ricavi sono +X percento, cosa ovviamente ripetuta a pappagallo dalla stampa, e cosi' tutti l'artri. quando sono menzionati i margini e' solo en passant, una velocissima glissata prima di tornare a dire quanto sono in crescita i ricavi.

Nel mio piccolo non mi sembra di aver mai visto nessuno, in IAG o BA, parlare di ricavi senza parlare di costi o margine. E credo che lo stesso valga anche per altre compagnie. Mia percezione, per carita'.
Conto economico
Parliamo del conto economico.
«Nel secondo trimestre il margine operativo lordo (Ebitda), l’anno scorso negativo per circa 100 milioni, sarà vicino al pareggio e l’aumento dei ricavi da traffico, trimestre dopo trimestre, conferma che siamo sulla strada giusta. Ma per mettere Alitalia in sicurezza vanno fatti interventi strutturali che implicano decisioni sul futuro dell’azienda. Soprattutto in un contesto di elevati prezzi del petrolio».
Rendiconto dei flussi di cassa
Quanto è rimasto del prestito ponte da 900 milioni?
«Al 30 giugno erano 763 milioni, più 103 milioni depositati presso la Iata. È praticamente intatto, ma andiamo verso l’autunno e aumenterà l’utilizzo, anche per questo è importante decidere e fare presto».
Ribadisco, sintetico. Ma o qualcuno si decide a denunciare Gubitosi per diffusione di notizie false e tendenziose, falso ideologico ecc., oppure questi dati sono da considerare veri e permettono di ricostruire l'andamento economico-finanziario di AZ
 

belumosi

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Conto economico


Rendiconto dei flussi di cassa


Ribadisco, sintetico. Ma o qualcuno si decide a denunciare Gubitosi per diffusione di notizie false e tendenziose, falso ideologico ecc., oppure questi dati sono da considerare veri e permettono di ricostruire l'andamento economico-finanziario di AZ
Il fatto è che quei dati andrebbero letti nel contesto complessivo. Parlando in linea generale, pagare tardi le fatture aumenta la liquidità disponibile e mettere in cassa integrazione 2000 persone, abbassa i costi e di conseguenza migliora l'EBIT.
Converrai però che queste non sono certo misure strutturali, ma solo provvedimenti tampone pagati da terzi.
E anche un aumento dei ricavi dice poco se non abbinato ai costi necessari per creare quel valore aggiunto.
 

Paolo_61

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Il fatto è che quei dati andrebbero letti nel contesto complessivo. Parlando in linea generale, pagare tardi le fatture aumenta la liquidità disponibile e mettere in cassa integrazione 2000 persone, abbassa i costi e di conseguenza migliora l'EBIT.
Converrai però che queste non sono certo misure strutturali, ma solo provvedimenti tampone pagati da terzi.
E anche un aumento dei ricavi dice poco se non abbinato ai costi necessari per creare quel valore aggiunto.
Concordo in parte. La cassa integrazione in Italia è il sostituto dei licenziamenti, in un normale paese civile i dipendenti in esubero strutturale vengono lasciati a casa (o si provvede con altre forme di riduzione dell'orario, ma il risultato è analogo dal punto di vista dei costi). Da questo punto di vista l'intervento è di "lungo periodo" e dovuto alle normative e prassi italiane.
Sul ritardo del pagamento dei fornitori, in assenza di qualunque lamentela da parte dei principali (FCO e MXP non si lamentano, ENI a quanto ne so neppure), mi sembra che sia un filo tirata per i capelli come ipotesi.
Per altro un cash flow negativo per circa 40 mio in un anno non mi sembra incoerente con una perdita nei 12 mesi di circa 120/150 mio (in assenza di investimenti) che a naso dovrebbe essere la realtà di AZ negli utlimi 12 mesi rolling. Bisogna infatti considerare che a fronte di una crescita dei ricavi (e ancora una volta, chi non ci crede è libero di denunciare Gubitosi per falso) i costi dovrebbero essere diminuiti leggermente in funzione della CI, della leggera diminuzione della flotta - a cui fa da contraltare un aumento delle ore volate da ciascun a/m e dell'andamento stabile del petrolio, almeno fino a un paio di mesi fa. Non c'è una singola ragione per ritenere che le principali voci di costo in AZ siano cresciute neglli ultimi mesi.
 
Stato
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