Thread Alitalia - Gennaio 2018


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,844
1,776
Provo a sintetizzare intervista a Gubitosi di una pagina intera sul Messaggero:

2017 +1% ricavi

Dicembre 2017 +3% ricavi

1 Q 2018 +5% ricavi

Cassa intonza prestito interamente a disposizione

Puntualità nel 2017 nona nel mondo e seconda in Europa

Meno 15% mancate riconsegne bagagli al nastro

Progetto London shuttle: collegamento lin lcy con 16 voli giornalieri

Problemi derivano dall aumento del petrolio

Impensabile aumento commissariamento: AZ ha bisogno forti investimenti flotta

Auspicabile vendere il prima possibile

I 2000 esuberi sono numeri che non riconosce Gubitosi che dichiara che non resterà un giorno di più in AZ dopo la vendita.

Non ci sono preferenze nella vendita se non nel preferire chi farà offerta per interezza gruppo e per prospettive di sviluppo aziendali.
Interessante quindi vedere quando usciranno l'evoluzione dei conti del secondo semestre 2017 dove gli effetti del referendum sono stati probabilmente mitigati e come andrà il Q1.

Interessante la questione LIN-LCY, almeno è una idea nuova.

Qua abbiamo sempre detto che il 2018 era il momento in cui sarebbe stato necessario approvare un nuovo piano flotta perché al 2020 AZ si troverà con metà della flotta di lungo raggio da rinnovare, flotta di medio raggio ex AZ LAI idem e leasing per la flotta AZ CAI che arrivano a scadenza, insomma possibilità di ridisegnare quasi completamente la flotta.

Di esuberi difficile ne possa parlare a poco più di 30 giorni dal voto... di offerta per l'interezza del gruppo... aspettiamo fiduciosi certo che dopo 4 mesi dalla ricezione delle offerte vincolanti sarebbe interessante capire cosa ne è del bando.
 

DusCgn

Utente Registrato
9 Novembre 2005
14,680
20
.
E' un po' diverso il discorso da come sembra in estrema sintesi.
Quello del petrolio non viene citato come causa di problemi attuali, bensì paventa l'ipotesi che possa in qualche maniera diventarlo magari in futuro.
Testualmente "ci sono ancora cose che non vanno, mentre all'orizzonte c'è una crescita del prezzo del petrolio che potrebbe diventare un problema, soprattutto considerando che siamo all'inizio del turnaround."
 

Vincenzo Bova

Utente Registrato
9 Giugno 2016
351
98
Provo a sintetizzare intervista a Gubitosi di una pagina intera sul Messaggero:

2017 +1% ricavi

Dicembre 2017 +3% ricavi

1 Q 2018 +5% ricavi

Cassa intonza prestito interamente a disposizione

Puntualità nel 2017 nona nel mondo e seconda in Europa

Meno 15% mancate riconsegne bagagli al nastro

Progetto London shuttle: collegamento lin lcy con 16 voli giornalieri

Problemi derivano dall aumento del petrolio

Impensabile aumento commissariamento: AZ ha bisogno forti investimenti flotta

Auspicabile vendere il prima possibile

I 2000 esuberi sono numeri che non riconosce Gubitosi che dichiara che non resterà un giorno di più in AZ dopo la vendita.

Non ci sono preferenze nella vendita se non nel preferire chi farà offerta per interezza gruppo e per prospettive di sviluppo aziendali.
Quello che mi fà strano e che i passeggeri iniziano ad aumentare adesso con un azienda in amministrazione straordinaria e diminuivano prima con CAI e SAI non commissariate.

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk
 

Vincenzo Bova

Utente Registrato
9 Giugno 2016
351
98
"A che si deve questa inversione di tendenza?
«Oltre ai ricavi sono migliorati alcuni indicatori chiave. Intanto il numero dei passeggeri è tornato a crescere, circostanza che non si verificava da tempo. È un aumento trainato dalle tratte di lungo raggio, le più redditizie, che stanno vedendo una crescita a doppia cifra»."

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk
 

13900

Utente Registrato
26 Aprile 2012
10,709
9,336
Problemi derivano dall aumento del petrolio
Questo è lo storico del Brent negli ultimi 5 anni. Siamo a meno della metà del picco del 2015. È innegabile che, dovesse andare sui 90-100 al barile, alcune compagnie inizieranno ad andare sotto, ma qui e ora, per prendere a prestito i meme di Reddit, "aumento del petrolio is the new Brussels bombing".

 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,972
1,949
Questo è lo storico del Brent negli ultimi 5 anni. Siamo a meno della metà del picco del 2015. È innegabile che, dovesse andare sui 90-100 al barile, alcune compagnie inizieranno ad andare sotto, ma qui e ora, per prendere a prestito i meme di Reddit, "aumento del petrolio is the new Brussels bombing".

Il discorso di Gubitosi era diverso, e se un manager di una compagnia aerea non si preoccupa del possibile (o probabile) aumento del costo del petrolio è un pericoloso incompetente
 

13900

Utente Registrato
26 Aprile 2012
10,709
9,336
Ok, sempre e comunque il 40-45% in meno di quello che era nel 2015. E da settembre ad oggi sono usciti i risultati di Southwest, American, Jetblue e Easyjet, più altri credo che non ho trovato in una ricerca veloce. Tutti e quattro ottimi. Solo Southwest parla di fuel costs come potenziale problema per il futuro, ma dicono anche che non sono troppo preoccupati per via della riduzione delle tasse.

E quando sei Alitalia, in AS, e puoi stracciare contratti a piacimento, avere carta bianca e ricevere una miliardata dal contribuente e ancora mi tiri fuori il petrolio...

Il discorso di Gubitosi era diverso, e se un manager di una compagnia aerea non si preoccupa del possibile (o probabile) aumento del costo del petrolio è un pericoloso incompetente
Quello che ha riportato ripps è "Problemi derivano dall'aumento del petrolio". Io lo leggo come "i problemi che hanno sono derivanti dall'aumento del petrolio", non "stiamo controllando l'aumento del petrolio"/"se continua ad aumentare ci saranno problemi"/"probabilmente avremo problemi se il petrolio raggiunge un certo costo".

Lo so bene che il prezzo del petrolio può essere un problema, sono anni che annoio la gente dicendo che, al primo starnuto del prezzo del Brent, Norwegian finisce gambe all'aria, ma qui mi sembra che si stiano dicendo cose diverse.

A leggere solo questo, e se c'è altro sarò ben felice di rimangiarmi tutto, mi sembrano le scuse che si facevano qualche anno fa (l'attentato di Bruxelles, e altre che ora non ricordo), scuse alla Mazzarri per intenderci, per giustificare prestazioni veramente insufficienti.
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,972
1,949
E' un po' diverso il discorso da come sembra in estrema sintesi.
Quello del petrolio non viene citato come causa di problemi attuali, bensì paventa l'ipotesi che possa in qualche maniera diventarlo magari in futuro.
Testualmente "ci sono ancora cose che non vanno, mentre all'orizzonte c'è una crescita del prezzo del petrolio che potrebbe diventare un problema, soprattutto considerando che siamo all'inizio del turnaround."
Ok, sempre e comunque il 40-45% in meno di quello che era nel 2015. E da settembre ad oggi sono usciti i risultati di Southwest, American, Jetblue e Easyjet, più altri credo che non ho trovato in una ricerca veloce. Tutti e quattro ottimi. Solo Southwest parla di fuel costs come potenziale problema per il futuro, ma dicono anche che non sono troppo preoccupati per via della riduzione delle tasse.

E quando sei Alitalia, in AS, e puoi stracciare contratti a piacimento, avere carta bianca e ricevere una miliardata dal contribuente e ancora mi tiri fuori il petrolio...
Gubitosi ha ragione, più sei debole e più sei a rischio in caso di andamento negativo di una variabile esogena.
 

Francesco.B.

Utente Registrato
24 Marzo 2009
465
0
Chissà come mai si parla sempre di ricavi e mai di redditività. Il fatto di non parlarne comunque è già di per sé abbastanza indicativo.
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,972
1,949
Ok, sempre e comunque il 40-45% in meno di quello che era nel 2015. E da settembre ad oggi sono usciti i risultati di Southwest, American, Jetblue e Easyjet, più altri credo che non ho trovato in una ricerca veloce. Tutti e quattro ottimi. Solo Southwest parla di fuel costs come potenziale problema per il futuro, ma dicono anche che non sono troppo preoccupati per via della riduzione delle tasse.

E quando sei Alitalia, in AS, e puoi stracciare contratti a piacimento, avere carta bianca e ricevere una miliardata dal contribuente e ancora mi tiri fuori il petrolio...



Quello che ha riportato ripps è "Problemi derivano dall'aumento del petrolio". Io lo leggo come "i problemi che hanno sono derivanti dall'aumento del petrolio", non "stiamo controllando l'aumento del petrolio"/"se continua ad aumentare ci saranno problemi"/"probabilmente avremo problemi se il petrolio raggiunge un certo costo".

Lo so bene che il prezzo del petrolio può essere un problema, sono anni che annoio la gente dicendo che, al primo starnuto del prezzo del Brent, Norwegian finisce gambe all'aria, ma qui mi sembra che si stiano dicendo cose diverse.

A leggere solo questo, e se c'è altro sarò ben felice di rimangiarmi tutto, mi sembrano le scuse che si facevano qualche anno fa (l'attentato di Bruxelles, e altre che ora non ricordo), scuse alla Mazzarri per intenderci, per giustificare prestazioni veramente insufficienti.
E' un po' diverso il discorso da come sembra in estrema sintesi.
Quello del petrolio non viene citato come causa di problemi attuali, bensì paventa l'ipotesi che possa in qualche maniera diventarlo magari in futuro.
Testualmente "ci sono ancora cose che non vanno, mentre all'orizzonte c'è una crescita del prezzo del petrolio che potrebbe diventare un problema, soprattutto considerando che siamo all'inizio del turnaround."
A me il discorso sembra piuttosto chiaro
 

ripps

Utente Registrato
17 Giugno 2017
1,388
0
Il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, è stato molto chiaro: la vendita dell'Alitalia dovrebbe decollare prima delle prossime elezioni del 4 marzo. Il ragionamento potrebbe non fare una grinza perché la cessione prima delle calende greche (senza allusione alcuna...) sarebbe certamente un «atout» in più a favore di Renzi & C. in vista del voto: una specie di «jolly» per evitare quel terremoto politico che tantissimi sondaggi stanno indicando. Ma sarà molto difficile, quasi impossibile, portare a casa l'operazione nel giro di un mese o poco più. Per una ragione molto semplice: i tre commissari dell'Alitalia , Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, stanno ora per chiedere offerte migliorative ai possibili acquirenti rispetto a quelle che potevano essere ipotizzate al momento del loro insediamento, nel maggio dell'anno scorso. In effetti, la situazione economica della società, che perdeva due milioni di euro al giorno, ottantamila euro all'ora, appare ora meno drammatica.

Non è un caso che la «trojka» possa contare ancora su un buon «tesoretto»: proprio nei giorni scorsi, il governo italiano ha notificato all'Unione Europea la concessione di un prestito-ponte di 300 milioni che si aggiunge ai 600 già stanziati. Facendo una mano di conti, i vertici di Alitalia prevedono, quindi, che, in attesa delle ultime offerte, la vendita della nostra compagnia aerea potrà avvenire solo in primavera, magari subito dopo Pasqua, ma non prima del 4 marzo. In questo caso, non è certo mancanza di collaborazione al governo uscente: il problema è che il pallino ora è, appunto, in mano ai possibili acquirenti.

A tutt'oggi, in «pole position» sarebbero la tedesca Lufthansa e l'Air France, che è assieme a Easy Jet, anche se ci sono state altre offerte come quella di Wiz Air e del fondo americano Cerberus. A far pendere l'ago della bilancia a favore delle compagnie più grandi c'è pure la condizione posta, per quanto possibile, dai tre commissari: evitare una vendita-spezzatino. In altre parole, se prevalessero i «big» (facendo un sol boccone dell'Alitalia, sia Lufthansa che Air France potrebbero diventare i «numeri uno» in Europa), la compagnia italiana sarebbe ceduta «in toto», tranne l' «handling», i servizi a terra.

Ma, al di là dei futuri sviluppi della vicenda, il caso di Alitalia dimostra che è stato un grave errore, come già aveva paventato l'ultimo governo Berlusconi, abdicare a suo tempo allo straniero e, in particolare, agli arabi di Etihad. Se, infatti, si fosse difesa fino in fondo l'italianità della nostra aviolinea, forse oggi la situazione della società sarebbe stata diversa.

Un'ultima curiosità: cosa farà Gubitosi dopo la vendita? Qualcuno, considerando che in estate scadrà anche il consiglio d'amministrazione della Rai, ha ipotizzato un suo ritorno in viale Mazzini, ma lui, parlando con gli amici, ha detto che ha già dato con il cavallo agonizzante. Eppure, l'ipotesi non è del tutto campata in aria anche perché, in un'intervista dell'anno scorso, lo stesso Gubitosi, a chi gli faceva notare che ci sarebbe voluta la stessa cura per i due gruppi pubblici, rispose che una differenza, comunque, c'era: all'Alitalia non c'è il canone e quindi alla Rai è stato tutto più facile. Vedremo.

Il Giornale
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.