A mio avviso la questione andrebbe letta in un altro modo.
Qualche post indietro, belumosi ci ha ricordato che le legacy che operano basi periferiche sono ormai mosche bianche. Da che ho memoria esiste base Milano, prima suddivisa tra MXP e LIN, ora unificata se non erro, ma negli anni le prospettive e il mercato sono cambiati radicalmente: ha ancora senso presidiare il mercato Milano con una flotta che da 178 aerei, in 10 anni si è ridotta di 60 unità? Ha senso presidiare Malpensa con due macchine basate per altrettante rotte, in un mercato peraltro estremamente competitivo come la JFK? Il ritorno economico di queste due rotte è superiore a quello che si potrebbe fare riposizionando le macchine a FCO, al netto di tutti i costi?
Negli anni IB ha chiuso BCN, TAP ha fatto lo stesso con OPO, AF passerà le operazioni base ORY a JN, LX continua ad avere un rapporto conflittuale con GVA, AZ ha, controcorrente, aperto e chiuso NAP, VCE, TRN, PSA, MXP, CTA. Nel panorama europeo solo LH è riuscita in una strategia multihub, con una componente feed che comunque il sistema milanese non fornisce.
So di essere ripetitivo, ma mentre si è passata la scure sulla flotta, non si è mai pensato che forse il problema poteva risiedere in dove e come venivano mandate le macchine.
Il network AZ è cristallizzato nel tempo, immutato da 3 fallimenti ed è tutto fuorché capillare; se si vuole crescere sul lungo raggio, FCO necessita di una serie di feed che guardi fuori dal mercato domestico e si deve ottimizzare quello che già si serve, se i miliardi bruciati in questi anni non lo abbiano ancora chiarito.
Con un mezzo hub come AZ ha adesso, ha ancora senso avere una base Milano?