La più puntuale del mondo, nonostante i travagli di questi mesi. La piattaforma specializzata FlightStats calcola che nel mese di gennaio 2018 Alitalia, l’ex compagnia di bandiera italiana, è stata quella che ha fatto atterrare in tempo (cioè con non più di 14 minuti di ritardo rispetto all’orario stabilito) il maggior numero di voli: quasi 92 su 100 — sui 14.801 operati dal vettore nei trentuno giorni del primo mese dell’anno. Il restante 8,11% è invece giunto a destinazione con un ritardo maggior di un quarto d’ora
Le inseguitrici
A leggere la classifica consolidata di gennaio 2018, la società tricolore — dal 2 maggio scorso in amministrazione straordinaria — stacca la diretta inseguitrice, Qatar Airways, che si classifica al secondo gradino della puntualità con l’87,88% dei collegamenti fatti arrivare in tempo. Terzo posto per la sudafricana South African Airways (87,47% di puntualità). Fuori dal podio la spagnola Iberia (86,73%), l’austriaca Austrian Airlines che fa parte del gruppo Lufthansa (86,66%), l’olandese Klm (86,13%), l’emiratina ed ex co-proprietaria di Alitalia, Etihad (85,75%), l’australiana Qantas (84,63%) e la brasiliana Latam Airlines (83,96%). Subito fuori dalle prime 10 Lufthansa, undicesima, con l’82,96% dei voli in orario, 18esima Air France con 80,98%. La «peggiore» di gennaio è risultata Air India: solo 52 voli su 100 sono giunti in tempo.
easyJet-Air France-Klm-Delta in pole
Intanto vanno avanti i contatti tra i tre commissari straordinari di Alitalia e i potenziali acquirenti della compagnia. La partita è a due: da un lato una cordata tra la low cost inglese easyJet, i franco-olandesi di Air France-Klm, l’americana Delta Air Lines e forse il fondo statunitense Cerberus. Dall’altro lato il gruppo Lufthansa che, però, ha posto diverse condizioni al management tricolore prima di sottoscrivere un impegno formale. Condizioni che — come anticipato dal Corriere della Sera lo scorso 8 febbraio — vedono ora in pole position la cordata europea-americana che potrebbe chiedere ai commissari straordinari e al governo italiano (uscente) di avviare il negoziato in esclusiva.
Corriere della sera