Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


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joe falchetto 64

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28 Settembre 2013
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Giusto per chiarire e poi chiudere l'OT: che significa "Per quel che mi riguarda problema risolto ora"? Vivi all'estero?

Se si, allora l'iscrizione all'AIRE e' giustificata e doverosa. Benissimo, piu' che "problema risolto", e' un seguire le procedure. Se no, e' un abuso e sei un evasore quanto e peggio del tuo idraulico. In quel caso meriti vergogna ed una visita della finanza.

Scusa la franchezza, ma quando si parla di tasse in Italia si fa un gran casino. Ci sono norme e vanno seguite. Il fatto che altri evadano non e' una buona scusa per evadere. E' come dire, siccome un altro uccide o stupra, ora faccio anche io un bell'omicidio o stupro. Che razza di discorso e'?
Fermiamoci alla prima frase con la domanda. Ecco la risposta. Ho accettato un lavoro presso una impresa estera che mi riconosce un emolumento al netto delle tasse che essa stessa paga per me e delle quali rilascia giusta certificazione. Vivo all'estero per un periodo di tempo dimostrabile che mi consente di non essere imponibile in Italia legalmente.
Il resto sono tue valutazioni legittime ma ti prego di slegarle dalla mia persona: nella mia vita e nella mia professione seguo solo strade consentite dalle norme.
 

norberto

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2 Luglio 2014
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Non ho capito, hanno convinto la CGIL ma ora è la UIL che si tira indietro?

Per me ennesima conferma che questi tira e molla sono solo sceneggiate a beneficio dei gonzi che ancora credono che i sindacati tutelino i lavoratori.
no le questioni sono due: ccnl e gestione esuberi.
su ccnl cgil e cisl sono d'accordo col testo presentato,ma non lo è uil
sulla gestione esuberi(accordo quadro) uil e cisl sono d'accordo ma non lo è la cgil
 

East End Ave

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13 Agosto 2013
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su e giu' sull'atlantico...
pensa come siamo avanti in Germania...qui oltre a non avere la 13ma e 14ma, non abbiamo nemmeno il tfr!
altri stipendi e diversa politica infatti...dai servizi al welfare; se togliessero la mia 13a o 14a e TFR in cambio della qualita' di vita tedesca, dei salari e di come funzionano le cose dal punto di vista del welfare...beh...firmerei subito!
 

Herzog

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20 Settembre 2013
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Magari!!!! Questa buffonata all'italiana deve chiudere per sempre. La baracca Alitalia ci è costata miliardi su miliardi di euro e purtroppo non è ancora finita!

Io da artigiano ho dovuto chiudere e nessuno mi ha dato e mi darà mai un euro.... E quando penso ai lavoratori di Alitalia in cassa integrazione all'80% dello stipendio per 7 anni o a tutti quelli che ancora una volta, nonostante debbano essere licenziati perchè l'azienda va male, avranno comunque benefici economici per anni e anni o un nuovo lavoro garantito presso qualche ente inutile statale mi girano non poco.........
Risposta 2.
Puoi anche leggere quanto ci costano all'anno i biglietti degli ex deputati. Pensa da quanti decenni....
http://www.dire.it/home/7818-camera-viaggi-gratis-ex-deputati.dire

Per un panorama più ampio: (ma non te lo consiglio)
http://www.pmli.it/privilegiparlamentaritabella.htm

Come vedi, legare i tuoi guai solo a quello che citi, mi pare un pò riduttivo e soprattutto pretestuoso.
 

Dr Gio

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Fermiamoci alla prima frase con la domanda. Ecco la risposta. Ho accettato un lavoro presso una impresa estera che mi riconosce un emolumento al netto delle tasse che essa stessa paga per me e delle quali rilascia giusta certificazione. Vivo all'estero per un periodo di tempo dimostrabile che mi consente di non essere imponibile in Italia legalmente.
Il resto sono tue valutazioni legittime ma ti prego di slegarle dalla mia persona: nella mia vita e nella mia professione seguo solo strade consentite dalle norme.
Benissimo, infatti ti ho chiesto proprio per quello. Perche' la tua frase originaria poteva prestarsi a fraintendimenti ("ho risolto il problema"). Assolutamente nessuna voglia di giudicarTI :) per quello avevo indicato le due possibilita', e mi fa piacere sapere che sei nella prima categoria. Nutro infatti antipatia per chi e' nella seconda (i presunti "furbetti").

Ciao, Gio :)
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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Alitalia: Del Torchio, convinto in prossimi giorni divisione superata

Articolo pubblicato il: 17/07/2014
"Sono convinto che nei prossimi giorni questa divisione verrà superata con senso di responsabilità perché c'è un'assoluta unità di visione". Ad affermarlo l'amministratore di Alitalia, Gabriele Del Torchio, interpellato sulla firma separata da parte dei sindacati del nuovo contratto di lavoro di settore e dei risparmi sul costo del lavoro. "E' un accordo positivo, -ha detto - mi auguro tempi brevi anche da parte delle altre sigle sindacali".
 

DusCgn

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Alitalia: le azioni delle banche possono finire a Cdp (Rep)

09:19 ROMA (MF-DJ)--Intesa Sanpaolo e Unicredit, le banche con la maggiore esposizione verso Alitalia, chiedono al Governo quella che i tecnici chiamano una way out: gli istituti, si legge su Repubblica, chiedono la certezza di poter vendere le loro quote della compagnia a un'entita' terza. Entra cosi' in scena la Cassa Depositi e Prestiti: i suoi debiti, contabilmente, non accrescono il debito pubblico. Anche per questo la richiesta delle banche di cedere tra qualche tempo le loro quote Alitalia alla Cassa ha trovato ascolto in vari settori del Governo, a partire dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. L'idea a cui si e' lavorato nelle ultime settimane e' quella di una vendita delle azioni al Fondo Strategico Italiano, controllato da Cdp all'80% e guidato da Maurizio Tamagnini. Su questo scenario, nell'ultimo mese si e' consumato un duello dietro le quinte fra i protagonisti. Giovanni Gorno Tempini, a.d. di Cdp, non intende impegnarsi a rilevare le azioni Alitalia che le banche non vogliono piu'. Per questo i vertici di Cassa si sono opposti alle pressioni delle banche e del Governo. Alla fine si e' arrivati a un precario compromesso: il Fondo Strategico dichiarera' (in privato) che e' disposto a esaminare l'opzione di comprare le quote delle banche se, e quando il piano industriale per Alitalia verra' eseguito e la compagnia risanata.
 

DusCgn

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Alitalia, Bonanni: ‘una base comune garantisce l’accordo e il contratto nazionale’

Roma, 18 aprile – L’accordo Alitalia prosegue nel suo percorso nonostante la Cgil non abbia firmato il protocollo riguardante la gestione degli esuberi e la Uil non abbia sottoscritto il contratto. Mentre l’Amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, si dice convinto che “nei prossimi giorni il senso di responsabilità avrà la meglio” e si raggiungerà così l’attesa unità d’intenti, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, esprime tutta la sua amarezza sull’accaduto.

“Ha deciso la maggioranza, perché ci possono essere pareri discordanti ma è importante avere una base di maggioranza che garantisce l’accordo ed il contratto nazionale”. Per il momento c’è soltanto una base quindi e per questo Bonanni aggiunge di non essere contento per l’operato dei suoi colleghi “che non hanno dato il meglio di loro stessi”.

Dal numero uno della Cisl giunge così l’auspicio che Cgil e Uil possano fare un passo indietro e rivedere la propria posizione, così come auspicato da Del Torchio. Concludendo chiede a tutti di assumersi le proprie responsabilità, accettando il fatto che senza questo accordo Alitalia “sarebbe morta” e che “i posti di lavoro vengono solo se c’è una buona azienda”.




Alitalia: Cda Poste il 22, Caio al bivio su aumento capitale (CorSera)

08:44 ROMA (MF-DJ)--L'a.d. di Poste Francesco Caio non ha ancora deciso se perseverare nell'investimento targato Alitalia: una tappa fondamentale, scrive il Corriere della Sera, sara' il Consiglio di amministrazione, convocato il 22 luglio, tre giorni prima dell'assemblea di Alitalia. A differenza di qualche mese fa, quando da palazzo Chigi venne chiesto a Poste di intervenire con 75 milioni di euro per contribuire al salvataggio di Alitalia, questa volta non ci sarebbe un committment politico: il gruppo guidato da Caio sara' relativamente libero di scegliere in base a una logica economica. Poste sarebbe disponibile a sottoscrivere solo in minima parte l'equity commitment, cioe' l'impegno pro quota a finanziare gli oneri legati a contenziosi o a perdite della vecchia Alitalia. In piu', per evitare sorprese, i vertici di Poste vorrebbero che fosse fissato un tetto oltre il quale vedersi esonerati da qualsiasi onere aggiuntivo. Nel caso di incertezze o contrarieta' il percorso rischia di diventare molto stretto: in altri termini, Caio ha gia' ventilato l'idea di procedere con una svalutazione in bilancio e archiviare la partita Alitalia-Etihad.
 

DusCgn

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Alitalia: Walsh (Iag), con Etihad un nuovo inizio (Sole)

08:26 ROMA (MF-DJ)--"Etihad puo' rappresentare l'inizio di un nuovo capitolo per Alitalia. Vedo positivamente le insistenze della compagnia araba per una gestione piu' efficente". Lo ha dichiarato Willie Walsh, Ceo di Iag, che riunisce British Airways, Iberia e Vueling, in un'intervista al SOle 24 Ore. Walsh auspica che "la Commissione voglia valutare" l'ingresso di Poste nel capitale di Alitalia come aiuto di Stato. "Noi siamo contenti di competere liberamente con Etihad, Qatar, Emirates. Sono scenari minacciosi solo per chi non vuole misurarsi con le regole della libera competizione", prosegue Walsh secondo il quale la Commissione Europea valutera' l'operazione Etihad-Alitalia "solo forse per capire se la societa' degli emirati ha il controllo del vettore italiano. La mia personale opinione e' che tutte le restrizioni sulla proprieta' delle compagnie dovrebbero essere eliminate"
 

Blos

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Con riferimento al post di EI-DBK, sarebbe interessante avere un report sull'offerta di Etihad con un confronto con le condizioni di AZ.
 

belumosi

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Alitalia: le azioni delle banche possono finire a Cdp (Rep)

09:19 ROMA (MF-DJ)--Intesa Sanpaolo e Unicredit, le banche con la maggiore esposizione verso Alitalia, chiedono al Governo quella che i tecnici chiamano una way out: gli istituti, si legge su Repubblica, chiedono la certezza di poter vendere le loro quote della compagnia a un'entita' terza. Entra cosi' in scena la Cassa Depositi e Prestiti: i suoi debiti, contabilmente, non accrescono il debito pubblico. Anche per questo la richiesta delle banche di cedere tra qualche tempo le loro quote Alitalia alla Cassa ha trovato ascolto in vari settori del Governo, a partire dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. L'idea a cui si e' lavorato nelle ultime settimane e' quella di una vendita delle azioni al Fondo Strategico Italiano, controllato da Cdp all'80% e guidato da Maurizio Tamagnini. Su questo scenario, nell'ultimo mese si e' consumato un duello dietro le quinte fra i protagonisti. Giovanni Gorno Tempini, a.d. di Cdp, non intende impegnarsi a rilevare le azioni Alitalia che le banche non vogliono piu'. Per questo i vertici di Cassa si sono opposti alle pressioni delle banche e del Governo. Alla fine si e' arrivati a un precario compromesso: il Fondo Strategico dichiarera' (in privato) che e' disposto a esaminare l'opzione di comprare le quote delle banche se, e quando il piano industriale per Alitalia verra' eseguito e la compagnia risanata.
Per la serie: QUASI tutti credono che AZ con EY avrà un futuro radioso. E stanno facendo a gara per accaparrarsi una quota.
Alla fine lo spettro di una nazionalizzazione mascherata, sembra diventare qualcosa di più di una sciagurata ma remota eventualità. Bene, avanti così...
 

berioz

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Per la serie: QUASI tutti credono che AZ con EY avrà un futuro radioso. E stanno facendo a gara per accaparrarsi una quota.
Alla fine lo spettro di una nazionalizzazione mascherata, sembra diventare qualcosa di più di una sciagurata ma remota eventualità. Bene, avanti così...
Le banche hanno il sacrosanto diritto di poter vendere le azoni a chiunque le voglia comprare, a cominciare dai francesi.

Mi pare più che normale che se qualcuno pretenda di porre loro il veto a certi possibili compratori debba pagare dazio.
 

belumosi

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Le banche hanno il sacrosanto diritto di poter vendere le azoni a chiunque le voglia comprare, a cominciare dai francesi.

Mi pare più che normale che se qualcuno pretenda di porre loro il veto a certi possibili compratori debba pagare dazio.
Guarda che il problema delle banche è diametralmente opposto. Siccome nessuno si sogna di comprare le loro azioni AZ (e temono sia così anche un domani), le banche vorrebbero la certezza che in futuro qualcuno rileverà le azioni in loro possesso per contratto. A loro non interessa che siano italiani, francesi o tedeschi, è sufficiente che siano soggetti UE. Ma hanno la ragionevole paura che non ci sarà un'AZ profittevole nemmeno tra qualche anno e loro si troveranno nuovamente con azioni che valgono zero. Con magari dei debiti in più.
Stando all'articolo, sembra che la politica stia cercando disperatamente un varco nella CDP per soddisfare le richieste delle banche. Il tutto si tradurrebbe per l'ennesima volta in un pacco ai danni dei cittadini, nella fattispecie quelli che hanno investito i risparmi in prodotti postali (soprattutto anziani). I quali vedrebbero utilizzato il loro denaro non più in investimenti a basso rischio in imprese sane, ma per salvare a tempo indeterminato AZ qualora la compagnia non dovesse raggiungere un'autosufficienza finanziaria.
Dalla pretesa delle banche di avere un compratore certo delle loro azioni, non si può che dedurre che loro per prime non credono nello sviluppo della compagnia.
 

Farfallina

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Alitalia: le azioni delle banche possono finire a Cdp (Rep)

09:19 ROMA (MF-DJ)--Intesa Sanpaolo e Unicredit, le banche con la maggiore esposizione verso Alitalia, chiedono al Governo quella che i tecnici chiamano una way out: gli istituti, si legge su Repubblica, chiedono la certezza di poter vendere le loro quote della compagnia a un'entita' terza. Entra cosi' in scena la Cassa Depositi e Prestiti: i suoi debiti, contabilmente, non accrescono il debito pubblico. Anche per questo la richiesta delle banche di cedere tra qualche tempo le loro quote Alitalia alla Cassa ha trovato ascolto in vari settori del Governo, a partire dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. L'idea a cui si e' lavorato nelle ultime settimane e' quella di una vendita delle azioni al Fondo Strategico Italiano, controllato da Cdp all'80% e guidato da Maurizio Tamagnini. Su questo scenario, nell'ultimo mese si e' consumato un duello dietro le quinte fra i protagonisti. Giovanni Gorno Tempini, a.d. di Cdp, non intende impegnarsi a rilevare le azioni Alitalia che le banche non vogliono piu'. Per questo i vertici di Cassa si sono opposti alle pressioni delle banche e del Governo. Alla fine si e' arrivati a un precario compromesso: il Fondo Strategico dichiarera' (in privato) che e' disposto a esaminare l'opzione di comprare le quote delle banche se, e quando il piano industriale per Alitalia verra' eseguito e la compagnia risanata.
Difficile una operazione con CDP a meno che non si verifichi una situazione come quella descritta nelle ultime righe e cioè con AZ risanata in grado di fare bilanci in nero. Altrimenti una entrata del fondo strategico di CDP non passerebbe mai la scure dell'UE.
 

Farfallina

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Le banche hanno il sacrosanto diritto di poter vendere le azoni a chiunque le voglia comprare, a cominciare dai francesi.

Mi pare più che normale che se qualcuno pretenda di porre loro il veto a certi possibili compratori debba pagare dazio.
Il problema è che con EY che non vuole certo trovarsi padroni, men che meno francesi, il rischio per le banche è di non trovare nessuno disposto a rilevare le loro quote. In fondo il settore è rischioso, il socio industriale non può salire oltre il 50% ma non accetterebbe che a farlo fosse un concorrente.
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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Il problema è che con EY che non vuole certo trovarsi padroni, men che meno francesi, il rischio per le banche è di non trovare nessuno disposto a rilevare le loro quote. In fondo il settore è rischioso, il socio industriale non può salire oltre il 50% ma non accetterebbe che a farlo fosse un concorrente.
Verissimo, ed è proprio per questo motivo le banche stanno alzando la posta.
 
Stato
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