- 19 Novembre 2009
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pensa come siamo avanti in Germania...qui oltre a non avere la 13ma e 14ma, non abbiamo nemmeno il tfr!Sul tavolo stanno saltando 13ma e 14ma! Roba da matti
pensa come siamo avanti in Germania...qui oltre a non avere la 13ma e 14ma, non abbiamo nemmeno il tfr!Sul tavolo stanno saltando 13ma e 14ma! Roba da matti
Fermiamoci alla prima frase con la domanda. Ecco la risposta. Ho accettato un lavoro presso una impresa estera che mi riconosce un emolumento al netto delle tasse che essa stessa paga per me e delle quali rilascia giusta certificazione. Vivo all'estero per un periodo di tempo dimostrabile che mi consente di non essere imponibile in Italia legalmente.Giusto per chiarire e poi chiudere l'OT: che significa "Per quel che mi riguarda problema risolto ora"? Vivi all'estero?
Se si, allora l'iscrizione all'AIRE e' giustificata e doverosa. Benissimo, piu' che "problema risolto", e' un seguire le procedure. Se no, e' un abuso e sei un evasore quanto e peggio del tuo idraulico. In quel caso meriti vergogna ed una visita della finanza.
Scusa la franchezza, ma quando si parla di tasse in Italia si fa un gran casino. Ci sono norme e vanno seguite. Il fatto che altri evadano non e' una buona scusa per evadere. E' come dire, siccome un altro uccide o stupra, ora faccio anche io un bell'omicidio o stupro. Che razza di discorso e'?
no le questioni sono due: ccnl e gestione esuberi.Non ho capito, hanno convinto la CGIL ma ora è la UIL che si tira indietro?
Per me ennesima conferma che questi tira e molla sono solo sceneggiate a beneficio dei gonzi che ancora credono che i sindacati tutelino i lavoratori.
altri stipendi e diversa politica infatti...dai servizi al welfare; se togliessero la mia 13a o 14a e TFR in cambio della qualita' di vita tedesca, dei salari e di come funzionano le cose dal punto di vista del welfare...beh...firmerei subito!pensa come siamo avanti in Germania...qui oltre a non avere la 13ma e 14ma, non abbiamo nemmeno il tfr!
Risposta 2.Magari!!!! Questa buffonata all'italiana deve chiudere per sempre. La baracca Alitalia ci è costata miliardi su miliardi di euro e purtroppo non è ancora finita!
Io da artigiano ho dovuto chiudere e nessuno mi ha dato e mi darà mai un euro.... E quando penso ai lavoratori di Alitalia in cassa integrazione all'80% dello stipendio per 7 anni o a tutti quelli che ancora una volta, nonostante debbano essere licenziati perchè l'azienda va male, avranno comunque benefici economici per anni e anni o un nuovo lavoro garantito presso qualche ente inutile statale mi girano non poco.........
Benissimo, infatti ti ho chiesto proprio per quello. Perche' la tua frase originaria poteva prestarsi a fraintendimenti ("ho risolto il problema"). Assolutamente nessuna voglia di giudicarTIFermiamoci alla prima frase con la domanda. Ecco la risposta. Ho accettato un lavoro presso una impresa estera che mi riconosce un emolumento al netto delle tasse che essa stessa paga per me e delle quali rilascia giusta certificazione. Vivo all'estero per un periodo di tempo dimostrabile che mi consente di non essere imponibile in Italia legalmente.
Il resto sono tue valutazioni legittime ma ti prego di slegarle dalla mia persona: nella mia vita e nella mia professione seguo solo strade consentite dalle norme.
Per la serie: QUASI tutti credono che AZ con EY avrà un futuro radioso. E stanno facendo a gara per accaparrarsi una quota.Alitalia: le azioni delle banche possono finire a Cdp (Rep)
09:19 ROMA (MF-DJ)--Intesa Sanpaolo e Unicredit, le banche con la maggiore esposizione verso Alitalia, chiedono al Governo quella che i tecnici chiamano una way out: gli istituti, si legge su Repubblica, chiedono la certezza di poter vendere le loro quote della compagnia a un'entita' terza. Entra cosi' in scena la Cassa Depositi e Prestiti: i suoi debiti, contabilmente, non accrescono il debito pubblico. Anche per questo la richiesta delle banche di cedere tra qualche tempo le loro quote Alitalia alla Cassa ha trovato ascolto in vari settori del Governo, a partire dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. L'idea a cui si e' lavorato nelle ultime settimane e' quella di una vendita delle azioni al Fondo Strategico Italiano, controllato da Cdp all'80% e guidato da Maurizio Tamagnini. Su questo scenario, nell'ultimo mese si e' consumato un duello dietro le quinte fra i protagonisti. Giovanni Gorno Tempini, a.d. di Cdp, non intende impegnarsi a rilevare le azioni Alitalia che le banche non vogliono piu'. Per questo i vertici di Cassa si sono opposti alle pressioni delle banche e del Governo. Alla fine si e' arrivati a un precario compromesso: il Fondo Strategico dichiarera' (in privato) che e' disposto a esaminare l'opzione di comprare le quote delle banche se, e quando il piano industriale per Alitalia verra' eseguito e la compagnia risanata.
Le banche hanno il sacrosanto diritto di poter vendere le azoni a chiunque le voglia comprare, a cominciare dai francesi.Per la serie: QUASI tutti credono che AZ con EY avrà un futuro radioso. E stanno facendo a gara per accaparrarsi una quota.
Alla fine lo spettro di una nazionalizzazione mascherata, sembra diventare qualcosa di più di una sciagurata ma remota eventualità. Bene, avanti così...
Guarda che il problema delle banche è diametralmente opposto. Siccome nessuno si sogna di comprare le loro azioni AZ (e temono sia così anche un domani), le banche vorrebbero la certezza che in futuro qualcuno rileverà le azioni in loro possesso per contratto. A loro non interessa che siano italiani, francesi o tedeschi, è sufficiente che siano soggetti UE. Ma hanno la ragionevole paura che non ci sarà un'AZ profittevole nemmeno tra qualche anno e loro si troveranno nuovamente con azioni che valgono zero. Con magari dei debiti in più.Le banche hanno il sacrosanto diritto di poter vendere le azoni a chiunque le voglia comprare, a cominciare dai francesi.
Mi pare più che normale che se qualcuno pretenda di porre loro il veto a certi possibili compratori debba pagare dazio.
Difficile una operazione con CDP a meno che non si verifichi una situazione come quella descritta nelle ultime righe e cioè con AZ risanata in grado di fare bilanci in nero. Altrimenti una entrata del fondo strategico di CDP non passerebbe mai la scure dell'UE.Alitalia: le azioni delle banche possono finire a Cdp (Rep)
09:19 ROMA (MF-DJ)--Intesa Sanpaolo e Unicredit, le banche con la maggiore esposizione verso Alitalia, chiedono al Governo quella che i tecnici chiamano una way out: gli istituti, si legge su Repubblica, chiedono la certezza di poter vendere le loro quote della compagnia a un'entita' terza. Entra cosi' in scena la Cassa Depositi e Prestiti: i suoi debiti, contabilmente, non accrescono il debito pubblico. Anche per questo la richiesta delle banche di cedere tra qualche tempo le loro quote Alitalia alla Cassa ha trovato ascolto in vari settori del Governo, a partire dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. L'idea a cui si e' lavorato nelle ultime settimane e' quella di una vendita delle azioni al Fondo Strategico Italiano, controllato da Cdp all'80% e guidato da Maurizio Tamagnini. Su questo scenario, nell'ultimo mese si e' consumato un duello dietro le quinte fra i protagonisti. Giovanni Gorno Tempini, a.d. di Cdp, non intende impegnarsi a rilevare le azioni Alitalia che le banche non vogliono piu'. Per questo i vertici di Cassa si sono opposti alle pressioni delle banche e del Governo. Alla fine si e' arrivati a un precario compromesso: il Fondo Strategico dichiarera' (in privato) che e' disposto a esaminare l'opzione di comprare le quote delle banche se, e quando il piano industriale per Alitalia verra' eseguito e la compagnia risanata.
Il problema è che con EY che non vuole certo trovarsi padroni, men che meno francesi, il rischio per le banche è di non trovare nessuno disposto a rilevare le loro quote. In fondo il settore è rischioso, il socio industriale non può salire oltre il 50% ma non accetterebbe che a farlo fosse un concorrente.Le banche hanno il sacrosanto diritto di poter vendere le azoni a chiunque le voglia comprare, a cominciare dai francesi.
Mi pare più che normale che se qualcuno pretenda di porre loro il veto a certi possibili compratori debba pagare dazio.
Verissimo, ed è proprio per questo motivo le banche stanno alzando la posta.Il problema è che con EY che non vuole certo trovarsi padroni, men che meno francesi, il rischio per le banche è di non trovare nessuno disposto a rilevare le loro quote. In fondo il settore è rischioso, il socio industriale non può salire oltre il 50% ma non accetterebbe che a farlo fosse un concorrente.
Difficile credere non abbiano pensato a un lock up.Verissimo, ed è proprio per questo motivo le banche stanno alzando la posta.
Difficile credere non abbiano pensato a un lock up.
Non mi sembrano pizza e fichi.