Gentile dottor Sabelli,
sono un’assistente di volo AVR2 di medio raggio. Le riporto l’spn compilato da me alla fine di un avvicendamento iniziato il 3 agosto scorso. "Non c’è stata tratta in cui un passeggero non si sia lamentato della presenza di una sola testata giornalistica. Ci hanno "accusato" di propaganda di regime: parole veramente pesanti. Ora non so quanto sia di beneficio per la nostra immagine. Mi riservo di mandare una e-mail anche all’ Amministratore Delegato". Questo è il documento firmato da me e convalidato dal comandante del volo. Il documento a giorni arriverà al PNC tramite busta rossa. Per qualsiasi chiarimento potete contattarmi via telefono, perché alcune situazioni andrebbero spiegate a voce, si veda anche la presenza di alcuni giornalisti che hanno assistito a queste lamentele. Distinti saluti.
Lettera firmata
Gentile collega,
grazie per la segnalazione. Do a lei le prime spiegazioni per poi individuare una modalità efficace per informare i clienti della ragione di questa scelta che, se non spiegata,
può apparire ispirata a logiche di orientamento politico e culturale. Le cose stanno realmente in questi termini. Quest’anno, già dal mese di gennaio abbiamo ridotto le rotte per le quali conservare la distribuzione dei quotidiani (fino al mese di luglio erano imbarcati soltanto sulla Roma - Milano e sulla Business Class di medio e lungo raggio) con oneri a nostro carico (mediamente 0,2 euro a copia, per una spesa annua di circa 400.000 euro). Per le restanti rotte, la decisione iniziale è stata quella di togliere il servizio, secondo una logica di segmentazione del mercato e dei clienti; in ambienti competitivi, come sempre più il trasporto aereo sta diventando, non tutti i prodotti e non tutti i clienti sono uguali, se non altro perché pagano prezzi diversi. In parallelo, tuttavia, abbiamo proposto ai principali quotidiani nazionali di provvedere loro alla distribuzione, a loro carico, su tali rotte, come investimento compreso nelle loro strategie editoriali e di marketing. Ho io stesso personalmente, consapevole dei possibili rischi di strumentalizzazione, chiamato e parlato con i rispettivi direttori.
A conclusione di questa sollecitazione, hanno aderito all’idea Il Giornale, Libero, Il Riformista e Il Sole 24 Ore, quest’ultimo con un prodotto ad hoc per noi. In particolare Repubblica e Corriere della Sera, pur capendo l’iniziativa ed essendone esplicitamente informati, hanno declinato la proposta. Su queste basi, il 1° agosto è partita la distribuzione delle prime tre testate, mentre quella del Sole partirà (è partita, ndr) ai primi di settembre, quando il prodotto specifico sarà stato messo a punto. Come vede tutto molto trasparente pur se, ripeto, darne pubblica informazione avrebbe evitato ed eviterà interpretazioni come quella che lei ci ha opportunamente riportato.
Colgo, peraltro, l’occasione per rassicurare lei e tutti i colleghi con i quali commenterà la cosa della nostra assoluta indipendenza, materiale e soprattutto intellettuale da qualsiasi parte politica, gruppo d’opinione e/o lobby culturale e/o d’affari. La particolare genesi della nuova Alitalia e le polemiche squisitamente politiche che ne hanno segnato i primi passi hanno avuto origine di natura tutta elettorale e postelettorale che ci ha visti oggetto della discussione ma mai soggetto attivo e partecipe. Per volontà degli azionisti, per stile e cultura manageriale, per vitale esigenza di discontinuità dalla storia dell’Azienda, abbiamo dato alla nuova Alitalia un profilo di mercato, di azienda privata e senza associazione a questa o quella parte politica, fin dall’inizio, anche quando le critiche, feroci avevano proprio quella impropria motivazione. Stiamo facendo sforzi enormi per centrare la nostra missione, facendo leva proprio sul vostro lavoro, sulle grandi competenze che l’Azienda ha, sulla affezione di fondo dei nostri Clienti, sul valore dei nostri brand; non permetteremo che tutto sia vanificato, ancora una volta, da interessi di parte che, in maniera miope, trascurano e mettono a repentaglio industrie o imprese che dovrebbero, invece, essere interesse comune.
Così abbiamo iniziato e così continueremo. Buon lavoro.
Rocco Sabelli