Comunicato Stampa IPA
COMUNICATO STAMPA
Apprendiamo con stupore dalle agenzie di stampa le ultime dichiarazioni del dott. Colaninno,
presidente di Alitalia-CAI.
Purtroppo troviamo la conferma che "l'affare Alitalia", costato ai cittadini italiani più di 3 miliardi
di euro, prevedeva, con il benestare politico e di parte delle cosiddette "parti sociali", la
cacciata dal mondo del lavoro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie e lʼ eliminazione del
"sindacato autonomo", oltre alla garanzia dellʼottenimento di una serie di condizioni di
privilegio monopolistico.
Le frasi rilasciate ieri sono illuminanti sulla lungimiranza di parte, speriamo minimale, di una
classe di imprenditori i quali, spacciandosi per "coraggiosi", dimostrano invece di saper fare
molto bene e con lucida premeditazione i loro esclusivi interessi economici.
Seppure in una fase di grave recessione, IPA (Italian Pilots Association), lʼassociazione
professionale dei piloti maggiormente rappresentativa alla quale nei prossimi giorni si unirà
tramite fusione lʼANPAC, continuerà a lavorare affinché sia garantita ai colleghi licenziati ed a
quelli assunti a condizioni di lavoro da terzo mondo in nome di un progetto finanziario e non
industriale, la possibilità di riscattarsi dall'umiliazione di un'inattività forzata ed immeritata gli
uni e di una condizione lavorativa mortificante e professionalmente squalificante gli altri.
Senza dimenticare, purtroppo, che oltre la metà dei piloti posti in CIGS rimarrano senza lavoro
e senza pensione al termine degli ammortizzatori sociali. Ricordiamo infatti che Alitalia-CAI,
condotta dallʼing. Rocco Sabelli, si è sempre rifiutata di collaborare alla messa in opera di un
progetto di rotazione che consentisse ai piloti in CIGS di rimanere abilitati ed addestrati al
pilotaggio degli aeromobili di linea, unica condizione che permetterebbe loro di trovare un
nuovo posto di lavoro, seppur in Paesi lontani dallʼEuropa.
Purtroppo dalle parole del presidente Colaninno in merito alle prospettive future di Alitalia si
evince chiaramente che i “capitani coraggiosi” non intendono immettere ulteriori risorse
finanziarie allʼinterno dellʼazienda ancorchè, come sembra altamente probabile, ciò diventerà
indispensabile già dalla fine del 2010 a causa dellʼinconsistenza del piano industriale.
Auspichiamo, nellʼinteresse dei cittadini utenti, dei lavoratori in servizio attivo di Alitalia e di
quelli meno fortunati che sono stati posti in CIGS, che cresca presto nelle istituzioni e nel
sistema politico e finanziario la consapevolezza di questa grave situazione di incertezza sul
futuro della compagnia di bandiera nazionale.
Roma, 5 giugno 2010
I P A