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italian7

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Ps. Il sito nuovo e' pieno di errori.
Possibile che lo status del volo "sfora" tutta la pagina? Bisogna andare moltro a destro per vederlo...
 

alex86

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La prima volta che l'ho visto pensavo fosse proprio mancante (non mi ero accorto sforasse a destra).

Devono ancora lavorare pesantemente... Buon lavoro (se ci leggono).
 

atlantique

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ALITALIA/ Colaninno sotto assedio chiede aiuto a Berlusconi
Felice Saulino venerdì 25 giugno 2010

Se la trasparenza di un’azienda si misurasse attraverso la sua comunicazione con i media e il mondo esterno, quella dell’Alitalia di Colaninno e Sabelli risulterebbe inesistente. Provare per credere. Basta alzare il telefono, comporre il numero dell’ufficio stampa, armarsi di santa pazienza e attendere che qualcuno risponda.

Da questo momento in poi, al malcapitato giornalista che cercherà di verificare una notizia, una data o un dato, verrà inflitto un autentico percorso a ostacoli. Alla fine, verrà rinviato a uno dei comunicati stampa reperibili sul sito della compagnia. Il problema è che da queste veline si può tirare fuori poco o nulla.

Per avere l’idea di cosa passa il convento, basta scorrere gli ultimi titoli: 16 giugno 2010 - “Confermata la crescita del gruppo ad Alghero”; 10 giugno - “Alitalia sottoscrive un accordo con tutte le rappresentanze dei piloti”; 10 giugno - “Alitalia dà il benvenuto a Vietnam Airlines nell’alleanza Skyteam”; 8 giugno - “Alitalia porta gli azzurri in Sudafrica”; 3 giugno - “Viaggio apostolico di sua Santità Benedetto XVI a Cipro”, eccetera eccetera.

In questa situazione, provare ad approfondire una notizia vera può dar vita a situazioni comiche. Prendiamo un incidente che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Ecco il lancio fatto il 16 giugno scorso dall’agenzia Ansa: “Momenti di paura ieri a bordo del volo Alitalia 615 da Boston a Roma quando, poco dopo il decollo, uno dei due motori ha preso fuoco. Il pilota ha chiesto alla torre di controllo l’autorizzazione a rientrare all’aeroporto dopo avere lanciato l’allarme ‘Mayday’. La manovra di atterraggio è riuscita in modo perfetto. Nessuno dei passeggeri è rimasto ferito. L’Airbus 330 aveva a bordo 244 passeggeri e 13 persone di equipaggio”.

E questo, due giorni dopo, è lo scambio di battute con un addetto all’ufficio stampa della compagnia

Alitalia - In cosa posso esserle utile?

Giornalista - Vorrei sapere come mai non avete diffuso un comunicato sull’incidente...

Alitalia - Perché non è successo nulla!

Giornalista - Beh, è stato lanciato il “Mayday”, c’è stato un atterraggio d’emergenza. A bordo c’erano più di 250 persone...

Alitalia - Abbiamo commentato l’episodio con un paio di agenzie e abbiamo rilevato che c’è stata una piccola disfunzione. Il rientro è stato perfetto.

Giornalista - Sì, ho letto che attendete la lettura della scatola nera, ma pensate a un bird strike, insomma a qualche uccello risucchiato da un motore. Comunque escludete categoricamente un problema di manutenzione perché ‘le manutenzioni Alitalia sono fatte tutte al massimo livello’ .

Alitalia - Esatto.


Giornalista - Potevate dare un comunicato...

Alitalia - Non c’era notizia...

Giornalista - Su questo ci sarebbe da discutere...

Alitalia - Ok, le serve altro?

Giornalista - Sì, un’informazione sul bilancio 2009. Il 18 marzo avete dato conto della proposta di bilancio del Consiglio di amministrazione, ma poi non avete scritto una riga sull’assemblea che avrebbe dovuto discutere e approvare il bilancio vero e proprio.

Alitalia - Noi pubblichiamo un certo numero di comunicati al giorno. Aspetti che dò un’occhiata.

Giornalista - Non perda tempo, ho già consultato il vostro sito.

Alitalia - Allora non abbiamo dato alcun comunicato.

Giornalista - Come mai?

Alitalia - Vuol dire che l’assemblea si è riunita e basta.

Giornalista - E non le sembra strano l’ufficio stampa non abbia traccia dell’assemblea degli azionisti convocata per approvare il primo bilancio annuale della nuova Alitalia privatizzata?

Alitalia - Scusi ma che cosa ci deve fare?

Giornalista -Dal momento che sono un giornalista....

Alitalia - Non è che la notte le vengono in mente certe cose, poi si sveglia al mattino...



A parte lo stile, gli argomenti (chiamiamoli così!) dell’interlocutore sono identici a quelli usati da un suo collega un mese prima in occasione di un’analoga richiesta. Ecco alcune battute.



Giornalista - Vorrei sapere se l’assemblea degli azionisti si è riunita per approvare il bilancio 2009.

Alitalia - I dati sono nel nostro comunicato del 18 marzo.

Giornalista - Quel comunicato si riferisce al progetto di bilancio del Consiglio di amministrazione non al bilancio definitivo che è quello votato dagli azionisti.

Alitalia - Ma lei che cosa vuole sapere?

Giornalista - Una cosa semplicissima: se l’assemblea c’è stata e se ha approvato il bilancio 2009.

Alitalia - E che cosa ci vuol fare?

Giornalista - Dal momento che sono un giornalista...

Alitalia - Allora se vuole scrivere qualcosa sul bilancio 2009, i dati sono tutti nel nostro comunicato...


La situazione non si sblocca nemmeno dopo un rinvio a un collega di grado superiore.

Giornalista - Vorrei notizie sul bilancio uscito dall’assemblea degli azionisti.

Alitalia - Non mi pare fondamentale.

Giornalista - Questo, se permette, lo lasci decidere a me.

Alitalia - Veramente è la prima volta che mi viene fatta una richiesta come la sua.

Giornalista - Sta dicendo che fino ad ora nessun giornalista le ha chiesto il bilancio 2009?

Alitalia - Esattamente!

Giornalista - Potrebbe almeno spiegarmi per quale ragione, dopo il comunicato sul progetto di bilancio 2009, l’Alitalia non ha dato altre informazioni sull’argomento?

Alitalia - Siamo un’azienda privata e decidiamo noi cosa comunicare e quando...



L’ufficio stampa della “nuova Alitalia” targata Cai esegue degli ordini e riflette un clima. Il clima di un’azienda che si sente e si è sempre sentita sotto assedio. Le ragioni sono tante: la difficile eredità lasciata dalla vecchia compagnia di bandiera, i costi enormi scaricati sui contribuenti, i drastici tagli d’organico imposti dalla nuova proprietà.



E ancora: il mancato rispetto degli accordi sottoscritti a Palazzo Chigi per il riassorbimento dei cassintegrati e non solo, l’abbandono di Malpensa, la lunga serie di deroghe e le norme ad hoc “regalate” dal governo Berlusconi alla “cordata patriottica”, il monopolio di fatto garantito sulla rotta Roma-Milano, la Caporetto dell’estate scorsa con ritardi, voli cancellati, bagagli smarriti e disguidi d’ogni tipo. A ben guardare, la compagnia gestita da Colaninno e Sabelli paga il suo peccato originale: quello d’essere un’impresa privata (teoricamente), messa assieme dalla politica e che dipende dalla politica.

Il 2009 si è chiuso con una perdita ufficiale di 326 milioni di euro, un trend analogo a quello della vecchia e vituperata compagnia di Stato che tra l’altro era più grande, copriva più rotte, aveva più passeggeri e - soprattutto - seimila dipendenti in più. Adesso la situazione, sempre stando ai comunicati ufficiali, è lievemente migliorata, ma le preoccupazioni restano

Ai primi di giugno Colaninno ha approfittato del festival dell’economia di Trento per lanciare l’allarme: “Speravamo in certi risultati nel 2010. Non ci sono stati. La partita vera è nel 2011: se raggiungeremo certi risultati (il pareggio operativo, ndr) Alitalia si salva, altrimenti bisognerà trovare soluzioni di finanziamento, perché la compagnia avrà bisogno di soldi” e in cassa ci sono solo quelli per far fronte alle perdite del 2010.

Il problema è che i soldi di cui “ha bisogno” l’Alitalia non arriveranno dagli azionisti. Con fare poco patriottico, i soci Cai, hanno già fatto sapere da tempo che non tireranno fuori un solo euro per sottoscrivere aumenti di capitale. Non a caso, Colaninno, ex “capitano coraggioso dalemiano”, parla di “soluzioni di finanziamento”.

Il messaggio è chiaramente rivolto a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio è avvertito: se vuole che Alitalia “si salvi”, evitando che finisca ad Air France (già primo azionista con il 25%) dovrà cominciare a darsi da fare per trovare i soldi di cui “Alitalia ha bisogno”.

In caso contrario, rischia di perdere faccia e voti. Perché è stato lui, alla vigilia delle politiche del 2008, a lanciare il grido “Non passi lo straniero” e a giocarsi le elezioni sull’italianità della compagnia di bandierina chiedendo ai patrioti Cai di mettere sul tavolo “solo una fiche”.

Ilsussidiario.net
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
il mancato rispetto degli accordi sottoscritti a Palazzo Chigi per il riassorbimento dei cassintegrati e non solo, l’abbandono di Malpensa, la lunga serie di deroghe e le norme ad hoc “regalate” dal governo Berlusconi alla “cordata patriottica”, il monopolio di fatto garantito sulla rotta Roma-Milano, la Caporetto dell’estate scorsa con ritardi, voli cancellati, bagagli smarriti e disguidi d’ogni tipo. A ben guardare, la compagnia gestita da Colaninno e Sabelli paga il suo peccato originale: quello d’essere un’impresa privata (teoricamente), messa assieme dalla politica e che dipende dalla politica.
A ben vedere i problemi di Alitalia non dipendono dall' essere "impresa privata messa assieme dalla politica e che dipende dalla politica".

La politica ad Alitalia ha dato e dà solo aiuti e aiutini, non problemi. Quelli c' erano e non possono certo scomparire dalla sera alla mattina, soprattutto tenendo gente come Schisano (ma perché lo tengono?) e avendo al vertice gente in gamba come Sabelli, ma non del mestiere.

E' anche difficile negare che le cose vadano meglio che nel disastroso esordio. Tuttavia non basta che le cose e soprattutto i conti vadano meglio, devono andare bene, cioè l' operazione funziona se Alitalia guadagna, senza aiutini inevitabilmente temporanei. Se continua a perdere e finisce i soldi o trova qualcuno che la mantiene ancora (Air France, Repubblica Italiana, soci generosi) o chiude.
 

Simme71

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Per quanto riguarda Alitalia c' è stato parecchio regresso già dalle cancellazioni di rotte del 2001.
Questo è un fatto incontrovertibile. Tante rotte non ci sono più. Per fare il verso a ciò che è scritto su una bandiera di un'altra nazione, potremmo avanzare un "Disordem e regreso". E pensare che io preferirei volare made in italy, però semplicemente non mi riesce.
 
Q

Quirino

Guest
Ma vi sembra normale andare ad aracnidare su cosa pubblica un ufficio stampa di una compagnia privata??
se la compagnia privata è tale "sui generis" (come lo è Alitalia) sì.
Il buono a pochi, il debito a tutti, se permetti almeno la comunicazione la puoi fare decente.
Se andasse a questione con l'uffico stampa della Ferrero interesserebbe meno, forse perchè privata lo è davvero.
tu che ne pensi?
 

andreapinti

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andreapinti.com
Da un punto di vista legale purtroppo/perfortuna (a voi la scelta) Alitalia è a tutti gli effetti privata, come lo è la Ferrero o la "Garage a Centocelle dar Burino S.p.A.". E' verissimo che ci sono implicazioni politiche e sociali enormi, la questione sollevata da Malpensante mi sembra coerente e giusta, ma ai miei occhi resta non sufficiente per esigere di conoscere dati sensibili della società, soprattutto tramite l'ufficio stampa.

L'Alitalia in quanto SpA è tenuta a tutti gli obblighi di legge di redazione e pubblicità del bilancio d'esercizio previsti dal codice civile e dai regolamenti vari.
 

belumosi

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L'Alitalia in quanto SpA è tenuta a tutti gli obblighi di legge di redazione e pubblicità del bilancio d'esercizio previsti dal codice civile e dai regolamenti vari.
Qualcuno riesce a fare una visura camerale per conoscere dettagli tipo chi sono i soci, con quali quote e i dettagli sul bilancio 2009?
Se ciò che si afferma nell' articolo di Saulino è vero, trovo sconcertante che sia un problema far aver la copia di un bilancio (che è pubblico...) ad un giornalista.
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
In compenso Alitalia ci comunica queste ca**ate irrilevanti


Skyteam: Gala Alitalia e Air France per decennale alleanza

venerdì, 25 giugno 2010 - 17:25

(AGI) Roma - Skyteam: a Parigi gala Alitalia -Air France per celebrare il decimo anniversario dell'alleanza. Si e' svolto ieri presso l'Ambasciata italiana a Parigi dove si sono incontrati i vertici delle compagnie. Sono stati confermati il significato strategico della partnership tra Alitalia e Air France/Klm, il valore dei risultati finora raggiunti e l'impegno a conseguire ulteriori sinergie commerciali e industriali.
 

Farfallina

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ALITALIA/ Colaninno sotto assedio chiede aiuto a Berlusconi
Felice Saulino venerdì 25 giugno 2010

Se la trasparenza di un’azienda si misurasse attraverso la sua comunicazione con i media e il mondo esterno, quella dell’Alitalia di Colaninno e Sabelli risulterebbe inesistente. Provare per credere. Basta alzare il telefono, comporre il numero dell’ufficio stampa, armarsi di santa pazienza e attendere che qualcuno risponda.

Ilsussidiario.net
Il sussidiario è dal primo giorno che spara contro AZ e questa uscita è la solita fatta ad uso e consumo di una informazione da 2 soldi!

Chiunque abbia un minimo di buon senso sa benissimo che tale fenomenale giornalista avrebbe ricevuto un trattamento simile con la stragrande maggioranza di aziende italiane e straniere, se non peggio perchè a certi giornalai schierati spesso non viene nemmeno risposto.
 

belumosi

Socio AIAC 2025
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Il sussidiario è dal primo giorno che spara contro AZ e questa uscita è la solita fatta ad uso e consumo di una informazione da 2 soldi!

Chiunque abbia un minimo di buon senso sa benissimo che tale fenomenale giornalista avrebbe ricevuto un trattamento simile con la stragrande maggioranza di aziende italiane e straniere, se non peggio perchè a certi giornalai schierati spesso non viene nemmeno risposto.
Chiunque abbia un minimo di buon senso sa benissimo che i bilanci delle grandi aziende DI NORMA sono nel sito internet aziendale...
 
Stato
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