Thread Alitalia dal 13.11.2013


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pippen

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11 Giugno 2011
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

si potrebbe esportare i nonni in polonia a 400 euro al mese, come fanno in germania (battuta).
 

Vortigern

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10 Ottobre 2013
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Lo sai che BA vende voli XXX-LGW cambio aeroporto LHR-YYY? E devi ritirare i bagagli, prendere un bus, taxi o metro a tue spese, arrivare a LHR e rifare controlli e rimbarcare i bagagli? E non credere che siano casi isolati, una buona parte degli aeroporti italiani con BA è collegata solo a LGW e non a LHR.
Purtroppo lo so io......che un paio di volte ho dovuto sottostare a questa soluzione, molto scomoda, che a mio avviso rappresenta la peggiore controindicazione al viaggiare con BA (se non fosse per questo, sarebbe la mia aerolinea europea preferita).
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

se a londra sparisce l'industria finanziaria vediamo se rimangono cosi' "inglesi".
 

Herzog

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20 Settembre 2013
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Credo tu abbia centrato il nocciolo della questione, io non capisco perche' una linea aerea debba avere legami stretti con politica e enti locali
Semplice, ma mi sono espresso male con "legami". Intendevo rapporti di stretta collaborazione:
-gli slot,
-le tasse aeroportuali (a proposito, quest'anno aggravio ad Az di 200 mln),
-COA,
-gli enti locali a volte gestiscono le società aeroportuali (vedi Sea e questione Linate),
-a volte sembrerebbe che gli stessi girino parte di quelle tasse aeroportuali a dirette concorrenti, (http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-4ade8150-2778-4195-86ee-2c3f2987db6a.html)
-necessità diplomatiche per nuove rotte, gestione di quelle esistenti, rappresentanze, scali e diritti di sorvolo.

e via dicendo.
 
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Vortigern

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10 Ottobre 2013
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Non credo sia una questione di notizie, informazioni o dati.Al di la' del dramma umano e sociale di persone senza lavoro. Una linea aerea da primo mondo non e' regolata da prebende, politici, ecc. Ha un management capace e finanziamenti sufficienti. Al di la' di questioni sociali (e mi riferisco a Pantelleria e Lampedusa e pochi altri aeroporti) ha rotte con un conto economico positivo oppure rotte che avranno un conto economico positivo dopo l'avviamento. Un paese da primo mondo non tiene in piedi una azienda di qualsiasi tipo che perde soldi ai livelli di AZ negli ultimi cinque anni.

Io non credo avrei fatto affermazioni simili qualche anno fa. Purtroppo la quantita' di messaggi che hanno mandato in vacca qualsiasi discorso intelligente e razionale su AZ in questo forum mi ha fatto ricordare perche' non sono in Italia. C'e' differenza fra il diritto al lavoro ed il diritto di avere sempre lo stesso lavoro, c'e' differenza fra un discorso sentimentale (a me personalmente dispiacerebbe non vedere piu' aerei AZ) e commenti razionali su quella che e' - o dovrebbe essere - un'azienda e non una societa' senza fini di lucro atta a svolgere una funzione sociale.

Forse senza AZ si potrebbe ripartire da zero e forse si potrebbe anche costruire un'industria italiana del trasporto aereo con qualche speranza. Dopo tutto il materiale umano "front line" esiste. Con questo non voglio dire che AZ impedisca questo processo, pero' finora non si e' stati capaci di creare la linea aerea che la posizione geografica dell'italia e l'economia Italiana si meriterebbero. Perche' non provare senza AZ?

Quanto alle questioni sentimentali, a me dispiace anche non vedere piu' aerei PAN AM (ha rappresentato una lunga parte della mia vita, in fondo abbastanza buona) ma a un certo punto PAN AM chiuse perche' erano finiti i soldi, non avevano fondi sufficienti per crescere, si erano venduti tutti gli assets principali e le linee rimaste non bastavano ad avere un bilancio in pareggio. Questo e' il "primo mondo"
Forse ti stupirà, ma io la penso molto come te, solo che la prendo un pò più da lontano. E non è un discorso sentimentale, nè di invocazione di un diritto all'assistenzialismo.
J.M. Keynes, più volte citato a sproposito dalla politica, scriveva che l'intervento pubblico ha utilità e senso solo un contesto pubblico efficiente (JMK: "Come uscire dalla crisi"), ma ovviamente a certe aree della politica è interessata solo la prima parte.

Nel tuo post citi fatti e vettori propri di altre nazioni e sistemi.
Quello che accade negli USA non si può ripetere in Italia. Lì mi posso riciclare come tassista. In Italia no perchè una licenza costa anche 150.000€. Negli USA mi posso inventare un'attività artigianale e mi mettono il tappeto rosso. Qui, all'Inps non gliene importa nulla del mio stato di start-up. Forse sarei stato un bravo notaio o farmacista. Ma in Italia...

Tutto questo per dire che in Italia la mobilità sociale non esiste. E lo scotto lo paghiamo tutti con la mobilità monetaria a scapito del contribuente. Non so se è chiaro: no mobilità sociale=mobilità Inps. Una sorta di indennità sostitutiva.

Pensare di poter innestare dall'oggi al domani una realtà efficiente a lavorare a stretto contatto con politica/istituzioni/enti, senza influenze reciproche, è come installare tutta illuminazione a led in una casa con l'impianto elettrico degli anni'60.

Quello che molti non vogliono ammettere è che il mercato non ha una funzione sociale di regolamentazione. Quella può averla solo lo Stato. E senza riforme (Germania docet), non si va da nessuna parte.

La differenza è che non essendo qui la stessa storia della Pan AM, ci siamo dovuti accollare debiti di Lai/cigs/mobilità etc. Af chiede in pratica l'accollo dei debiti e forse anche qualche cosina in più. Dov'è l'innovazione e dove sarebbe lo sviluppo che avanza? (Senza contare che gli oligopoli non hanno mai fatto bene alla formazione del prezzo)
Molto bello questo vostro scambio di opinioni. L'analisi di Londonfog è ineccepibile, da un punto di vista anglosassone. La risposta di Herzog, ben circostanziata, spiega con estrema chiarezza le differenze esistenti tra il nostro paese ed i nostri più dinamici competitor...ed il perchè, purtroppo, certe situazioni da noi rappresentino un dramma delle volte neanche immaginabile in altri contesti.

Questo, d'altronde, non fà altro che reindirizzare i riflettori verso il problema principale a monte del problema AZ.....il Problema Paese.

Un Paese in estrema difficoltà morale, prima che economica. Un paese diviso in due su tutto: Nord contro sud.....Libero mercato contro Statalismo.....Giovani contro Vecchi.....Lavoratori Ipergarantiti contro Poveracci con decenni di lavoro nero sulle spalle.........e via così...

Un Paese incapace, ormai, di qualsiasi scelta chiara e decisa (che sia strategica oppure no)......questo perchè la Politica ed i Governi da essa espressi hanno perso anche la più minima credibilità, dote necessaria per poter proporre qualsiasi iniziativa di ampio respiro come quelle oramai necessarie ed indispensabili in praticamente ogni campo.

Inutile dire che quindi, in mancanza di iniziative decise, si proseguirà, con più o meno minime correzioni di rotta, sempre più giù nella curva del nostro Declino.....oramai forse inarrestabile.....
 

enrico

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Scusa ma per me parli troppo tecnico, se riesci a spiegare i concetti senza ricorrere a troppe sigle te ne sarei grato.
E fu così che finalmente mi trovai a quotare di cuore Cesare Caldi.
Mobius, che lavori in ambiente aeronautico a questo punto è chiaro a tutti, puoi anche smettere di fare il figo con le sigle in gergo. Grazie.
 

Mobius

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Mobius se una tratta è redditizia o meno, non lo scopri di certo con l'input EN di Arco, che contiene solo informazioni operative su una dato volo (compreso il cabin factor), ma li si ferma. È il revenue management che può dirti se un volo è redditizio.
Durante i corsi di centraggio spiegano che nel caso di una compagnia tradizionale un LF del 50% serve per coprire i costi operativi di un volo e con una media del 75+% la rotta funziona e si può mantenere. Secondo te il concetto non deve essere applicato ad Alitalia? O sono discorsi campati in aria?

Mobius, che lavori in ambiente aeronautico a questo punto è chiaro a tutti, puoi anche smettere di fare il figo con le sigle in gergo. Grazie.
Io mi preoccuperei di più della gente che non lavora in questo ambiente e pensa di saperne di più degli altri (sono stato già accusato indirettamente di avere chissà quali visioni distorte della faccenda quando, semplicemente, non faccio altro che mettere in pratica le conoscenze acquisite lavorando). Quello sì che è un problema... tirare fuori uno o due termini tecnici non vuol dire "farsi il figo" e non offende nessuno, se ci fosse un pizzico di modestia in più qui in giro una o due parole in gergo non dovrebbero essere un problema. Tutto dipende da chi legge, non da chi scrive... e ci sono casi in cui magari sono io quello che non sa le cose e chiede il significato di un termine tecnico... il tuttologo aeronautico non esiste, siamo qui anche per imparare.
 
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Efato

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

O sono discorsi campati in aria?.
Guarda, mi stai simpatico. Poi la storia del volo inaugurale ad AUH e' fantastica. Pero' lasciatelo dire da uno che con queste cose ci lavora da una ventina di anni... I tuoi discorsi su LF e profitto sono totalmente campati in aria!

Quello che ti insegnano ai corsi di centraggio e' pura fiction.

chiedilo al comandante FR o U2 qual' e il loro break even LF. Loro lo sanno... Vedi che ti dicono.
 

londonfog

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

se a londra sparisce l'industria finanziaria vediamo se rimangono cosi' "inglesi".
E questo che cavolo c'entra con AZ ?

OT - A Londra la finanza crea profitti e benessere ma e' un mondo che non ci pensa due volte a mandare a casa 2000 persone quando le cose vanno male - Fine OT
 

FlyKing

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Io mi preoccuperei di più della gente che non lavora in questo ambiente e pensa di saperne di più degli altri. Quello sì che è un problema...
Spacciare supposizioni come verità assolute è il problema, non i non del settore che esprimono la propria opinione in materia; se non hai piacere del punto di vista del "volgo", sia esso top frequent flyer o viaggiatore della domenica, puoi tranquillamente frequentare un forum di professionisti, tipo pprune.
 

londonfog

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Durante i corsi di centraggio spiegano che nel caso di una compagnia tradizionale un LF del 50% serve per coprire i costi operativi di un volo e con una media del 75+% la rotta funziona e si può mantenere. Secondo te il concetto non deve essere applicato ad Alitalia? O sono discorsi campati in aria?
Sono discorsi campati in aria semplicemente perche' non tengono conto che, nel caso di una compagnia tradizionale, non tutti i posti sono venduti allo stesso prezzo. Per esempio Londra-New York se riempiono davanti (F e J) il volo copre i costi.
 
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flyboy

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Da Il Messaggero, pag. 19:

Alitalia: si ritira Air France, avanza Etihad. Parigi riduce la quota. Lupi: adesso è possibile trovare un nuovo socio

ROMA Air France alza bandiera bianca, annunciando ufficialmente di non voler aderire all’aumento di capitale di Alitalia. E spalanca così le porte ad Etihad, la compagnia degli Emirati, pronta a diventare il nuovo partner industriale della compagnia tricolore. Parigi ha fatto il gran passo al termine di una notte di riflessione e dopo il cda in cui ha bocciato - per l’ennesima volta - il piano industriale messo a punto dall’ad Gabriele Del Torchio. Del resto i contrasti, tanto per usare un eufemismo, erano emersi sia in estate (con il no al primo piano di Del Torchio) che poche settimane fa quando, con due lettere di fuoco, proprio l’ad Alexander de Juniac contestò la gestione di Roberto Colaninno, colpevole, secondo Parigi, di aver portato l’azienda sull’orlo del fallimento. Ora l’annuncio apre nuovi scenari. Difficilmente Air France, anche se c’è tempo fino al 27 novembre, scadenza ultima per sottoscrive l’aumento, potrà cambiare idea. Per questo il governo non ha perso tempo. Secondo quanto risulta al Messaggero, all’inizio della settimana prossima, probabilmente già lunedì 18, un emissario del governo, o forse dei soci italiani, partirà per Dubai per avviare la trattativa e convincere gli emiri a chiudere la partita in tempi stretti. Tuttavia Air France non appare ancora convinta del tutto a lasciare. Da Parigi arriva infatti la conferma a convertire il bond e, soprattutto, la volontà, espressa in una nota ufficiale, di voler restare il partner industriale di Alitalia con una quota di capitale tra il 5 e il 10%. Del resto, de Juniac alle prese con la fronda interna (una parte del board della compagnia francese è contrario a puntare altri soldi su Alitalia) sa bene che abbandonare l’Italia potrebbe costare molto caro. Un prezzo forse più salato dei 75 milioni previsti per la ricapitalizzazione.

TEMPI STRETTI
Se il presidente del consiglio Enrico Letta giovedì ha rassicurato Roberto Colaninno sull’impegno di Poste (il 20 ci sarà l’assemblea per il cambio di statuto), anche dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, è arrivato un sostanziale via libera a muoversi senza remore: «Ora si possono cercare nuovi partner». «Prendiamo atto - ha aggiunto Lupi - della rinuncia di Air France a sottoscrivere l’aumento, ma ora sarà possibile effettivamente, per la società innanzitutto e il governo per quanto gli compete, avviare la ricerca di un altro vettore internazionale interessato a una forte partnership con Alitalia». Parole che confermano in qualche modo l’invio di una missione a Dubai. Sulla stessa linea del ministro c’è il presidente di Intesa Sanpaolo del consiglio Giovanni Bazoli: «Se si ritira Air France si aprirebbe una gara che può essere interessante perché ci sono sicuramente delle compagnie europee e non che possono essere molto interessate ad Alitalia».

LA SVOLTA
Al di là delle dichiarazioni, da mesi Colaninno e soci sono alla ricerca di una alternativa forte ai francesi. Come noto sono stati avviati contatti con i cinesi di Hna, Aeroflot ed Etihad. Ma è verso Etihad che sono stati indirizzati gli sforzi maggiori per accelerare una partnership. Non è infatti un mistero che la compagnia del Golfo ha più volte ribadito di essere pronta a scendere in pista a patto di non doversi scontrare con Parigi. E di essere altrettanto pronta a rilevare una quota di minoranza.
L’operazione potrebbe essere realizzata attraverso una combinazione di acquisto di azioni e aumento di capitale.
 
F

flyboy

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Riporto i link di due articoli di International New York Times e the Wall Street Journal Europe di oggi, da cui è possibile vedere anche come il caso AZ è trattato fuori dal nostro Paese.
E' interessante notare come, al contrario dei nostri quotidiani, ci si attenga ai fatti, e non ai rumors (vedi articolo del Messaggero postato sopra). In particolare, nessuno dei due cita alcun altro Partner disponibile a subentrare o affiancare AF; il Wall Street Journal Europe addirittura esclude qualsiasi interesse a chiusura del pezzo.

ALITALIA LOSES BACKING OF KEY PARTNER FOR BAILOUT
http://www.ecostampa.com/Servizi/Ra...&isjpg=S&small=N&usekey=B1S6Q6B9QENLX&video=0

ALITALIA SPURNED BY AIRLINE PARTNER
http://www.ecostampa.com/Servizi/Ra...&isjpg=S&small=N&usekey=B1S6Q6B9QENLX&video=0
 
F

flyboy

Guest
Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Riporto anche l'intervista di Repubblica a De Juniac (pag. 26):

"DELUSI DA ALITALIA, IL DEBITO E' UN MACIGNO"

PARIGI — «Non vogliamo che Alitalia fallisca, finora siamo stati un partner serio e leale». Pochi minuti dopo aver ufficializzato la non partecipazione all’aumento di capitale di Alitalia, Alexandre de Juniac, numero uno di Air France-Klm, svela le ragioni che hanno portato il gruppo franco-olandese al gran rifiuto. «Dall’inizio delle trattative con Roma abbiamo detto che un nostro nuovo investimento era vincolato alla ristrutturazione del debito Alitalia» ricorda de Juniac ricevendo alcuni giornalisti nella sede agli Invalides. «Su questo punto non siamo stati ascoltati. Ne abbiamo tratto le conseguenze». Così Air France si appresta a scendere tra il 5 e il 10% del capitale Alitalia. «Una decisione definitiva, in assenza di novità sul fronte del passivo in bilancio» aggiunge de Juniac, anche se Le Monde sostiene che Air France sarebbe pronta a rastrellare le quote inoptate e a minor prezzo dopo il 27 novembre, scadenza per l’aumento di capitale.

Cosa non vi ha convinto?
«Abbiamo sempre proposto di mettere a disposizione la nostra esperienza, ma non siamo mai stati coinvolti nel piano. Il 18 ottobre ho mandato una lettera a Del Torchio e Colannino per chiedere una due diligence sui conti: una cosa normale visto che siamo il primo azionista e ci viene chiesto di reinvestire in Alitalia. Questa richiesta è stata rifiutata: un atteggiamento poco corretto. Già partivamo scettici, per via della mancata ristrutturazione del debito. Il no alla richiesta di due diligence ci ha definitivamente convinto a non partecipare ».

Il cda Alitalia ha deciso di allungare i tempi. Lei esclude un vostro ripensamento nei prossimi giorni?
«E’ una posizione netta e meditata. Per cambiare idea servirebbe un colpo di scena sulla ristrutturazione del debito».

Il piano di Del Torchio è soddisfacente?
«Va nella buona direzione. E’ coraggioso, raccoglie alcune delle nostre richieste».

Sul taglio del lungo raggio?
«Non solo. Per ritrovare competitività Alitalia deve ridurre anche il medio e corto raggio. É quel che facciamo anche noi, usando la low cost Transavia. Sul lungo raggio una pausa s’impone quando un’azienda va in sofferenza economica: è il settore del trasporto aereo più costoso e rischioso».

Avete fatto richieste anche sugli esuberi?
«Non abbiamo mai, e sottolineo mai, chiesto tagli del personale».

E’ possibile che tra qualche mese Air France torni a investire in Alitalia?
«Vorrei subito precisare un punto: noi non aspettiamo che Alitalia fallisca per poi prenderne il controllo. Non abbiamo mai pensato di trasformarla in una compagnia regionale o di danneggiare l’hub di Fiumicino. Comprare una compagnia per distruggerla sarebbe da idioti».

Ha ricevuto pressioni politiche dall’Italia ultimamente?
«Questa volta i rappresentanti delle istituzioni italiane sono stati esemplari. Ho avuto contatti con il premier Letta che ha dimostrato rigore e lealtà. Considera a ragione che Alitalia è un asset strategico per il Paese. Ma quel che abbiamo proposto va anche nell’interesse della vostra compagnia».

Il governo cerca altri partner industriali. Siete preoccupati?
«Se arrivasse una compagnia con obiettivi che confliggono con i nostri, porremmo il problema. La nostra partnership siglata nel 2009 ha una durata di 9 anni. Vediamo se effettivamente c’è un altro partner. Siamo convinti che le sinergie che Air France/ Klm offre ad Alitalia siano ancora le migliori».


Però alla fine avete deciso di tirarvi indietro.
«Abbiamo votato a favore dell’aumento di capitale perché pensiamo Alitalia ne abbia bisogno. Convertiremo in liquidità i nostri bond per aiutare la ricapitalizzazione. La nostra collaborazione continua. Abbiamo posto condizioni di buon senso. Servivano maggiori garanzie finanziarie e forse una maggior condivisione nell’elaborazione del piano. Sa come si dice? Non esiste l’amore, ma solo prove d’amore».
 
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flyboy

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Riporto infine il link a un pezzo di Dragoni sul Sole 24 Ore di oggi.
Riferisce in coda un dato interessante: nel 2012 l'alleanza con AZ avrebbe fruttato ad AF 53 milioni di euro di ricavi contro 14 di costi.
Con questo dato si può meglio comprendere perché AF non intenda mollare l'alleanza con AZ, pur diluendosi nel capitale.

SE C'E' UN'ALTERNATIVA BATTA UN COLPO
http://www.ecostampa.com/Servizi/Ra...&isjpg=S&small=N&usekey=B1S6Q6B9QENLX&video=0
 

Seaking

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1 Febbraio 2012
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Durante i corsi di centraggio spiegano che nel caso di una compagnia tradizionale un LF del 50% serve per coprire i costi operativi di un volo e con una media del 75+% la rotta funziona e si può mantenere. Secondo te il concetto non deve essere applicato ad Alitalia? O sono discorsi campati in aria?
Totalmente campato in aria.
D'altra parte chi ti ha detto questa cosa si occupa di centraggio, non di revenue management.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Capisco che nessuno abbia la sfera di cristallo, ma se una volta acquisita Az, Af togliesse alcuni voli lr, i rispettivi slot che fine potrebbero fare?
 
Stato
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