Thread Alitalia da dicembre 2012


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EI-MAW

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spero che questa nuova idea sia accompagnata anche da giri macchina più intelligenti e carichi catering meno onerosi. Secondo me (umile pensiero di chi porge lo snack e versa il caffè) una maggior attenzione al numero di carichi e scarichi catering farebbe risparmiare di certo. Spesso gli aerei fanno catering ad ogni tratta, e spesso capita che i carrelli che vengono disimbarcati siano praticamente nuovi. Con questa cosa dell'acqua e nothing more poi.... il valore di ciò che veniva imbarcato era forse l'1% della spesa per attacco e stacco dell'elevatore dell'air chef.... Diciamo che il servizio "H2O" poteva andare bene se l'aereo veniva riempito solo al mattino per 4, 6, 8 tratte nazionali... ma così non aveva senso, poichè era tutto un cambio di allestimenti tra naz e int.

mah... vedremo....
Sui regional il catering è sempre stato previsto ogni 2 tratte, cioè una sì e una no. Vecchio o nuovo servizio. Così va bene. Sui 737/320 in AP era ogni 4 tratte. Tieni conto che imbarcare acqua per tanti carrelli per 6/8 tratte al giorno sono taaaaaaanti litri e quindi taaaaaanti kg da portare a spasso a babbo morto. E quindi carburante che bruci ad cazzum. Forse non molto ma i galley sono spesso e volentieri tenuti il più vuoti possibile per diminuire i pesi. Un trolley, anche vuoto, pesa un botto. Soprattutto quelli AZ che sono vecchi come il cucco. Iniziassero a comprare quelli nuovi, molto più leggeri (e coi pedali che funzionano e sportelli che non ti tagli le mani) saremmo già a metà del lavoro.

Riallacciandomi al tuo post, una cosa che mi sono sempre chiesto è: ma non sarebbe meglio optare per bibite in lattina/bottiglietta, insomma confezioni singole invece ad esempio dei soliti bottiglioni di coca cola da 2 litri che una volta aperti per magari un solo pax, vengono buttati?
Sui carrier usa ad esempio ci sono solo lattine.
My two cents.
Con una bottiglia di Pepsi spesso ti fai almeno metà cabina, se non tutta (almeno in inverno). Sono circa 7/8 bicchieri (1,5L, anche 10 se da 2L come la Coca in passato). Occupa lo spazio di.......una bottiglia appunto :D
Se mettessero le lattine, ne servirebbe una a pax, quindi 7/8 lattine. In un cassetto Atlas (quelli dei trolley) 7/8 lattine occupano metà cassetto. In aereo gli spazi vanno ottimizzati. Senza contare che un cassetto pieno di lattine piene pesa un sacco. Inoltre le lattine ci stanno a pelo dentro i cassetti, che spessi si incastrano. Potresti metterle stese anziché in piedi ma così ce ne stanno ancora meno.
Le bottiglie aperte per versare un bicchiere sono poche. Anche perché fino a che non rifai catering, riusi ciò che hai aperto la tratta precedente. Per il resto gli sprechi sono impossibili da evitare sugli aerei, ahimè. Ricordo che da allievo quando prima di atterrare dovevo svuotare nel water tutte le bottiglie aperte, di qualunque cosa, anche vini, mi si stringeva il cuore perché pensavo agli sprechi. Poi ti abitui e non senti più nulla :D
 

naplover

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I carrier usa non ti danno tutta la lattina ma solo un bicchiere.
A dirtela tutta (mie diverse eperienze con DL in Y) con la Pepsi sono precisi (nel senso che non te la lasciano) ma se chiedi altro ( Canada Dry Ginger Ale / Minute Maid Apple Juice o Orange Juice) di norma me l'hanno semrpre lasciata.
Questo sempre nei voli interni agli States, se poi volate su 767 per ATL hanno del vino in cartone....
altro che Club Level!!!!!

Totalmente diverso è il discorso in F (parlo sempre di DL)
 
Ultima modifica:

aa/vv??

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Le bottiglie aperte per versare un bicchiere sono poche. Anche perché fino a che non rifai catering, riusi ciò che hai aperto la tratta precedente. Per il resto gli sprechi sono impossibili da evitare sugli aerei, ahimè. Ricordo che da allievo quando prima di atterrare dovevo svuotare nel water tutte le bottiglie aperte, di qualunque cosa, anche vini, mi si stringeva il cuore perché pensavo agli sprechi. Poi ti abitui e non senti più nulla :D
Io a dire il vero non mi ci sono ancora abituato... mai abituato nel dover svuotare le bibite (ed il vino!!! eresia!!!!), o a dover buttare tutta l'immondizia senza differenziarla, o vedere pacchi da 30-40 quotidiani NUOVI venir buttati via senza nemmeno aprirli... io sarò malato, ma rimetto nel cassetto anche ogni bustina di zucchero che non uso!

Riguardo la diatriba bottiglia vs lattina.... sì, ovvio, la bottiglia costa e pesa molto meno!

Infine la questione fuel bruciato per traspostare uno o due carrelli in più... bisogna vedere se il costo di due pesi morti a tratta sia maggiore o inferiore rispetto la parcelle del caterer che arriva e solo per caricare e scaricare qualche bottiglia ti presenta il conto.... cosa che non conosco, quindi non posso fare paragoni! dopotutto, IMMAGINO che ci siano persone più competenti rispetto a ciò.... anzi me lo auguro, ma non ne sarei certo al 100%
 

TW 843

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Io a dire il vero non mi ci sono ancora abituato... mai abituato nel dover svuotare le bibite (ed il vino!!! eresia!!!!), o a dover buttare tutta l'immondizia senza differenziarla, o vedere pacchi da 30-40 quotidiani NUOVI venir buttati via senza nemmeno aprirli... io sarò malato, ma rimetto nel cassetto anche ogni bustina di zucchero che non uso!
Quando potremo vedere anche in Italia robe del genere?

http://m.youtube.com/watch?feature=related&v=PAoMQqUes1s#/watch?feature=related&v=PAoMQqUes1s
 

TW 843

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6 Novembre 2005
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Lo fa anche El Al.
Generally speaking, lo fanno in tutti i paesi civili. Il che significa praticamente ovunque tranne che in Italia.
E ti spiego anche il perché.
Perché da noi non sia mai che esista gente pagata per aprire sacchetti di rumenta dei vettori aerei e indi separare carta, alluminio e quant'altro. I sindacati semplicemente non lo permettono. Troppo umiliante.
 

Dr Gio

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I carrier usa non ti danno tutta la lattina ma solo un bicchiere.
Credo che il grande esempio sia Southwest, che ha un altro vantaggio pero' sui pesi: non ha i trolley!!! Cosi risparmiano un sacco di peso. Su tutti i voli SW, loro prendono le ordinazioni (prima su pezzo di carta, ora credo che utilizzino un tablet) e poi portano le ordinazioni con un leggerissimo vassaio di plastica del peso di 2-300 g. Tutto e' stivato nei galley, e bibite in lattina a richiesta, altrimenti ti portano il bicchiere (io spesso chiedo di avere l'intera lattina).
 

aa/vv??

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Credo che il grande esempio sia Southwest, che ha un altro vantaggio pero' sui pesi: non ha i trolley!!! Cosi risparmiano un sacco di peso. Su tutti i voli SW, loro prendono le ordinazioni (prima su pezzo di carta, ora credo che utilizzino un tablet) e poi portano le ordinazioni con un leggerissimo vassaio di plastica del peso di 2-300 g. Tutto e' stivato nei galley, e bibite in lattina a richiesta, altrimenti ti portano il bicchiere (io spesso chiedo di avere l'intera lattina).
Ma che metodo del cavolo! si può fare forse in una low cost dove su 150 pax sono in 10 a chiederti qualcosa.... di certo su una AZ PMO-FCO con 165 pax assetati in un'ora , è improponibile!
 

FlyKing

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La Stampa dice che Lazard ha sfornato per AF il piano di "fusione" e concambi con AZ.
Ovviamente è tutto in mano a Intesa, Colaninno e la politica:

http://www.lastampa.it/2012/12/14/e...r-alitalia-g7VMFtWx5rFaZSqHoWxWxK/pagina.html
Dubito che tutti i soci possano dare il loro consenso al un scambio azionario; più probabile che alcuni seguano la strada emiratina per riottenere parte dei soldi investiti e altri accettino il progetto AF (su tutti Intesa). Sarà insomma un gioco a tre..
 

Paolo_61

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Dubito che tutti i soci possano dare il loro consenso al un scambio azionario; più probabile che alcuni seguano la strada emiratina per riottenere parte dei soldi investiti e altri accettino il progetto AF (su tutti Intesa). Sarà insomma un gioco a tre..
Le 2 stade sono incompatibili, se i soci non si mettono d'accordo sono cavoli amari.
 

belumosi

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Oltre al futuro assetto proprietario, rimane la domanda principale: come si può rendere profittevole nel 2013 una compagnia legacy che dispone di una flotta con solo 22 WB su 140 macchine e di un network conseguente?
La trasformiamo in LC, almeno in parte?
La rimpiccioliamo ulteriormente segando le rotte improduttive (se non è già stato fatto)?
Altre idee?
 

FlyKing

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Le 2 stade sono incompatibili, se i soci non si mettono d'accordo sono cavoli amari.
Assolutamente no, sarebbe anche la strada paventata all'inizio della manifestazione di interesse di EY nei confronti di AZ, ovvero il 49% alla compagnia emiratina e il resto da dividersi o a Piazza Affari o da dare ad AF, magari con quote diverse rispetto alle originali previsioni.
C'è anche da ricordare che tra AF ed EY ci sono ottimi rapporti, che molto probabilmente culmineranno a fine 2013 con l'entrata di EY nell'azionariato di AF.
 

Cesare.Caldi

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Air France riapre il dossier Alitalia

Pronto il piano di Lazard
per la fusione e i concambi

ALESSANDRO BARBERA

Niente ricapitalizzazione, salvataggio pubblico o nozze arabe. Il futuro di Alitalia è scritto nella volontà della sua promessa sposa e prima azionista Air France-Klm. La banca d’affari Lazard, consulente di fiducia della compagnia franco-olandese, ha avuto mandato dal numero uno Jean-Cyril Spinetta di preparare il piano di fusione fra le due compagnie.

Il piano, secondo quanto riferiscono fonti confidenziali, è pronto per essere sottoposto ai soci italiani di Alitalia e prevede la nascita di un’unica holding fra le tre compagnie con un’operazione carta su carta di scambio di azioni. Il 12 gennaio scade la clausola di lock-up che i ribattezzati capitani coraggiosi firmarono cinque anni fa con la regia dell’allora amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Passera. Era il dicembre del 2008 e Berlusconi voleva a tutti i costi salvare l’italianità della compagnia sommersa dai debiti.

Quella decisione cancellò la gara voluta da Prodi che individuava nei francesi l’unico partner possibile. Per ironia della sorte, o semplicemente per l’ineluttabile logica delle cose, le lancette tornano indietro di sei anni.
Dopo mesi di passione, il colosso franco-olandese sta migliorando i conti. L’ultima trimestrale (da luglio a settembre) dice che Air France-Klm ha avuto cinquecento milioni di risultato operativo, cento in più dello stesso periodo del 2011.

A luglio dell’anno scorso il titolo aveva toccato i minimi storici - tre euro ad azione - ora è stabilmente sopra i sette, e le previsioni sono di un’ulteriore salita nel corso del 2013. Ecco perché, dopo aver messo nel cassetto il progetto ed essersi concentrato sulla ristrutturazione della compagnia, Spinetta - 69enne di origine corse - torna sul dossier con il quale vorrebbe chiudere la sua lunga carriera. Per Alitalia, i suoi soci e l’amministratore delegato Andrea Ragnetti prendere una decisione sarà difficile. E’ il tema di cui ieri si è discusso a lungo in un consiglio di amministrazione.

La clausola di lock-up scade il 12 gennaio e prevede che fino al 28 ottobre il trasferimento a terzi avvenga a condizione che gli altri soci non esercitino il diritto di prelazione. Ma molti dei soci sono presi da altri problemi: Emilio e Fabio Riva, i più importanti dopo i francesi e Intesa, sono rispettivamente agli arresti e ricercato, stessa cosa vale per Francesco Bellavista Caltagirone. Marcello Gavio non c’è più, Fondiaria Sai e le sue partecipazioni sono finite a Unipol.

La palla è dunque nelle mani di Intesa, che nel frattempo ha cambiato amministratore delegato - Tommaso Enrico Cucchiani - del socio-presidente Roberto Colaninno e della politica, che - pur non essendo più azionista - dovrà inevitabilmente dire la sua.

La storia si ripete beffardamente, perché il momento delle decisioni arriva nel pieno di una transizione: su quale tavolo arriverà la richiesta dei francesi? Su quello del governo uscente e di un premier (Monti) il cui destino politico è ancora incerto oppure i soci Alitalia attenderanno il nuovo inquilino di Palazzo Chigi? La risposta non è scontata, perché i conti non vanno bene e una decisione potrebbe rendersi necessaria prima di giugno, e perché fra i soci non c’è una linea comune, se non quella di evitare una ricapitalizzazione a spese loro.

Due giorni fa, in un’intervista al Messaggero, Ragnetti ha rivendicato «mani libere» per discutere il suo futuro anche con gli arabi di Etihad. La verità è un altra: per ragioni azionarie e industriali il destino della compagnia italiana è segnato, e le parole di Ragnetti servono ad alzare il prezzo della trattativa. Insomma, è solo una questione di tempo e di prezzo: ad Alitalia credono che una azione di Air France ne valga al massimo quattro delle sue, i francesi immaginano un concambio di uno a sette.

Lastampa.it
 
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