Cai annuncia l'abbandono dell'attività Sea. Si cerca un compratore Malpensa, cargo a terra.
A rischio mille posti Da dicembre stop agli aerei merci di Alitalia. «Rifornimenti in pericolo». Il sindacato: è emergenza, ora intervenga il Pirellone
MILANO - Crisi di Malpensa: il problema non sono solo i passeggeri. Presto anche le merci non decolleranno più. Lo scalo varesino è un'importante porta di ingresso e partenza delle merci da e per il Nord Italia. Ma dal 15 dicembre i cinque cargo Md11 della compagnia di bandiera resteranno a terra. Con la pancia vuota. Da tempo Cai ha annunciato l'abbandono di questa attività. E per ora nessuno ha deciso di rilevarla. Secondo gli operatori del settore, a rischio sarebbero circa un migliaio di posti di lavoro. Perché è vero che le merci fino a oggi trasportate da Alitalia da domani potrebbero decollare con altri vettori. Ma la lunga mano del mercato ha i suoi tempi. E, nell'attesa, c'è chi resterà senza lavoro. Nella migliore delle ipotesi con un assegno di cassa integrazione. Senza contare che nel concitato periodo natalizio la riorganizzazione dei trasporti con altre compagnie potrebbe risultare più difficile del previsto.
C'è preoccupazione, per esempio, al quartier generale di Prato del gruppo Alha, primo handler aeroportuale privato del Paese, con base operativa principale a Malpensa. «Presso lo scalo varesino abbiamo 300 dipendenti diretti e 200 indiretti. Alitalia ci dà oltre la metà del lavoro. Stando così le cose, non avremo scelta: cassa integrazione e mobilità », allarga le braccia il vicepresidente del gruppo Alha, Lorenzo Schettini. Ma non ci sono solo i dipendenti Alha a temere per il posto. Alitalia ha circa 380 addetti all'area Cargo. Senza contare i lavoratori di Sea handling che movimentano le merci sul piazzale. E tutto l'indotto di trasportatori, spedizionieri, operatori doganali, addetti alla pulizia degli aeromobili. Dal canto suo Sea invita il commissario liquidatore di Alitalia, Augusto Fantozzi, «a vendere velocemente l'attività Cargo perché ha tutti i poteri per farlo».
Il problema è che le offerte sul piatto oggi si sarebbero volatilizzate. E tre settimane per affrontare e risolvere la questione sono davvero poche. Il sindacato si appella al presidente alla Regione. «Il Pirellone si faccia promotore di un tavolo in cui si affronti la questione », rilancia Nino Cortorillo, segretario generale della Filt Cgil della Lombardia. «Finora i riflettori sono stati tutti puntati sul trasporto passeggeri. Senza tenere conto che rischiamo di avere un danno pesante e non recuperabile sul fronte del traffico merci», aggiunge Cortorillo. L'attività cargo di Malpensa è un business da poco meno di 500 mila tonnellate l'anno. Il trasporto merci nello scalo lombardo è cresciuto del 161 per cento nel decennio '96-2006 contro i 45 per cento della media europea. Alitalia a pieno regime trasportava 250 mila tonnellate di merci all'anno di cui il 50-60 per cento tramite voli all cargo. La restante parte veniva imbarcata nelle stive dei voli passeggeri. Ma anche questi ultimi oggi sono drasticamente ridotti.
Rita Querzé
25 novembre 2008