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Alitalia, firma nel delirio
25 Novembre 2008, 08:00
Il pasticcio avallato dal fronte trasversale maggioranza-opposizione, inventato da Berlusconi, appoggiato dai sindacati confederali e ignorato dai cittadini ha raggiunto livelli inimmaginabili
In un tetro pomeriggio di pioggia le infinite trattative Alitalia sembrano impantanate come le automobili impazzite nel traffico della capitale. La cronaca della riunione tra organizzazioni sindacali, Compagnia aerea e ministero del Lavoro per decidere le modalità di partenza della cassa integrazione è materialmente impossibile. Secondo le dichiarazioni di alcuni dei presenti non c’era neppure l’idea di come procedere, in una confusione sull’interpretazione delle normative al limite del surreale.
Neppure si era in grado di capire quale potesse essere la data di partenza della cigs, che secondo i rappresentanti del ministero sarebbe fissata al 14 novembre scorso. Nessun lume poi su tredicesime, indennità di mancato preavviso, persino stipendi.
L’approssimazione con la quale si è deciso a tutti i costi raggiungere l’obiettivo di vendere la compagnia mostra ogni giorno di più voragini tecnico-organizzative. Così Antonio Cepparulo, rappresentante della Cgil firmataria dell’accordo quadro, si è accorto che ”ci sono alcune questioni che mostrano incoerenze con l’accordo quadro. Abbiamo richiesto all’azienda risposte precise. Quello che deve essere assicurata è la continuità salariale per chi viene messo in cassa integrazione guadagni. Considerando che i lavoratori della compagnia continuano a fornire prestazioni lavorative, devono percepire quanto spetta loro da questo rapporto. Spetta al commissario utilizzare i soldi che incasserà per pagare i lavoratori”.
Come se non fosse chiaro fin dall’inizio, sempre Cepparulo ha aggiunto: “C’è ancora molta confusione e pressappochismo”, mentre sui ritardi nella partenza di Cai il sindacalista ha detto che “è un segnale di debolezza dell’operazione. Sta a significare che tutto non è a posto e ci sono molti nodi da sciogliere”.
Che la Cgil possa aver ‘trascurato’ questi particolari per arrivare ad una firma ’sulla fiducia’ rimane davvero un mistero.
A rafforzare il clima ormai carnevalesco ci si è messo il Commissario straordinario Fantozzi: “Oggi ci si domanda molto quando Cai partirà. Per me parte il primo dicembre e non mi risulta che ci siano decisioni diverse. Stiamo tutti lavorando in tal senso, ma talvolta capita anche nella politica che le lancette si fermino. Tra l’altro economicamente il discorso per il lato B della compagnia è chiuso il 30 novembre”. Secondo Fantozzi ci vorrà “poco tempo” perchè Cai prenda il via. “Credo che debba prendere il vantaggio di Natale di avere aerei pieni e ben organizzati. Io confido che partiranno con il piede sull’acceleratore”.
Peccato che i collegamenti Alitalia da Palermo verso Roma e Milano, che fino alla scorsa settimana erano 13 al giorno, durante questa settimana potrebbero scendere a otto voli giornalieri e da dicembre a quattro. Anche se la notizia non è ancora ufficiale, secondo Rosanna Castiglia (Enac) “è molto probabile che sia cosi”’.
Per l’aeroporto di Brindisi, invece, con il passaggio a Cai, dal 24 al 30 novembre prossimo l’Alitalia cancellerà ben dieci voli al giorno, cinque in arrivo ed altrettanti in partenza. Anche cancellati tutti i voli in partenza ed in arrivo per Roma Fiumicino e solo domenica 30 è previsto un volo serale alle 19.10. Stesso discorso per i collegamenti con Milano: cancellato il volo delle 9.05, resterà operativo un solo volo per Linate alle 18.40, soppresso il 30 novembre. La spiegazione ufficiale dell’azienda fa riferimento a “motivi commerciali”.
A rendere ancor più evidente il caos, sempre per quanto riguarda la situazione dell’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo, era indetta una riunione ieri mattina tra Cai e la commissione Attività produttive dell’Assemblea siciliana sul progetto di ridimensionamento dello scalo previsto dal piano della ‘cordata patriottica’.
Colaninno e soci invece di presentarsi hanno inviato un fax all’ultimo momento: “A causa di concomitanti e indifferibili impegni presi antecedentemente alla convocazione siamo spiacenti di comunicare la nostra impossibilità a partecipare all’incontro”. Alla commissione non è rimasto altro da fare se non inviare, sempre stamattina, una ”formale richiesta” a Cai per concordare un incontro sul futuro. ”Se non vengono loro a Palermo andremo noi a Roma - ha detto Salvino Caputo, presidente della commissione - l’importante è che ci sia un confronto”.
Nella serata di ieri, poi, le associazioni Anpac, Up, Anpav e Avia e il sindacato Sdl hanno rilasciato una durissima dichiarazione nella quale sostengono che il Commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ”non provvederà ad alcun adempimento in ordine al mantenimento della validità di brevetti, licenze e abilitazioni dei dipendenti destinati a rimanere in cigs e non di futura assunzione da parte di Cai”.
Per le organizzazioni che si erano opposte alla cessione a Cai con garanzie sommarie ”anche questo annuncio risulta in palese difformità con quanto convenuto nell’accordo quadro in tema di rioccupazione e di possibilità di operare distacchi o comandi in altre imprese sulla base di funzioni equipollenti, che per essere tali non possono e non devono essere lasciate decadere”.
Le cinque sigle ‘’stigmatizzano l’operato di Augusto Fantozzi che, nella sua qualità di Commissario straordinario delle aziende del Gruppo Alitalia, continua ad adottare nei confronti dei lavoratori comportamenti cinici che disattendono le aspettative e mortificano le professionalità”.
Nella dichiarazione si rileva che ”in queste ore, il commissario di Alitalia ha deciso di inviare a sua firma, e presumibilmente senza il coinvolgimento delle competenti strutture gestionali tecniche, una serie di contestazioni disciplinari con motivazioni pretestuose e gravemente lesive dei principi che sono alla base della sicurezza delle operazioni volo. Tali contestazioni disciplinari su decisioni di natura tecnico/professionale rappresentano, infatti una impropria e gravissima forma di pressione sugli equipaggi di volo che potrebbe spingere comandanti, piloti, assistenti di volo e tecnici della manutenzione, ad operare in difformità alle regole stabilite dai manuali operativi di compagnia”.
Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl ricordano che ”già in passato si erano unite al coro di coloro, tra i quali autorevoli professori universitari, che avevano criticato l’operato del commissario straordinario Fantozzi per una gestione poco trasparente e finalizzata ad appoggiare e favorire in modo indiscriminato la sola proposta della Cai”.
Nella gestione interna di Alitalia, scrive il ‘Fronte del no’, ”il commissario Fantozzi considera i suoi dipendenti come ‘controparti’, abbandonandoli al loro destino nel momento di loro massima debolezza”.
Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl, infine rendono noto che ”tutte le offerte pervenute al commissario per il settore Cargo di Alitalia sono cadute”. Le sigle aziendali lo affermano spiegando di averlo appreso ”del tutto casualmente” durante la riunione al ministero del Lavoro e rilevano come ”ad oggi per i lavoratori del cargo non c’è futuro e questo nonostante quanto scritto nell’accordo quadro di Palazzo Chigi”.
Nella notte le segreterie di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno firmato al ministero del Welfare un verbale di accordo con Alitalia sulla procedura di cassa integrazione guadagni straordinaria.
Da domani il Commissario straordinario della compagnia, Augusto Fantozzi, potrà inviare le comunicazioni di avvio di cigs per tutti i dipendenti.
Al verbale è stata allegata una dichiarazione che contiene alcune questioni ancora nebulose e la richiesta di una convocazione urgente da parte di Fantozzi per definire alcune voci per il calcolo dell’integrazione del reddito.
Nell’allegato al verbale, a quanto si è appreso, si chiede di chiarire come avverrà il pagamento della tredicesima, come si manterranno le abilitazioni per il personale di volo, in che modo sarà realizzata l’eventuale rotazione della cigs (che sarà a zero ore e progressiva per consentire la cessione degli asset a Cai).
Altra voce senza soluzione è l’indennità di preavviso, perchè al ministero risulta che gli otto mesi sono inclusi nei sette anni di ammortizzatori sociali.
Con il commissario, i sindacati intendono chiarire, tra l’altro, le voci contenute nella comunicazione all’Inps sull’integrazione che deve essere fatta all’80 per cento attraverso il fondo volo.
Il ministero avrebbe assicurato che l’avvio della cigs dovrebbe essere molto celere ed essere erogata altrettanto velocemente visto che l’Inps può procedere con un sistema telematico. Ipotesi che non appare tuttavia credibile, ma si vedrà.
Insomma, non si capisce bene cosa i sindacati confederali e l’Ugl abbiano firmato, considerate le questioni ancora aperte.
Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl, invece, hanno bocciato il verbale. il Segretario nazionale del Sdl, Andrea Cavola ha detto.”Abbiamo messo una nota a verbale elencando una serie di eccezioni che sono irregolarità formali che verificheremo con i nostri legali e non è escluso che si possa anche invalidare la procedura perchè è contraria agli accordi di palazzo Chigi”.
Il dirigente sindacale ha spiegato che negli accordi si escludeva la cigs a rotazione, cosa che invece è stata prevista in maniera progressiva dai sindacati confederali e Ugl.
Nel verbale di accordo è scritto che la cigs decorre dal 14 ottobre scorso quando il commissario straordinario di Alitalia avviò la procedura in relazione alla messa a terra di aerei fatta dal suo predecessore, l’amministratore delegato di Alitalia Maurizio Prato e da Fantozzi stesso successivamente.
Se così fosse ci si troverebbe d fronte ad un ciclopico controsenso, perchè i lavoratori messi in cassa integrazione a quella data erano solo quelli degli equipaggi legati agli ereomobili inutilizzati e non tutti i lavoratori di Alitalia.
Cavola ha aggiunto che, ad esempio, nell’accordo di palazzo Chigi gli otto mesi di preavviso erano in aggiunta ai sette anni di ammortizzatori sociali, mentre sembra che per l’Inps gli otto mesi vengano assorbiti dalla cigs. In questo modo molti lavoratori non riuscirebbero a raggiungere la pensione.
n una situazione così grave è assordante il silenzio delle forze politiche, mentre il disinteresse dei media non rende consapevole l’opinione pubblica della drammaticità degli eventi, che è bene ricordarlo convolge oltre ventimila persone, tra personale assunto ed a contratto.