Ryanair al rilancio sullo scalo di Verona
VERONA
Brescia addio. Ryanair sceglie di puntare su Verona e la Catullo spa, la società che gestisce lo scalo di Verona Villafranca e, attraverso la controllata D'Annunzio, anche Brescia Montichiari, coglie al volo l'occasione per ritarare la sua strategia: non più crescita parallela per i due aeroporti ma mercati diversificati e specializzati. L'idea di una rete fra due scali distanti appena 40 chilometri l'uno dall'altro, sostenuta più dalle politiche di campanile che dai numeri, ha mostrato tutta la sua fragilità. Ryanair, che a Brescia operava dal 2008, si è detta insoddisfatta dei risultati raggiunti e ha posto alla Catullo una sorta di aut aut: o lo spostamento a Verona dei voli o la chiusura delle tratte. Fabio Bortolazzi, presidente della società veronese, non se l'è fatto ripetere troppo, ha cancellato le strategie del passato che prevedevano per il Catullo solo voli di linea o charter e ha spalancato le porte al low cost. È talmente convinto della bontà di questa scelta che fra un paio di settimane porterà in Cda il progetto di un nuovo terminal che verrà interamente dedicato al low cost.
Soddisfatta, ovviamente, la compagnia irlandese che non nasconde di avere per Verona grandi progetti. Partirà da novembre spostando da Brescia i collegamenti con Cagliari e Londra e aggiungerà un nuovo volo per Bruxelles. Entro marzo, stando agli studi di mercato effettuati sul bacino che fa capo a Verona, conta di raggiungere i 2/3 dei passeggeri racimolati in due anni e mezzo a Brescia. Se le previsioni saranno rispettate l'obiettivo è di aggiungere già dalla primavera-estate almeno altri due nuovi collegamenti. Alla Catullo tengono comunque a sottolineare che la mossa non è certo una ripicca nei confronti degli ormai ex soci bresciani. Lo scalo di Montichiari crescerà, ma la sua vocazione naturale è quella del cargo. Il traffico passeggeri non può competere con Bergamo da un lato e Verona dall'altro. E allora spazio a Lufthansa cargo, a Poste italiane, a Jade cargo e alle altre compagnie che potranno sfruttare una rete infrastrutturale che a breve sarà arricchita dalla BreBeMi e dalla Ospitaletto-Montichiari, ma anche il carburante a prezzo competitivo, e si parla di circa un 30% in meno, che dovrebbe essere disponibile a Montichiari grazie alla pipeline militare che rifornisce la pista di Ghedi.
fonte: IlSole24Ore