Ryanair, gli aiuti e il boom del turismo
Grazie ai voli low cost entro l'anno tre milioni di arrivi
Domenica 27 settembre 2009
Per i margini di crescita che ha, l'aeroporto di Cagliari-Elmas è una delle realtà più interessanti d'Italia. Ma per consolidare il beneficio turistico servono scelte di carattere strutturale.
Vedi le foto I mpossibile non notare la coincidenza: se a fine agosto Alghero stava cominciando a preoccuparsi per la riduzione dell'impegno Ryanair nel proprio aeroporto, dopo neanche dieci giorni la compagnia irlandese ha comunicato un doppio colpo a Cagliari. Da novembre raddoppieranno i voli per Ciampino, a febbraio verrà inaugurata la nuova tratta per Bari. Fertilia e Elmas, così uniti e distanti nel loro destino low cost: in Puglia si arriverà probabilmente con gli stessi aerei che hanno sorvolato la Riviera del corallo per anni. Un passaggio del testimone tra i due scali, programmato a tavolino in base ai numeri.
BACINO D'UTENZA SUPERIORE Innanzitutto il calcolo, semplicissimo, della popolazione: aprire una base al Mario Mameli significa poter contare su quello che gli analisti chiamerebbero «bacino d'utenza» superiore. Quasi mezzo milione di abitanti nel Campidano, contro i 260 mila dell'area vasta sassarese. Premessa utile, soprattutto se unita a un altro concetto: i primi clienti delle compagnie a basso costo sono gli stessi abitanti dell'Isola. Fino a marzo del 2008, in epoca di pieno boom per l'aeroporto di Cagliari (+ 21 per cento sui collegamenti internazionali, fonte Sogaer), i passeggeri stranieri rappresentavano solo il 10 per cento del totale. Insomma: su ogni aereo diretto a Londra o Barcellona i sardi erano in maggioranza schiacciante. Un dato che ha cominciato a invertirsi solo negli ultimi mesi.
DEIANA. SCELTA DI CONVENIENZA Dettaglio che non deve essere sfuggito alla compagnia irlandese: «Tutte le decisioni della Ryanair non sono certo dettate dalla simpatia per una città. Se decide di potenziare la sua base di Cagliari, lo fa solo per convenienza», chiarisce Massimo Deiana, preside della facoltà di Giurisprudenza e ordinario di Diritto della navigazione. Difficile dunque che dietro la scelta ci siano fattori strutturali: sì, lo scalo di Elmas è più grande, nuovo e in futuro (quando verrà completata la linea ferroviaria) sarà collegato meglio con la città. Ma è anche vero che una discreta fetta dei ricavi di Ryanair è rappresentato proprio dai servizi accessori: primo fra tutti il trasporto dall'aeroporto al centro città. Così Girona diventa Barcellona, anche se in mezzo ci sono 80 chilometri e 21 euro per il biglietto dell'autobus, andata e ritorno. La distanza non è un problema per la società di Dublino. Anzi.
LE CONDIZIONI ECONOMICHE Tornando al confronto tra Alghero e Cagliari, è impossibile non notare una differenza sostanziale nelle condizioni economiche e societarie di Geasaal, società che gestisce il Riviera del corallo, e la cagliaritana Sogaer. La prima è stata ricapitalizzata quattro volte negli ultimi dieci anni, cioè da quando ha sottoscritto la convenzione con la compagnia di O'Leary. A cui, solo nel 2004, ha versato 2,44 milioni di euro (fonte: Il Sole 24 ore). Ovviamente con soldi pubblici. Le sue quote sono divise tra tanti: è controllata da Regione, Provincia, Comune e Camera di commercio di Sassari, Sfris, Comune di Alghero. Una frammentazione che la Sogaer non conosce, essendo di proprietà per il 93 per cento della Camera di commercio cittadina.
«MARGINI DI CRESCITA ELEVATI» Una «condizione unica e idilliaca», secondo Deiana, che osserva: «Anche questo può essere uno dei motivi che spingono Ryanair a Cagliari. Per i margini di crescita che ha, è una delle realtà più interessanti d'Italia». Sul piatto della bilancia bisognerebbe anche aggiungere la probabile realizzazione di uno degli obiettivi della stessa Camera: la vendita di una parte delle azioni Sogaer. Operazione che potrebbe tradursi presto in una privatizzazione, con il possibile ingresso di capitali - e soci - nuovi e freschi.
Due particolari che fanno leggere con un occhio diverso le sintetiche dichiarazioni di Ryanair sull'argomento. Se da una parte la compagnia «non rilascia commenti su nessuna specifica negoziazione fatta con i suoi partner aeroportuali», dall'altra sottolinea: «Quando decidiamo di aprire nuovi aeroporti e nuove basi teniamo conto della crescita prevista per quegli aeroporti». Evidentemente Alghero non dava abbastanza garanzie. Anche se sul turismo low-cost la Riviera ha puntato tutto.
I BENEFICI PER L'ECONOMIA Nell'ultimo lustro è stato un fiorire di bed and breakfast: nel 2003 erano solo 25, che si spartivano 175 posti letto, mentre nel 2008 sono diventati 176, per 830 posti. Attività che ora rischiano di soffocare. Per sempre? Non è detto. L'abbandono di Ryanair potrebbe essere letto anche in un'altra ottica. La convenzione con la Geasaal è datata 22 giugno 2000 ed è valida per dieci anni. Scadrà, quindi, la prossima estate. Ecco perché le ultime scelte potrebbero essere inquadrate nel contesto di un possibile rinnovo. In questo modo gli irlandesi avrebbero maggior potere contrattuale. «E' un'ipotesi possibile», dice il docente di diritto della navigazione, «credo che Ryanair abbia fatto delle valutazioni sui risultati degli ultimi anni e stia guardando al rinnovo. Un modo per dire: senza aiuti, tagliamo le rotte».
GLI AIUTI E di aiuti, la società di Dublino, ne ha ricevuti parecchi. Il contratto stipulato ad Alghero prevede delle tariffe scontatissime per i servizi di handling, cioè quelle operazioni di cui gli aerei hanno bisogno a terra: carico e scarico dei bagagli, pulizia a bordo, rifornimento di carburante. L'altro punto riguarda il “contributo marketing” cioè i finanziamenti arrivati a titolo di incentivo. Somme che arrivano in gran parte dalla Regione Sardegna: nel 2008 l'agenzia “Sardegna promozione” ha distribuito 8 milioni e 200 mila euro (delibera di Giunta 71/37) agli aeroporti di Cagliari Alghero e Olbia. E una buona parte sono stati trasferiti nelle casse della Ryanair, che può contare anche su altri favori: la Sogeaal chiede ai Boeing irlandesi 450 euro per ogni “toccata” (fonte: Panorama), cioè per ogni atterraggio e decollo. Le tariffe ufficiali per l'handling approvate dal ministero dei Trasporti sono molto più onerose: si parla di 1.660 euro per i voli nazionali e di circa 1.900 per gli internazionali. Quasi 4 o 5 volte. Il contributo di marketing invece è finanziato in rapporto al numero di passeggeri. In media ad Alghero la società che gestisce il Riviera del corallo ha pagato quasi 3,4 milioni di euro all'anno, e in cambio Ryanair ha trasportato circa 518 mila persone.
TRE MILIONI DI PASSEGGERI A Cagliari, dove entro l'anno si dovrebbe tagliare il traguardo dei 3 milioni di passeggeri proprio grazie ai low cost, i vertici Sogaer negano qualsiasi accordo. Che, per inciso, sarebbe vietato: la Ryanair è già stata condannata quattro anni fa dalla Commissione europea alla restituzione di parte degli aiuti ricevuti dalla Regione Vallona, in Belgio, per l'aeroporto di Charleroi. E la stessa Commissione è tornata alla carica aprendo un'istruttoria per l'accordo stipulato dalla compagnia irlandese con lo scalo slovacco di Bratislava.